Oro della 15 TC a Veerpalu.
Valbusa, 13°, conquista la staffetta
In una tormenta di neve
l'estone ha la meglio sul ceco Bauer e sul tedesco Angerer. L'azzurro si è fatto trovare
preparato per l'appuntamento di domenica, scalzando Checchi e Santus
PRAGELATO
(TO) 17 febbraio - Dopo lacqua la neve con raffiche di vento: una tormenta vera e
propria si è abbattuta sulla 15 kn maschile a tecnica classica con partenza a
cronometro Non della violenza registrata in occasione del Test Event di un anno fa, ma
tale da scombinare le tattiche di corsa e le alchimie degli skimen. Una giornata da duri,
che sono venuti regolarmente a galla, e Veerpalu (nella foto),
Rotchev, Angerer si sono presentati puntualmente al confronto che ha visto
ununica eccezione, i norvegesi e Vittoz. In condizioni ambientali che li
dovevano favorire, sono invece finiti molto indietro in classifica: Mai in corsa: il
migliore, Estil, solo 17°, Aukland 21°, Hjelmeset addirittura 29°, Svartedal 45°,
Vittoz 15° solo perché ha approfittato del traino di Angerer (foto a
sinistra) quando il, tedesco lo ha raggiunto. Un crollo incomprensibile per le
modalità in cui si è verificato poiché queste erano le condizioni
che privilegiano chi è potente, sa scivolare e dispone di materiali indovinati.
Intendendo, con il termine materiali, sci adatti per neve soffice e sciolina adeguata, che
sono poi i fattori che in analoghe occasioni hanno sempre fatto la differenza a loro
favore e penalizzato invece gli italiani.
Estil, medaglia d'argento nel 2002,
sostiene che è stata una scelta sbagliata nella sciolina a pregiudicare la loro prova.
"Avere il primo norvegese al 17° posto è un grosso disastro per noi. Tutta la
squadra aveva sotto gli sci la sciolina sbagliata", ha detto ai giornalisti.
E la prima volta nella storia dei Giochi Invernali che norvegesi, svedesi e
finlandesi non hanno conquistato una medaglia in tecnica classica.
Gli azzurri non hanno sicuramente
fatto una bella figura, con la sola eccezione di Fulvio Valbusa (lo
vediamo sotto in una foto d'archivio dopo l'argento di Oberstdorf) il quale,
come sempre, si è fatto trovare pronto quando cè stato da tirar fuori gli
attributi e guadagnarsi il posto. Si è piazzato 13° e primo degli azzurri a 3 secondi
dal decimo posto che era lobbiettivo realistico che il CT Albarello si prefiggeva,
con altri due nei 30. Qui cera in gioco una frazione di staffetta e se la contendeva
con Valerio Checchi in primo luogo e Fabio Santus in parte minore. Lha spuntata lui,
come ormai tante altre volte in passato da quando, già 4 anni anni fa, lo stesso
Albarello lo aveva messo fuori squadra nella preparazione estiva, costringendolo a
superare una selezione quando si è trattato di prendere parte alle prime gare di Coppa
del Mondo al Nord. In quella stagione risultò il migliore della squadra.
Puntava
al bersaglio grosso, al podio, ma è stato respinto da condizioni ambientali sfavorevoli
ad un peso leggero come lui, e si deve accontentare di un piazzamento che certo non lo
soddisfa, mentre ritiene soddisfacente la prestazione per il modo e i tempi in cui si è
sviluppata. Non è partito a maniglia come fa di solito perché cera il
rischio di scoppiare, come è capitato a tanti, ed è andato in progressione. "Non era la nostra distanza, non era la nostra neve, però mi
sento bene e penso di averlo dimostrato - ha dichiarato Bubo. Ho fatto un'ottima gara, mi
sono messo dietro grandi fondisti e con qualche secondo in meno mi sarei ritrovato nei
dieci. Sappiamo che in alternato facciamo parecchia fatica rispetto alla concorrenza, in
queste condizioni ambientali occorre sciare al limite per non creare ulteriori attriti con
la neve, sono riuscito a difendermi. L'unico mio rammarico è non avere partecipato al
doppio pursuit di domenica scorsa, perchè avrei voluto essere lì, a lottare con
Pietro Piller Cottrer per una medaglia. Ma quando ci sono state le selezioni per questa
gara non ero al meglio dal punto di vista della preparazione e non mi sono
qualificato".
