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Marilleva: Di Gregorio e la Casali tricolori in salita TL

Per Alfio e Ilenia successo per distacco in una prova durissima che ha messo in evidenza un settore giovanile in netta crescita per numero e qualità. Con i valtellinesi finalmente protagonisti anche in questa specialità

 MEZZANA (TN) 31 MAGGIO – Lo skiroll è tornato a Marilleva 1400: come già l’anno scorso, quando Massimino Bezzi festeggiava, con il trentennale del GS Monte Giner, la società organizzatrice, anche i suoi 30 anni di presidenza, in cima a queste rampe si assegnava la maglia tricolore di salita a tecnica libera. Ma, come sempre, considerata la pendenza, c’è chi ha optato per il passo alternato ricorrendo agli skiroll a tre ruote. Con evidente minor fatica e, in qualche caso, risultato migliore, specialmente quanto sui seniores e i master si è scatenato il temporale nella seconda parte della gara ed era facile scivolare.

Sotto il profilo organizzativo è andata come ci si aspettava per il semplice fatto che  Massimino (foto sotto) in questo campo ha la forza di un bulldozer e l’attenzione di un cercatore di funghi. Ancora una volta ha rispettato i presupposti canonici che legano il successo o meno di una manifestazione sportiva alla chiusura assoluta della strada al traffico, alla presenza di un bravo speaker, a cronometristi veloci, buon pasto e premiazione nei termini stabiliti.

 Le iscrizioni online hanno funzionato e le classifiche sono state affisse all’albo dopo mezz’ora quando concorrenti e seguito erano seduti alle tavolate allestite nel palazzetto dello sport davanti a  vassoi ben riforniti. Meglio di così non si poteva fare; probabilmente in futuro si attrezzerà per qualche altro miracolo.

Quanto alla gara ha avuto due protagonisti d’eccezione con arrivo in solitario: Alfio Di Gregorio per il quale non si sa più che aggettivo trovare per esaltarne l’ennesima impresa, a meno di coniarne di nuovi, e Ilenia Casali, che due anni fa a Oroslavje vinse il titolo mondiale juniores di pursuit battendosi con atlete russe seniores del circuito di Coppa del Mondo di fondo e che qui ha ribadito, ancora per distacco, il successo ottenuto il 28 settembre scorso (foto sopra).

 Ad Alfio (nella foto) questa volta è mancata la possibilità di rivincita con Simone Paredi, che l’anno scorso lo aveva battuto in volata a conclusione di una lotta che definire epica è riduttivo considerato il modo in cui si era sviluppata. Allora, con un gruppo allungatissimo fin dalle prime battute a seguito di una “sparata” operata da Nicola Morandini, fondista delle Fiamme Gialle fin lì più conosciuto come sprinter  che come scalatore, era stato Di Gregorio a tentare la soluzione di forza. Regolarmente e  inesorabilmente contrastato da Paredi che gli si era messo in scia, attaccato come una mignatta, dandogli qualche cambio sporadico quando Alfio tirava per un momento il fiato. Per poi attaccare la volata vincente in vista del traguardo guadagnando un pugno di secondi.

Oggi Paredi era assente. Non per scelta, ma forzatamente  a seguito delle lesioni riportate dall’attacco di un cane mentre si stava allenando a Courmayeur. Ha rischiato grosso, ne ha avuto per un bel po’ e deve ancora uscirne pur avendo ripreso la preparazione a casa sua, a Sormano, dove ha trascorso la convalescenza. Così ad Alfio, come avversari più titolati, si contrapponevano il campione europeo Sergio Bonaldi (nella foto con il n. 3), ex biathleta e ora azzurro delle nazionale Lunghe distanze dello sci, ed Eugenio Bianchi (numero 2). Uno che per caratteristica congenita è solito interpretare le strappate iniziali come il Morandini del tricolore 2008, che però hanno sempre  finito per tarpargli presto le ali. Un indice di combattività controproduttivo al quale, a quanto parrebbe, sta ponendo rimedio.

