MORALE ALLE STELLE IN ATTESA DELLO SPRINT Le staffette hanno rilanciato le ambizioni della nazionale azzurra. Zorzi, affiancato da Frasnelli, Pasini e Schwienbacher, cerca con Lind la rivincita della gara di Coppa a Davos
Naturalmente è Cristian Zorzi (nella foto all'arrivo della staffetta) il più accreditato in questa specialità: del resto una medaglia olimpica, di bronzo, lui se lè già guadagnata 4 anni fa, abbinandola allargento del 2001 dei Mondiali di Lahti,ed è in grado di far un salto in avanti. A Salt Lake City, dove vinse Hetland su Schliechenrieder, lui la spuntò sulle svedese Bjorn Lind che, in questo momento, risultati di Coppa del Mondo alla mano, è considerato il numero 1. Ancora a Davos, ultima prova di Coppa, era una spanna al di sopra di tutti, capace di vincere per distacco, senza attendere la volata e ricorrere eventualmente alla spaccata. Ma lì Zorro era incappato in qualche ingenuità, lasciandogli prendere troppo vantaggio in anticipo. Da allora, però, molte cose sono cambiate, e a nostro favore, poiché lultima frazione della staffetta ha messo in evidenza un Cristian Zorzi mostruoso. Più forte che mai sul passo, tatticamente brillante, finalmente convinto di quella potenzialità che mai aveva evidenziato in maniera tanto dirompente. Non è il favorito, ma piuttosto loutsider di lusso pronto a mettere in campo il primo dei tanti scherzi di carnevale che si è portato da casa. Spalleggiato, in questa occasione, da compagni in grado a loro volta a provocare qualche sorpresa. Loris Frasnelli ha dominato fin qui la Coppa Europa e a Davos è approdato in finale. Renato Pasini, miglior azzurro lanno scorso in questo settore, si è riservato esclusivamente per questo impegno. Freddy Schwienbacher, che ha alternato qualche buon momento a battute a vuoto, ha fatto fatica nella staffetta a coppie, che si correva però in classico, ma su questa pista vanta già un successo nella prova di Coppa del Mondo di 2 anni fa. Allora schiantò Svartedal, altro potenziale vincitore, e dimostrò di avere buone carte da giocare su questo rettilineo di arrivo che sembra non finire mai. Mentre Pasini e Schwienbacher erano in raduno con la nazionale a Livigno, Zorro e Frasnelli hanno condotto insieme lultima parte di preparazione, lavorando in quota a Passo Lavazè. Ospiti dellAlbergo Dolomiti si sono sottoposti ogni giorno a lunghe sedute, mattutine e pomeridiane, sulla vicina pista di fondo con lo scopo di incamerare chilometri ma, nello stesso tempo, incrementare le capacità di ossigenazione del sangue in vista dei Giochi. Un lavoro che li ha portati alle convincenti prestazioni di entrambi a Davos. Forte delloro già in saccoccia, Zorzi non appare per niente preoccupato dello sprint che lo attende. E non certo per snobismo, come si evince da questa intervista di nello Morandi, pubblicata oggi su LAdige.
Zorzi ha detto che gli hai preparato
dei missili
Cristian, però, anche dopo una lunga dormita ha ancora negli occhi la serata alla Medal Plaza di Torino. «E' stata una cosa commovente - racconta - la piazza piena di gente, le bandiere, l'inno, poi le interviste in tv. Ancora brividi, insomma, dopo quelli che ho provato domenica subito dopo la gara, e anche, come ti dicevo, una grande commozione». Ma avete almeno avuto il tempo per
festeggiare? Come ci si risveglia dopo un
successo del genere? Ma senti già che è cambiato
qualche cosa della tua vita?
Sei già sintonizzato sulla sprint? Hai già fatto mente locale su chi
dovrai temere? Giorgio
Brusadelli
|