Skiroll.it: Aggiornato il 21-01-08.

Solange Chabloz è la star degli skirollisti nello sci di fondo

Ha vinto il titolo italiano juniores della 10 km TC e con Glauco Pizzutto parteciperà ai mondiali di categoria. In evidenza nel fondo anche Di Gregorio, Sbabo, Bonaldi, Druidi e Carmagnola

19 GENNAIO - C‘è tanto di skiroll nel fondo di questi giorni, a dimostrazione che   la doppia stagione agonistica è fattibile con un po’ di buon senso, e si può arrivare a  prestazioni che vanno al di là delle aspettative.  Cominciamo da Solange Chabloz (nella foto) che vince il campionato italiano juniores della 10 km a tecnica classica e si guadagna la selezione per i Mondiali di categoria affiancandosi a Glauco Pizzutto che il posto se l’era assicurato nella NG di Cogne del 23 dicembre e aveva rafforzato le sue credenziali pochi giorni dopo nella sprint di Coppa Europa a Olten. Poi la conferma, semmai ve ne fosse bisogno, di Alfio Di Gregorio, quasi sempre sul podio delle gare cui ha partecipato, e con lui Daniela Carmagnola (foto sotto nel prologo in salita  della Millegrobbe, che ha vinto) che standogli al fianco ne sta imitando le gesta. Sul podio ci è andato, nella Pustertaler in classico, anche Emanuele Sbabo, e lo stesso ha fatto Viviana Druidi, mentre a ridosso si è sempre piazzato Sergio Bonaldi. In calo, invece, il CT Pierluigi Papa: perde qualche colpo, non è una novità. Questione di anagrafe.

Indubbiamente il titolo di Solange Chabloz è stato una bella sorpresa: per la stessa atleta, prima di tutto, che finora era sempre rimasta ai piedi del podio. Non ci credeva proprio. E’ la più forte dell’Asiva, il Comitato regionale della Val d’Aosta, ma finora il suo miglior risultato in gare nazionali, dei tanti ottenuti,  si era fermato al quarto posto. Due successi di stagione, ma in gare regionali: nel pursuit del 16 dicembre Cogne, in volata su Carole Maguet, e nella mass start del 29 dicembre a Flassin,con una bellissima progressione nel finale di gara.

Nello skiroll, invece, sul podio ci era già salita due anni fa nelle due gare a Pontarlier, in Francia, che concludevano la stagione di Coppa del Mondo. Il primo giorno in salita, fra due ali di folla assiepata sui tornanti, venuta a sostenere la nazionale francese di fondo,  il giorno successivo nella mass start di 34 km da Pontarlier a Mouthe nella quale, con gli skirollisti, erano partiti almeno 2000 pattinatori.

In questo campionato italiano (nella foto sotto il podio delle juniores) sulla pista delle Viote, sul Monte Bondone, doveva vedersela con avversarie sulla carta tutte più forti di lei, a cominciare da Ilenia Casali, fra l’altro iridata dell’inseguimento in Croazia al suo esordio con la nazionale di skiroll. La carnica, che fa parte della nazionale juniores da quando era ancora spirante ed è stata arruolata nel Centro Sportivo Esercito, era da considerare la naturale favorita di questa 10 km, pur non essendo il classico la sua tecnica favorita. Oltre all'exploit di Solange Chabloz,  a scompaginare il pronostico, probabilmente, anche le condizioni della neve, caduta pere tutta la notte dopo due giorni di pioggia continua. Farinosa per gli aspiranti, che avevano corso per primi usando la sciolina, ma “lucidata” dai continui passaggi quando sono partite le juniores, che erano state costrette a optare per il “pelo”. Una neve che richiede una tecnica di sciata tutta particolare.

Ilenia partiva mezzo minuto prima di Solange, che ha quindi potuto far corsa sui suoi tempi. Per un paio di chilometri si sono equivalse, poi la carnica ha accumulato 8 secondi di vantaggio, mantenendoli fino a 400 metri dall’arrivo dove è iniziata la rimonta della valdostana. Determinanti gli ultimi 100 metri, percorsi in scivolata con spinta, che hanno permesso a Solange, che in questo tipo di  tecnica se la cava molto bene, di annullare il distacco, guadagnare un secondo abbondante e contemporaneamente resistere al ritorno di Valentina Vuerich che chiudeva a soli 2/10 di secondo da lei, mentre a più di mezzo finivano le trentine Ilaria Debertolis e Lisa Morandini, l’altoatesina Karin Karnutsch. Tutte ragazze già nel giro della nazionale juniores nella quale ora è approdata anche Solange Chabloz in forza del titolo tricolore di categoria. Da lunedì è al raduno in Alta Valtellina da dove, dopo la NG a Isolaccia, si partirà per la rassegna iridata in Polonia.