Passano gli anni e si è evidentemente fatto più saggio. Ha quindi rinfocolato i bollori, mentre Bonaldi, che dopo la faticosa stagione invernale ha ripreso da poco la preparazione, non è mai stato tipo da partenze folli. E’ uno da progressione. Così si è formato un terzetto con Alfio battistrada ma a ritmo imprevedibilmente blando, finché “re Alfione” non ha deciso, come si dice in gergo, “a menare” allungando il passo e incrementando  le frequenze.  “Niente di eccezionale, avrebbe detto poi al traguardo. Mi serviva questa salita per valutare le mie condizioni anche su questo terreno dopo aver vinto per distacco la mass start di Coppa Italia a Sgonico (TS) e ho interpretato questa gara come un test. Un  passo sul “veloce”, insomma, tirando forte ma senza dare l’anima”.

 Tanto veloce da lasciare Bonaldi e 2 minuti e 4 secondi, e Bianchi 13 secondi più dietro ancora, mentre Roberto Gabrielli, elemento di punta del Monte Giner, precedeva per il quarto posto di categoria il mai domo Mirco Collavo che si tiene sempre in forma con l’Ercolina Upper Body Power di nuova concezione, evoluzione del precedente modello anch’esso di sua invenzione.  Come fa del resto la moglie Annemarie Straub che, donna di buon senso, conscia di non essere tagliata per salite del genere,è una dei tanti che ha fatti ricorso allo skiroll a tre ruote.

Fra le donne non c’è stata storia. La Casali se n’è andata subito, contrastata nelle prime battute da Erika Bettineschi, finché costei non ha perso una ruota della quale prima della partenza non aveva controllato il fissaggio. Per rilanciarla sarebbe bastata una brugola che ovviamente non aveva con sé, oppure sostituire l’attrezzo, ma altrettanto ovviamente su un percorso in linea e a traffico chiuso non c’è possibilità di assistenza anche perché nessuno va ad immaginare un caso del genere; di solito si pensa alla rottura di bastoncini.

Una soluzione comunque l’avrebbe trovata se avesse accettato l’offerta di Laura Leoni (nella foto a destra), che la seguiva dappresso e che si è fermata ad aiutarla, togliendosi un proprio skiroll per darlo all’amica che, per quanto ripetutamente sollecitata, ha rifiutato la proposta. La moglie del  CT ha così ripreso la sua strada classificandosi al secondo posto, mentre sul terzo gradino del podio saliva Milena Ghirardi, prima delle dame.

Scontato il successo di Ilenia Casali  (nella foto sotto). Reduce da una stagione di fondo molto problematica, che con l’arruolamento nel CS Esercito doveva aprirle la strada verso la nazionale maggiore, aveva bisogno di provare sul terreno se i guai erano ormai definitivamente alle spalle. Lo skiroll non è certo lo sci ma il test è risultato positivo. Ha impiegato 42 secondi più dell’anno scorso, ma allora era stata impegnata da un altro pezzo grosso del fondo femminile, Veronica Cavallar, oggi iscritta ma assente.

 Naturalmente soddisfatta della sua prova, Ilenia ha dato ampia disponibilità a rivestire la maglia azzurra dello skiroll: certamente per i Mondiali di Piglio, dove può  puntare al prologo in salita in classico e all’inseguimento a skating, anche se fra le seniores troverà avversarie più ostiche che non le juniores di Oroslavje, ma probabilmente anche in qualche prova di Coppa del Mondo. La stoffa c’è, la forma sta arrivando e alla prima gara di Coppa manca ancora un mese per perfezionarla, anche se di percorsi in salita non ne troverà di certo.

Avrebbe potuto cimentarsi per un altro titolo tricolore nel pursuit che era in  programma domenica prossima a Bardonecchia, organizzato dallo sci club Angrogna, ma è stato annullato. Se invece vorrà trovare altre salite dovrà aspettare il 26 luglio con il classico di Rotzo (VI) o il 23 agosto con lo skating di Grigno Valsugana (TN), prove valide per completare la squadra nazionale per i Mondiali, mentre per la staffetta sarà decisivo il tricolore in piano di Montebelluna (TV) il 12 luglio.

Altro aspetto da sottolineare in questa gara tricolore sulla salita di  Marilleva è l’ottima partecipazione (mai così alta nel mese di maggio) malgrado la durezza del percorso che ha tenuto lontano chi non è particolarmente vocato per la salita, ad eccezione dell’iridato dello sprint Alessio Berlanda per dovere di maglia, essendo tesserato per la società organizzatrice. E se l’è cavata ancora bene, con il 30° posto assoluto, mentre il vero mattatore è da considerare Battista Rossi (nella foto a destra), master2 della Valmalenco che si porta sulle spalle 55 anni ma ha ottenuto il 5° posto assoluto a poco più di 5 minuti da Di Gregorio.

