Le interviste
Barbara Sartor, la "veterana"
dello skiroll
Barbara Sartor cerca con gli skiroll le soddisfazioni già ottenute nello sci di
fondo
Ha solo 27 anni ma nel giro dello
skiroll Barbara Sartor (al centro nella foto), è ormai una veterana. Ha iniziato
da ragazzina e già nel 93 faceva parte della nazionale rinnegando man mano la
vocazione iniziale. Allinizio, infatti, lo skiroll le serviva come preparazione al
fondo quando, con la squadra del Comitato veneto, partecipava alle NG, quelle gare che
sono la passerella giovanile. Adesso, che è anche maestra di fondo, la situazione
si è ribaltata: si dedica infatti quasi esclusivamente allo sci a rotelle.
La domanda, a questo punto è
dobbligo: "Perché questa inversione di tendenza?"
«Prima di tutto per una questione di ambiente. Mi trovo bene nella nazionale di
skiroll. Abbiamo passato anni duri, senza mezzi. I sacrifici erano allordine del
giorno. La situazione dallanno scorso è fortunatamente migliorata. E arrivato
qualche sponsor, cè una buona organizzazione generale, cominciamo ad avere una
certa visibilità. In parole povere: siamo diventati veramente una squadra nazionale. Poi
è anche una questione di impegni di lavoro e di mancanza di tempo per andare a cercare la
neve. In condizioni normali, la pista più vicina è a Enego, dove cè anche la
scuola di sci della quale faccio parte, ma ci vuole unora buona di viaggio. Per lo
skiroll, invece, riesco ad allenarmi vicino a casa. Lavoro alla Sporful, che è a pochi
chilometri da Villaga, vicino a Feltre dove abito, e nella zona industriale della
città si trovano buoni percorsi. Con qualche precauzione, considerato il traffico, si
può andare sulla strada di Lentiai, anche se il codice della strada lo vieterebbe. Se
voglio prepararmi per la salita, quella che porta al passo Croce dAune è ideale per
durezza e per distanza. Ne sa qualcosa chi partecipa al Trofeo Sportful nel mese di
ottobre».
Quanto tempo dedichi alla preparazione?
«Quello che mi è consentito dagli impegni di lavoro. Sto in negozio e ho la
possibilità di fare il part time. Se cè tempo mi alleno il mattino presto,
diversamente nel tardo pomeriggio, approfittando del fatto che, con lora legale,
diventa buio più tardi. Sempre per gli impegni di lavoro non ho potuto partecipare ai
ritiri della nazionale e alle gare di Coppa del Mondo in Cechia e Olanda. Peccato perché
il percorso di Rotterdam mi piaceva. E molto tecnico e mi ci sarei trovata bene.
Questa in Francia è la mia prima trasferta, poi andrò forse in Turchia». (Nella
Foto a sinistra: Barbara Sartor davanti alla tedesca Michaela Riesen nella gara di
inseguimento a Cervinia durante il FIS Rollerski World Championships 2002).
Come ti alleni, da sola o in
compagnia?
«Normalmente da sola. Per la questione degli orari e anche per il fatto che sono
lunica skirollista delle mie parti. Qualche volta con mio fratello Paolo, che va
forte in salita, ma raramente. Cè troppo divario fra noi, gli sarei di peso».
Sul piano tecnico come
ti valuti?
«Ritengo di essere bene impostata sia nello sci che nello skiroll. Ho una buona
padronanza dellattrezzo, che mi è stata riconosciuta anche allesame di
maestra, mi trovo meglio in piano che non in salita, dove fatico poiché non è
sicuramente il mio terreno e per di più manco di allenamento specifico. Niente da fare
anche nello sprint, che non è sicuramente il mio pane quotidiano. Non ci sono portata e
servirebbe una preparazione adeguata per la quale non sono strutturalmente tagliata». (Nella
Foto a destra: Barbara Sartor durante la gara di pattuglia al FIS Rollerski World Championships
2002).
Comè la concorrenza nella
categoria senior?
«In Italia la Druidi è senza rivali, poi ci sono DIncal, con la quale mi batto
alla pari, Frigerio e Leoni. In campo internazionale, invece, ce ne sono parecchie fuori
della nostra portata, come del resto dimostrano le classifiche. I maschi dominano, noi
dobbiamo barcamenarci. La concorrenza è veramente agguerrita. Per battere russe, ceche e
olandesi bisognerebbe allenarsi tanto, troppo. Impossibile almeno per me. Però qualche
soddisfazione ce la togliamo ugualmente».
Lanno scorso,
ai Mondiali in Val dAosta, hai perso una medaglia di bronzo per un decimo
.
«Una delusione che non dimenticherò mai. E capitato nella gara di pattuglia in
salita, che si concludeva in cima al Col de Joux. Non era sicuramente la nostra gara, ma
trovarsi battute per un decimo di secondo è una cosa che fa male. Mi sono rifatta un poco
con il secondo posto nella mia frazione di staffetta, ma è una magra consolazione».
Indubbiamente migliori i risultati
conseguiti con il fondo
.
«Ho gareggiato con gli sci fino al 1998. Prima, come detto, le gare giovanili con il
Comitato, poi quelle con i cittadini. Ne ho vinte parecchie. In quellanno, dai
Mondiali in Val di Fiemme sono tornata a casa con loro della staffetta,
largento nella 15 km a tecnica classica, e il quarto posto nella 10 km a tecnica
libera. Da allora ho cominciato a gareggiare con il Bassano: più skiroll che sci
comunque. Adesso vorrei finire degnamente la stagione: le due prove di Coppa del Mondo, i
campionati italiani sulla pista di Rapy, nella Valle dAosta, che mi piace, la
Rollissima del Cimone. Siamo a fine stagione e cercherò di concretizzare al massimo».
(Nella Foto a lato: Barbara Sartor durante la gara individuale in tecnica
classica al FIS Rollerski World Championships 2002).
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
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