Virpi Kuitunen e Axel Teichmann nella mass start del Tour
La finlandese torna leader, Petra Maidic vince lo “sprint”. Marianna Longa stupenda 4.a, perde terreno invece Arianna Follis. Volatone di gruppo in campo maschile e giochi di abbuoni
LAGO DI TESERO (TN) 3 GENNAIO - Il pronostico della vigilia diceva Finlandia. Pronostico perfettamente rispettato. Esattamente come un anno fa, è la finlandese Virpi Kuitunen la dominatrice della 10 km in tecnica classica della Val di Fiemme, penultima tappa del Tour de Ski che si concluderà domani con l'ormai mitica “final climb” dell'Alpe del Cermis.
Un lungo monologo quello della Kuitunen, che è di fatto salita in cattedra, nuova leader del Tour e lanciata verso il bis, dopo la vittoria nell'edizione inaugurale (stagione 2006/2007). Sopravanzata, dunque, la compagna Aino Kaisa Saarinen (al comando fino a ieri), costretta a cedere il passo anche alla sorprendente slovena Petra Majdic, seconda oggi ed unica in grado di competere con la Kuitunen.
Il podio odierno recita Kuitunen, Majdic, Saarinen, nomi che campeggiano anche ai vertici della classifica generale: Kuitunen al comando con 31”7 sulla compagna Saarinen e 49”1 sulla Majdic, che domani dovrebbe avere vita più dura rispetto alle altre.
Sotto l'azzurro cielo fiemmese che ha accolto le “big” dello sci di fondo, però, non poteva non esserci anche quello della nazionale italiana, che festeggia il quarto posto di Marianna Longa. Un risultato che conferma il crescendo della esile livignasca, brillantissima in salita ma penalizzata da qualche chilo in meno rispetto alle avversarie nei tratti in discesa. Solo 4 secondi, infatti, l'hanno distanziata oggi dal podio, che sembra ormai essere nell'aria.
Chi ha deluso invece - anche se era forse chiedere troppo dopo le due brillanti affermazioni nelle due sprint di Praga e Nove Mesto - è la valdostana Arianna Follis, fino a ieri in corsa per il podio (nella foto mentre era ancora in gruppo, affiancata dalla Longa). Follis ha pagato dazio nella tecnica a lei meno congeniale, solo 24.a a 1'45” dalla vincitrice e ora è scesa al settimo posto nella classifica generale a 3'04” dalla leader e oltre 2' dal podio. Per ripetere il risultato di un anno fa (quando chiuse al terzo posto), servirebbe un autentico miracolo.
Per quanto riguarda la cronaca della gara, pronti-via e Virpi Kuitunen cerca subito l'allungo, con Saarinen, Majdic e la polacca Kowalczyc (poi crollata alla distanza) a formare un terzetto all'inseguimento, con Marianna Longa subito dietro.
Un attacco , quello della Kuitunen, volto anche alla conquista dei preziosi secondi bonus assegnati nei due traguardi volanti inseriti nel percorso (bonus di 15” alla prima, 10” alla seconda e 5” alla terza), rispettivamente al chilometro 3,3 e 6,6, ovvero ai due passaggi all'interno dello stadio di Lago di Tesero, oggi vestito a festa per l'occasione. Kuitunen passa al comando al termine del primo giro e raccoglie i 15” di bonus, seguita dal terzetto composto da Majdic (a soli 2”), Saarinen e Kowalczyc, mentre Marianna Longa transitava sesta a 16”.
Conquistato il bonus, la Kuitunen (nella foto) cala il ritmo e si lascia raggiungere da una Petra Majdic in giornata di grazia, brava a sua volta ad attaccare la finlandese, per poi andare a prendersi i 15” di bonus in palio al secondo traguardo volante, con la finlandese subito dietro a soli 2” e Saarinen terza a 4”.
