Lo sci di fondo (nella foto a lato Gabriella Paruzzi) ha aperto la strada, il biathlon l'ha seguito (nella foto sotto, a sinistra Michela Ponza), lo skiroll si adegua. La strada in questione e è quella dei test presso il Centro di medicina sportiva presso l’azienda ospedaliera di Sondalo (SO) che hanno l’obbiettivo di controllare che il consumo di ossigeno massimo (VO₂ max), esprima valori buon i per le discipline di resistenza. Sull’argomento a Sondalo c’è un’abbondante casistica in quanto i fondisti, uomini e donne, vi fanno tappa due volte all’anno da almeno un ventennio coronato da medaglie olimpiche e mondiali in quantità industriale. Per lo skiroll è la prima volta, una decisione che il CT avv. Pierluigi Papa ha preso in accordo con Federazione per cominciare a sviluppare la preparazione degli atleti in maniera scientifica, potendo contare su parametri certi. Mirando cioè l’allenamento sui risultati dei test di laboratorio, in modo tale daincrementare lo stesso VO ₂max, la frequenza ed il consumo di ossigeno di soglia anaerobica, per ritardare il più possibile l'innesco del meccanismo lattacido, con evidenti vantaggi nelle prove di lunga durata. Con la speranza che il "motore" degli skirollisti si porti, con il tempo, sullo stesso piano di quello dei fondisti, obiettivamente più forti sui percorsi in salita quando la maggior "cilindrata" si fa valere.

In parole povere, il medico (in questo caso il dott. Giulio Rossi, responsabile del Centro) controlla lo stato fisiologico degli atleti e dà agli allenatori indicazioni che li mettono in condizione di programmare la preparazione e di intervenire con le opportune correzioni nei settori dove si registrano carenze o potenzialità di ulteriori miglioramenti.

Questi test verranno effettuati in due ondate. Per la mattina di giovedì 18 maggio, accompagnati da Marco Ranaldi e Mauro Sormani, due componenti dello staff tecnico della nazionale, si presenteranno sul nastro trasportatore Eugenio Bianchi (Brianza Skiroll) e quattro atleti del C.S. Esercito: Valerio Theodule, Simone Paredi, Jules Pession e Anna Rosa. Il giorno successivo sarà la volta di Viviana Druidi e Alfio Di Gregorio (Forestale), Erika Bettineschi (Brianza Skiroll), Mateja Bogatec (Mladina) e Michel Rainer (Hartmann), accompagnati da Roberto Tonussi della Commissione Skiroll e da Matteo Sironi dello staff tecnico. Tutti elementi delle squadre seniores maschile e femminile, selezionati sulla base dei risultati ottenuti nella passata stagione ,alle quali è stato aggiunto Eugenio Bianchi della squadra giovani. In pratica costituiscono il “nocciolo” della nazionale che parteciperà alla Coppa del Mondo, che quest’anno si articola su quattro appuntamenti, con possibile aggiunta del Campionato Europeo a Cesis, in Lettonia.

Come già scritto ripetutamente su questo sito, si tratta di test analoghi a ciò che si fa all’estero, che a Sondalo vengono effettuati sulla base del protocollo di Yvaskula modificato dal prof. Mognoni del settore Ricerche Avanzate del CNR di Milano e, da un anno a questa parte, adattato al nuovo “treadmill” (nastro trasportatore) che, rispetto ai normali tappeti rotanti che si possono trovare nelle divisioni di cardiologia degli ospedali o nei centri di medicina sportiva, è stato triplicato in larghezza e più che raddoppiato in lunghezza. Ha infatti le dimensioni di m. 4x5,5,m e questo consente l’impiego degli skiroll non solo in tecnica classica ma anche a skating. Gli skirollisti, naturalmente, lo effettuano a skating.

L’attuale protocollo prevede stadi di 3 minuti per permettere la stabilità dei parametri cardiorespiratorio e del lattato. Si parte dopo un riscaldamento di un quarto d’ora, e il test procede sino all’esaurimento dell’atleta. Ha dunque una durata che può variare fra 23 e 27 minuti (il record è di Giorgio Di Centa (nella foto), che ha superato i 31 incrementando di 2 minuti il primato precedente: per avvicinarsi bisogna dunque mirare in alto); ogni 3 minuti si procede al prelievo del sangue per la misurazione del lattato e contemporaneamente alla registrazione cardiaca. Il prelievo deve avvenire nell’arco di 10 secondi, con l’atleta che continua il suo passo appoggiando la mano su una sbarra per consentire all’infermiera di effettuare la puntura di un dito e raccogliere il minimo di sangue necessario alla misurazione del lattato.

Si parte con un’andatura veloce, con l'uso di bastoncini appropriati, con un puntale che fa presa senza danneggiare il fondo di gomma, e si aumenta la pendenza finché l'atleta è in grado di reggere lo sforzo che viene misurato dagli strumenti cui è collegato: lo pneumotacografo, il boccaglio attraverso il quale respira e che raccoglie i flussi dell'espirazione, l’analizzatore dei gas, e le apparecchiature che registrano la progressione della frequenza cardiaca e dei parametri ventilatori, evidenziabili in un grafico dal quale si evince il lavoro aerobico, il raggiungimento della soglia anaerobica ventilatoria e il lavoro anaerobico lattacido. In pratica vengono tenuti sotto controllo e misurati la frequenza cardiaca, il consumo di ossigeno globale, la ventilazione polmonare e la produzione di anidride carbonica.

Alla fine del test si analizzano le determinazioni di acido lattico, costruendone la curva di accumulo. La soglia anaerobica metabolica è fissata convenzionalmente a 4 millimoli, consapevoli che tale misurazione va comunque individualizzata, per cui è importante conoscere gli atleti. Ed è proprio per questo che le squadre nazionali effettuano questi test da una ventina d'anni a Sondalo, a seguito di una convenzione stipulata con la FISI. Quello che, dopo questi primi test, farà anche la FIHP, la federazione di hockey e pattinaggio della quale lo skiroll è parte integrante da diversi anni, con “pari dignità” da quando ha cominciato a mietere allori mondiali e di Coppa del Mondo.