Skiroll.it: Aggiornato il 22-09-06.

TINTA D'AZZURRO LA COPPA DI SKIROLL. ECCO PERCHE'

7961 punti complessivi in 4 prove e un divario impressionante: quasi 3500 di distacco alla Russia, doppiata la Germania, sotto quota 1000 le altre nazioni. Solo a livello individuale si riscontra una certa concorrenza che non deriva tanto da mancate partecipazioni ma piuttosto dalla miglior organizzazione di squadra. Un unico handicap da parte nostra: un budget ridotto all'osso, che va rimpinguato.

Coppa del Mondo 2006: nelle quattro prove (Oroslavje, Presolana, Yaroslavl e Pontarlier) Italia 7961 punti, Russia 4597, Germania 4055. Turchia e Francia sotto quota 2000, tutte le altre da 1000 in giù. Ancor meglio che nel 2005, che già era stato un anno record rispetto al passato. Un divario che, in pratica, rende impossibile la concorrenza, annulla il  confronto fra nazioni lasciando spazio solo a livello individuale ma anche in  questo caso unicamente per la categoria juniores femminile, monopolizzata dalla Germania. Fuori gioco Ana Kosuta per impegni scolastici, alle tre tedeschine che hanno occupato quasi stabilmente il podio la squadra azzurra ha potuto contrapporre solo Solange Chabloz (nella foto). Peraltro bravissima, inseritasi già in Russia e al quarto posto assoluto proprio nel finale di stagione con i due successi di Pontarlier nella  gara in salita e nella mass start.

Per le categorie individuali la classifica parla chiaro: primo Alfio Di Gregorio e terzo Simone Paredi fra i seniores, Anna Rosa, Viviana Druidi e Mateja Bogatec nell’ordine sul podio femminile, Glauco Pizzutto al primo posto e il fratello minore Folco al terzo fra gli juniores. E tanti altri a ridosso del podio. Si potrebbe dire che non c’è mai stata storia per il semplice fatto che il solo potenziale avversario di Alfio si è dimostrato ancora una volta il russo Igor Glushkov, campione uscente, mentre le sue connazionali ben poco hanno potuto contro la triade azzurra. Per gli  avversari non c’è stato spazio, o almeno ben poco, il che farebbe pensare di trovarsi di fronte ad una concorrenza inesistente.

Ma non è vero: semplicemente si deve parlare di concorrenza meno organizzata (nella foto il podio maschile seniores). Individualità potenziali che equivalgono le nostre ce ne sono parecchie, ma non sempre vengono schierate. La Russia vive sull’equivoco di due squadre, che fanno capo  rispettivamente a Leonid Golubkov, che ne è il CT oltre che componente della Sottocommissione FIS, e ad Andrey Kukrus, che agli Europei è arrivato secondo nella mass start e, correndo in casa, ha potuto mettere in campo qualche elemento dei suoi. In questo modo la Russia ha potuto presentare il maggior numero di concorrenti, coprendo abbondantemente tutte le categorie e ottenendo 16 medaglie contro le 12 azzurre. Dove c’è il gruppo di Golubkov non c’è quello di Kukrus, e così, all’estero, nelle altre prove di Coppa, la squadra russa può contare su numeri di vertice ma limitati. Di qui la differenza con la squadra azzurra, che si presenta sempre a ranghi compatti. Unico handicap, come si è detto, la categoria juniores femminile. Le altre nazioni o sono pressoché latitanti come quelle scandinave, o non dispongono di elementi numerosi e validi come quelli che può mettere in campo l’Italia.

Questa nostra presenza massiccia è sicuramente dovuta ad una pratica diffusa su tutto il territorio nazionale, ad un ricco calendario di gare, e anche ad un‘organizzazione specifica che probabilmente gli altri non hanno o almeno non curano in maniera maniacale come fa il CT Pierluigi Papa, ma questo non basta a spiegare certo differenze. I test di valutazione al Centro di medicina sportiva dell’ospedale di Sondalo, dove vanno anche i fondisti, sono soltanto l’ultimo gradino di un salto di qualità partito due anni fa. Hanno permesso a Matteo Sironi di stilare i programmi di alcuni fra gli atleti più significativi, con piena disponibilità a seguire anche altri che ne fossero interessati. Si aggiunga la disponibilità, del tutto disinteressata, dello staff, che molto spesso ci rimette di tasca propria (nella foto il podio femminile seniores).