A quel punto, manca un solo giro al termine (3,3 km), e non poteva che riservare l'ennesimo cambio al vertice. Virpi Kuitunen, dopo aver rifiatato per qualche minuto, torna a liberare sulle nevi di Lago di Tesero tutta la propria potenza, riprendendo la Majdic in salita, per poi staccarla definitivamente, mentre dietro vivacizzava la corsa il braccio di ferro a distanza per il terzo posto tra Saarinen e Longa, distanziate di pochi secondi.
Kuitunen vola sola verso il traguardo, con Petra Majdic in crisi, ma salvata dal tratto in discesa che precede l'ingresso sul rettilineo finale. La slovena è seconda, un risultato che le consente (grazie anche agli abbuoni assegnati al traguardo, sempre 15” alla prima, 10” alla seconda e 5” alla terza) di scalzare Arianna Follis dalla speciale classifica sprint (la valdostana scende al secondo posto), chiusasi di fatto oggi (domani nessun abbuono).
Nelle battute finali, detto delle prime due, Marianna Longa recupera in salita, ma nulla può fare in discesa, costretta ad accontentarsi di un quarto posto (a soli 4” dal podio) che rilancia comunque le sue ambizioni. Ora la livignasca è quinta nella generale (preceduta anche dalla norvegese Bjoergen, quarta), a 2'42” dalla leader e quasi 2' dal podio.
Domani, la sentenza definitiva, emessa dalle severe rampe dell'Alpe del Cermis, con le finlandesi assolute favorite per la vittoria finale.
1. Kuitunen Virpi FIN 30.10.30; 2. Majdic Petra SLO +13.8; 3. Saarinen Aino-Kaisa FIN 20.5; 4. Longa Marianna ITA 24.6; 5. Bjoergen Marit NOR 33.0; 6. Muranen Pirjo FIN 34.7; 7. Boehler Stefanie GER 35.6; 8. Haag Anna SWE 36.5; 9. Johaug Therese NOR 37.1; 10. 10. Steira Kristin Stoermer NOR 39.0; 11. Zeller Katrin GER 47.5; 12. Renner Sara CAN 48.6; 13. Shevchenko Valentina UKR 49.3; 14. Rotcheva Olga RUS 49.6; 15. Kowalczyk Justina POL 53.2; 16. Smutna Katerina AUT 1.07.5; 17. Nystad-Kuenzel Claudia GER 1.17.4; 18. Medvedeva Evgenia RUS 1.18.5; 19. Lindborg Sara SWE 1.25.0; 20. Kurkina Larisa RUS 1.26.5; 21. Kristoffersen Marthe NOR 1.28.5; 22. Rajdlova Kamila CZE 1.29.9; 23. Roponen Riitta-Liisa FIN 1.41.2; 24. Follis Arianna ITA 1.45.6; 25. Tiagai Olga RUS 1.46.6; 26. Sachenbacher-Stehle Evi GER 1.47.1; 27. Ivanova Julia RUS 1.49.3; 28. Savialova Olga RUS 1.49.5; 29. Jacobsen Astrid NOR 1.501; 30. Tchepaloca Juliia RUS 2.18.8; 31. Confortola Antonella ITA 2.21.7; 35. Genuin Magda ITA 2.46.6; 40. Moroder Karin ITA 3.09.4
Se Petra ama il nero, io preferisco il rosso…ed il giallo! Oggi avevamo una tattica molto semplice per la gara: partire a tutta e tenere il ritmo il più possibile. Ha funzionato, poi però al secondo giro ho cominciato a sentire qualche dolorino alla schiena ed ho cominciato a sciare a velocità ridotta, una cosa abbastanza snervante per me. Durante il secondo giro ho deciso che sarebbe stato meglio concentrarsi sulla vittoria finale, senza pensare troppo ai secondi in classifica generale. Alla fine tutto è andato bene e sono riuscita a vincere. Ora sono un po’ preoccupata per questi dolori di schiena, perché la pista era in ottime condizioni e non può essere la causa di un male improvviso come questo. Parlerò con la mia squadra ed i miei massaggiatori e spero che stasera dopo un bel massaggio sarò di nuovo in condizioni perfette per affrontare la salita che ci aspetta. Per domani penso che la mia avversaria più difficile sarà… me stessa, e non temo nessuno in particolare. Ho ancora degli ottimi ricordi del Cermis: due anni fa me la sono potuta prendere con calma, godendomi il panorama ed il tifo della folla grazie ad un enorme vantaggio. Speriamo che domani succeda lo stesso…
