Il Trapattoni dello skiroll si chiama Pierluigi Papa ed è prossimo alle 35 primavere.
Nato come appassionato di sci nordico, Pierluigi è divenuto un punto di riferimento per
una disciplina faticosa ma spettacolare. Uno sport che gli ha regalato una moglie.
Pierluigi ha conosciuto la sua Laura in pista. Lui istruttore, lei aspirante fondista.
Oggi lui è il ct e lei un punto fermo della nazionale, anche se le discussioni
Pierluigi lei quando ha cominciato?
«Presto, prestissimo. A 5-6 anni».
Già con gli skiroll ai piedi? «No, non c'erano ancora. Il papà, Cesare, mi ha trasmesso
la passione per lo sci di fondo».
Ma come, tra calcio, basket e pallavolo lei sceglie il fondo?
«Facevo qualsiasi tipo di sport. La scelta è arrivata qualche anno più tardi».
Perché una disciplina così faticosa?
«Beh, per me era la sintesi della tecnica e della possibilità di vivere all'aria aperta.
L'occasione per andare in vacanza, in montagna».
E adesso ha tradito il fondo per gli skiroll.
«Non è proprio così: i due aspetti possono coesistere. Anzi, devono coesistere. Da
aprile a novembre si parla di skiroll, da dicembre a marzo di sci nordico».
Ma lei non ha un attimo di sosta.
«Mi va bene così. Mi piace».
Come si sente nei panni del Trap dello skiroll?
«A mio agio. E' un impegno che dà molta soddisfazioni, abbiamo una nazionale che è ai
vertici mondiali».
Ma come il Trap le capita di essere contestato?
«Ci sono delle discussioni. Gli atleti di vertice tendono un po' al narcisismo Bisogna
spiegar loro lo spirito di squadra».
In nazionale c'è anche sua moglie, giusto?
«Vero, Laura».
Dove vi siete conosciuti? «Ai corsi di skiroll. Io ero l'insegnante
».
Adesso siete sposati.
«E abbiamo una bambina che ha poco più di un anno».
Le avete già regalato gli skiroll?
«No, è ancora troppo presto».
A proposito di contestazioni al ct, sua moglie la mette mai in discussione?
«Talvolta sì. Quando succede mi spedisce a dormire sul divano».
Quanto guadagna un ct dello skiroll?
«Qui si fa tutto per passione, per il piacere di fare le cose.
Per il piacere di organizzare la 'Rollissima del Cimone'. Per portare, tra un anno, una
gara di Coppa del Mondo nel comprensorio di Fanano-Sestola».
Che velocità si può raggiungere con gli skiroll?
«In discesa si toccano i 70 chilometri orari».
L'attrezzatura richiesta?
«Facile: gli skiroll, che sono lunghi da 530 a 730 millimetri; scarpe con apposito
attacco, racchette da fondo, guanti, casco e occhiali».
Dove trovare, a Bologna, società attrezzate per lo skiroll?
«Facile. O al Cus Bologna o alla polisportiva Acquadela.
Due società che, per gli appassionati del fondo, dispongono di piste in sintetico lunghe
300 metri».
di Alessandro Gallo
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