Definita, e fa già
discutere, la Nazionale probabile olimpica
Squadra maschile di 11 elementi, femminile di 6, compresa Stefania Belmondo. La
decisione maturata a conclusione di un vertice, a Modena, fra il presidente Coppi, i
consiglieri federali Giubergia, Giovanelli e Checchi, e Albarello riconfermato nel ruolo
di direttore agonistico
Entro 15 giorni il completamento degli organici integrali (atleti e tecnici) delle altre
squadre
l termine di un vertice che si è tenuto a Modena fra il presidente Fisi, Gaetano Coppi, i
consiglieri Italo Giubergia, Giuseppe Giovanelli, Pierluigi Checchi e Marco Albarello,
sono state annunciate le squadre azzurre di sci di fondo per la stagione 2005-2006. Marco
Albarello è stato confermato nel ruolo di direttore agonistico della squadra nazionale.
La formazione della compagine maschile di Coppa del Mondo e probabile olimpica vede
schierati: Pietro Piller Cottrer, Giorgio Di Centa, Fulvio Valbusa, Cristian Zorzi, Fabio
Santus, Freddy Schwienbacher, Valerio Checchi, Thomas Moriggl, Roland Clara, Renato
Pasini, Fabio Pasini. Allenatore responsabile Giuseppe Chenetti, allenatore Francesco
Semenzato.
La squadra femminile è così formata: Gabriella Paruzzi, Stefania Belmondo, Sabina
Valbusa, Antonella Confortola, Arianna Follis, Cristina Kelder. Allenatore responsabile
Gianfranco Pizio.
Nellincontro di Modena è stato definito il programma di avvicinamento ai Giochi
Olimpici per quanto riguarda il fondo azzurro. Coppi ha chiesto ad Albarello di presentare
entro 15 giorni un progetto dettagliato, completo anche degli organici integrali della
Nazionale, perché possa essere valutato nei giorni della Fiera Prowinter, a Bolzano, dal
14 al 16 aprile.
Nulla di nuovo in questo comunicato stampa della Federazione: la montagna ha partorito il
topolino. Ha comunque prevalso il buon senso, si sono fatti i conti con la situazione di
cassa e sono stati effettuati i tagli non ancora specificati ma ampiamente ipotizzabili.
Ricalcano quanto già è stato scritto in questo sito nelle scorse settimane, sulla base
dei risultati ottenuti ai Mondiali e in Coppa del Mondo e di quanto di buono dispone il
parco atleti. In pratica dalla squadra di Coppa del Mondo esce Saracco, entrano i tre
giovani Checchi (che già ne faceva parte ma si è sempre allenato con il Gruppo Torino
2006), Moriggl e Clara, che è la più bella novità del fine stagione. In qualità di
vincitore della Coppa Europa è stato ammesso di diritto allultima fase di Coppa del
Mondo e al Nord ha dimostrato tutta la sua potenzialità andando regolarmente a punti
nelle gare individuali e con una splendida prima frazione in staffetta. Ci si è accorti
tardi di lui: peccato, perché poteva essere provato con qualche settimana d'anticipo
senza che dovesse ricorrere a meriti acquisiti sul campo.
Linserimento dei due fratelli Pasini fa invece presupporre lo smantellamento della
squadra sprint in quanto settore specifico a parte, considerato che la specialità può
sempre contare, come in passato, su Zorzi e Schwienbacher. Lunica perplessità,
semmai, riguarda la consistenza dellorganico: 11 elementi per una nazionale che,
stando alle idee più volte manifestate da Chenetti, avrebbe dovuto contare su non più di
5-6 atleti, in quanto a ranghi ristretti si lavora meglio, da integrare di volta in volta
con l'inserimento degli elementi più in forma delle squadre minori. La decisione è stata
evidentemente presa da Albarello ma altrettanto certamente concordata con Chenetti il
quale, dovendo rinunciare a certe sue convinzioni, avrà chiesto un altro allenatore da
affiancare a Semenzato. Dovrebbe essere Runggaldier, che continuerebbe così ad occuparsi
degli sprinter.
Sarebbe invece confermata la Nazionale Lunghe Distanze di Marco Selle il cui possibile
accantonamento aveva suscitato le proteste del mondo dei granfondisti. Fisi inondata di
mail. Costa poco (35 mila euro il budget della passata stagione), fa immagine, ottiene
grossi risultati, è molto considerata all'estero, ha il pieno appoggio di Giovanelli che
è uno che viene dal fondo e sa dunque quali sono le necessità del settore. Pur senza
essere "invasivo", l'ex presidente del Comitato Trentino ha dimostrato di valere
e di "contare" in quanto lavora passione, rimettendoci del suo, e si è inserito
bene nell'ambiente. E' stato il miglior "acquisto" di Coppi: sarebbe quindi puro
masochismo sconfessare questa sua predilezione per una squadra nata e cresciuta nella sua
terra ma che ha dato lustro a tutto il fondo italiano.
