Il CT Pierluigi Papa lascia: si cerca il sostituto
Avvocato a Bologna, sempre più pressato dagli impegni di studio, non può dedicare allo skiroll il tempo che richiede. Ed è lo stesso per la famiglia, tanto che anche la moglie Laura Leoni ha abbandonato la nazionale
22 MARZO – Dopo 9 stagioni di Coppa del Mondo, 4 campionati mondiali, due campionati europei, Pierluigi Papa lascia la guida della nazionale di skiroll. Motivi di lavoro spiega sotto nell’intervista. Fa l’avvocato, il suo studio richiede una presenza continuativa. Ma anche di famiglia, aggiungiamo. In più va sottolineato che la moglie Laura Leoni, che ha anch’essa il proprio lavoro e due figlie cui badare, ha perso le motivazioni agonistiche che l’avevano portata in nazionale (per meriti propri e non perché moglie del CT…..) e già l’anno scorso si era defilata, e che le due bambine, Carlotta e Letizia, si fanno grandi e diventa sempre più impegnativo seguirle nella loro crescita (nella foto Laura durante i Mondiali di Oroslavje)
Motivi non più conciliabili con l’incarico di CT per il marito, e la maglia azzurra per la moglie. Le bimbe hanno bisogno di mamma e papà, i nonni hanno diritto di tirare il fiato a loro volta. Ecco dunque, per entrambi, la rinuncia ad un incarico e ad un ruolo che hanno interpretato nel senso più puro del volontariato. Come è prassi, del resto, nel mondo dello skiroll. Chi ci entra e ci resta lo fa solo per passione e a titolo assolutamente gratuito. Con quello spirito di servizio che può essere considerato anacronistico ma esiste ancora.
Con Pierluigi Papa la nazionale di skiroll ha fatto il salto di qualità: è diventata la squadra poi forte del mondo. E lui ci ha lasciato la propria impronta. A ogni campione che ha abbandonato l’attività ne sono subentrati altri altrettanto forti. Settore femminile seniores a parte, nel quale della “vecchia guardia” che ha collezionato medaglie in quantità industriale, è rimasta solo Erika Bettineschi, tanto è vero che per i Mondiali e almeno agli appuntamenti italiani di Coppa bisognerà ricorrere all’apporto di qualche fondista. Per la promozione dello skiroll anche al di fuori del suo ambiente di nicchia, quando si corre in casa è doveroso fare bella figura come è avvenuto l’anno scorso a Cuneo, Prato Nevoso e Chiusa Pesio. Ne fu entusiasta lo stesso presidente della Fisi Giovanni Morzenti che è di quelle parti e non fece mancare la sua presenza e si trovò a rimarcare anche le differenze caratteriali con il mondo dello sci.
Non è stato e non sarà facile sostituire personaggi come Mateja Bogatec e Anna Rosa, ma dietro ci sono ragazze interessanti con le quali costruire il futuro a breve e lungo termine. Ricambi garantiti, invece, in campo maschile poiché ci sono sempre stati sostituti all’altezza di chi ha lasciato anche se la concorrenza diventa sempre più forte. E dietro c’è una pletora di giovanissimi promettenti ed entusiasti. Prima era solo la Russia l'avversario da battere, adesso stanno avanzando scandinavi ed elementi, per ora singoli, delle nazioni dell’ex Cortina di ferro. Bisogna prepararsi a contrapporsi.
E sono due strade da seguire per mantenere il monopolio: far crescere i giovani nello spirito di chi li ha preceduti, richiamare qualche fondista per i Mondiali. Come si fece con Di Centa a Oroslavje dove il bicampione olimpico non solo accettò con gioia la convocazione, ma venne addirittura in Croazia a proprie spese e tornò a casa con il titolo mondiale (foto). E fu di nuovo contento quando venne chiamato, con Checchi, ai Mondiali di Piglio.
In entrambe le occasioni si trovò a suo agio con gli skirollisti che lo avevano accolto a braccia aperte senza quella prevenzione che sarebbe insorta in passato. Quando, solo ad ipotizzare un’iniziativa del genere, sarebbe nata la guerra santa. Come successe nel 2002 a St. Vincent quando l’allora allenatore della nazionale francese di fondo, l’aostano Roberto Gal, schierò Vittoz & company nella corsa in pattuglia sul Col de Joux dove i “bleus” fecero sfracelli. Altro motore rispetto ai pur bravi azzurri…. Solo Alfio Di Gregorio riuscì a contrastare Vittoz battendosi quasi alla pari nell’inseguimento di Cervinia. Ci fu una polemica con i giornalisti che avevano sottolineato questa differenza e gli specialisti e i tecnici dello skiroll che vantavano le proprie prerogative.
E fu proprio da quell’anno che l’avv. Pierluigi Papa, maestro di fondo e skirollista per passione, iniziò la sua attività di commissario tecnico puntualmente documentata su questo sito nato più o meno negli stessi tempi per lo sci di fondo ma con una sezione pensata per la corsa ma poi dedicata allo skiroll. Resa possibile e puntualmente seguita grazie alla collaborazione dell’allora commissario Roberto Tonussi, titolare del sito skiroll.it, sostituito poi da Flavio Becchis che ha dato vita al sito skirollisti.org. Al quale si è aggiunto Italia Skirolll di Anna Rosa. Non crediamo ci sia altra specialità sportiva che possa vantare un’informazione a raggio tanto ampio.
