Skiroll.it:
Aggiornato il 13-09-07.
La
Coppa del Mondo si conclude in Turchia
Trasferta
costosa e formazione azzurra a ranghi ridotti per questione di budget: in gara solo chi
può vincere o puntare al podio, 7 atleti fra cui 2 donne. Una pari dignità da rivalutare
adeguatamente
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SETTEMBRE - Fine settimana con lultima prova di Coppa Mondo, in Turchia: sprint il
sabato, mass start di 24 km su percorso del tutto piatto la domenica. Si gareggia a
Samsun, città a 400 km da Ankara, dove la squadra azzurra si è trasferita a ranghi
estremamente ridotti: il capo delegazione Enrico Coucourde, le due donne di punta Anna
Rosa e Mateja Bogatec, e i cinque uomini che sono sempre in corsa per il podio, vale a
dire Alessio Berlanda, David Bogatec, Emanuele Sbabo, Alfio Di Gregorio e Folco Pizzutto.
Questultimo (nella foto), junior, è il solo che può puntare alla conquista delloro
nella propria categoria. Conta una ventina di punti di vantaggio sul turco Izzet
Kizilarslan, che ha sempre battuto nello sprint, e dovrà quindi cercare di
incrementare il vantaggio per poterlo poi controllare nella gara conclusiva marcandolo
stretto, eventualmente aiutato dagli altri azzurri se, considerando la più che probabile
scarsa partecipazione, seniores e juniores partiranno insieme.
La
scarsa partecipazione è dovuta ai costi di questa trasferta che, a causa della distanza,
deve essere effettuata in aereo con voli di linea e viene quindi disertata dalle nazioni
che non hanno concorrenti in grado di salire sul podio. Semplici problemi economici un
po per tutti, che toccano pesantemente anche la squadra italiana. Podio che è
sicuro per la svedese Maria Magnusson, che al di là delle due gare in salita dei
Mondiali, ha sempre vinto finora e sarà quindi presente anche in Turchia, e per il
russo Igor Glushkov.
Questultimo,
regolarmente sul podio nello sprint, si difende bene sul terreno misto, paga solo nelle
gare in salita che questanno erano limitate a Piglio e ai Mondiali (prologo in
classico e inseguimento a skating). Tre su 10 complessive, troppo poco perché Alfio Di
Gregorio, il suo storico avversario, non ne uscisse pesantemente penalizzato.
Finirà dunque al secondo posto finale, con Emanuele Sbabo al terzo, le stesse posizioni
che occuperanno nella classifica finale la Rosa e la Bogatec.
Incerta
invece la classifica di squadra: Italia e Russia sono sullo stesso piano e saranno le
ultime due gare a decidere lassegnazione della Coppa. Determinante risulterà quindi
lapporto degli altri due sprinter, Bogatec e Berlanda, anche se scontiamo la ridotta
presenza, in tutte le gare di Coppa, della squadra juniores femminile che per tutta la
stagione ha potuto contare solo su Silvia Rusconi e Solange Chabloz. Le due azzurre sono
state costrette a battersi contro la formazione sovietica che ad Evgenia Kurochkina e
Julia Zimakova, regolarmente prima e seconda in tutte le gare, ha affiancato altre due o
tre atlete quasi sullo stesso piano, monopolizzando la parte alta della classifica.
Più di
così obiettivamente non si poteva fare: è rientrata la svedese Magnusson dopo tre anni
di assenza, e la Russia, solitamente qualitativamente fortissima ma quantitativamente
limitata nei numeri, quest'anno si è sempre presenta con gente di altissimo livello e
a ranghi compatti nelle quattro categorie. Una trentina di atleti a Piglio, sempre
più di 20 a Villard-de Lans, Geyer e Oroslavje. E questo dipende dal fatto che,
probabilmente, la situazione economica della loro federazione è migliorata rispetto al
passato quando portavano a gareggiare solo i migliori, lasciando a casa le seconde linee.
In più, oltre al solito Glushkov, hanno potuto contare su una Firsova
mai tanto forte e sulla Yambaeva, novità assoluta, che è subentrata alla Vedeneeva
nella leadership dominando in salita ma cavandosela quasi altrettanto bene anche sul
misto.
A proposito
dei problemi economici cui si accenna sopra, cè da dire che, insieme alle
prestazioni di qualche atleta sottotono rispetto al passato, hanno avuto pesanti
riflessi sulla partecipazione della squadra italiana in tutto larco della stagione,
ad eccezione di Piglio dove si è presentata al gran completo e ha fatto il pieno di
medaglie. Come ai Mondiali, del resto, che costituivano l'appuntamento clou della
stagione. Lunghissime trasferte in pulmino in Francia e in Germania, e arrivi
allultimo momento, stanchi per viaggi della durata di una decina di ore, e quindi
alloggio negli ostelli per ridurre al minimo la spesa. Tanto per fare un esempio pratico,
800 euro per 27 persone nei due pernottamenti a Geyer, e gli atleti a pagarsi di tasca
propria, in più di unoccasione, pranzi o cene. Sicuramente meglio dei francesi
che hanno dormito in tenda, ma certamente una situazione tuttaltro che ideale,
non solo nella logistica, per affrontare la fatica dei due giorni di gare.
Una
situazione sulla quale la FIHP, la federazione della quale la skiroll fa parte unitamente
a hockey e pattinaggio (artistico e corsa) farà bene a meditare per il prossimo futuro se
vorrà continuare a vantare i bilanci gloriosi che lo skiroll, ultimo arrivato in
questa grande famiglia, ha assicurato in questi anni guadagnandosi a suon di risultati
pari dignità con le altre specialità.
Una
parità meritata, garantita a parole ma non nei fatti, considerando che il budget
messo a disposizione si è dimostrato inadeguato a far fronte ad impegni sempre più
pressanti e costosi, che vengono affrontati con grandi sacrifici, il massimo impegno e
senso di responsabilità soltanto perché si è creato un bellambiente e cè
un grosso spirito di squadra. Avversari, come è giusto nello sport, ma prima di tutto
amici. Un gruppo del quale il bicampione olimpico di fondo Giorgio Di Centa (nella
foto) si è detto felice e onorato di far
parte quando il CT Pierluigi Papa lo ha invitato a partecipare ai Mondiali di skiroll. Dei
quali, naturalmente, ha contribuito a incrementare limmagine e quindi
linteresse mediatico anche nei confronti della FIHP.
Cè
dunque da augurarsi che per limmediato futuro la pari dignità venga accompagnata da
scelte politiche che, tanto per fare un esempio pratico, pongano lo skiroll sullo stesso
piano della corsa che ha gratificato la squadra master che in giugno ha partecipato ai
Mondiali a Zurigo, 11 atleti e 2 capi delegazione, di un rimborso forfettario pro capite
di 200 euro. La squadra master, che pure annovera fior di atleti, è stata invece abolita
nello skiroll. Un ripensamento ci parrebbe opportuno.
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
Aggiornato il 13-09-07. |