Bassano Per
Alfio Di Gregorio, 34 anni, siciliano innamorato delle montagne e oramai diventato
bassanese, lo sport è stato una scelta di vita. Da Nicolosi, paese alle falde dell'Etna,
è salito al nord come tanti altri immigrati, ma non in cerca di lavoro, perché quello ce
l'aveva già in casa, la ditta di agrumi gestita dalla famiglia, bensì per fare sci di
fondo e skiroll , le due discipline che ama e nelle quali - soprattutto la seconda - si è
ritagliato uno spazio di respiro internazionale. Le pratica da quando aveva 10 anni; se la
cavava bene anche nel ciclismo e nel pattinaggio, ma la sua passione era il fondo, dove la
resistenza si coniuga con la forza di braccia e gambe. Aveva poco più di 16 anni quando
è arrivato in Veneto, in cerca di fortuna sportiva, trovando appoggio in Fabio Crestani,
l'imprenditore di Sandrigo che dello skiroll italiano è stato il pioniere: ha inventato i
primi attrezzi e ha organizzato le prime gare in paese e ad Asiago.
Per Alfio, Crestani è stato un secondo padre: con quello
naturale si era lasciato un po' male poiché non comprendeva la testardaggine del figlio,
che lo metteva anche in difficoltà in azienda (che successivamente è stato costretto a
cedere). Di Gregorio si stabilì a Bassano, trovando lavoro in una ditta di materie
plastiche. Otto ore al giorno. Si allenava prima e al termine del turno; la domenica
gareggiava per lo Sci Club Bassano nello skiroll e per la Forestale nel fondo; un anno
anche con le Fiamme Oro in staffetta. Tante soddisfazioni sul piano agonistico, benefici
economici pochi.
Nello skiroll sarebbe diventato ben presto il numero 1
italiano; nel fondo ha avuto qualche problema. "Da aspirante e da junior - rievoca -
ero regolarmente fra i primi 10 nelle gare di Coppa Italia. A Chiusa Pesio, nel Campionato
italiano juniores del 1987, sono arrivato nono, a 27" da Fauner, il vincitore,
battendo Roberto de Zolt e Pozzi. Tutta gente che è andata in nazionale".
Lui un oro mondiale lo ha vinto durante il servizio di
leva fra gli alpini, prestato nella caserma della brigata "Orobica", al Tonale.
Questo risultato gli ha aperto le porte della Forestale: è entrato in squadra, ma come
skiroll ista, non come fondista.
"Sulla neve c'era chi aveva fatto migliori
risultati. Io, però, non ho mai avuto né il tempo, né l'opportunità di prepararmi
specificatamente come fanno i 'professionisti' di questo sport. Da Bassano, per allenarmi,
dovevo, e devo tuttora, salire sull'Altopiano. Era arduo progredire in quella maniera. Per
lo skiroll mi bastava uscire di casa e mettermi sulla prima strada. È anche per questo
che mi sono specializzato in questa disciplina".
E dello skiroll è effettivamente il primattore: italiano
e, quando tutto gira bene, anche mondiale. Ha vinto tutto ciò che si poteva vincere: una
miriade di gare in Italia e all'estero, 4 titoli mondiali individuali e una quindicina in
staffetta, già da junior, una decina di titoli europei, una trentina di italiani. E
quest'anno dopo 30 gare è ancora imbattuto, sia sul piano, che in salita, che a
cronometro!
Alfio fa tutto da solo. Unico appoggio Charlotte Klein,
la bella danese con la quale convive da qualche tempo. Specialista di triathlon e di mtb,
campionessa nazionale di skiroll , quinta nella Coppa del mondo 1998, ha conosciuto Alfio
in occasione di alcune competizioni internazionali e hanno subito simpatizzato.
Studentessa universitaria, è venuta in Italia nell'ambito del progetto Erasmus e si sono
messi insieme. Una scelta di vita anche per lei che, da allenatrice della sua Nazionale,
è diventata "personal trainer" di Alfio. "Avevo già imparato a fare
programmi - dice - e ho applicato con lui metodi di lavoro sviluppati nel mio Paese e in
Norvegia. Ora cura maggiormente l'alimentazione, non gli scappa più qualche bicchiere di
vino, come gli accadeva prima, ha perso 8 chili. Cerco anche di farlo stare tranquillo: la
tensione, infatti, è sempre stato il suo maggior problema".
E i risultati si vedono, non solo nello skiroll , che
resta la sua specialità, ma pure nel fondo. Inserito nella Nazionale
"cittadini" (atleti che praticano il fondo sotto i 600 m.), ha vinto quest'anno
quattro titoli mondiali in Norvegia. Tanto che adesso medita qualcosa anche nel fondo.
"Ma per compiere il salto di qualità - si rende conto il 32enne siculo-bassanese -
l'unica possibilità è praticarlo a tempo pieno, come gli azzurri e gli atleti dei corpi
sportivi militari. Io nella Forestale ci sono entrato nel '91, ma per lo skiroll , e non
faccio parte del centro sportivo. Presto regolare servizio; qualche volta sono impegnato
di notte. Mi mangio le ferie per fare le gare. Anche quest'anno per la Coppa del mondo
della mia disciplina solo permessi momentanei".
"Sono contento - termina Alfio Di Gregorio - di
quello che ho ottenuto finora, però mi resta il rammarico di non essermi mai misurato
come fondista a tutti gli effetti. So che non dipende da me, ma dal Comando. Diversamente
concluderò la mia carriera senza sapere quanto avrei potuto dare sulla neve".
Delfino Sartori |