GARA
INTERNAZIONALE DI SKIROLL
24ª GRAND PRIX SPORTFUL
06.10.2002
Pietro
Piller Cottrer e Giorgio Di Centa insieme nel Gran Prix Sportful
Sono finiti alla pari, tenendosi per mano e controllando che le punte degli skiroll
fossero allineate sul traguardo di Croce d'Aune. Hanno accuratamente evitato che si
ripetesse il caso delle Ferrari di Barrichello e Schumacher. Vittoria ex aequo, dunque, al
Gran Prix Sportful, per Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer a conclusione di una gara
affascinante che ha trovato un punto d'accordo fra i due battistrada proprio nel tratto
conclusivo, fra i due tornanti che portano al passo. Stanchezza reciproca per Pietro che
aveva operato l'allungo decisivo e per Giorgio che, sorpreso dallo scatto, lo aveva poi
raggiunto in progressione nell'arco di un chilometro. Un'occhiata, un breve scambio di
parole e tanto è bastato per raggiungere l'intesa di arrivare insieme, che ha magari
privato gli spettatori di una volata appassionante ma è stata la soluzione più logica
ancorché inaspettata. Fair play e rispetto reciproco fra due grandi personaggi del fondo
nostrano che hanno trovato una loro dimensione ai massimi livelli mondiali e che puntano a
ben altri traguardi.
Non è stata una gara da record sotto il profilo cronometrico, ma sicuramente
sotto l'aspetto della partecipazione. Più di 300 concorrenti suddivisi nelle varie
categorie, la presenza delle squadre azzurre del fondo e del biathlon. Pochi gli
stranieri, invece, poiché di campioni in allenamento sui ghiacciai italiani o austriaci
in questo momento non ce ne sono. Solo l'anziano Botvinov e la squadra spagnola che al
conosciuto e sempre combattivo Gutierrez nell'occasione ha affiancato il ventenne David
Ferrer Megias, autore di uno scatto che ha fatto selezione a metà gara, che è riuscito a
sopravanzare, ma di poco, il coetaneo Roland Clara, azzurro del Gruppo A Torino 2006 del
quale si sentirà parlare. I "big" arriveranno nell'edizione 2003, che
celebrerà il 25° anniversario di questa gara che il dott. Giordano Cremonese vuol
festeggiare come merita.
Grandi assenti, invece, gli specialisti dello skiroll, in particolare quel
gruppetto di juniores che hanno vinto la medaglia d'oro ai Mondiali nella gara di
pattuglia in salita, che qui avrebbero trovato il terreno per esprimersi e per
confrontarsi con i pari categoria fondisti. Una soddisfazione personale oltre,
logicamente, la possibilità, dunque, di valutarsi non solo nel proprio ambito ristretto,
ma in una gara che, da sempre, per la lunghezza e la durezza del percorso, costituisce il
test più indicativo. Test che le squadre azzurre avevano invece inserito nei loro
programmi di allenamento e che ha confermato le indicazioni emerse nei raduni sul
ghiacciaio, anche se effettuato al termine di una settimana di carico. L'unico specialista
a giocarsi la faccia e la reputazione è stato Alfio Di Gregorio che ha accettato il
confronto con i fondisti con lo spirito combattivo di sempre. Ne è uscito battuto ma
sicuramente non umiliato, dopo essere stato protagonista per metà gara e uno dei pochi a
non farsi travolgere dall'imperioso allungo di Pietro Piller Cottrer quando il sappadino
ha deciso di andarsene.
A fare la selezione, fino a quel momento, era stata la durezza del percorso e
la progressione dei chilometri. Plotone compatto nel primo tratto in leggera ascesa,
fin dopo Pedavena, guidato da Gutierrez e da Di Gregorio, poi sui primi tornanti è Alfio
a prendere le redini della corsa e ad allungare la fila, finché si forma un gruppetto di
una ventina di unità. L'andatura non è al massimo, il tempo record di Muehlegg si
dimostra subito irraggiungibile perché questa, come farà notare Piller intervistato al
traguardo, è stata una corsa di uomini "puliti". A selezionare ulteriormente il
gruppetto provvede poi Florian Kostner, con la generosità di sempre, che è la sua più
bella caratteristica ma spesso controproducente sul piano tattico in quanto spreca un
sacco di energie che potrebbero trovare miglior profitto sul finale. Un altro strappo del
capellone spagnolo riduce i battistrada a 11, finché, su uno dei tratti più duri della
salita, Pietro Piller opera un'impressionante accelerata. In poco più di 100 metri ne
guadagna una quarantina. A farne le spese prima di tutto è Silvio Fauner, che aveva
appena rotto un bastoncino e arrancava alla ricerca del cambio. Glielo darà lo skiman
Ferigo, ma troppo tardi per rientrare fra i battistrada che nel frattempo si sono
sfaldati, poiché Di Centa si è messo in caccia di Pietro e ha allungato ulteriormente la
fila.