Petra Majdic (2.a classificata)
Con questa nuova maglia nera di leader delle sprint, posso proprio dire di sentirmi nera oggi! Sono molto contenta di essere riuscita a conquistare questa maglia. Oggi, prima di partire, tutti i membri della mia squadra mi hanno guardato negli occhi e si sono accorti subito che non stavo bene, comunque ho deciso di provarci lo stesso e presentarmi ai nastri di partenza con l’intenzione di dare il massimo. Sapevo fin dall’inizio che le finlandesi avrebbero provato un’azione subito dopo il via e, come immaginavo, lo hanno fatto. Io invece ho deciso di prendermela con un po’ più di calma e partire più controllata, poi dopo il primo giro mi sono sentita meglio ed ho deciso di provare a cambiare marcia. A quanto pare ha funzionato e, grazie ad un paio di sci fantastici, sono perfino riuscita ad impormi al secondo sprint.
Forse avrei dovuto provare a partire un po’ più forte, ma Virpi aveva veramente una marcia in più ed il primo giro era impossibile starle dietro. La stessa cosa è successa sull’ultima salita, dove bisognava salire fuori dalle canaline, una cosa che non mi riesce bene. Alla fine Virpi è riuscita a prendere qualche metro e mi sono dovuta accontentare del secondo posto, ma sono molto contenta lo stesso, soprattutto per questo bel pettorale nero…mi piace molto questo colore! L’obbiettivo di domani sarà quello di sopravvivere alla salita ed arrivare in cima! Farò del mio meglio e forse un’ora dopo l’arrivo riuscirete a vedermi sorridere. Fino ad ora la mia stagione è stata buona, lo scorso anno a quest’ora ero in 18ma posizione, ora invece sono messa molto meglio. Comunque non è per niente facile fare paragoni tra le varie edizioni del Tour de Ski: il primo anno era una novità assoluta per tutti, lo scorso anno abbiamo dovuto rinunciare alle prime tappe… Quest’anno invece era chiaro che le prime tappe sarebbero state importanti, quindi ho deciso di concentrarmi bene per ogni gara e affrontarla una alla volta. Fino ad adesso è andata bene e potrei ritenermi soddisfatta anche se la stagione finisse oggi.
Marianna Longa (4.a classificata)
“Oggi ho fatto davvero un grande sforzo, sapendo che sarebbe stato possibile centrare un buon risultato, in quanto la tecnica classica mi si addice molto. Era la sesta tappa, dunque dura per tutte, ma ho dato tutto quello che avevo. La Saarinen era lì a pochi secondi ma io, a differenza delle altre, non avevo alcun treno ed ho dovuto fare praticamente tutta la gara da sola. Recuperavo in salita, ma perdevo in discesa, penalizzata dal mio fisico più esile. Ho cercato di sciare al meglio e ci sono riuscita. Ė mancato solo il podio, ma ho dimostrato di esserci e credo che prima o poi arriverà il risultato”.
Ora il pensiero corre alla gara di domani...Come vede la “final climb” del Cermis?
“Ora non saprei. Vivo alla giornata, vedremo domani. In testa non ho nulla. Il Tour è lungo e duro e non si può mai sapere ciò che può succedere. Adesso devo cercare di recuperare al meglio per domani, sperando che i fisioterapisti ci sistemino un po'. Ho già affrontato il Tour nella prima edizione, tornata da un periodo di stop dopo la gravidanza ed ho sofferto molto, ero più stanca. Sinceramente non mi ricordo com'era questa salita, vedremo domani. Le prime, dopo il grande buco scavato oggi, penso siano irraggiungibili. Faremo il possibile.”
