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Dopo due anni di stop e due figli (uno
arriverà a marzo) l'azzurra più medagliata del fondo punta a Torino 2006 Il gran ritorno della Belmondo "Voglio vincere i miei Giochi" di MATTIA CHIUSANO
ROMA - Ventitre medaglie, cinque Olimpiadi, dodici anni da protagonista, e il
bello deve ancora arrivare. La sfida più difficile Stefania Belmondo, ritiratasi dopo le
Olimpiadi di Salt Lake City del 2002, deve ancora affrontarla. Il progetto è questo:
sciare da podio alle Olimpiadi di Torino 2006, nel suo Piemonte, per poi posare davanti ai
flash con due bambini. I suoi. Mathias è nato il 28 settembre 2003. Il secondo è atteso
per marzo. A quel punto mancheranno meno di un anno ai Giochi olimpici, a tre anni
dall'ultima gara in Coppa del mondo: la gran fondo di Lillehammer del 23 ottobre 2002.
Conclusa con il quarto posto, a sigillare una carriera di alto livello passata attraverso
la rivalità con Manuela Di Centa, attraverso grandi successi ed enormi delusioni,
vantandosi di rappresentare lo sport pulito in anni molto discutibili. Il progetto si annuncia tutt'altro che facile. Il team di Stefania Belmondo si è
dissolto. Lo skiman Gianluca Marcolini si occupa dei Valbusa, il massaggiatore Pippo
Rehmann segue talvolta il superman del biathlon, il norvegese Bjorndalen, il
fisioterapista Roberto Morosi è al Milan. Il tecnico e amico Massimo Laurent ha un
negozio di alimentari a Gressoney e prepara la compagna, la fondista francese Karine
Philippot. Dice: "Se Stefania mi chiama sono pronto, ma questo progetto è
un'incognita: per lei non è cambiato niente dal punto di vista fisico, ma il problema
forse è a livello mentale. Come farà a lasciare due bambini e andare a cercarsi la neve
al nord? Dovrà organizzare un caravan, ingaggiare baysitter. Se deciderà di continuare,
comunque, lo farà per vincere". Molto più fiducioso il presidente della Fisi
Gaetano Coppi: "E' leggera ed entra in forma velocemente, con la sua volontà sarà
certamente competitiva". (15 dicembre 2004) |