Ci impiega quasi un chilometro a
raggiungerlo e, quando lo affianca, l'altro lo fa passare. La fatica comincia a farsi
sentire per entrambi, il distacco è rassicurante e procedono quindi di conserva. Il ritmo
diminuisce ma ormai il traguardo è vicino. Ancora un tratto di rettilineo e i due ultimi
tornanti. Lo tagliano insieme, mentre alle loro spalle si scatena la bagarre che premia
Biagio Di Santo che conferma, anche sugli skiroll, i progressi evidenziati nella passata
stagione. Una carta in più per la nazionale azzurra. Immediatamente dietro di lui Valerio
Checchi, che qui, a Croce d'Aune, una sorpresa proprio non è. Fra i primi anche l'anno
scorso, il più forte nei test del gruppo Torino 2006. Solo Piller ha ottenuto un tempo
migliore sul percorso cronometrato di Lama Mocogno. Lo si aspetta con interesse sulla
neve, perché ha tutto per sfondare. Fisico, testa, motivazioni, capacità di soffrire,
come del resto Marco Cattaneo, che si era fatto un suo spazio nelle granfondo della FIS
Marathon Cup ma si è guadagnato a fior di risultati il posto nella squadra Torino 2006.
Atleta di pianura, cresciuto nelle Fiamme Oro, ben guidato da Marco Selle, a 28 anni
ha trovato la sua giusta dimensione. Fisicamente, è quello che più assomiglia ai
nordici. Ha avuto una maturazione lenta ma costante; ha sorpreso tutti anche nelle gare
sprint. E' un altro che merita di essere seguito con attenzione.
Gutierrez, che puntava a vincere, si è vista la strada sbarrata dallo
strapotere degli azzurri. Si è cavato comunque la soddisfazione di battere, per il quinto
posto, Di Gregorio che l'aveva recentemente superato allo sprint in una gara in salita in
Valtellina, la Sondrio-Valmalenco.
Fra le donne,
che hanno avuto grossi problemi a districarsi nella bagarre iniziale, non c'è stata
storia: lotta in famiglia fra le sorelle Santer che sono giunte al traguardo in ordine di
età: dalla più anziana, Nathalie, alla più giovane, Stephanie, con in mezzo Saskia,
mentre della nazionale A, in partenza per il raduno sul ghiacciaio, si è presentata solo
Magda Genuin, buona quarta. Prima straniera la polacca Dorota Dziadkowiek, una veterana di
questa gara alla quale ha portato anche il figlio Mariuaz.
La
soddisfazione reciproca di Piller e Di Centa
Pietro, da
anni, è una carta sicura della nazionale azzurra. E' in forma, forse già troppo, e lo
dimostra. Che fosse il più forte sugli skiroll nessuno lo ha mai messo in dubbio. Il G.P.
Sportful ci teneva a vincerlo. Ci era arrivato più volte vicino ma non ce l'Aveva mai
fatta. Specialmente l'anno scorso, dopo aver a lungo battagliato con Muehlegg.
Purtroppo per lui non disponeva della stessa benzina del tedesco naturalizzato spagnolo
che aveva spopolato qui come, qualche mese dopo, alle Olimpiadi. Dove, purtroppo per lui,
lo avevano trovato dopato. Qui Pietro ci ha provato ancora una volta poiché voleva
regalare la vittoria al figlioletto Fabio, e solo il brillante recupero di Giorgio Di
Centa gli ha impedito di arrivare da solo. "Ho rotto gli indugi, dice subito dopo
l'arrivo, perché il passo al quale salivamo non era certo un ritmo di gara e si sarebbe
arrivati tutti insieme. Un medio/veloce che non bastava a fare selezione. La sorpresa è
stata quando Giorgio mi ha raggiunto. So che è forte, che è uno che non molla mai, ma ad
impressionarmi è stato il suo stile anche sotto sforzo. Sembrava il perfetto interprete
del manuale dello skating. Pattinate ampie e lunghe come mai gli avevo visto fare.