Arianna Follis
Cosa non è andato quest'oggi?
“Ho visto che già dal secondo giro faticavo nei tratti pianeggianti a stare sotto alla prime e quindi ho preferito proseguire col mio passo. Cosa è successo? Sono stanca, quando non hai energie ti stanchi ovunque, su qualsiasi terreno ed in qualsiasi tecnica. Ho speso molto nelle sprint, ma le ho anche vinte. Per domani? Visto come è andata oggi, non si prospetta nulla di roseo, ma cercherò comunque di affrontare la “final climb” al meglio”.
Come vede Arianna Follis la “final climb del Cermis?
“Come gara di sci di fondo è una gara totalmente anomala, in quanto si va solo in su e si utilizzano passi e tecniche che solitamente non si usano in gare normali. L'esperienza nello sci alpinismo potrebbe aiutarmi? Sì, ma se il mio ritmo è più basso di quello delle altre... serve a poco anche quella. Comunque ognuno darà il massimo domani ed anch'io cercherò di fare ciò che è nelle mie possibilità. Quella dell'Alpe del Cermis è una pendenza anomala e che, come dicevo, richiede l'utilizzo di passi che generalmente usano i turisti, ma se non usi quelli non sali. Sembra che al pubblico piaccia tanto e se serve allo sci di fondo per una maggiore visibilità, gli atleti è giusto che si adattino. Ben venga in questo senso”.
Ancora possibile recuperare terreno sulle prime?
“Penso che al massimo, in condizioni ottimali, si possa guadagnare 1'30” alle prime, non di più. Pertanto credo che per la vittoria finale sia un discorso tra le prime tre, Kuitunen, Majdic e Saarinen. Il podio? Quest'anno purtroppo servirebbe un miracolo per me. In questo Tour ho già vinto due gare e va benissimo così, soprattutto perché quest'anno ancora non avevo vinto. E la stagione è ancora lunga.”
Zampata" di Teichmann, ma Cologna prenota il Tour
Finale in volata a favore del tedesco, Piller Cottrer e Di Centa fuori dai 10, in bella evidenza Checchi. Domani final climb e sarà spettacolo. Fra le due gare intermezzo di sci alpinismo
Germania, Finlandia, Kazakistan: sul podio della 20 km a tecnica classica maschile del Tour de Ski non c'è la pronosticata Norvegia, che si deve accontentare del quinto posto di Martin Sundby.
A brindare nel freddo pomeriggio fiemmese è dunque l'altro favorito di giornata, il tedesco Axel Teichmann, che ha condotto una gara di grande intelligenza: coperto nelle prime fasi di gara, il tedesco è poi uscito alla distanza, bravo a raccogliere importanti secondi bonus nei traguardi volanti (ben 5, uno ogni 3,3 km, con 15” di abbuono al primo, 10” al secondo e 5” al terzo) per poi bruciare il finlandese Sami Jauhojaervi sul traguardo, al termine di una volata che ha fatto letteralmente saltare in piedi il numeroso pubblico presente sulle tribune dello stadio del fondo di Lago di Tesero. Terzo il kazako Chebotko, quarto il leader della generale Dario Cologna, mentre l'Italia – difesasi egregiamente fino ai chilometri finali - si deve accontentare del 16° posto del febbricitante Pietro Piller Cottrer (5 linee di febbre per lui stamattina), del 20° di un redivivo Valerio Checchi (per la prima volta a punti in questa stagione e autore di una gara di testa) e del 22° di Giorgio Di Centa, a lamentare anch'egli un forte mal di testa a termine gara: peccato.