Fra le donne, confermato Gianfranco Pizio come allenatore e scontata la momentanea uscita
di scena di Magda Genuin, Anna Santer e Stephanie Santer per mancanza di risultati, la
novità assoluta è il rientro di Stefania Belmondo che però, in passato, ha sempre
beneficiato di uno staff personale. E una questione che si potrebbe riproporre,
perché Coppi in più occasioni, lultima ai Mondiali di Bormio, ha tassativamente
escluso favoritismi del genere tanto nello sci alpino che nel fondo. Comportano costi che
la Fisi non può permettersi e creano tensione nellambiente.
Fin qui la nazionale maggiore, che però, come in passato, dovrà essere affiancata da
formazioni minori che prendano il posto di quelle finora indicate con la dizione di Torino
2006. Una necessità imposta dagli impegni di Coppa Europa e dai Mondiali Under 23 che
avranno magari significato e peso minori ma che non si possono neppure sottovalutare.
Tantomeno rinunciarvi, e neppure accantonare elementi che hanno ancora molto da dire,
anche se verrebbero inseriti nel gruppo come "fuori quota".
Cè dunque da pensare che queste nuove formazioni vengano affidate a Roberto Campaci
e Carlo Petrini, i due allenatori degli ex Gruppi Torino 2006 maschile e femminile. Potrà
cambiare la denominazione delle squadre, ma non i ruoli di chi le dovrà gestire. Sarebbe
la sconfessione di scelte maturate allinizio della direzione agonistica di Albarello
e concordate con il classico gentlemens agreement, quel classico patto
fra gentiluomini venuto però meno quando sono stati silurati Gazzotti e Maranetto, poi
ripescati seppur in veste diversa e con un nuovo ruolo. Sopra lambiente aleggerà
comunque la figura di Elio Locatelli. Mesi fa ha lasciato il Toroc e il Coni lo ha
indicato alla Fisi come coordinatore o supervisore dei programmi dello sci alpino e del
fondo. Lesperienza maturata con latletica leggera è considerata certamente
utile anche negli sport invernali.
Tutto da discutere, invece, lo staff tecnico in particolare per quanto riguarda gli
skimen. Un ambiente surriscaldato a inizio stagione da polemiche di cui si sono fatti
interpreti alcuni degli atleti più rappresentativi come Gabriella Paruzzi, Fulvio Valbusa
e Pietro Piller Cottrer, entrati in rotta di collisione con il CT Albarello che, per
qualche settimana, a novembre, ha dovuto prendere le distanze dalla squadra di Coppa del
Mondo, affidata a Paolo Riva subentrato a Gazzotti nel ruolo di coordinatore. Con i
consiglieri federali Giubergia e Giovanelli a fare da cuscinetto fra squadra e
il CT quando Albarello ha ripreso i pieni poteri. Giovanelli, per far fronte a questo
nuovo e imprevisto compito, si è visto costretto addirittura a prendersi un periodo di
aspettativa dal suo lavoro. Le solite questioni economiche legate alla sospensione dei
premi e ai mancati o ritardati rimborsi delle spese, siglati con una momentanea
ricomposizione della vicenda, riesplosa poi a distanza di poche settimane creando una
situazione di tensione che, pur senza degenerare, si è pesantemente avvertita per tutto
il resto della stagione.
Una situazione che, per essere risolta o quantomeno chetata, richiederebbe il taglio di
qualche elemento che può anche essere lo skiman di riferimento di atleti di prestigio ma
si è dimostrato un corpo estraneo allinterno della squadra. Più creatore di
turbamento che collaboratore efficace. Si sono prospettati dei nomi ma,
contemporaneamente, avanzati veti incrociati. Per qualcuno è intervenuto anche lo stesso
presidente Coppi con il quale Albarello non si potrà certo scontrare. Qualunque sia la
decisione che finirà per prendere, dopo essersi consultato nell'ambito della direzione
agonistica, ci sarà da ridire o da contestare. La sua non è certo una posizione
invidiabile.
Comunque, considerato che a suo tempo la bicicletta lha voluta, dovrà pedalare e
prendersi le sue responsabilità, per quanto impopolari o discutibili possano risultare.
Le Olimpiadi sono ormai alle porte e continuare nellincertezza sarebbe, oltre che
controproducente, anche pericoloso. Per i Giochi nellimmediato, e per quello che
resterà dopo Torino 2006. Con la speranza che non siano solo macerie: cè anche
quella prospettiva, purtroppo, perché dopo le Olimpiadi verranno a mancate i
finanziamenti straordinari del Coni e gli interventi del Governo. La Fisi dovrà far conto
esclusivamente sulle proprie entrate che, con l'evidente crisi del mondo dello sci, sono
chiaramente insufficienti. Come ovviarvi senza essere costretti a portar prima i libri
contabili in tribunale?
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
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