Evidentemente le correzioni operate da Chenetti con le riprese al video hanno dato frutti.
Quando mi ha raggiunto l'ho invitato a passare e fare l'andatura e poi, alla fine,
l'accordo è stato spontaneo. Inutile stancarsi di più e spaccarsi le gambe con la volata
in salita e con due brutte curve quando si sarebbe potuti arrivare insieme. Tra l'altro
tornavamo da una settimana di duro lavoro in quota, finalmente su bella neve, e sciupare
ulteriori energie sarebbe stato controproducente. Sto bene, ho passato un'estate senza
alcun problema, e devo solo rifinire la preparazione per le prime gare di Coppa. Poi
penseremo ai Mondial. E' quello il mio vero traguardo, anche se questa vittoria mi fa
piacere".
Giorgio Di Centa è altrettanto soddisfatto. Più che il risultato in se
stesso, lo gratifica la convinzione di aver superato un handicap, quello della postura
nell'effettuazione del gesto tecnico. Migliorata quella, si aprono nuove ed
esaltanti prospettive per il futuro. Altre carte da giocare. Nello skating aveva
problemi di spostamento del baricentro e nel movimento degli arti superiori, piuttosto
scomposto, che gli faceva perdere in fluidità e in spinta. L'allenatore Chenetti, che ne
aveva discusso nei "briefing" serali della squadra durante i raduni, gli ha
spiegato l'errore e, sul ghiacciaio hanno lavorato insieme per correggerlo. I risultati si
sono visti subito. "Era una specie di blocco mentale che è finalmente caduto,
ammette Giorgio. Sono riuscito a capire dove sbagliavo, a correggere i movimenti degli
arti inferiori e superiori, a controllare lo spostamento del corpo sugli sci che è facile
da eseguire in allenamento, ma non altrettanto nelle fasi concitate di una gara, almeno
fin quando non lo hai assimilato completamente. Mi pare di essere sulla buona strada,
anche se lo skiroll è meno complicato dello sci. Adesso so che posso migliorare
ulteriormente ed esprimermi bene anche nel pattinato, che era un punto debole, e non solo
nella tecnica classica, che mi ha fatto ottenere i migliori risultati. Con Pietro in
questa occasione l'intesa è venuta naturale. Eravamo un po' stanchi entrambi, quelli
dietro non ci potevano raggiungere e abbiamo quindi deciso di arrivare insieme. E' stato
bello per noi e, penso, anche per il pubblico. Però è stato duro raggiungerlo, perché
quando parte così ti stronca. Io, poi, in quel momento mi sono trovato la strada un po'
chiusa da Fauner e Gutierrez, entrati in contatto fra loro, e quando li ho potuti
superare, Pietro aveva già un buon vantaggio. Ho accelerato in progressione, per
vedere come si mettevano le cose. Se fossi riuscito a portarmi sotto in 6-700 metri avrei
insistito, diversamente sarei salito del mio passo, controllando chi veniva da dietro. Il
traguardo era ormai vicino e le posizioni non sarebbero cambiate. Ho visto che guadagnavo
e allora ho insistito finché non l'ho raggiunto".
La
classifica
Assoluta:
1. Pietro Piller Cottrer e Giorgio Di Centa (Carabinieri) 36.24.6; 3. Biagio Di Santo
(Fiamme Gialle) 6.8; 4. Valerio Checchi (id) 10.1; 5. Juan Jesus Gutierrez (Spagna) 13.1;
6. Alfio Di Gregorio (Forestale) 15.5; 7. Cattaneo Marco (Fiamme Oro) 26.9; 8. Florian
Kostner (Carabinieri) 48.2; 9. Mariotti Klaus (id) 57.4; 10. Ruiz A. Diego (Spagna)
1'01.5. Femminile: 1. Nathalie Santer (Forestale) 44.32.6; 2. Saskia Santer (Fiamme Oro)
2.14, 3. Strephanie Santer (Fiamme Gialle) 2.58.9; 4. Magda Genuin (Fiamme Oro) 3'36.8; 5.