Una gara tirata quella odierna, penultima fatica del Tour de Ski, che precede nell'immediato la “final climb” dell'Alpe del Cermis di domani, 3,650 km di ascesa (12% la pendenza media, 28% la massima) ancora una volta decisiva ai fini dell'assegnazione della vittoria finale.
Una 20 km in tecnica classica quella di oggi, che oltre a regalare la gioia della vittoria, metteva in palio preziosi secondi bonus (nei 5 traguardi volanti così come all'arrivo). Così sono stati proprio i traguardi volanti a scandire il ritmo della gara, con continui allunghi in testa al gruppo dei battistrada, composto da una trentina di atleti e sfaldatosi solamente nel corso del giro finale (6 in totale le tornate, da 3,3 km ciascuna).
Pronti-via e gli attesi norvegesi non tradivano le attese, subito al comando, con Torn Arne Hetland e John Kristian Dahl a precedere lo svizzero Dario Cologna (leader della generale) al primo passaggio dallo stadio, sede del traguardo volante.
Poi è la volta del ceco Lukas Bauer, che esce allo scoperto con il francese Jean Marc Gaillard, atleti che transitano nell'ordine al secondo traguardo volante, seguiti al terzo posto da un Teichmann in crescendo. Il tedesco, infatti, uscirà definitivamente dalla pancia del gruppo poco prima del passaggio a metà gara, bravo a far proprio il terzo e quarto traguardo volante, prima marcato stretto da Cologna e Gaillard, poi dal norvegese Roenning e dal russo Rotchev.
La gara vive di continui sussulti, allunghi più che veri e propri attacchi, col gruppo ad allungarsi e ricompattarsi a fisarmonica. Al chilometro 15, ecco ancora i norvegesi, che provano ad uscire con Martin Johnsrud Sundby, pedinato dal leader Cologna. I due prendono qualche metro di vantaggio sugli inseguitori, incapaci però di fare il cosiddetto “buco”. Il gruppo dunque, seppur sfilacciato, si ricompatta un'altra volta, prima del forcing finale, questa volta decisivo.
Nelle prime posizioni ci sono Cologna, Teichmann e il norvegese Johnsrud Sundby, ma a prendere il comando all'entrata dello stadio di Lago di Tesero è il finlandese Jauhojaervi, che sembra lanciato per una possibile vittoria. Almeno fino a quando Axel Teichmann decide di inserire il turbo, approfittando forse di una leggera ingenuità del finlandese, che perde l'attimo buono per lanciare la volata.
Teichmann lo affianca e i due danno vita ad uno sprint che si decide solamente nei metri finali, col tedesco ad alzare le braccia al cielo per la terza volta in questo Tour de Ski, già al successo nel prologo e nella 15 km in tecnica classica di Nove Mesto.
Domani, dunque, lo spettacolare epilogo della “final climb” posta al termine di una 10 km femminile (via alle 13.00) e di una 11 km maschile (ore 15.30) con partenza ad handicap, senza dimenticare la spettacolare gara di scialpinismo che animerà la pausa tra le due gare (ore 14.00).
Giochi ancora aperti per la vittoria finale, con Dario Cologna uomo da battere, seguito a 34”1 dal tedesco Teichmann (oggi salito dal quinto al secondo posto) e dal norvegese Eldar Roenning (terzo a 1'05”).
Per l'Italia, speranze per Pietro Piller Cottrer (10° a 2'24” dal leader e a 1'19” dal terzo posto di Roenning) e Giorgio Di Centa, 14° a 2'39 dalla vetta e 1'34” dal podio, augurandosi che i due riescano nella notte a risolvere i rispettivi problemi di salute.
Tutto ancora da decidere, pertanto. Il pubblico degli appassionati è avvisato, ricordando anche l'appuntamento con il Tour del Gusto, un viaggio a tappe nei sapori e nelle tradizioni del Trentino, proposto proprio lungo la salita finale dell'Alpe del Cermis.
