La storia di una stella che non riesce a brillare
E' polemica: Viviana Druidi in
un'intervista su "Il Gazzettino" accusa Pierluigi Papa di averla boicottata in
occasione della Rollissima a Sestola; la replica del CT attraverso questa intervista
(b.t.) La
stagione dello skiroll si è chiusa a Sestola con la tappa conclusiva della Coppa del
Mondo, che ha laureato vincitori il russo Igor Gluschov e la triestina Mateja Bogatec. Viviana
Druidi ha ottenuto il terzo posto, dopo la quinta posizione nell'Inseguimento, la
quarta nella Sprint e, soprattutto, la squalifica nella "Rollissima del Cimone".
"Ero arrivata seconda in volata, un risultato che mi avrebbe permesso di conquistare
lo stesso piazzamento anche nella graduatoria assoluta- dice arrabbiata come non mai.
Invece mi hanno squalificata per cambio di corsia, un'assurdità poiché sono stata
costretta a spostarmi a causa dell'acqua presente sulla strada e oltretutto non ho
danneggiato nessuno".
E qui parte un attacco durissimo: "Nessun esponente della nostra
Federazione si è presentato per discutere il ricorso e così ho saputo della squalifica
quando stavo salendo sul podio- dice. Del resto non mi meraviglio, perché ormai è
parecchio che mi stanno boicottando".
Come è possibile, considerando i tanti risultati raccolti negli
ultimi anni, 2005 compreso?
"Non credo di sbagliare se dico che tutto nasce dal fatto che gareggio con skiroll
diversi da quelli utilizzati dalla maggior parte della squadra e caldeggiati dal nostro ct
- afferma la moggese-. E poi è stato effettuato nei miei confronti anche del terrorismo
psicologico, perché ai Mondiali un rappresentante olandese ha minacciato una squalifica
se mi fossi presentata al via con skiroll diversi da quelli, guarda caso, prodotti nel suo
paese. Fortunatamente non mi sono lasciata condizionare e la vicenda mi ha dato ancora
più carica per conquistare una medaglia, come poi accaduto".
E adesso?
"Mi rivolgerò alla commissione disciplinare dell'atleta e racconterò tutte queste
cose- conclude-, perché a Sestola il mio limite di pazienza è stato superato".
L'intervista
con il CT Pierluigi Papa
Nellintervista
dapertura, fatta da Bruno Tavosanis per "Il Gazzettino", Viviana Druidi è
stata autrice di un attacco fortissimo alla Sottocommissione Skiroll. Le accuse sono
durissime: boicottaggio, tentativo di ostacolare i suoi risultati. Se si trattasse di una
guerra i reati commessi sarebbero alto tradimento, e la pena per i nostri dirigenti
sarebbe capitale
.
Ecco
dunque, come precisa il C.T. avv. Pierluigi Papa nellintervista che ci ha
rilasciato, la triste storia di una stellina che non riesce a brillare, e di una atleta di
trenta anni e di lunga militanza che non riesce a diventare grande.
E' tornata da Sestola infuriata. Il Commissario Tecnico (che vediamo nella foto mentre dà una mano per le spiegazioni tecniche allo
speaker durante lo sprint di Coppa del Mondo a Pavullo), quell'"incompetente" come si evincerebbe
dallintervista di "Il Gazzettino", evitando di intervenire dopo la
sua squalifica per cambio di corsia, era finalmente riuscito a portare a termine il
complotto che organizzava da tempo. L'obiettivo del C.t. era uno solo: boicottarla. La
ragione semplice: il Commissario Tecnico, in "pastetta con una ditta di skiroll, mi
vuole mettere in ombra perché non uso gli skiroll che lui consiglia".
Questo,
in parole povere, è quello che l'atleta della Forestale pensa e dice, e lo ha anche fatto
mettere su carta. Ci sarebbe a questo punto da chiedersi cosa ne pensi del comportamento
dellatleta il dott. Zanetti, responsabile del Centro Sportivo presso il quale
Viviana Druidi presta servizio. Se la ragazza ha ragione, quantomeno dovrebbe prendere
posizione. Per molto meno lanno scorso, di questi tempi, è stato messo in croce il
CT del fondo Marco Albarello
..