Dorota Dziadkoviec (Polonia) 4.12.3.
Esordienti:
1. Gaio Nicolas (U.S. Primiero) 16.23.1; 2. Pozza Sebastiano (C.S. Bassano) 54.3; 3.
Maccagnan Paolo (Pol. Sovramonte) 1.10.8. Femminile: 1. Bee Gloria (Pol Sovramonte) 16.12;
2. Bee Nicole id) 1.24;3. Savin Dana (S.K. Rjeka) 1.49.8.
Cadetti:
1. Bertacco Denis (C.S. Bassano) 14.08.2; 2. De Bortoli Antonio (Pol. Sovramonte) 8.1; 3.
Broznic Andre (S.K. Rjeka) 11.2. Femminile: 1. D'Incau Valentina (Pol. Sovramonte)
14.56.4; 2. Frlan Valnea (S.K. Rjeka) 1.26.1; 3. Baratto Jamila (Enal Spor Villaga)
1.28.7).
Allievi:
1. Fernandez Corces Z. (Spagna) 23.09.3; 2. Wagrodny Woitek (Polonia) 16.2; 3. De Cia
Fiore (Pol. Sovramonte) 1.25.8. Femminile: 1. Abos Aquarelos Ines (Spagna) 14.23.8; 2.
Toriente A.L. (id) 22.0; 3. Antoniol Valentina (Pol. Sovramonte) 22.8.
Senior
Femminile: 1. Santer Natalie; 2. Santer Saskia; 3. Santer Stephanie; 4. Genuin Magda;
5. Kelder Cristina (Fiamme Gialle) 6.01.1; 6. D'Incal Kezia (VV.F. Belluno) 6.39.4; 7.
Rosa Anna (Esercito) 6.55.6; 8. Palhuber Sigrid (Forestale) 7.00.2; 9. Ponza Michela
(Fiamme Gialle) 8,15.4; 10. Haller Katja (id) 8.28.8.
Dame:
1.Dziadkowiec Dorota (Polonia) 48.44.9; 2. Bitchougova Eugenia (G.S. Harmann) 48.7; 3.
Kubriashova Alia (id) 5.16.3.
Junior:
1. Ferrer Megias David (spagna) 37.33.6; 2. Clara Roland (Fiamme Gialle) 6.8; 3. Rainer
Michel (Carabinieri) 34.1; 4. Longo Luca (Fiamme Gialle) 2.03; 5. Orlandi Luca (Fiamme
Oro) 3.58.6; 6. Ruiz Rodriguez Alberto (Spagna) 4.14.1; 7. Scola Fulvio (Fiamme Gialle)
4.41.1; 8. Zannini Cristian (Pol. Sovramonte) 4.56.5; 9. Manea Carlo (Fiamme Gialle)
6.25.8. 10. Morandini Nicola (Fiamme Oro) 6.39.9.
Amatori:
1. Gutierrez Juan Jesus (Spagna) 36.37.7; 2. Zanetel Gianantonio (Fiamme Oro) 1.05.9; 3.
Fauner Silvio (Carabinieri) 1.32.6; 4. BotvinovMichail (Austria) 2.30.3; 5. Filippin
Pietro (A.P. Tolmezzo) 4.20.8.
Veterani:
1. Corso Vittorino (G.S. Hartmann) 42.02.9; 2. Sommavilla Paolo (id) 17.4; 3. Concini
Mario (id) 59.8.
Pionieri:
1. Zeni Francesco (S.C. Gatto delle Nevi) 43.12.2); 2. Tedesco Walter (A.P. Tolmezzo)
4.07.5; 3. Gnata Antonio (Sav VI) 4.43.8.
Società:
1. Com. Veneto FISI p. 6543; 2. SAV Vicenza&Caltrano 5203; 3. Pol. Sovramonte 4711; 4.
Fiamme Gialle 4503; 5. Spagna 2749; 6. Carabinieri 2718; 7. G.S. Hartmann 1893; 8. Fiamme
Oro 1780;9. U.S. Primiero 1755; 10. S.K. Rjeka 1587
Tratto da: www.fondoitalia.it
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