Marianna ai piedi del podio dopo aver creato nel secondo giro in classico il buco che ha deciso la corsa e lanciato un quintetto di cui facevano parte anche Saarinen (3ª) e Svevchenko. IGNOBILE TRATTAMENTO DELLA RAI AL FONDO

LIBEREC (CZE) 21 FEBBRAIO – Il tempo, questa volta, non ha fatto le bizze. Dopo due giorni di intense nevicate non è tornato il sereno ma almeno la temperatura si è attestata appena sotto lo zero. Pista perfetta per il pursuit femminile che si è svolto secondo pronostico. Sul podio, nell’ordine, Justyna Kowalczyk, Kristin Steira e Aino Kaisa Saarinen; subito dietro Marianna Longa  a 21 secondi dalla prima, a 13 dalla medaglia di bronzo. Una classifica inconfutabile, che rispecchia fedelmente l’andamento della gara.

Poche parole ma piene di significato quelle espresse all’arrivo  dalla Kowalczyk neppure tanto provata dallo sforzo violentissimo: “Mi è riuscita la corsa dei miei sogni con un finale superbo, senza dubbio il migliore della mia carriera. Abbiamo lavorato bene entrambe per creare il distacco, ma una delle due doveva vincere e io ho approfittato della mia volata. Kristin, grazie mille - Lei ha lavorato veramente duro durante tutta la corsa intera. Entrambe sapevamo di poter essere battute in volata e così abbiamo deciso di staccarci prima. Verso i 10 km 10  di essere stanca e che Kristin più forte di me, ma sull'ultima salita ho visto che anche lei era stanca come me. Ho spinto duro negli ultimi 300 metri. Due anni fa ho perso la medaglia proprio alla fine; oggi ho chiuso gli occhi e hp spinto. Domani torneò a casa in casa a Polonia. Voglio far compere e celebrare. Ci starò solo per due giorni e ritornerò  per staffetta  e 30km.  In corsa pensavo che stavo pensando che sarebbe stata  una grande lotta con Kristen, Aino - Kaisa e Valentina Shevchenko. La Polonia vinse una medaglia di oro nel fondo ai Mondiali del 1978, così questa  è una vittoria molto importante per me.” 

Ugualmente felice per il secondo posto la Steira:  “Oggi ho avuto una bella giornata e sono molto soddisfatta della mia corsa e della medaglia di argento. Avevo paura della volata di Justyna e ho tentato  di staccarla a metà strada e alla fine  ma è stato argento. Mi piace moltissimo correre qui. È tutto un su ed in giù e non ci sono tratti facili. Parteciperò di nuovo alla staffetta e alla 30 km. Mi piace il pursuit, è un tipo di gara che mi si addice poiché riesco a combinare bene combinare il classico ed il pattinaggio."

Altrettanto soddisfatta la Saarinen (nella foto felice all'arrivo):  “Sono stupefatta : non avevo mai ottenuto un risultato così buono in pursuit  e così  sono veramente felice. Chiaramente quando è iniziata la corsa ho deciso di competere per la vittoria, ma oggi c'erano due ragazze più veloci di me. Io penso di aver ottenuto dell'energia aggiuntiva  dalla mia medaglia precedente  e di avere avuto sci veramente veloci. Non ho mai sentito pressione  e ho pensato solo a godermi la gara. Finora non ho festeggiato, mi sono limitata a partecipare solo alla cerimonia di consegna della medaglia. Ci sono ancora tante gare e devo stare concentrata; festeggeremo dopo i Mondiali. Oggi era facile trovare la sciolina giusta: gli organizzatori hanno preparato una bella pista,  il tempo era perfetto per la partenza di massa , non nevicava e, come detto,  avevo sci veramente buoni Talmente buoni nel pattinare che credo che voleranno ancora da farmi lottare per l'oro. Purtroppo oggi mi sono scappate in salita e non le ho più potute prendere. Il mio piano per le prossime corse è prendere più medaglie possibili.” 

Marianna Longa ha fatto il possibile per andare ancora a bersaglio; nella frazione in classico, assumendosi quel compito di fare il ritmo che ci si aspettava dalle finlandesi, si è messa a tirare e ha creato il buco che ha portato al cambio degli sci il gruppetto delle 5 (nella foto “Mario Felgenhauer/www.XC-Ski.de)  che avrebbero poi fatto la corsa per il podio e si ritrovano nella stessa posizione all’arrivo.