L'attacco
portato da Viviana Druidi è avvenuto quando il Commissario Tecnico in questione non
poteva replicare, trovandosi in ferie a circa quindicimila chilometri di distanza. Abbiamo
così ritenuto di aspettare il ritorno del CT dello skiroll e di pubblicare solo oggi
l'intervista a firma b. t., apparsa sul sito internet del giornale Il Gazzettino del Nord
Est, e nel contempo abbiamo chiesto a Pierluigi Papa il suo parere sulle accuse
dell'atleta della forestale.
Ha letto le
accuse che provengono da Viviana Druidi? A quanto pare, il contenuto dell'articolo è il
riassunto di quanto la stessa atleta va dicendo su ogni campo di gara. Boicottaggio da
parte della Federazione. Trattamento inadeguato per una professionista. Insomma ci sarebbe
la Federazione Italiana, e in particolare il suo CT, a farsi in quattro per impedirle di
raggiungere i risultati che merita: cosa ne pensa?
"Premesso che il mio pensiero e la mia gratitudine, come Commissario Tecnico
della nazionale di Skiroll, nei confronti di Viviana Druidi non mutano, letto solo ora
l'articolo a firma b.t., penso sia doveroso e legittimo che chiarisca alcune verità,
anche se il contenuto delle accuse fa più sorridere che arrabbiare. Ma poiché i discorsi
della Druidi coinvolgono anche altre persone che potrebbero esserne risentite, o che
potrebbero trarne nocumento (penso per esempio ai produttori di skiroll, che lei cita),
devo ristabilire alcune verità.
Innanzitutto
Viviana Druidi è stata messa grazie alla Federazione, e in particolare grazie al mio
intervento, nella condizione di diventare da quest'anno una vera e propria professionista
dello skiroll. Penso sia un caso raro, in uno sport dove i praticanti, anche a livello
internazionale, sono per lo più amatori. Per ottenere questo importante traguardo
(Viviana ha avuto il distacco, cioè è stata casa dal suo lavoro presso la Forestale per
allenarsi, maturando però ferie e stipendio, da marzo a settembre compresi ndr), ho
dovuto insistere e "combattere" le legittime resistenze del dott. Zanetti, il
(responsabile del centro sportivo della Forestale per gli sport invernali. Il lavoro di
comunicazione che svolge il responsabile della sottocommissione Roberto Tonussi, è stato
sicuramente determinante nell'opera di convincimento della Forestale. Così come sono
stati determinanti le conferenze stampa a Skipass, e la nuova "luce" di cui gode
il nostro movimento.
Come sono i rapporti
con la Federazione?
Anche l'intervento del Consigliere Federale Leandro
Naroli (nella foto con il CT Papa), sempre a Modena in occasione di Skipass, è risultato
senz'altro determinante. Posso quindi con orgoglio prendermi la responsabilità di avere
fatto di Viviana Druidi una vera professionista (dopo tanti anni di onesta militanza della
nostra atleta). Inoltre, se il sottoscritto e Roberto Tonussi, non si fossero rimboccati
le maniche per cercare di reperire risorse economiche per la squadra, la nostra nazionale
avrebbe potuto partecipare a solo tre competizioni, sulle sei in programma. Di questo
lavoro ci è grata anche la Federazione, che ci pone come esempio anche per gli altri
settori. Sempre a me la Druidi deve l'incontro con il suo attuale allenatore, il tecnico
della nazionale Matteo Sironi, a cui vanno molti meriti per i risultati che ha ottenuto
quest'anno. Avere creato uno staff tecnico nella nazionale altamente competente (oltre a
Sironi, ci sono Ranaldi e Sormani) è un altro dei segreti dei successi dei nostri
ragazzi, compresa Viviana Druidi".
Per
quale ragione il Commissario Tecnico della nazionale prima si dannerebbe l'anima per
ottenere il distacco dell'atleta e per reperire risorse economiche per la nazionale, per
poi cercare di boicottarla?
"La ragione che Viviana Druidi ipotizza è la parte più divertente
dell'intervista. Io sarei in combutta con non so quale ditta di skiroll, e per questa
ragione boicotterei i suoi risultati. Usando quest'anno skiroll Eagle, tenderei a pensare
che la stessa si riferisca a tale ditta, se non accennasse al fatto che io mi prodigo e
consiglio gli skiroll che più sono in uso nella squadra, e che sono gli Skiway di
D'Incal, mentre gli Eagle sono usati solo da due atleti, se non dimentico qualcuno.
Ebbene, quello che mi fa sorridere è che da D'Incal non ho comprato skiroll quest'anno
(anche perché avevo una buona riserva di barre e ruote Skiway, tutte regolarmente
pagate).
