LA DUREZZA DELLE RUOTE DA SKIROLL

Se può essere improponibile mettere a confronto sci e skiroll per la diversità del contesto naturale in cui si svolgono queste due discipline, non altrettanto si può dire per la preparazione dei materiali.

Personalmente trovo molto più semplice e salutare preparare un paio di skiroll che un paio di sci. Purtroppo, con gli sci ho avuto delle tragiche esperienze, le occasioni in cui riesco a centrare la paraffina giusta sono molto poche. Forse per deformazione professionale, preferisco di gran lunga la meccanica alla chimica. Inoltre l’idea di legare la mia prestazione al corretto uso del ferro da stiro e accessori vari ma soprattutto al portafogli, mi toglie un po’ di divertimento.
Ma torniamo allo skiroll. In questo articolo descriverò un metodo per la determinazione della durezza della gomma usata per le ruote da skiroll, vorrei inoltre tentare di spiegare la relazione fra durezza della gomma e la sua scorrevolezza. Forse qualcuno le morde, qualcun altro le fa saltare, qualcuno ci pianta le unghie….
La durezza è una misura che si fa in superficie e consiste nella resistenza che offre il materiale ad essere penetrato da una punta caricata con un certo peso. E’ logico che non ci può essere un solo durometro in tutto il mondo, per forza di cose bisogna averne più di uno (per la riproducibilità della prova). Per uniformare le misure, per ciascun tipo di gomma, si è deciso di stabilire le caratteristiche dei durometri con delle norme di standardizzazione.

La norma ASTM D2240 identifica le caratteristiche che deve avere lo strumento di misura della durezza Shore, di seguito chiamato Durometro Shore. Per i materiali più morbidi, la norma individua il durometro (ed il procedimento di misura) Shore A. Ovviamente ci sono altri standard ma quello di cui vi parlo adesso è quello più usato. La cosa è molto semplice, un qualsiasi costruttore di durometri deve costruire i suoi strumenti esattamente come illustrato in questa norma, per poterli vendere con apposto il marchio Shore  conforme alla norma ASTM D2240.

Siamo ora sicuri che se misuriamo la durezza della stessa gomma con durometri che riportano questo marchio, avremo sempre lo stesso risultato. Non credo vogliate costruirvi un durometro, per cui non entrerò nei dettagli della norma.
Lo so, voi volete che vi indichi la durezza "giusta". Non ci rimanete male, la durezza, entro certi limiti non c’entra niente con la scorrevolezza.
Ad un certo punto lo dice anche il testo della norma suddetta: "…Questo metodo è un test empirico, concepito primariamente per il controllo del prodotto. Non esistono semplici relazioni tra la misura della durezza ottenuta con questo metodo e qualsiasi altra fondamentale proprietà del materiale testato….". Quel "non esistono semplici relazioni" significa che ci vogliono altri dati oltre alla durezza Shore A per determinare la scorrevolezza.

Per quel che mi riguarda preferisco le gomme morbide, che, se sono "stagionate", non è detto che durino meno delle altre (dipende anche dal peso e dalla forza dell’atleta). Personalmente mi trovo bene con le gomme morbide fino anche a 76 Shore A. Con gomme più dure (per intenderci oltre 84 Shore A), con il mio peso (circa 80 kg) e la mia esecuzione tecnica, aumentano i problemi di tenuta. Io ho proprio la sensazione di non stare in piedi sulle curve, se poi devo anche tirare… no grazie mi sono già "sbucciato" troppe volte!
Ho provato anche delle gomme da 92 Shore A, in quell’occasione c’era un asfalto liscio e poteva forse essere giustificata questa scelta ma, visto che non mi piace fare le curve in derapata, le ho prontamente restituite. Le gomme morbide sono più confortevoli su asfalti ruvidi, e se c’è anche la scorrevolezza, affaticano di meno, e poi si aggrappano anche meglio sull’asfalto bagnato.
Ma allora da cosa dipende la scorrevolezza?
Ecco un elenco di caratteristiche che possono differenziarsi molto in due campioni di gomma della stessa durezza.

Le seguenti caratteristiche influiscono sulla scorrevolezza delle ruote:

  • Deformazione permanente a compressione
    se viene raggiunto un carico tale da provocare una deformazione permanente questa caratteristica indica l’entità della deformazione.
  • Resa elastica (resilienza)
    Questa è la caratteristica che misura l’energia restituita da una gomma quando cessa la sollecitazione deformante ed è data dal rapporto: energia meccanica resa/energia meccanica data. Una prova semplice per valutare la resilienza è quella di far rimbalzare la ruota e vedere a occhio, o con qualche riferimento, di quanto rimbalza.
  • Isteresi
    Si calcola per differenza tra l’energia meccanica data e quella resa per una sollecitazione ripetuta nel tempo (ciclica), se questa caratteristica ha un valore alto la gomma si scalda (assorbe energia = ruote lente).

Ecco ora un elenco di caratteristiche che influenzano la durata delle gomme:

  • Resistenza alla lacerazione
    Misura il carico necessario per ottenere la rottura di una gomma intagliata (una fessura potrebbe propagarsi fino a portare al distacco di parti della ruota).
  • Resistenza a trazione (carico di rottura)
    Misura il carico necessario per ottenere la rottura a trazione.
  • Resistenza all’abrasione
    Misura la quantità di gomma asportata in un certo tempo sotto l’azione di un abrasivo (si può valutare già dopo qualche chilometro).
  • Resistenza all’invecchiamento
    Misura la capacità della gomma di mantenere inalterate le caratteristiche in condizioni ambientali non ideali (esposizione al sole, umidità ecc.).
  • Resistenza a fatica
    Misura la capacità della gomma di mantenere inalterate le caratteristiche sotto una sollecitazione critica.

Per determinare il valore di ciascuna caratteristica sopra esposta ci sono delle normative di standardizzazione che stabiliscono le modalità e gli strumenti da usare.
E ovvio che gomme con elevate caratteristiche costano di più!
Anche se spero non accada, probabilmente con questo articolo mi attirerò la collera di qualche atleta e si alzeranno proteste tra i costruttori. Il mio scopo è quello di dare qualche dritta (da sperimentare), e perché no, aumentare il numero di praticanti e appassionati.
Ho provato ruote della Ski-Way della Ski-Skett, Eagle e Rolski. Mi sono fatto un’idea su tutte le ruote che ho provato. Talvolta la scorrevolezza delle ruote si sente subito, al primo metro, talvolta te ne accorgi in gara che non "tieni" il gruppo in discesa.
Purtroppo non sono un fuoriclasse e non devo trascurare nessun dettaglio. Talvolta ho trovato delle ruote scorrevoli e confortevoli, che abbinate ai cuscinetti "giusti", ai bastoncini con la punta affilata, ad una buona condizione atletica e ad una corretta conduzione di gara, hanno fatto la differenza.
Il risultato non è altro che la miglior combinazione di questi fattori.

Credits:
Devo ringraziare Evio per tutte le ruote che mi ha permesso di "testare".

Mirco Collavo


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