Alle quattro nominate si è infatti aggiunta Valentina Shevchenko, una che a skating ha sempre saputo farsi valere ma che, stranamente, in questi Mondiali sta andando più forte in classico. La prima, quindi, a mollare quando a fare l’andatura si è messa la Steira con il suo passo leggero ma tremendamente efficace che ha fatto la differenza in salita al secondo dei 3 giri di 2 chilometri e mezzo. Una rampa lunga e dura, dove ha saputo allungare in doppio, tirandosi dietro la polacca e staccando la finlandese. L’azzurra, già al gancio al primo passaggio, ha perso qualche metro,  ma ha dato l’impressione di poter tornare sotto  nella successiva discesa grazie anche agli sci come sempre velocissimi, e di riportarsi almeno sulla Saarinen per giocarsi il terzo posto, mentre l’ucraina ha mollato definitivamente.

Da quel momento è stata lotta a due: Steira  sempre davanti, Kowalczyk spesso ad affiancarla per tentare invano quel sorpasso che le è riuscito solamente nello strappo che immette allo stadio. Qui   è partita con  una tremenda progressione che ha tolto di scia la norvegese già di per sé più debole in caso di arrivo allo sprint. Più di 20 metri di distacco, impossibili da recuperare. Vittoria meritata per l’atleta più potente di tutto il lotto, tecnicamente mal messa, scomposta nell’azione di gambe e di braccia, ma fortissima su tutti i terreni e pure nello sprint, tanto in classico che a skating.

Dietro questo quintetto la norvegese Johaug, poco più che ventenne, che migliora di corsa in corsa. Imbattibile da junior, si sta facendo largo anche nel passaggio di categoria. Un’altra che scia male ma va forte, tutta di frequenze, meglio in classico che a skating, che in questa occasione ha piantato il gruppo delle inseguitrici lasciandosi dietro la Follis, la quale nella frazione a skating non è riuscita a riguadagnare il terreno perso nell’ultimo giro di quella in classico.

Arianna spesso recupera malgrado la fatica muscolare che le provoca l’adattamento allo skating dopo il classico, ma questa volta l’inseguimento non le è riuscito pur essendo in ottima compagnia con Kalla, Majdic, Sachenbacher, l’irriconoscibile Kuitunen e anche Antonella Confortola, stranamente più a suo agio in classico che a skating, il che le assicura il posto in prima frazione della staffetta. “Ci spero proprio, ha detto alla telecronista della Rai, perché in questi due giorni sono andata bene dopo aver passato un brutto momento nell’ultima gara in Italia, a Valdidentro. La pista è dura, adatta alle mie caratteristiche. Potremmo farci valere come è giù avvenuto in passato”.

La conferma, semmai ve ne fosse bisogno, da Alfred Stauder, l’allenatore della squadra femminile. Tirato dentro quasi di forza dopo che il DT Fauner aveva espresso il suo parere. “Valuteremo insieme, ma la formazione pare scontata: nell’ordine Confortola, Longa, Valbusa, Follis. Considerando come stanno andando le cose, il podio non è un miraggio”.

Nel gruppo di centro non c’era Sabina Valbusa, ma più per colpa dell’organizzazione che propria. La sua parte in corsa ha cercato di farla, pur dopo una partenza  abborracciata a seguito di un ritardo causato dall’organizzazione nella punzonatura degli sci e nell’aggancio del transponder, un chip di nuovo tipo che ha fatto perdere tempo tanto da ritardare lo start di 30 secondi oltre a quello già previsto in casi del genere.

Tolleranza non rispettata, tanto è vero che il via è stato dato a schieramento non completato, costringendo l’azzurra e altre concorrenti ad un recupero fuori programma. “E’ stata indubbiamente anche colpa mia perché mi sono presentata all’ultimo momento alla punzonatura, ha ammesso Sabina a fine gara, ma da parte del’organizzazione è mancato quel minimo di elasticità che si sarebbe dovuta applicare per mancanze proprie più che delle concorrenti. Mi sono comunque difesa abbastanza nella prima fase di corsa ma ho faticato maggiormente nella seconda. Ventottesima al traguardo non è certo la posizione che mi sarei meritata. Senza l’intoppo, sarei stata certamente più avanti”.

Marianna Longa (foto a destra) non è salita sul podio al quale poteva giustamente puntare, visto come si era messa la situazione al pit stop, ma accetta di buon grado il quarto posto che le sta stretto dopo essere stata protagonista in gara. “Sono ugualmente soddisfatta, ho retto bene nel gruppetto di testa nel primo giro a skating, pur restando in coda e rientrando immediatamente in discesa grazie a sci velocissimi, ma al secondo giro, quando Steira ha allungato, non ce l’ho fatta più. Ho perso troppo perché potessi tornare di nuovo sotto in discesa; da quel momento sono andata del mio passo, considerando che  anche la finlandese era irraggiungibile e dietro non vedevo nessuno.

