Skiroll.it: Aggiornato il 22-07-09.

Questione di attacchi - di Mirco Collavo

Come ho scelto la posizione degli attacchi sui miei skiroll da skating

Premessa
Ancora una volta mi accingo a raccontare quello che è il riassunto di alcune mie esperienze, e delle poche considerazioni che le mie limitate capacità riescono a fare.
Spero non me ne vogliano coloro che avendo molte più conoscenze, si vedono sopravanzati in questo tentativo di razionalizzazione spicciola; vorrei invece esortarli a rivelarsi e a correggere quanto trovassero erroneo e incompleto, magari riportando qualche esperienza o test, facilmente riproducibile.
    Mirco Collavo

Dall’inizio degli anni ‘90 lo skiroll da gara è diventato più corto, dagli iniziali 700 mm si è passati ai 530 mm.
Questo mi ha portato notevoli scompensi, infatti il mio piede da 45,5 equivale a circa il 60% della lunghezza di uno skiroll di 530 mm.

A quel tempo ho provato a montare l’attacco in varie posizioni: tutto indietro fino a sfiorare con la scarpa la ruota posteriore, tutto avanti con l’attacco al limite della ruota anteriore… e tante altre misure intermedie. Con mio grande stupore, ho notato che dopo qualche chilometro di adattamento, mi abituavo a qualsiasi posizione dell’attacco.
Allora ho montato l’attacco in una posizione un po’ arretrata, senza star lì a pensarci troppo.
Tutto andava bene, a parte il consumo "a punta" delle ruote anteriori e a “botte” delle ruote posteriori.

Le cose sono cambiate radicalmente quella volta che, durante una gara sul bagnato, sono caduto per ben tre volte. Il fondo era viscido e anche melmoso a tratti, ma gli altri concorrenti non erano caduti!

Sono tornato a casa affranto e ammaccato, non potevo proprio andare avanti in questo modo. Cercando in giro qualche spunto per risolvere il problema, mi è passato per le mani un libro che parlava di assetti sportivi delle automobili da corsa, e leggendolo ho trovato la soluzione.

Il problema si presentava complesso e sfaccettato.
La mia elevata superficie frontale rispetto ad altri atleti, m'imponeva di spingere molto di più a parità di velocità, di conseguenza maggiore richiesta di grip sul bagnato.
Il mio peso, superiore agli 80 kg, era un altro handicap, le ruote raggiungevano prima il limite di tenuta.
Era anche evidente che altri atleti più leggeri non avevano le difficoltà che avevo io bagnato.
Il piede piuttosto lungo, mi limitava anche il punto di applicazione del peso, variabile entro una lunghezza di 30 cm.
Allora mi sono chiesto: cosa cambia in funzione della posizione dell’attacco?
Su uno skiroll, varia la ripartizione dei pesi tra avantreno e retrotreno, durante o in assenza di spinta.
Se sull’asciutto si ha solo un consumo disomogeneo tra ruote anteriori e posteriori (che comunque non è mai del tutto eliminabile), sul bagnato si avrà un effetto a sorpresa!
Infatti quella volta, gli skiroll perdevano il grip con le ruote posteriori (semi - imbardata ) e, facendo perno su quelle anteriori, mi ritrovavo disarcionato (come nella moto GP!) e costretto a strisciare sull’asfalto frenando con le mani.
Ho deciso quindi che in una posizione che ritenevo "intermedia" (fra tutte quelle che si possono avere in gara con gli skiroll ai piedi) dovevo avere lo stesso peso gravante su tutte e quattro le ruote. La ricerca di questa posizione é soggettiva e dipende dal tipo di sciata.
Solo così sul bagnato, ma anche sull’asciutto, avrei avuto tutte e quattro le ruote con lo stesso “angolo di scivolamento ” o slip angle.

Cos'é lo slip angle?


Figura 1: distribuzione dei pesi sulle ruote (componenti orizzontali) con attacco arretrato e angoli di deriva conseguenti. Con attacco arretrato, la forza F2 applicata sulla ruota posteriore, risulterà maggiore di F1; ne consegue che l'angolo di deriva della ruota posteriore sarà maggiore di quello della ruota anteriore.

Slip angle è il termine anglosassone che indica la deriva di una gomma rispetto alla direzione impartita.
Se noi eseguiamo una curva e poniamo un po’ di attenzione alla traiettoria delle ruote, vedremo che rispetto alla direzione longitudinale, lo skiroll subirà uno spostamento laterale più o meno accentuato in proporzione al peso che gli viene applicato.

Possiamo notare addirittura che se facciamo una curva accennando una torsione della caviglia verso l’interno, lo skiroll curverà. Che cos'è successo?

Torcendo la caviglia verso l’interno abbiamo caricato la ruota posteriore e scaricato quella anteriore.
Lo slip angle al posteriore è aumentato, mentre è diminuito quello all’anteriore (Figura 1), provocando la sterzata.
La condizione ottimale è quella di avere, in qualsiasi condizione, lo stesso valore di slip angle, nella ruota anteriore e in quella posteriore (Figura 2).
Lo skiroll procede così lungo una direzione rettilinea, si ha un consumo delle ruote omogeneo, si ha maggiore velocità in virtù del minor schiacciamento a terra per ciascuna ruota.
Ma come possiamo creare una uguale distribuzione dei pesi sulle due ruote?
Io ho preso la bilancia pesapersone e posizionandoci alternativamente le ruote anteriori e quelle posteriori ho spostato la posizione dell’attacco fino a leggere lo stesso valore del peso.


Figura 2: distribuzione dei pesi sulle ruote (componenti orizzontali) con attacco in posizione più avanzata rispetto alla Figura 1 e angoli di deriva conseguenti. In questo caso la forza F è distribuita in ugual misura sulle due ruote e vale F/2, di conseguenza avremo lo stesso angolo di deriva.

Sarà indispensabile utilizzare degli spessori per mantenere lo skiroll in posizione orizzontale (Figura 3 e Figura 4), altrimenti la misura non sarebbe attendibile.

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Figura 3: Uso della bilancia per la determinazione della distribuzione dei pesi sulle ruote (componenti verticali) con attacco in posizione arretrata.

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Figura 4: Uso della bilancia per la determinazione della distribuzione dei pesi sulle ruote (componenti verticali) con attacco in nuova posizione.

Una volta ottenuta l’uguale ripartizione dei carichi, ho assunto le varie posizioni di gara, ed ho notato che caricando più o meno l’avampiede, la ripartizione dei pesi cambiava. Ho memorizzato le varie posizioni e le derivanti ripartizioni dei pesi, così adesso mentre percorro una discesa in posizione a “uovo”, se voglio ottenere lo stesso peso gravante sulle quattro ruote, sono in grado di caricare l’avampiede in un certo modo.
Le curve sul bagnato invece devo farle in posizione neutra, con il peso ripartito in uguale misura sulle gambe, e senza forzature (per esempio la torsione della caviglia sopra descritta) o spinte esagerate, che porterebbero a scivolate difficilmente recuperabili.

Fra molti “pro” c’è anche qualche contro: usando uno skiroll con la stessa ripartizione dei pesi su tutte e quattro le ruote, quando si raggiunge il limite di tenuta delle ruote, lo skiroll scivola dritto per la tangente, senza accenni d’imbardata. L’importante è saperlo e rimanere sotto questo limite.

Buon divertimento!

Mirco Collavo         
www.upperbodypower.com

Aggiornato il 22-07-09.