Questa volta lha spuntata e il
posto gli tocca di diritto: farà parte della staffetta che correrà nella formazione
ormai storica, che con lui schiera Di Centa, Piller Cottrer e Zorzi. Nessuna
possibilità per gli altri papabili e del resto, con la bonomia e sportività che
lhanno sempre caratterizzato, lo stesso Checchi lo ha subito riconosciuto: Non
sono il Valerio solito, cè qualcosa che non va perché sono in calo di condizione
invece che in crescita. Penso di aver disputato la mia peggior gara della carriera. Meglio
dimenticare in fretta. Ci tenevo, ma è giusto che sia così. Avrò modo di rifarmi nel
resto della stagione.
Altrettanta consapevolezza lhanno
dimostrata Santus e Saracco. Il primo qualche pensierino alla staffetta lo aveva fatto
e adesso avrà ancora la 50 km per farsi valere; per il secondo essere presente è
stato un premio guadagnato allultimo minuto, poiché al via oggi doveva esserci
Roland Clara, vincitore dellultima selezione ma escluso dal CIO per iscrizione
ritardata.
Tutti gli azzurri, come del resto ha fatto notare Valbusa, hanno pagato il
tipo di neve e di pista che si sono trovati ad affrontare, che richiede quella sciata
strascicata cui accennavo già ieri a proposito della 10 km femminile e che non è mai
stata patrimonio dei fondisti italiani. Che si difendono sulla neve fredda e dura ma che
con il passo più saltellante si sono sempre trovati in difficoltà in quelle condizioni.
Che erano ieri di neve bagnata e oggi di neve soffice e cadente. Se alzi appena appena lo
sci dal binario invece che farlo scorrere, ti trovi con sotto lo zoccolo e ti pianti.
Occorre dunque puntare su una via di mezzo, che è appunto la tipica sciata dei nordici
nella tecnica classica, fra i quali Andrus Veerpalu è il massimo esponente.
Non per nulla è il campione uscente
della specialità e medaglia dargento della 50 km dietro il russo Ivanov nella gara
stravinta (come la 30 km e linseguimento 10+10km) da Muehlegg, il tedesco
naturalizzato spagnolo che a Salt Lake City fu poi squalificato per doping.
Un campione che ha sempre onorato il suo ruolo con condotte di gara
dattacco per poi soccombere di fronte ad avversari più scattanti, più veloci e
più opportunisti. Oggi, come già nei Giochi precedenti, non ce nè stato per
nessuno quando, dopo il primo tratto più facile, ha cominciato ad ingobbirsi e spingere
in quel modo che gli è tipico: un misto di potenza e di capacità di scivolamento che ha
messo fuori gioco gli avversari più accreditati del momento. Che erano Angerer, più
veloce in avvio, e Bauer, che gli è stato a ridosso fin allultima salita sulla
quale lestone ha fatto la differenza sul ceco e sul tedesco che è riuscito a gran
fatica a resistere al gran ritorno di Rotchev.
Dai 2 intertempi che riportiamo si può
capire landamento della gara, che nella prima fase aveva dato luogo a più di una
sorpresa. Come quella del kazako Poltaranin che, partendo con il pettorale 21, ha
approfittato delle migliori condizioni ambientali per segnare il miglior tempo
(concludendo poi al 40° posto, davanti a Saracco), prima che arrivassero i big del gruppo
rosso.
Non sono poi mancate le solite macchiette che contribuiscono a
fare colore, ammessi dal CIO a solo titolo rappresentativo della loro nazione. Così Robel
Teklemariam (a sinistra), 84° a 952, è
diventato il primo etiope a partecipare alle Olimpiadi invernali. Era stato inizialmente
sospeso dai Giochi per cinque giorni, a causa di un livello sopra la norma di emoglobina nel sangue. Un secondo test ha
avuto esito negativo e l'atleta ha potuto disputare la gara.
Helio Freeitas (a
destra), il brasiliano, ha fatto ancora peggio: 93° a 1605, mentre
Philip Boit (sotto, a sinistra) lo ha preceduto di una
posizione e di poco più di mezzo minuto. Il keniano, è ormai diventato un
abbonato a Mondiali e Olimpiadi. Ottimo atleta (valeva tempi attorno a
815 nei 3000 siepi), abita in Finlandia ed è seguito da uno staff di allenatori e vari sponsor. Dopo anni di attività, tecnicamente ha
fatto ben pochi passi avanti. In pista, lui e altri come Arturo Kinch costaricano, 50
anni, che aveva fatto la sua prima apparizione nel 1982, ai Mondiali di Oslo, e ed è
arrivato penultimo a 2849, oppure il tailandese Prawat Nagwajara (foto a destra), di due anni più giovane, che ha chiuso gli
arrivi a con un distacco di 2914, sono un pericolo vero e proprio.