Adesso pensiamo alla staffetta: siamo un bel gruppo, veramente unito. Non c’è rivalità ma amicizia fra noi. Merito di Stauder, che ha saputo far crescere il gruppo tutto insieme, con allenamenti mirati nello sci, nella corsa, nello skiroll, in palestra. A skating ho ancora qualcosa da migliorare, ma ormai sento di essere una fondista quasi completa e questo mi dà maggior fiducia per le prossime gare”.

Che per lei saranno la staffetta di giovedì e la 30 km a tecnica libera di sabato: sprint e team sprint sono questione riservata a Genuin e Follis. Quest’ultima lo ha già dimostrato in Coppa e quindi guarda con fiducia a quello che l’aspetta martedì e mercoledì prossimi. “Oggi stentavo già nel secondo giro in classico per poter sperare di lottare per il podio. Ho lottato per 5 km, ero settima al cambio, ma dalle prime cinque che hanno fatto la corsa ci separava mezzo minuto abbondante. Non c’è stata reazione nella rincorsa. Davanti andavano più forte di noi. Io facevo fatica,e, ma  sono rimasta con Johaug, Kalla, Majdic, Sachenbacher e Jatskaja, ma  solo la norvegese si dava da fare, tanto che alla fine ci ha anche staccato e se n’è andata. Nell’ultimo tratto ci siamo selezionate anche noi, abbiamo riguadagnato qualcosa su di lei. ma poco. Andrà sicuramente meglio nello sprint: voglio arrivare in finale e poi vedremo”.

Classifica pursuit femminile

1. Kowalczyk Justyna POL 40.55.3; 2. Steira Kristin Stormer NOR +1.7; 3. Saarinen Aino-Kaisa 8.0; 4. Longa Marianna ITA 21.5; 5. Shevchenko Valentina UKR 44.2; 6. Johaug Therese NOR 1.23.9; 7. Follis Arianna ITA 1.30.0; 8. Kalla Charlotte SWE 1.30.6 ; 9. Majdic Petra SLO 1.35.3; 10. Sachenbacher- Stehle Evi GER 1.39.1; 11. Jatskaja Oxana KAZ 1.39.2; 12. Medvedeva Evgenia RUS 1.51.3; 13. Kuitunen Virpi FIN 1.53.9; 14. Ishida Masako JPN 1.56.1; 15. Stephen Elizabeth USA 1.57.0; 16. Confortola Antonella ITA 1.58.2; 17. Zeller Katrin GER 2.04.4 ; 18. Laurent Philippot Karine FRA 2.10.1; 19. Bjoergen Marit NOR 2.17.1; 20. Rajdlova Kamila CZE 2.23.4; 21. RENNER Sara CAN 2.27.6; 22. Sannikova Alena BLR 2.27.9; 23. Roponen Riitta-Liisa FIN 2.34.9 ; 24. Sarasoja Elena KAZ 2.37.1; 25. Kolomina Elena KAZ 2.37.6; 26. Malahova-Shishkina Svetlana KAZ 2.39.8;  27. Rotcheva Olga RUS 2.42.1; 28. Valbusa Sabina ITA 2.52.4; 29. Hongxue Li CHN 2.53.2;  30. Tchepalova Julija RUS  2.54.1. Classificate 61

Domani pursuit con Piller Cottrer, Di Centa, Clara e Checchi

Domani pursuit maschile, con partenza alle ore 13.00: è l’esordio mondiale per Pietro Piller Cottrer (pettorale n. 3) e Giorgio Di Centa (12) che saranno affiancati da Roland Clara (27) e Valerio Checchi (28) già in pista nella 15 km in classico.  "Comincia la mia settimana - spiega il carabiniere sappadino . Correrò tre gare ai Mondiali, pursuit, staffetta e 50 km, mi piacerebbe essere competitivo in tutte. Non ho un obiettivo preciso, arrivo da un piccolo problema fisico che mi ha rallentato per quindici giorni ma adesso ho recuperato la condizione. Per questo il mio rendimento potrebbe salire col passare dei giorni. Per il pursuit è prevista pioggia, vedremo di prepararci al meglio".

