Trofeo Val Stirone: Di Gregorio su Paredi (con polemica)
Fra il forestale e l'alpino (che cade) contatto in curva prima della volata: per la giuria tutto ok. Anna Rosa precede Erika Bettineschi e Mateja Bogatec. In gara anche una squadra croata
PELLEGRINO PARMENSE (PR) 16 giugno – E’ finita in polemica la terza edizione del Trofeo Val Stirone, 14,5 km di misto con partenza in località Pianazze, sul lungo valle, e con gli ultimi 6 in salita. Non durissima ma abbastanza da creare la selezione con l’accumulo della fatica e i ripetuti allunghi, Eugenio Bianchi (nella foto in testa al gruppo) il principale autore, quando si è formato il gruppetto di una decina di concorrenti.
Alla fine sono rimasti in quattro, gli stessi che si ritrovano nei primi posti dell’ordine di arrivo, scesi poi a 3 quando Bianchi ha mollato e a 2 quando a cedere è stato Sergio Bonaldi, e cioè Alfio Di Gregorio e Simone Paredi. Il primo all’esordio di stagione e intenzionato a confermare la sua fin qui indiscussa leadership, il secondo per ribadire che i successi già ottenuti nelle gare di apertura non sono stati frutto del caso ma di evidente superiorità.
Tutto ok fino a 200 metri dall’arrivo, dove la coppia di testa si presenta dandosi regolarmente il cambio. Di Gregorio in testa nella larga curva che precede il rettilineo d’arrivo suddiviso nelle tre corsie regolamentari, con Paredi che cerca di superarlo sulla destra dove l’altro era già indirizzato.
Spazio insufficiente e collisione inevitabile, con Simone a terra alcuni metri dopo il pulmino che si scorge nella foto, e Alfio da che arriva tranquillamente sullo slancio (nelle foto).
Altrettanto inevitabile la polemica, che fra i due atleti si trascina da diversi anni e che finora si era manifestata con reciproche rotture di bastoncini: di Alfio in piena volata nell’ultima gara della Coppa del Mondo a Pontarlier settembre 2006), di Paredi nella gara in salita a Pejo l’anno scorso (giugno).
Accuse e giustificazioni che alla fine lasciano il tempo che trovano. In questa occasione con un giudice che inizialmente pare intenzionato a ribaltare la classifica, e con un secondo giudice, che seguiva la gara dei due battistrada in moto, che non ha ravvisato intenzionalità da parte di Di Gregorio ma semplicemente un tentativo di sorpasso di Paredi dove non c’era spazio per pattinare.
Eccesso di agonismo e di personalismo, che va a detrimento della regolarità dello sprint, per quanto acceso possa essere. Cosa confermata dal successivo sopralluogo con il commissario Roberto Tonussi e ricostruzione dell’incidente anche sulla carta oltre che sulla strada dove è avvenuto.
Classifica quindi secondo l’ordine di arrivo, ma episodio che induce a qualche riflessione particolarmente nell’ottica degli impegni che i due nostri migliori atleti nelle prossime settimane dovranno sostenere fianco a fianco con la squadra nazionale in Coppa del Mondo. Dove gli avversari da affrontare e possibilmente battere sono ovviamente gli stranieri, magari con un bel gioco di squadra visto che vantiamo anche altri validissimi elementi in grado di dare il loro contributo nel tener alto il ritmo, rispondere ad eventuali attacchi e tentare eventualmente la soluzione di forza, e poi i compagni se non si pregiudica il risultato complessivo della squadra stessa.
Diversamente capita che sia qualche altro ad approfittarne: il russo Glushkov, per esempio, è sempre lì ad aspettare che beghe del genere si ripetano. Ha già vinto due Coppe in questo sistema, sempre senza mai mettere la testa fuori dal gruppo per arrivare fresco alla volata. Sono incidenti, questi, che possono magari trovare una forma di giustificazione nella rivalità che divide il campione sempiterno dal più giovane rivale, ma non possono essere accettati. Il CT Papa, che ne è consapevole, sta con le antenne dritte.
C’è rivalità anche fra le ragazze, ma assai più contenuta. Probabilmente per quella forma di maggior rispetto reciproco che manca ai maschi. E’ ben difficile che si rompano i bastoncini o si arrotino…..
Anche qui hanno fatto gara tattica e al termine della salita si sono ritrovate in tre: Anna Rosa (nella foto), che l’ha spuntata con la sua volata lunga su Erika Bettineschi e Mateja Bogatec.
Come già nello sprint di Trieste e nel misto di Sgonico, era presente anche una bella rappresentativa della Croazia intenzionata a partecipare quest’anno alle prove di Coppa Italia. E non sono soltanto ragazzini, a conferma del lavoro che si sta facendo oltre confine in proiezione per lo sci di fondo. Un bel vivaio, a ulteriore conferma del salto di qualità che si sta manifestando anche nella stagione sulla neve.