Specialmente in discesa dove vanno a spazzaneve costringendo chi li sorpassa ad acrobazie.
Sempre che non cadano, e allora i rischi aumentano. Ma lo vuole il CIO,
che per questo malinteso senso di internazionalità lascia a casa fior di campioni)
Domani tocca alla staffetta femminile,
reduce dal bronzo mondiale del 2005: è lultima 4x5 km per Gabriella Paruzzi, storia
leader che ha conquistato 3 bronzi olimpici. Lolimpionica e vincitrice della coppa
del Mondo verrà schierata nella frazione più delicata, la seconda, dopo il lancio di
Arianna Follis; quindi toccherà in skating ad Antonella Confortola e in ultima a Sabina
Valbusa, apparsa in ripresa e più serena anche per i risultati del fratello. Dopo il
bronzo in combinata di Piller Cottrer, lItalia di Albarello ha bisogno di un metallo
per spegnere i primi fuochi di polemiche in arrivo se i risultati non saranno
allaltezza del passato (a Salt Lake City conquistammo 6 medaglie). Anche se come
detto, cè chi sta peggio di noi: la Norvegia.
La classifica
1. Veerpalu Andrus EST 38.01.3; 2. Bauer Lukas CZE +14.5; 3. Angerer Tobias GER 19.2;
4. Rotchev Vassili RUS 23.1; 5. Mae Jaak EST 33.9; 6. Olsson Johan SWE
37.5; 7. Schluetter Andreas GER 43.4; 8. Tauber Martin AUT 48.2; 9.
Novikov Serguei RUS 1.13.7; 10.Jauhojarvi Samu FIN 1.14.0; 11. Soedergren Anders SWE
1.15.8; 12. Sommerfeldt Rene GER 1.15.9; 13. Valbusa Fulvio ITA 1.17.5; 14.
Fredriksson Mathias SWE 1.17.8; 15. Vittoz Vincent 1.26.0; 16. Lazutkin Alexander BLR
.34.00; 17. Estil Frode NOR 1.38.3; 18. Leybyuk Roman UKR 1.46.8; 19. Rousselet Alexandre
FRA 1.47.1; 20. Larsson Mats SWE 1.50.4; 21. Aukland Anders NOR 1.52.3; 22. Freeman Kris
USA 1.56.1; 23. Babikov Ivan RUS 1.58.2; 24. Gaillard Jeanm Marc FRA 2.07.9; 25. Perrillat
Christophe FRA 2.10.7; 26. Krezelok Janusz POL 2.32.2; 27. Batory Ivan SVK 2.24.8; 28.
Hjelmeset Odd Bjorn 2.30.0: 29. Bajcicak Martin SVK 2.34.3; 30. Stebler Christian SUI
2.37.3; 34. Santus Fabio ITA 2.45.7; 39. Checchi Valerio ITA 3.00.2; 41. Saracco
Cristian ITA 3.10.7
Intertempo km 9.9
1. Veerpalu 26.23.1; 2. Bauer 26.25.8; 3. Angerer 26.26.8; 4. Rotchev 26.29.8; 5.
Olsson 26.36.4; 6. Schluetter 26.41.6; 7. Mae 26.45.2; 8. Sommerfeldt 26.56.9; 9. Vittoz
26.57.4; 10. Tauber 26.58.7; 11. Fredriksson 27.04.0; 12. Novikov 27.11.0; 13.
Jauhojarvi 27.12.0; 14. Valbusa 27.14.7; 15. Estil 27.20.0; 30. Santus
27.58.5; 32. Checchi 38.08.0; 39. Saracco 28.35.5
Intertempo km 4.9
1. Angerer 12.28.1; 2. Veerpalu 12.35.1; 3. Poltaranin 12.37.4; 4. Bauer 12.39.0; 5.
Rotchev 12.39.2; 6. Olsson 12.44.5; 7. Sommerfeldt 12.48.2; 8. Mae e Vittoz 12.48.3; 10.
Tauber 12.50.2; 11. Fredriksson 12.53.3; 12. Schluetter 12.55.0; 13. Jauhojarvi 12.58.4;
14. Novikov 12.59.0; 15. Similae 13.00.6; 21. Valbusa 13.07.0; 35. Checchi
13.24.5; 36. Santus 13.28.4; 43. Saracco 13.35.4
Giorgio Brusadelli
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