 Il terzo punto, sicuramente il più importante, riguarda la capacità e l’avvedutezza nello spendere il ristretto budget di cui si dispone. Limando le spese all’osso e arrivando a chiedere una compartecipazione a tutti gli atleti che fanno parte delle varie squadre nazionali ma non   di quella specifica di Coppa del Mondo selezionata sulla base dei risultati ottenuti in Coppa e nelle gare nazionali. Si cerca di risparmiare su tutto: sulle trasferte, ricorrendo ai pulmini anche per viaggi lunghissimi ed estenuanti, oppure a marchingegni tariffari come è capitato nella trasferta per gli Europei in Russia che ha tenuto la squadra in ballo per 16 ore tanto in andata che al ritorno e, per qualcuno più di 24. Un viaggio massacrante.

Nell’ultima trasferta a Pontarlier per ridurre i costi ci si è adattati ad un ostello, con camere a sei letti, e ognuno si è pagato i pasti nelle due giornate di viaggio. Senza distinzione di ruoli. Se non si è alla canna del gas, poco ci manca. Una situazione che dovrebbe indurre a qualche riflessione anche la FIHP, la Federazione di cui fa parte lo skiroll, quando verrà il momento dell’assegnazione dei budget alle varie specialità: se a suon di risultati lo skiroll ha ottenuto pari dignità, sul piano economico resta ancora discriminato (nella foto il podio maschile juniores).

Dicevamo dell’organizzazione. Si è già fatto moltissimo, cominciando a creare lo spirito di squadra e ad instaurare un certo rigore e  disciplina che hanno posto un freno ai più esuberanti e questo ha aumentato la considerazione nei confronti  della squadra azzurra dovunque si è recata. I risultati ottenuti ne sono una prima logica conseguenza. Nell’ambito di questa disciplina di squadra, però, c’è ancora parecchio da fare e l’auspicabile innovazione riguarda il  comportamento in gara con le relative tattiche. Lo skiroll, per le velocità che si raggiungono, ormai è diventato come il ciclismo: se non ci sono salite o percorsi altamente tecnici a fare la differenza, le corse si concludono in volata. E’ dunque necessario far gioco di squadra, agevolando chi è in grado di attuare fughe solitarie, purtroppo il solo Di Gregorio in questo momento, oppure chi può vincere in caso di arrivo allo sprint. Creare, insomma, quei ruoli di punte, mezze punte e gregari tanto in voga nel ciclismo e che vengono attuate nelle singole squadre ancor prima che nella nazionale. In questi casi è importante parlarsi quando ci si trova in gruppo, ma raramente avviene: ognuno fa la sua corsa.

Bisogna dunque creare ruoli distinti, indispensabili, che comunque non diminuiscono né mortificano l’orgoglio e il valore intrinseco dei singoli. Ognuno, insomma, dovrebbe assoggettarsi a recitare una parte che, pur penalizzandolo magari sul piano individuale, vada ad esclusivo vantaggio della squadra. In parole povere, quando non è possibile creare una selezione, si deve puntare su chi ha maggiori possibilità di vittoria accantonando le pur giustificabili ambizioni personali.

Rivalità interne da bandire in questi casi. Non deve dunque capitare che quando un azzurro allunga, sia un compagno di squadra a riportargli sotto il gruppo, e neppure che nella foga di prendere posizione per la volata si entri in collisione fra compagni di squadre, come è avvenuto a Pontarlier fra Paredi e Di Gregorio lasciando così a Glushkov la strada aperta per il successo. Una rivalità crescente, che va tenuta sotto controllo. Oppure ancora di non assumersi la responsabilità e il peso della corsa quando il gruppo dei battistrada è composto per buona metà da azzurri. In casi del genere qualcuno deve “sacrificare” le sue possibilità di piazzamento per tener alta l’andatura e impedire il rientro degli staccati. Una tattica che dovrebbe essere ovvia, ma non viene quasi mai rispettata. Ci sarà modo di riparlarne; per il momento accontentiamoci di quest’ultimo ed ennesimo trionfo.