Classifica 20 km mass start maschile
1. Teichmann Axel GER 55.19.2; 2. Jauhojaervi Sami FIN +0.3; 3. Chebotko Nikolay KAZ 1.3; 4. Cologna Dario SUI 1.8; 5. Johnsrud Sundby Martin NOR 2.5; 6. Vylegzhanin Maxin RUS 3.9; 7. Filbrich Jens GER 4.0¸8. Northug Petter NOR 6.7; 9. Mae Jaak EST 8.2; 10. Rehemaaq Aivar EST 13.8; 11. Veerpalu Andrus EST 14.2; 12. Roenning Eldar NOR 14.5; 13. Dementiev Eugeni RUS 15.5; 14. Vittoz Vincent FRA 21.4; 15. Rickardsson Daniel 22.5SWE ; 16. Piller Cottrer Pietro 24.9 ; 17. Rotchev Vassili RUS 32.4; 18. Gaillard Jean Marc FRA 33.1 19. Jonnier Emmanuel FRA 33.3; 20. Checchi Valerio ITA 33.4; 21. Kaerp Algo EST 43.2; 22. Di Centa Giorgio ITA e Rousselet Alexandre FRA 43.6; 23.; 24. Clara Roland ITA 44.6; 25. Livers Toni SUI 53.5; 26. Bauer Lukas CZE 1.16.5; 27. Pasini Fabio ITA 1.45.9; 28. Dahl John Kristian 1.46.0; 29. Velichko Yevgeniy KAZ 1.46.5; 30. Pankratov Nikolay RUS e Hofer David ITA 1.46.8; 49. Zorzi Christian ITA 6.16.4
DARIO COLOGNA Oggi è stata veramente un’ottima giornata: sapevo che questa sarebbe stata una tappa importante del Tour de Ski e che dovevo fare del mio meglio se volevo mantenere la mia leadership. La tattica era quella di tenersi davanti il più possibile per prendere qualche secondo d’abbuono, che può sempre tornare utile ai fini della generale. Un altro importante obbiettivo per oggi era quello di finire con i migliori, e sono riuscito a fare anche questo. Dopo sei gare in otto giorni, penso sia del tutto normale sentirsi un po’ stanchi, inoltre oggi è stata una gara difficile su un tracciato difficile, ma credo che domani sarò in ottima forma. La salita finale non mi spaventa, ma non sarà facile partire per primi. Dovrò cercare di restare calmo e non esagerare nella prima parte, per poi dare tutto negli ultimi chilometri.
Questa è la seconda volta che partecipo al Tour de Ski, lo scorso anno ero solo trentesim, quindi quest’anno sarà tutta un’altra storia. Farò la mia gara e controllerò la situazione dalla prima posizione. So bene che Teichmann è in ottima condizione e che 34 secondi non sono tanti, ma spero che questo vantaggio sia sufficiente per arrivare in cima al Cermis per primo e reagire ad ogni eventuale attacco. Farò la mia gara e cercherò di gestire il ritmo in base alla condizioni e le sensazioni che proverò. Fino ad ora posso dire di aver avuto una stagione fantastica. Lo scorso anno ho chiuso per 4 volte tra i primi 10, quest’anno ho fatto un ulteriore passo nella direzione giusta e i risultati fino ad ora sono stati ottimi. Dopo il Tour de Ski cercherò di recuperare il più possibile per poi presentarmi a Vancouver e prepararmi per la seconda parte della stagione e per i Mondiali di Liberec al meglio. Sono contento di essere l’oggetto d’attenzione di tutta la stampa ed il pubblico, è meglio chiudere tra i primi e dover presentarsi ad una conferenza stampa che finire ultimo e andare diretto in hotel. Ė sempre bello sentirsi al top e vincere gare!
