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MARATONA DELL'ENGADINA PER GLI AZZURRI DI MARCO SELLE La Fis Marathon Cup, alla penultima tappa, è ormai monopolio della squadra italiana che guida, ormai irraggiungibile, la classifica maschile e femminile Polemica svedese, smentita poi da un filmato, dopo il trionfo di Cristina Paluselli nella Vasaloppet. L'allenatore, che ha corso al suo fianco, mentre era dietro di lei in discesa, l'ha toccata col bastoncino per evitare di finire sulle code dei suoi sci
Marco Selle, allenatore delle Fiamme Oro, è dunque riuscito a far gruppo e ottenere risultati con atleti di gruppi sportivi militari diversi: i suoi poliziotti Cattaneo, Costantin e Peyrot, il finanziere De Zolt, le forestali Paluselli e Santer. Ci hanno tentato anche altre nazioni straniere, quella norvegese in particolare, ma è andata buca pur avendo grossi budget e disponendo di atleti di classe Sono mancati lassieme e la continuità, hanno ottenuto unicamente il successo parziale della Marcialonga e saltuari piazzamenti perché, sapendosi battuti nelle gare a skating, hanno puntato su quelle in classico che questanno da 5 sono scese a 4 pareggiando quelle a tecnica classica che li vedono favoriti. Una difficoltà in più che li ha fatti rinunciare alle trasferte più ostiche, come quelle americana e francese. Un trionfo per lo sci italiano, che dovrebbe essere valutato per quello che vale in termini di immagine, ed è tantissimo, e che viene invece avversato in certi ambienti della Fisi. Cè addirittura chi, per risparmiare poche migliaia di euro, avrebbe addirittura voluto eliminare questa squadra, ma la decisione è fortunatamente rientrata dopo la presa di posizione di centina di granfondisti che hanno inondato di mail di protesta la federazione.
Zambelli, che era venuto in Svezia con Aldo Fauner e il pulmino con i materiali della squadra azzurra impegnata in Coppa del Mondo, ha addirittura partecipato alla gara, pur essendo reduce da un infortunio calcistico che lestate scorsa gli è costato lasportazione della milza. Della Vasa è un veterano; nei suoi momenti migliori è addirittura arrivato ottavo. In questa occasione ha potuto beneficiare di uno dei pettorali degli atleti di Coppa del Mondo ed è arrivato al traguardo con Selle e Paluselli, dando un buon contributo poiché ha tirato la sua parte. Al di là del solito casino della partenza, che li ha momentaneamente separati, il terzetto è rimasto unito per tre quarti di gara nel gruppo dei battistrada finché la corsa, da tattica, non è esplosa in bagarre. Fenomenale come sempre, l'Ivano, anche se non è più quello che fiancheggiava Maurilio De Zolt, si è piazzato immediatamente prima di loro. Attorno al 150° posto, quindi. Unimpresa che si aggiunge a quella di Cristina, osannata da tutti ma messa sotto accusa dal clan della sua principale avversaria, la svedese Sofia Lind, da lei staccata di ben 4 minuti. Un esposto, poi respinto dalla giuria, che ha dato però lo spunto ad un giornale di imbastire la polemica, sposata anche da un troppo zelante giornalista della "rosea", e al collega trentino Nello Morandi di replicare sulle colonne de LAdige con gli articoli che riprendiamo. La replica trentina alle insinuazioni di un giornale svedese Ieri abbiamo scoperto che non saper perdere non è solo una prerogativa di noi italiani, che si esalta quando a... svilupparla sono i protagonisti - a tutti i livelli - del mondo del calcio. Il Mancini che spiega la sconfitta della propria squadra con un... avversario cascatore, ha molti emuli anche al nord ed anche in altri sport. Domenica Cristina Paluselli (la vediamo all'arrivo con Marco Selle) , al terzo tentativo, ha vinto (alla grande) la Vasaloppet e, poco dopo l'arrivo della teserana sul vialone di Mora, dove è piazzato l'arrivo della più blasonata (lunga e faticosa) delle gran fondo, ecco che la sua gioia è stata offuscata da un reclamo (il sito ufficiale della «Vasa» non specifica di chi) che ne chiedeva la squalifica perché aiutata nel suo sforzo dal tecnico (Marco Selle) il quale l'aveva seguita sugli sci per sostenerla, soprattutto nel morale. La Giuria, però, dopo aver sentito sia Selle che la Paluselli, ed aver visionato i filmati, ha respinto il reclamo poiché non aveva trovato nessuna scorrettezza nell'atteggiamento dell'allenatore della fondista fiemmese, visto che si era limitato a precederla o a seguirla cercando di darle quel ritmo che è necessario in una gara di 90 chilometri.
