Skiroll.it:
Aggiornato il 22-04-06.
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Sistema
scarpa-attacco Go-Faster anche per skiroll |
Omologato dalla FIS e già collaudato
con successo sulla neve da Roberto De Zolt e Maurizio Pozzi, è stato provato su strada
dai "fratelli d'Italia" David e Mateja Bogatec
A Trieste, a fine mese, in occasione
della ko sprint, prima prova della Coppa Italia, con tutta probabilità farà il suo
debutto agonistico nello skiroll il Go-Faster, il nuovo
sistema di scarpa/attacco presentato già 5 anni fa in Austria ma omologato solo
lottobre scorso a Zurigo dal Comitato EQT della Fis, la sezione cross-country
addetta allesame degli attrezzi. Testato da Roberto De Zolt e da Maurizio Pozzi , ha
fatto la sua comparsa nello sci di fondo con la Dobbiaco-Cortina, vinta in volata dallo
stesso Pozzi (nella foto Cometapress), mentre è stato
impiegato nella 6 ore di Piancavallo da Stefano Marmani,
che in altre occasioni aveva avuto modo di provarlo con un altro amatore, Luca Rossi. Distribuito in Germania da SkiTrab ed
esposto allIspo, il Go-Faster ha attirato la curiosità di Vegard Ulvang, il
norvegese gran specialista della tecnica classica tre volte campione olimpico nel 1992 ad
Albertville (30 km TC, 10 km TC della combinata, staffetta).
Mateja Bogatec, campionessa mondiale sprint a La Tremblade 2005, durante il test dei
Go Faster
Francesco Campardo, che con il socio Giuliano
Frati (nella foto con David Bogatec) lo
commercializzerà attraverso la società ProSkate srl di Maniago (PN),
già da anni operativa nel mondo del pattinaggio veloce sia su ghiaccio che in linea, ha
in pratica portato nello sci di fondo il sistema di spinta attualmente usato nel
pattinaggio velocità su ghiaccio. Che è poi la specialità che ha sbalordito a Torino
2006 vincendo loro olimpico dei 1500 metri con Enrico Fabris e
nellinseguimento a squadre, oltre che il bronzo dello stesso Fabris nei 5000 metri,
conquistando immediatamente migliaia di proseliti.
Come a suo tempo ha rivoluzionato il
pattinaggio velocità, che fino a quel momento impiegava scarpe direttamente fissate sulla
lamina, il Go-Faster si presenta con tutte le carte in regola per fare altrettanto nel
fondo in quanto trasporta sullo sci lesperienza della spinta sul ghiaccio e i
vantaggi che se ne ricavano.
La differenza sostanziale sta nella diversa posizione del fulcro di
spinta: con gli attuali attacchi si trova davanti alla punta della scarpa, che effettua la
spinta, mentre con questo è invece piazzato allaltezza del metatarso come avviene
nelle scarpe da ciclismo e in quelle da pattinaggio veloce su ghiaccio. Posizione che
garantisce la maggior trasmissione della potenza scaricata dal piede allattrezzo e
da questo sulla pista.
Laltra peculiarità del sistema
sta nella forma della scarpa che avvolge il piede con una conchiglia rigida che sale fino
allaltezza del malleolo, che annulla quasi completamente i giochi interni alla
scarpa dovuti alle attuali geometrie, garantendo così unimmediata risposta
dellattrezzo ai comandi dati dal piede perché a pilotare la spinta non è più la
punta ma il calcagno. La scarpa in questione è fatta con una microfibra specifica
impermeabile, isolante e calda e, stando alle sensazioni di chi ha avuto modo di provarla,
si è dimostrata confortevole anche in presenza di temperature particolarmente
rigide. Quanto al prezzo, dovrebbe aggirarsi su 250 euro per quanto riguarda la scarpa e
140 per lattacco. Si sta comunque preparando una versione di più basso costo,
mentre è in preparazione una versione estiva per lo skiroll, più leggera e
traspirante pur mantenendo inalterate rigidità e resistenza.
Il primo test in materia è stato effettuato dai fratelli
dItalia, David e Mateja Bogatec, che sono in assoluto i due migliori sprinter
italiani, assistititi in questa prova dai titolari della ProSkate, alla presenza di
Roberto Tonussi della Commissione Tecnica Skiroll. Presa confidenza con lattrezzo,
in quanto lo spessore della piastra del Go-Faster tiene il piede ad una maggior altezza
rispetto a quella che si manifesta con Salomon o Rottefella, si trattava più che altro di
determinare la miglior posizione e bilanciatura dellattacco stesso.
Già in partenza, forte
dellesperienza già fatta con gli sci, Giuliano Frati aveva consigliato di
avanzarlo di qualche millimetro rispetto a quella che è la posizione standard sullo
skiroll che, comunque mantenuta da David nelle prove iniziali, denunciava una
perdita di aderenza della ruota posteriore, che comportava una rotazione dello skiroll.
Risolto il problema dopo un paio di aggiustamenti e di calibratura delle molle, ottenuta
la miglior distribuzione dei pesi si è raggiunto un ottimo risultato che, in pratica, ha
confermato quello che era già emerso dai dati teorici e da alcuni dati sperimentali
su un sistema robotizzato, e cioè che la forza esercitata sull'attrezzo aumenta
notevolmente. I dati al banco, infatti, rilevavano un valore di 1.6 rispetto al sistema
tradizionale (preso come riferimento =1).
David e Mateja sono stati concordi nel definire questa una grande
novità nel settore dello skiroll, che in ogni caso non stravolge l'impostazione tecnica,
ma permette di sfruttare totalmente la potenza dell'atleta, senza le perdite di energia
che si verificano con la deformazione del sistema nato per il fondo.
Sono infine state testate anche le scarpe estive, ed anche queste sembrano una soluzione
vincente per lo skiroll.
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
Aggiornato il 22-04-06. |