Tranquilla e di poche parole come sempre, Solange è naturalmente soddisfatta per il titolo italiano, per la convocazione ai Mondiali ma, più ancora, per aver potuto constatare sulla propria pelle che il tipo di preparazione fin qui attuato sta cominciando a pagare e ha ancora margini di miglioramento. Va meglio a tecnica classica che a skating dove denuncia qualche problema, ma anche nel pattinaggio, grazie all’allenamento e alle gare con gli skiroll, ha già fatto un buon salto di qualità. Se n’è accorta nel pursuit di Cogne. “Sento la differenza, ho acquisito maggior equilibrio e una sciata più lunga e quindi più redditizia a parità di frequenze. Nella gara del Bondone stavo veramente bene. Sci che tenevano ed erano veloci, e l’avversaria più forte proprio davanti a me. Ne conoscevo i tempi e ho quindi potuto fare una corsa controllata. Non mi sono lasciata prendere dall’affanno quando lei. è passata in vantaggio, poiché   sapevo di poter disporre di un buon finale. Sono forte braccia e a spinta ho fatto la  differenza”.

A giugno ha dato la maturità, diplomandosi in scienze sociali. A differenza della sorella maggiore Chantal che, iscrivendosi all’università, l’anno scorso ha abbandonato l’attività agonistica, lei si è presa un anno di attesa sperando nel frattempo di trovare un posto da insegnante di asilo ma anche di riuscire a sfondare nel fondo, e puntare così all’arruolamento in un corpo sportivo militare. Sarebbe una bella scelta di vita. Cosa fattibile con  il C.S. Esercito a pochi chilometri da casa e con Albarello che sa prendere in considerazione chi promette bene. E’ tesserata per lo sci club St. Barthelemy, d’estate si allena da sola e d’inverno con gli allenatori Marco Brocard, lo zio di Sara ed Elisa, e André Fragno; una volta alla settimana con il Comitato. Tecnicamente, come detto, è ben messa; considerando quanto è migliorata in questi due anni di skiroll, c’è da credere che possa fare grandi passi in avanti anche nel fondo con la buona base di motore di cui dispone e la gran voglia di fare che la contraddistingue.

Una voglia he non manca di certo neppure ad Alfio Di Gregorio (nella foto nel prologo della Millegrobbe dove si è classificato terzo) malgrado abbia già 37 anni che porta con lo spirito e la vitalità di un ragazzino da apparire quasi rigenerato, e con quella professionalità che, al di là dello skiroll dove è sempre “Re Alfione”, anche nello sci di fondo lo mette in condizione di battersi con gente che fa ancora parte del giro delle squadre nazionali o ne è appena uscita. In questi giorni alla Millegrobbe sta battagliando di brutto con Mikhail Botvinov, uno dei più forti fondisti di tutti i tempi. Un esempio da imitare e una constatazione che lascia un po’ di amarezza: è diventato il più forte skirollista del mondo, ma dove sarebbe riuscito ad arrivare anche nel fondo,  se, agli inizi di carriera, quando dalla Sicilia salì al Nord stabilendosi nel Veneto fosse stato indirizzato verso lo sci e non soltanto allo skiroll?

Sempre più in evidenza anche Emanuele Sbabo, fin qui conosciuto come grandissimo sprinter ma che ha evidenti doti di fondo considerando che ha già partecipato ad un Trofeo Mezzalama e lo sta dimostrando nelle gare del Mastertour (lo vediamo, a destra, sul podio della Pustertaler). E' evidente  che potrà allungare la distanza anche nello skiroll puntando, oltre he allo sprint, pure alle mass start che si concludono abitualmente in volata. In tal caso il suo spunto di velocità può farsi valere, come del resto in staffetta, che è ormai diventata un terno al lotto. Una carta in più da giocare in ottica Coppa del Mondo e Mondiali.


Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 21-01-08.