Di Centa si è rivolto così ai suoi tifosi:  

“Cari amici, eccomi alla vigilia della mia prima gara in questi Mondiali, il Pursuit. Le sensazioni sono abbastanza buone finora, sia sul piano fisico che respiratorio che per me è già un aspetto molto importante. Domani sarà comunque una gara molto tattica dal risultato incerto, perché sono tantissimi gli atleti che possono raggiungere il podio visto il livello altissimo dei miei avversari, molto dipenderà dal meteo che prevede nevicate e temperature attorno allo zero. La scelta dei materiali sarà importantissima, direi determinante, spero di avere un po’ di fortuna in questo per poter competere al meglio e dare il massimo di me stesso per fare un buon risultato. Sono comunque sereno e tranquillo perché in questi giorni la preparazione è stata ottima, ho cercato di fare tutto al meglio e per questo sono pronto ad accettare ogni risultato che verrà con serenità, nel bene e nel male”.

Quanto a Roland Clara, così ha descritto nel suo sito la sua 15 km TC:

Ieri abbiamo disputato la 15 km a Classico. Erano condizioni meteorologiche molto difficili. Nevicava, temperature attorno i zero gradi e binario a tratti ghiacciato, a tratti con neve fresca. L´incubo di ogni skiman …
La gara è stata vinta dall´Estone Andrus Veerpalu! Per quanto riguarda la mia gara sono soddisfatto della mia prestazione, un po’ meno del fatto che proprio ai mondiali becchiamo una settimana di neve. Già in condizioni “normali” ho spesso problemi di tenuta, ancora di più quando devo affrontare nevi così difficili e di conseguenza non riesco ad esprimermi al massimo. Sono partito molto piano perché la pista è molto dura, w come ha fatto vedere la gara delle donne sono andate in crisi molte atlete alla fine della gara e hanno perso tantissimo. Dopo circa 5 chilometri di gara gli skc tenevano sempre meno! Penso che fossero tanti gli atleti con quel problema. Nonostante tutto sono riuscito a continuare un po’ nel binario, un po’ fuori a fare un bel secondo giro. Il terzo, visto che stavo ancora bene, ho aumentato un'altra volta l´andatura. Certi tratti lo sci non teneva più. Non avevo la forza per affrontare le salite di spinta, così ero costretto di uscire fuori binario dove lo sci ha fatto zoccolo. A fine salita avevo difficoltà perché lo zoccolo mollasse, e ho fatto un paio di tratti in discesa scalciando con lo sci per terra per liberarmi della neve attaccata sotto. Tutto sommato però posso essere soddisfatto del 27° posto a 1´47´´ dal vincitore. I miei compagni sono arrivati 24° Valerio Checchi, 33° Gullo Giovanni e 58° David Hofer. La 15 km in classico per noi italiani è sempre stata la gara più difficile per fare risultato. Meglio il pursuit che viene disputato domani, al quale punto molto. Speriamo bene!
 

Priorità allo sci alpino: solito trattamento ignobile della RAI

A conclusione inevitabile un commento sull’ignobile trattamento che la RAI  ha riservato al fondo. Pur con un Mondiale di mezzo, nel quale un’italiana poteva arrivare a medaglia, ha dato priorità alla seconda manche del  gigante di Coppa del Mondo al Sestriere che dopo mezz’ora si sarebbe sovrapposta. Del pursuit quindi ha fatto vedere l’attimo della partenza, una finestra di pochi secondi  nel momento in cui Marianna Longa allungava il gruppo, per riprendere poi il collegamento solo al momento del pit stop, dopo 7.5 km di gara della quale se ne sono visti si e no 200 metri.

E questo è avvenuto perché, pur a gigante concluso con scarsa gloria per gli azzurri, si è perso ulteriore tempo in interviste e commenti che dopo un risultato del genere non avevano più senso se non quello di metterci sopra una pietra tombale. Quindi ulteriore commento di Ivana Vaccari con la Merlin a chiusura della trasmissione dello sci alpino con musichetta e pubblicità Audi di contorno, altra musichetta e pubblicità prima della sigla dei Mondiali  e infine il collegamento. Almeno altri 4-5 minuti di un mondiale buttati via perché chi aveva il compito di collegare i due campi di gara ha preferito mostrare  la sua bella faccia piuttosto che quanto stava avvenendo sulla pista di Liberec.

A gara conclusa,  con atleti e tecnici che avevano solo voglia di tornare in albergo, lungo intrattenimento perché c’era evidentemente del tempo vuoto da coprire con qualche amenità.

Non è la prima volta che lo sci nordico viene messo in secondo piano: adesso si sappia almeno che gli appassionati di fondo, combinata e salto cominciano ad averne le tasche piene. Purtroppo il biathlon sta peggio ancora: in RAI evidentemente non ha diritto di cittadinanza.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it