AXEL TEICHMANN Oggi all’interno della squadra avevamo una tattica semplice, cercare di stare davanti e guadagnare più secondi d’abbuono possibili. Speravo di poter guadagnare una trentina di secondi grazie agli sprint, ed alla fine ci sono riuscito. La vittoria è stata proprio la ciliegina sulla torta, un bonus nel bonus. Inoltre vincere in Val di Fiemme è sempre qualcosa di speciale. Domani cercherò semplicemente di andare a tutta fin dall’inizio, cercare di riprendere Cologna e poi giocarmi la vittoria sul Cermis, solo in cima si potrà dire chi avrà vinto.
PIETRO PILLER COTTRER Sono partito in controllo, tranquillo, non pensavo di fare una gara di testa. Poi, in realtà, nel corso della gara mi sono trovato a lottare per un traguardo volante che avrebbe potuto darmi dei secondi di abbuono. Non sto bene. Già ieri sera avevo la febbre e questa mattina sono rimasto a letto. Complessivamente, però, è andata anche bene viste le condizioni fisiche. Ho perso una posizione ma il distacco è rimasto pressoché invariato. Salute permettendo, domani cercherò comunque di recuperare, anche perché gli altri non sono poi così distanti.
GIORGIO DI CENTA Ho fatto davvero fatica. Negli ultimi tre giri non riuscivo più nemmeno a spingere in salita. Mi sono letteralmente spento. Ho un forte mal di testa e non vorrei che fosse in arrivo qualcosa. Per quanto riguarda i materiali, tutto bene nella prima parte di gara, un po' meno nella seconda. Ora voglio solo riposare ma anche se fossi ammalato, domani prenderei comunque il via, altrimenti perderei anche i punti conquistati nelle gare precedenti. A questo punto, speriamo che le cattive sensazioni odierne non nascondano uno stato febbrile. Altrimenti domani tutto sarebbe più difficile.
VALERIO CHECCHI Nel finale ero un po' stanco. Col senno di poi, sarei potuto rimanere coperto, per poi provare ad attaccare nel finale, ma oggi ci tenevo a dare una scossa alla mia stagione. Vengo dal periodo peggiore della mia carriera, ma oggi finalmente ho fatto gara con i primi, da protagonista. Sapevo che avrei pagato dazio nel finale, ma non volevo starmene dietro. Le sensazioni e i miglioramenti arrivano passo passo. Non si arriva a fare podio da un giorno all'altro. Comunque sono soddisfatto, anche perché finalmente ci sono dei segnali positivi, fondamentali in vista dei Mondiali, che sono tra un mese e mezzo. I primi posti sono a portata di mano. Vengo da un periodo in cui faticavo ad entrare nei primi quaranta, quindi il fatto di essere riuscito a stare con i primi è già ottimo. Ora voglio cercare la condizione, quello che viene è tutto di guadagnato.
SILVIO FAUNER Tutto sommato la giornata è da considerarsi discreta. Tra le donne, un’ottima Longa, ad un passo dal podio. Peccato le sia sfuggito, ma ci sarà tempo anche ai Mondiali per centrarlo. Quella di domani sarà una gara molto dura, una pista per Arianna Follis e lei sicuramente partirà convinta. Non sarà facile, ma ci proverà. Al maschile, peccato per Pietro Piller Cottrer, che non stava bene ed ha forse esagerato un po' quando si è portato davanti al secondo passaggio, cercando lo sprint per l'abbuono. Ha comunque dimostrato forza, anche se c'è stato un attimo in cui ha faticato a mantenere il contatto con i primi. In condizioni ottimali gli avrei detto anch'io di stare davanti, ma visto il suo stato di salute odierno forse non era il caso. Se anche dovessimo chiudere qui il nostro Tour, chiuderemmo più che dignitosamente, con due vittorie, un secondo posto ed un terzo e Arianna Follis seconda nella classifica sprint. Se mi avessero fatto firmare su un risultato di questo tipo prima del via, non avrei esitato ad accettare. Domani è un'altra gara, dura per noi, così come lo è stato questo Tour, con tanti chilometri in tecnica classica. A maggior ragione, qualora domani dovesse arrivare un risultato, la soddisfazione sarebbe doppia.