I miei
acquisti hanno infatti privilegiato lo sponsor della nazionale, la ditta Monsero, dalla
quale ho comperato (per me e per il mio club) sette paia di skiroll, che uso con
soddisfazione in allenamento. Tre paia di skiroll dalla ditta Eagle, che uso in gara. Due
paia di scarpe Rossignol da D'Incal. Cinque paia di attacchi Rottefella dalla ditta
Crestani Sport. Tutto pagato, come è mia consuetudine; non ho mai accettato materiali in
omaggio, anche il paio di barre che mi voleva regalare Evio Tiozzo, sono state respinte al
mittente. Con tutto il rispetto poi per i produttori di skiroll, non capisco che interesse
potrei avere a sostenere una marca piuttosto che un'altra, riservandomi il diritto, come
ogni persona ha, di esprimere i miei giudizi e di dare i miei consigli. E, senza volere
offendere nessuno, penso di esercitare una professione che mi consente di potermi comprare
quello che voglio, senza nemmeno chiedere lo sconto."
Quale ritiene sia stata allora la ragione di tanto
malanimo?
"Di una cosa penso di essere colpevole. Di avere creato motivazione e
competitività nello skiroll. Quest'anno la squadra femminile ha raggiunto un livello e
obiettivi inimmaginabili solo tre anni fa. Lo skiroll femminile in Italia semplicemente
non esisteva. Il miglior risultato ai Mondiali era stato un dodicesimo posto di Monica
Comi a Rotterdam. Di vittorie o podi in Coppa del Mondo, manco parlarne. Quest'anno
abbiamo finito la Coppa del Mondo con cinque ragazze nelle prime dieci (Bogatec prima,
Druidi terza (nella foto l'arrivo nel pursuit dei Mondiali, dove
si piazzò seconda) , Paulina quinta, Leoni
settima, Rosa ottava). Le ragazze hanno conquistato in Coppa sette primi posti, cinque
secondi, e sei terzi. Ai Mondiali abbiamo vinto lo sprint, la staffetta e siamo secondi e
quarti nella prova individuale. Un recente test a Sondalo, effettuato proprio ieri, ha
dimostrato che il livello di preparazione delle nostre atlete è comparabile con quello
delle fondiste della nazionale.
Come, perché e quando è iniziato questo
contrasto?
E' chiaro che "brillare" tra tanti
risultati è più difficile, e forse Viviana (abituata negli anni passati a fare corsa da
sola) un po' ne soffre. Ma io devo guardare all'interesse della squadra e della
Federazione, non posso certo fare una squadra con la sola ragazza della Forestale. Il
primo segnale di questo malessere lo percepii alla finale di Coppa del Mondo 2004, quando
la Druidi mi telefonò per contestarmi duramente la convocazione della Moroder e della
Paluselli, che, secondo lei, le avrebbero rubato punti in Coppa del Mondo. Poi successe
che, su mio invito, nella Rollissima proprio la Moroder e la Leoni, aspettarono la Druidi,
per terminare entrambe alle sue spalle, frapponendosi tra lei e la Firsova. Ciò permise
alla Druidi di finire terza nella classifica di Coppa. Non fu difficile convincere le due
atlete che fecero volentieri uno splendido gioco di squadra; l'unica cosa è che l'attesa
fu lunga, tanto che per un attimo pensai che la Druidi si fosse ritirata. Anche procedendo
a passo d'uomo le due ragazze che aspettavano la Druidi rischiavano di arrivare al
traguardo".
Quest'anno le contestazioni sono iniziate dopo la prova in Croazia alla
vigilia dei Mondiali
..
"Una tappa difficile, segnata dall'incidente alla Ribolzi". Viviana
pretendeva di auto-organizzarsi le trasferte, tranne quando le facesse comodo appoggiarsi
alla Federazione, come per esempio in occasione dei costosi trasferimenti aerei. La
ragione era che lei, essendo una professionista, aveva esigenze diverse dalle altre
ragazze. Ho interpellato la Federazione per sapere se potevo autorizzare la ragazza, e la
risposta è stata tanto chiara quanto categorica: i convocati in nazionale di tutte le
discipline della Federazione devono attenersi strettamente alle direttive della direzione
tecnica. Non ci sono eccezioni per nessuno, nemmeno per i fortissimi campioni del settore
pattinaggio-corsa. Quando ho riferito tutto ciò alla Druidi, ho ricevuto una risposta che
non posso riferire per decenza. In compenso, malgrado la Druidi
(nella foto sul podio del tricolore in salita)
abbia partecipato alla trasferta in Germania con la Federazione, non ne ha certo
risentito, poiché ha vinto. Per i Mondiali, poi, l'atleta della Forestale ha potuto
recarsi in Francia già dal lunedì, e la prima gara era prevista il venerdì. Penso che
nemmeno le fondiste, che devono affrontare gare dove la competitività è ben superiore
rispetto agli impegni della Druidi, arrivino ai Mondiali con tanti giorni di
anticipo".
