Volata a 4: Pietro Piller Cottrer tricolore in piano
Nell'ultima discesa infila Di Gregorio, Morandini e Checchi: buon preludio per la stagione di fondo. Fra le donne, purtroppo sempre meno in gara, bis di Mateja Bogatec su Anna Rosa
23 LUGLIO – Secondo titolo per Pietro Piller Cottrer (nella foto l'arrivo) nel campionato italiano in piano, sul circuito di Montebelluna divenuto ormai sede abituale di questa specialità che si corre con la vecchia formula fondistica del “Gundersen" e cioè prologo di due giri, sulla distanza di 4.3 km, e quindi inseguimento ad handicap, in base ai vantaggi acquisiti nella prima prova: 7 giri, per complessivi km 16.1. Il primo tricolore se l’era guadagnato nel 2006, con una corsa solitaria che lo ha portato al traguardo con quasi due minuti di vantaggio su Pession. L’anno scorso, con arrivo in volata, è arrivato terzo battuto da Fulvio Scola e Glauco Pizzutto, junior che nello spunto finale ha l’arma migliore. Domenica, invece, la volata l’ha vinta lui, alla grande, in rimonta, infilandoli tutti in discesa e affrontando in testa il rettilineo che porta al traguardo. A giocarsi il tricolore si sono ritrovati in quattro, dei quali un solo specialista dello skiroll, Alfio Di Gregorio, il più titolato dell’intero lotto, e tre fondisti: appunto Piller, campione mondiale e olimpico, Nicola Morandini e Valerio Checchi, reduce da una stagione esaltante, con la prima vittoria di Coppa del Mondo.
Il favorito logico era Di Gregorio (nella foto in testa al gruppo): per censo, per esperienza, per capacità di spunto specie a conclusione di una gara tirata nel finale seppur tattica nella fase intermedia per il reciproco controllo fra i favoriti. Sempre in primo piano nei momenti che contano: non sente il peso degli anni. Killerpiller li ha invece colti di sorpresa, realizzando in pieno quella battuta che aveva sorpreso chi lo intervistava venerdì a Rovereto dove è stata consegnata un’Audi4 a lui e ad altri 14 atleti della Fisi che si sono particolarmente distinti nella passata stagione. Battuta che sottolineava un feeling finora mai esistito con lo sprint che potrebbe essere invece smentito. «I test di skiroll e le uscite in ghiacciaio in questi mesi mi stanno dando sensazioni molto diverse rispetto al passato. Nei primi 3.000 metri riesco a tenere un ritmo elevato. Chissà che non diventi uno sprinter a 34 anni…».
Detto e fatto fin dalla prima volata. Ultimo ad affrontare la discesa, ha preso velocità sfruttando le scie e incrementandola con quelle ampie pattinate che esaltano abitualmente la spettacolarità della sua azione e che di solito sfodera, creando il vuoto alle sue spalle, nel Trofeo Sportful, sui tornanti della salita che da Feltre Pedavena porta al passo Croce d’Aune. Bello da vedere, difficile da superare quando s’invola così. E se ne sono accorti Di Gregorio, Morandini e Checchi che hanno chiuso nell’ordine alle sue spalle, mentre l’avversario più pericoloso, Emanuele Sbabo, recentemente vincitore del pursuit di Coppa del Mondo in Germania, aveva perso le loro tracce nel giro precedente, dopo che Pietro aveva allungato, creando un buco di un centinaio di metri, colmato poi dagli avversari dandosi al cambio nel suo inseguimento.
A Sbabo (al centro della foto) restava solo la soddisfazione di battere il secondo gruppetto a poco più di 20 secondi, mentre il nono posto, a poco meno di un minuto se lo giocavano Richard Tiraboschi e Glauco Pizzutto, i due juniores aggregati quest’anno alla nazionale sprint di fondo. Il cui allenatore, Franz Semenzato, è addirittura finito sette posizioni e una ventina di secondi dietro, a conferma che nel fondo azzurro d’oggi non sono forti solo gli atleti ma anche gli allenatori. Come Marco Selle, 34° al traguardo, che all'al di là dell'anzianità può giustificare i 3 minuti di distacco con la maggior attenzione che dedica al golf piuttosto che all’uso degli skiroll durante gli allenamenti con la squadra maggiore.
Gran bella gara, dunque, per alto livello di partecipazione e per agonismo: il tempo impiegato, 34'47"7, è di 10 secondi superiori a quello ottenuto dallo stesso Piller Cottrer nel 2006, contro il 35'17"2 di Di Gregorio su Zorzi e Piller Cottrer nel 2005 e 35'38"5 di Scola su Piller Cottrer e Pession nell’edizione 2007. Sempre in prima linea il carabiniere di Sappada, il che conferma che anche quest’ultima vittoria non è frutto del caso ma di una classe senza confini.
Fra le donne, purtroppo in numero sempre più ridotto, Mateja Bogatec ha fatto il bis dopo il successo nello sprint di sabato. Alle sue spalle di nuovo Anna Rosa, che l’aveva battuta nel 2006 e che le è stata sotto fino all’ultimo, mentre la fondista Karin Moroder, non abituata a questo tipo di gare, nell’ultima discesa ha avuto qualche problema a a tenere la scia delle specialiste. Ha avuto comunque la meglio su Annemarie Straub assicurandosi il terzo gradino del podio. Nella classifica per società ovviamente primo lo Sci Club Montebelluna che ha organizzato entrambe le gare del fine settimana e ha messo in campo una vera propria armata in tutte le categorie.