La mia prima Tauernlauf  di Antonio Marin (fotografie: Alan Savio)

"Il lato positivo di gareggiare senza particolari ambizioni di classifica consiste nel poter partecipare a qualsiasi manifestazione con l’unica intenzione di divertirsi e provare nuove emozioni."

   Con questo spirito la mattina del 28 Gennaio 2001 mi sono ritrovato davanti al banco delle iscrizioni di una granfondo austriaca poco frequentata dai fondisti italiani: la Tauernlauf Internazionale di Altenmarkt. Decido di iscrivermi (per meglio dire mi iscrive un mio amico che parla il tedesco) alla 30 km a passo alternato. Essendo la mia prima volta in classic e non disponendo della possibilità di preparare degli sci con un minimo di affidabilità, decido piuttosto spavaldamente di utilizzare un paio di attrezzi a presa meccanica (squamati) recentemente acquistati.

   Fin dall’ingresso nel recinto di partenza mi rendo conto che il numero degli iscritti è piuttosto basso, nonostante la presenza di atleti provenienti anche da paesi nordici (pochi ma buoni).

Il fatto di indossare la tuta del mio sci club in terra straniera mi rende orgoglioso. Il mio amico-assistente mi aiuta nelle fasi preparatorie ed immortala l’evento.

 

   Le nuvole della nevicata notturna lasciano il posto ad un sole mozzafiato e al colpo di cannone si parte a tutta.

Alla prima salita, dopo il bivio che ci separa dai colleghi che hanno scelto il percorso skating, mi ritrovo nella pancia del gruppo, con gli sci che "tengono" alla perfezione e abbastanza scorrevoli. Dopo aver superato alcuni atleti non più giovanissimi ma dall’aspetto coriaceo, mi galvanizzo e mi sembra quasi di saper parlare in norvegese.

   Alla prima discesa mi devo arrendere alla realtà: gli altri hanno sci molto più veloci, mentre i miei, forse anche a causa della neve caduta nella notte, sono anche più lenti del solito. A questo punto, dopo aver adottato il motto: sempre avanti senza mai fermarsi (tranne che ai ristori), mi rendo conto di trovarmi immerso in un paesaggio splendido, con un sole accecante e una pista fantastica. L’obiettivo della giornata è raggiunto.

   Dopo circa tre ore, passando sotto lo striscione, sento lo speaker nominare il mio nome e la nazionalità di provenienza. Solo dopo essermi tolto gli sci mi accorgo di aver gareggiato assieme (se così si può dire) agli atleti della nazionale russa a pochissimi altri miei connazionali. Solita medaglia (molto bella), berrettino ricordo, pranzo nel tendone e a richiesta, sauna e doccia.

   Bottino della giornata: sole, neve, paesaggi mozzafiato, fatica, soddisfazione, una medaglia, bei ricordi da portare a casa, un autografo della Tchepalova e di Prokurorov. Bastano per riempire un sacco.

Per informazioni dettagliate sulla gara: www.tauernlauf.at

  Antonio Marin

 

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