Passiamo
ora alla accusa di alto tradimento: lei avrebbe complottato con la giuria per
fare squalificare la Druidi a Sestola
.
"La Druidi a Sestola ha commesso un errore che nemmeno un partecipante al Trofeo
Topolino farebbe. In zona arrivo, per circa sessanta metri, erano state create tre corsie
con dei birilli di plastica. Anna Santer, che era in testa, ha imboccata la prima corsia a
destra, la Druidi la corsia di mezzo e l'Ucraina Nesterenko la corsia di destra come
la Santer. Dopo qualche decina di metri la Druidi è saltata tra i birilli sulla corsia di
destra frapponendosi tra la Santer e la Nesterenko. Scontato il reclamo dell'Ucraina, e
scontata la squalifica della Druidi, imposta dal regolamento. Un vero peccato l'errore
dell'atleta, che ha gravemente penalizzato la Federazione: dopo tredici prove, sei
trasferte e tanti soldi spesi, la Druidi ci ha privato di un risultato storico per
l'Italia, perché se fosse rimasta in classifica, avremmo conquistato il primo e il
secondo posto nella classifica finale senior femminile di Coppa. E' significativo come, su
oltre centoquaranta atleti, non solo di Coppa del Mondo, ma anche della gara amatoriale,
sia stata l'unica ad affettuare il cambio di corsia nella zona vietata".
E cosa dice del "complotto" per non farle correre i Mondiali con
le barre che lei sta attualmente usando?
"Un'altra delle affermazioni della Druidi che più mi fanno sorridere. Ho saputo
dal Commissario Tecnico Tedesco Ostermeier a Geyer, nella prova di Coppa del Mondo che
precedeva i Mondiali, che aveva proposto reclamo per squalificare la Druidi, prima
classificata nella gara ad inseguimento, per utilizzo di materiale non in commercio, e
quindi non accessibile a tutti gli atleti. Il Manager Fis Jurg Capol aveva dato una
direttiva per telefono al delegato tecnico Fis francese, presente a Geyer, suggerendo di
usare tolleranza nella Coppa del Mondo, ma massima severità e rispetto dei regolamenti ai
Mondiali. Ho quindi informato la Druidi il sabato sera, dicendole che la mattina seguente
avrei chiesto maggiori informazioni. La domenica, durante il riscaldamento dello sprint,
ho esposto il problema al mio collega avvocato francese Jean Pierre Chocet, presidente
della sottocommissione Skiroll nella Fis, e lho accompagnato dalla Druidi, perché
potesse verificare l'attrezzo. Dopo un rapido controllo, ha rassicurato sia me, sia
l'atleta, dicendo che avrebbe potuto correre i Mondiali con i suoi skiroll. Prima di
partire, nel salutare Chocet, mi sono fatto ripetere le sue assicurazioni sul fatto che ai
Mondiali non ci sarebbero stati problemi per la Druidi. E' così infatti è stato".
Insomma,
conclude il CT Papa, sembra che la riconoscenza e la gratitudine non stiano di casa dalla
professionista Viviana Druidi che, perso lo storico rivale in squadra nazionale Alberto
Pertile (mirabolanti alcune delle sue scenate al povero Alberto, che forse ha smesso con
lo skiroll per non essere più costretto a vederla), sembra avere bisogno sempre di nuovi
nemici da attaccare. Chi meglio ora del nostro CT il quale, costruendo una squadra forte e
competitiva, è colpevole di avere impedito (boicottandola) alla forestale Druidi di
vincere la Coppa del Mondo?
Ebbene
sì, la Professionista non ce l'ha fatta, non ha vinto la Coppa del Mondo di skiroll né
il Mondiale, a qualcuno bisognava pure dare la colpa
una stellina lassù nel
cielo non riesce a brillare, e una ragazza friulana quaggiù in Italia non riesce a
diventare grande.
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
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