Forza da gigante e spirito da ragazzino. Presenza significativa la sua, che  si accompagna a quella della Polisportiva le Prese, altra bella realtà di un fondismo, quello altovaltellinese, che ha sempre nutrito le fila della nazionale ma snobba lo skiroll. I suoi ragazzi corrono dallo scorso anno per il Lissone, ma hanno inserito nel proprio sito la foto di Valentina Sirio, classifiche e complimenti per Marta  Grosini 2^ aspiranti (nella foto a sinistra),  Lucia Della Valle 3^ ragazzi, Claudio Venosta 3° allievi. Con un bravo anche a Mattia Della Valle, Maicol Rastelli, Marco Cappelletti, Stefania Villa , Pamela Sirio e Ilary Rastelli. Tutti giovani destinati ad un salto di qualità considerando la bravura di chi li allena e la passione che anima questo sci club.  

Ma di giovani di valore se ne stanno facendo avanti parecchi. Aumentano i giovanissimi, crescono i Gheno (Tobia primo esordienti, Marianna seconda fra le esordienti, Mattia primo degli allievi) e i Becchis. Francesco non ha potuto reggere fino alla fine la marcia in più di Jacopo Giardina, che su questa salita si è fatto le ossa, ma  Emanuele (nella foto n. 110) questa volta ha avuto la meglio su Matteo Tanel (pettorale 111), speranza del fondo altoatesino, staccandolo nel finale dopo una bella lotta spalla a spalla.

 Juniores addirittura in lotta per il podio assoluto, con il tempo di 33’44”10 di Stefano Paganessi (nella foto a sinistra) che lo porrebbe al quarto posto, e che probabilmente farebbe ancor di più se desse una sforbiciata ai riccioloni che potranno magari piacere a qualche ragazzina ma restano un impiccio per un atleta impegnato in uno sport di fatica, il quinto di Paolo Maccagnan e il nono di Michele De Pauli.

Fra i Master 1 titolo al CT Pierluigi Papa (a destra) che dopo essere andato quasi in coma nella mass start di Sgonico per aver tentato i ritmi impossibili dei seniores, ha trovato spazio più adeguato nella categoria che anagraficamente gli compete. Ovviamente vincitore Battista Rossi fra i Master 2 e conferma di Enzo Cossaro fra i Master 3, mentre ha fatto una scappata al Nord l’avvocato abruzzese e Remo Di Giacomo (foto sotto). Le scosse di terremoto hanno probabilmente svegliato dal letargo lui e gli altri orsetti marsicani tesserati per il Monte Giner che l’hanno accompagnato in questa trasferta. Ci si aspettava di vederlo avvivare con la lingua fuori, o peggio ancora di mandarlo a cercarlo con i Sanbernardo, e invece è salito  con l’agilità di un grillo. Sgambettando come quello del Cadore cui si ispira ma ormai impossibilitato, per impegni di lavoro e i 50 anni ormai alle porte, a cercare di imitare il grandissimo Maurilio. La pioggia battente e la temperatura scesa di parecchi gradi lo hanno evidentemente rinvigorito: visto come è andato, invece che al caldo del Centro-Sud la prossima volta si preparerà in una cella frigorifera.

Fra le ragazzotte già in nazionale o in odore di maglia azzurra, Angelica Tagliati si è imposta nettamente fra le allieve ma ha fatto vedere di potersela battere anche con le aspiranti, categoria appannaggio delle esponenti dello  SC Montebelluna,  Monica Riga e Anna Maccagnan, fra le quali si è infilata la valtellinese Marta Grosini, mentre dietro premono le tre del Lissone  (Sirio, Rastelli e Villa) made in Le Prese.

Ad eccezione delle juniores, presente la sola Valentina Sirio,  si sta dimostrando che il materiale umano non scarseggia in campo femminile.  Futuro roseo per lo skiroll e, c’è da augurarsi, anche per lo sci di fondo che, per il momento, non dispone di ricambi e, per trovarli, deve scendere di qualche generazione.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Lunedě, 01 Giugno 2009 13:39, Commenti(0)
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