Con l’avv. Papa (nella foto mentre incita i suoi ragazzi) che lascia verrebbe anche la voglia di imitarlo poiché gli anni passano anche per chi scrive e con l’anagrafe e gli acciacchi non si può certo continuare a barare o far finta di niente. Ma prima c’è da cercare e da accompagnare il successore finché si sarà fatto le ossa e avrà dato la sua impronta al movimento. Ci stanno pensando l’attuale commissario Flavio Becchis e il consigliere federale della FIHP referente per lo skiroll Leandro Naroli. Qualche idea c’è già, ma si vorrebbero interpellare anche le società perché avanzino i loro suggerimenti prima di tirare le somme. Vedremo che ne verrà fuori. Ne daremo puntale notizia.
Quali sono i motivi di questa decisione? L’impegno lavorativo non mi consente più di continuare. Nove anni fa il tempo a disposizione era sufficiente, ora non più. Le mie giornate lavorative di oggi spesso prevedono un orario continuato dalle nove di mattina alle sette di sera. In queste condizioni le oltre trenta giornate di assenza che le trasferte della nazionale richiedono sono impossibili da garantire e pianificare. La scelta di lasciare l’incarico diventa quindi una scelta obbligatoria, e impossibile da rimandare. Cade, tra l’altro, in un momento estremamente importante per il nostro movimento: hanno lasciato grandi campioni, e altri probabilmente lasceranno dopo il mondiale di Norvegia e quello della Valle di Fiemme. Alle loro spalle ci sono già numerosi giovani che hanno validamente esordito a Cuneo lo scorso anno in Coppa del Mondo, e con i quali si potrà costruire il futuro. E’ giusto e corretto che inizino il percorso con riferimenti stabili e un lavoro programmato pluriennale.
Quale è il bilancio di questi nove anni? Estremamente positivo, sono stati nove anni molto intensi e divertenti sotto tutti i profili, umani e sportivi. Ho iniziato il lavoro con il Mondiale di Cervinia 2002 e l’anno dopo con gli Europei di Jablonec. La Nazionale in questi due appuntamenti ha raccolto qualche medaglia, ma abbiamo potuto iniziato a costruire un percorso che ci ha visto trionfare negli anni successivi in Coppa del Mondo, ai Campionati del Mondo di La Tremblade 2005, Oroslavje 2007, e Piglio 2009, per non parlare degli Europei di Yaroslavl 2006 e Torino 2008. Una lunga scia di successi, e una continuità negli anni che solo la nazionale azzurra ha potuto mettere in campo.
Quest’anno un Mondiale difficile, Kristiansund in Norvegia, pensando a quanto fatto dai padroni di casa a Oslo nello sci di fondo, si preannuncia un “cappotto” da parte dei padroni di casa? I Norvegesi partiranno favoriti, e potranno realizzare moltissime medaglie. Ma non dimentichiamo le potenzialità della squadra italiana. Possono vincere o conquistare una medaglia uno stuolo di atleti azzurri e cioè Simone Paredi, Emanuele Sbabo, Alessio Berlanda, Sergio Bonaldi, i fratelli Folco e Glauco Pizzutto, Eugenio Bianchi. Le Junior Giulia Malagoli, Marianna Rivero, Elisa Fulcheri, Angelica Tagliati, le gemelle Anna e Lisa Bolzan. Gli Junior Emanuele Becchis e Paolo Maccagnan. In più, auspico che ci siano anche quest’anno inserimenti dei nazionali di sci di fondo, che spero vorranno partecipare e rinforzare la nostra rappresentativa, come è avvenuto nei due precedenti mondiali.
Insomma, andrà come andrà, ma le premesse non possono essere altro che positive. Le prime gare di Coppa del Mondo potranno evidenziare “lo stato dell’arte” delle nostre sprinter Junior, Lisa Bolzan, Angelica Tagliati ed Elisa Fulcheri. Potrebbe essere interessante valutare di disporre una o due di loro nello sprint senior, e puntare all’oro o alle medaglie in entrambe le categorie. Potrebbe addirittura succedere che la gara più competitiva e difficile sia lo sprint Junior, con le nostre azzurra, qualche scandinava e la croata Nina Broznic, piuttosto che l’assoluta Senior. Insomma, con questi atleti, e un po’ di mosse strategiche l’Italia è in grado di fare una ottima figura anche a Kristiansund.
Chi ci sarà dunque alla guida della nazionale di skiroll nel 2011? Nessun suggerimento da parte mia, il movimento ha il diritto di fare le sue scelte senza condizionamenti. Le risorse e le qualità sul campo ci sono e in abbondanza. La cosa più importante, visto che dal punto di vista tecnico e dei risultati la nazionale ha atleti fortissimi, è garantire alla squadra il massimo supporto organizzativo, continuando a fare i “miracoli” con le poche risorse economiche a disposizione, e motivazionale. Una grande motivazione e condivisione degli obiettivi è ciò che ci ha consentito di vincere così tanto in questi anni.