Giorgio Brusadelli

La classifica per Nazioni
1. Italia punti 7961;
2. Russia 4597; 3. Germania 4055; 4. Turchia 1987; 5. Francia 1986; 6. Croazia 918; 7. Ucraina 867; 8. Olanda 536; 9. Svezia 498; 10. Lettonia 409; 11. Svizzera 189; 12. Norvegia 129; 13. Bulgaria 64; 14. Kazakhistan 38; 15. Ungheria 29; 16. Israele 14; 17. Danimarca 5

Seniores maschile
1. Di Gregorio Alfio ITA punti 599
; 2. Glushkov Igor RUS 456; 3. Paredi Simone ITA 401; 4. Perrier Nicolas FRA 263; 5. Theodule Valerio ITA 260; 6. Kizilarslan Muhamed TUR 249; 7. Cuny Igor FRA 243; 8. Bogatec Davis ITA; 9. Berlanda Alessio ITA 220; 10. Pession Jules ITA 200; 11. Bianchi Eugenio ITA 188; 12. Ivaldo Cristian ITA 184; 13. Sbabo Emanuele ITA 164; 14. Rainer Michel ITA 153; 15. Preussler Lutz GER 145; 16. Hofman Maurits NED 143; 17. Treude Harald GER 123; 18. Verboort Desmond NED e Yuksel Fatih TUR 122; 20. Jonnier Emmanuel FRA 120

Seniores femminile
1. Rosa Anna ITA 562; 2. Druidi Viviana ITA 498; 3. Bogatec Mateja ITA 48
7; 4. Firsova Marina RUS 394; 5. Kislukhina Valentina RUS 375; 6. Ektova Elena RUS 345; 7. Aydin Kelime TUR 290; 8. Zaytseva Inna RUS 259; 9. Bettineschi Erika ITA 213; 10. Esra Gunes TUR 199; 11. Rochat Laurence SUI 180; 12. Nenyukova Elena RUS 167; 12. Vedeneeva Elena RUS 145; 13. Seppas Anna SWE 124; 14. Pieper Audrey FRA 119; 15. Rebecchi Francesca ITA 122; 16. Hugue Coraline FRA 100; 18. Chabloz Chantal ITA 77; 19. Cuinet Aurore FRA e Yakimchuk Vita UKR 60

Juniores maschile
1. Pizzutto Glauco ITA 720; 2. Bech Sebastian GER 496; 3. Pizzutto Folco ITA 364; 4. Caretta Gabriele ITA 259; 5. Kizilarslan Izzet TUR 247; 6. Erler Markus GER 208; 7. Assan Kenny GER 188; 8. Berhault Guillaume FRAU 180; 9. Paganessi Stefano ITA 163; 10. Kalachev Ivan RUS 160; 11. Cetin Yasin TUR 153; 12. Heeg Philip GER 152; 13. Kaiser Sten GER 143; 14. Zherebtsov Artem RUS 142; 15. Andresen Ragnar4 NOR 129; 16. Oglago Samet TUR 112; 17. Mougel Adrien FRAU 106; 18. Bailly Sylvain FRA 105; 19. Zemmrich Keyvin GER 99; 20. Kontak Filip CRO e Perekhoda Ruslan UKR 92

Juniores femminile
1. Wolf Theres GER 600; 2. Kockritz Julia GER 585; 3. Wolf Luis GER 572; 4. Chabloz Solange ITA 465; 5. Kurockhina Evgenia RUS 205; 6. Monreal Theresa GER 184; 7. Kosuta Ana ITA 143; 8. Tseselka Katerina UKR 110; 9. Kovacec Marina CRO 100; 10. Abramova Olga RUS 82; 11. Roudot Solenne FRAU 80; 12. Zaytseva Elena RUS 68; 13. Caprini Pauline FRAU 60; 14. Petrova Lidia RUS 55; 15. Dabudyk Aurelie FRA 50; 16. Guseva Alexandra RUS 48; 17. Brice Anete LAT 48; 18. Vuk Maja CRO 45; 19. Skrebele Arta LAT 40; 20. Barthelemy Laure FRA 40 (nella foto il podio juniores femminile).

Aggiornato il 22-09-06.