Alfio Di Gregorio e Mateja Bogatec per distacco a Sgonigo
I due atleti più titolati nella mass start di Coppa Italia resa ancora più dura dal caldo che però non ha influito sui risultati di alcuni giovani, anche stranieri, che hanno notevolmente migliorato i loro tempi
SGONIGO (TS) 24 maggio - Grand Prix internazionale Alpe Adria, prima mass start della stagione, con due vincitori d’eccezione ed entrambi per distacco, Alfio Di Gregorio e Mateja Bogatec (nelle foto di skiroll.it). Vale a dire il meglio che offre lo skiroll non solo nazionale in questo momento. Una spanna sopra tutti nella canicola che aggiunta ad un paio di rampette ha reso ancor più dura la gara che Mateja, che pure in carriera ha vinto tutto, si è assicurata per la prima volta da quando è senior pur correndo sulle strade di casa.
Per i più svariati motivi, ha sempre trovato qualcuna in grado di batterla in volata. Così stavolta, pur non avendo avversarie in grado di impensierirla in caso di arrivo allo sprint, si è tolta lo sfizio di far buona parte della gara in solitaria, invano inseguita da un plotone che per un po’ l’ha tenuta a tiro ma poi, una volta staccato di 15 secondi, ha pensato bene di tirare a campare quando la fatica si è accumulata con il passare dei chilometri e il gran caldo si è fatto sentire rompendo la fila e creando gruppetti.
Tanto da suggerire di passare a più miti consigli e preoccuparsi del piazzamento finale dopo che la croata Nina Broznic (nella foto) nel finale aveva pagato, perdendo terreno, lo sforzo e problemi di materiale. Il grippaggio del cuscinetto di una ruota, che non le ha impedito comunque di piazzarsi prima delle juniores. Per defezione della concorrenza più che per suo merito e questa è stata l’unica nota stonata di questa gara, che ha visto al via 170 concorrenti di 22 società
In compenso si sono registrati risultati altamente interessanti per il modo in cui sono stati ottenuti e se confrontati con il passato. Come quelli di Anna Maccagnan che si è migliorata di tre minuti e fino all’ultimo ha dovuto battersi con la compagna di squadra Monica Riga duellando spalla a spalla in mezzo al gruppetto delle seniores, delle quali hanno saputo sfruttare la scia. Ancora meglio ha fatto Angelica Tagliati, categoria allieve, la prima delle quali, la slovena Lea Einfalt, nello sprint per il secondo posto ha addirittura infilato negli ultimi metri Erika Bettineschi che non è certamente velocista ma non difetta di esperienza.
Trattandosi di prova di Coppa Italia, la seconda, era ammessa la partecipazione di altre nazioni e così erano presenti elementi provenienti da Slovenia, Croazia, Polonia e Ungheria che hanno fatto incetta di podi nelle categorie giovanili. Un salto di qualità che si evidenzia anno dopo anno e che potrebbe sicuramente incrementarsi se le rispettive federazioni dessero ai loro fondisti lo spazio che trovano invece in Italia dove si battono ad armi pare con gli specialisti delle sci a rotelle. Non solo in salita, come un tempo, ma anche in piano e su percorsi misti, tanto è vero che l’ultimo tricolore è stato Fulvio Scola, campione italiano assoluto nello sprint di fondo, l’anno scorso a Montebelluna, sul traguardo che aveva già visto trionfare Pietro Piller Cottrer.
In questo momento della stagione i fondisti stanno riprendendo la preparazione nella quale lo skiroll non rientra ancora, mentre gli specialisti già si preparano ad affrontare il primo campionato italiano, quello a tecnica libera in salita domenica prossima a Marilleva (TN). Favorito d’obbligo Alfio Di Gregorio, che qui a Sgonigo (nella foto) ha fatto le prove generali dopo un inverno che lo ha visto primattore anche sugli sci. Titoli mondiali della categoria master che intende replicare in settembre a Piglio ai Mondiali di skiroll. Se l’è ripromesso dopo aver saputo che la compagna Daniela Carmagnola aspetta un bambino. “Diverrò papà da campione del mondo”, ed è uno che la parola è solito mantenerla.
In questa occasione praticamente non ha avuto avversari. Ci ha provato Emanuele Sbabo, campione europeo e vincitore dell’ultima Coppa del Mondo, ma ha dovuto mollare quando “re Alfione” ha aumentato le frequenze e ha allungato sulla rampetta che segue la veloce discesa a metà circuito. Da lì in poi l'ennesima cavalcata solitaria di cui è stato il massimo interprete, con spinta di gambe e bastoncini dietro la schiena per mantenere alta la velocità e ridurre lo sforzo, che in un’occasione lasciò sbalordito anche Vincent Vittoz. Il grande fondista francese che per avere la meglio nell’inseguimento dei Mondiali di Cervinia fu costretto a ricorrere a tutta la sua classe e approfittare del vantaggio accumulato nel prologo a tecnica classica in salita.
Un concentrato di tecnica, di potenza, di resistenza e di agonismo, abbinato ad una passione a ad una concentrazione che non gli fanno sentire il peso degli anni, ormai a quota 39. Lo spirito resta sempre quello di un ragazzino, l’età biologica certamente inferiore a quella denunciata all’anagrafe. Va su tutti i terreni, in entrambe le tecniche; ha fatto scuola, un esempio da imitare. La successione? Un discorso che non si propone, almeno adesso: non ha nessuna intenzione di abdicare ad un ruolo che lo vede protagonista da più di vent’anni. Sembra nato e costruito per lo skiroll dice Matteo Sironi, tecnico della nazionale, anche se restiamo convinti che, preso per tempo, avrebbe potuto tranquillamente rivaleggiare pure nel fondo con i colleghi della Forestale che sono approdati nella nazionale dello sci.
Quasi due minuti di vantaggio alla fine della gara. E’ arrivato sudato per il caldo, ma non stremato dallo sforzo solitario. Mai andato in riserva: neppure avesse fatto una passeggiata.
Nella volata per il secondo posto pareva scontato il successo dell’alpino paracadutista Emanuele Sbabo ma Glauco Pizzutto lo ha impegnato fino all’ultimo metro; sul podio seniores con loro l’altro alpino Claudio Consagra, ultimo superstite, con gli juniores Gianluca Lorenzini, Folco Pizzutto e lo sloveno Gregor Kralj, della scrematura finale che ha visto ancora in prima linea il quasi quarantenne Mirco Collavo. Poco più staccato l’iridato dello sprint Alessio Berlanda che in questa occasione, su terreno più favorevole che non la salita, si è preso la rivincita su papà Silvano che si è ritrovato a sgomitare nel folto plotone dei master.
Gara avvincente, dunque, che ha confermato come il Montebelluna sia in assoluto la società più completa, staccando di oltre 1600 punti, Mladina, società organizzatrice, la slovena Merkur e il Bassano.