Tutto finito, dunque? Niente affatto. Il quotidiano svedese Aftonbladet, nel suo inserto sportivo del lunedì, apre con una enorme foto nella quale si vede Cristina Paluselli precedere in una discesa Marco Selle. Tutto normale se i due non fossero «collegati» da un bastoncino il che potrebbe adombrare l'ipotesi di un traino vietato. Sotto la foto un titolo, a caratteri cubitali, piuttosto esplicito: «La vincitrice della Vasaloppet ha imbrogliato». L'iniziale sbigottimento passa subito quando, nel sito dello stesso giornale, si può trovare un filmato relativo alla scena incriminata. Filmato che chiarisce inequivocabilmente come Selle, per un tratto non superiore ai cinque metri, abbia appoggiato il proprio bastoncino sinistro al corpo di Cristina per rallentare lka velocità e non salirle sulle code. Cosa che si fa abitualmente in discesa, quianmdo la velocità di chi seguie è superiore a quella di chi precvede. Se l'avesse voluta aiutare, insomma, non l'avrebbe fatto né in quella maniera, né in un tratto di discesa. I colleghi svedesi, insomma, si sono fatti il più clamoroso degli autogol in quanto il loro stesso filmato smentisce il fotogramma che loro avevano estrapolato e utilizzato per smascherare l'«imbroglio». Tutto il mondo è paese, insomma. E anche Cristina, che ha sempre sciato più per passione che per mestiere, è rimasta molto scossa dal tentativo maldestro di voler inquinare con i sospetti la sua grande vittoria. «Finalmente ho raggiunto il mio sogno, ma è un po' difficile essere contenti in questa situazione» ha dichiarato, dopo la gara, ai colleghi svedesi che, evidentemente, non volevano accettare che una del «sud» avesse dato la paga alle loro specialiste. (nemo) La protesta di Cristina Paluselli «Non riesco a dormire, perché
sono troppo stanca, però per il resto sto bene. Gli svedesi sono riusciti a rovinarmi due
giorni, che potevano essere tra i più belli della mia carriera, ma ora tutto è
passato». Cristina Paluselli ha fatto rientro a Tesero, dopo la vittoriosa trasferta in
Svezia, dove è finalmente riuscita a conquistare il primo posto nella Vasaloppet, la più
prestigiosa delle gran fondo, che era il suo chiodo ed anche il suo sogno. Un sogno che,
per poco, la poca sportività degli svedesi stava per mandare in frantumi. «Io ho capito
subito che c'era qualcosa - racconta - perché appena tagliato il traguardo ho visto che i
giudici hanno convocato Marco (Selle, ndr). Io non riuscivo a capire cosa volessero ed
anche lui, quando è tornato, è stato evasivo, sicuramente per non turbarmi. Poi ho
capito: hanno fatto ricorso perché, secondo loro, ero stata illecitamente aiutata dal mio
allenatore. Il ricorso è stato subito respinto, però la cosa mi ha offesa. Non riuscivo
a capacitarmi che ci fosse della gente in grado di insinuare che io Ma lei cosa ti ha detto in
conferenza stampa? Anche gli svedesi non sanno dunque
perdere... Giorgio Brusadelli
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