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FIAMME GIALLE: PREMIATI ATLETI SCI E PATTINAGGIO GHIACCIO

La cerimonia a Milano nel Salone d'Oro della Società del Giardino, storica società della scherma, specialità di cui la Guardia Finanza ha costituito una sezione

Riconoscimenti ai medagliati di Torino (Cristian Zorzi, Matteo Anesi e Marta Capurso), Massimiliano Blardone, Elena Fanchini, Cristian Ghedina e Isolde Kostner (sci alpino) Michela Ponza (biathlon), Loris Frasnelli e Valerio Checchi (sci di fondo)

 MILANO - 13 aprile - Nel Salone d’oro della Società del Giardino le Fiamme Gialle hanno premiato gli atleti dello sci e del pattinaggio sul ghiaccio che si sono particolarmente distinti nella stagione agonistica 2005/2006 che, per quanto riguarda le Olimpiadi, ha costituito un record per il centro sportivo di Predazzo: assoluto, come ha ricordato il presidente delle Fiamme Gialle, generale di brigata Gianni Gola, poiché hanno schierato a Torino2006 ben 24 atleti, ma anche sul piano individuale, con le medaglie d’oro di Cristian Zorzi nella staffetta 4x10 km dello sci di fondo e di Matteo Anesi nel pattinaggio velocità inseguimento a squadre, e la medaglia di bronzo di Marta Capurso nella staffetta dello short track m. 3000.

Altro record se si considera che il pattinaggio, con la scherma, è una sezione appena inserita nelle attività sportive della Guardia di Finanza in occasione dell’80° anniversario del Corpo. Due soli atleti e subito due medaglie. Non si poteva sperare in un avvio migliore e lo ha sottolineato Giancarlo Bolognini, già sindaco di Bolzano, nella sua veste di presidente della Federazione del ghiaccio. Federazione piccola, sport di nicchia, modesta diffusione degli impianti sul territorio nazionale, un pugno di atleti di vertice che possono svolgere la loro attività grazie all’apporto delle famiglie che li accompagnano alle gare pagando di tasca loro, di dirigenti che ci mettono risorse proprie oltre che l’impegno personale, oltre ai tecnici che, nel loro lavoro, abbinano amore e dedizione alla competenza specifica.

Giovani stupendi, acqua e sapone, che non hanno miraggi di natura economica ma hanno potuto lavorare ugualmente con serenità, precisione e dedizione grazie alle risorse stanziate dal Coni per le Olimpiadi. Una boccata d’ossigeno per la Federazione messa in condizione di allargare i suoi orizzonti e, con i risultati, interessare il gran pubblico e acquisire adepti. va infatti ricordato che ,durante e immediatamente dopo le Olimpiadi, richiamati dalle imprese degli atleti e dalla spettacolarità delle loro prestazioni, sono stati migliaia i giovani che hanno cominciato ad affollare le poche piste di ghiaccio.

Anche la disponibilità del salone della Società del Giardino, per il secondo anno, ha una sua precisa spiegazione che va al di là del connubio creato con le Fiamme Gialle per l’istituzione della sezione di scherma. Come ha fatto rilevare il presidente Carpaneda, si tratta infatti della più titolata società della scherma, che ha al suo attivo una buona metà delle medaglie mondiali e olimpiche acquisite da questa federazione. E’ la società di campioni come i Mangiarotti, nella cui tradizione e nel pieno rispetto della competizione stanno crescendo nelle palestre di via San Paolo 250 ragazzi. Continuità garantita sul piano della promozione e dei risultati.

 Sempre il generale Gola, e successivamente il generale di Corpo d’Armata Angelo Ferraro (che vediamo mentre premia Isolde Kostner), comandante interregionale nord occidentale e destinato a diventare ispettore generale dei centri sportivi della Guardia di Finanza, hanno ricordato come le Fiamme Gialle, malgrado le ristrettezze economiche che toccano anche questo Corpo, continuino ad investire sempre di più nello sport italiano, compensati dai risultati che anche quest’anno sono stati ottenuti, oltre che dai medagliati olimpici, da Massimiliano Blardone ed Elena Fanchini nello sci alpino, Michela Ponza nel biathlon e Loris Frasnelli e Valerio Checchi nello sci di fondo. Vincitori di gare di Coppa del Mondo o saliti sul podio. Hanno dato continuità alla tradizione del Corpo, ha detto Dario Bazzoni, vicepresidente vicario della Fisi, il quale ha dato atto alle Fiamme Gialle del loro apporto ai risultati ottenuti dalla federazione degli sport invernali. Una collaborazione con reciproca soddisfazione, destinata a continuare anche negli anni a venire.

Con gli atleti sopramenzionati sono stati poi premiati anche Kristian Ghedina e Isolde Kostner, indiscussi protagonisti del circo bianco da oltre un decennio. La cerimonia, alla quale sono intervenute autorità civili, sportive e militari, è stata aperta dalla proiezione di un video che ripercorre le fasi più salienti della passata stagione agonistica, con particolare rilievo per le imprese olimpiche. Come quella di “Zorro” nell’ultima frazione di staffetta, che per il modo in cui è stata ottenuta è destinata a segnare una pagina indelebile nella storia non solo del fondo ma dello sport italiano. Un’impresa che il capitano Attilio Cauli ha raccontato con parole esaltanti e commoventi al tempo stesso sul “Finanziere”, il mensile illustrato della Guardia di Finanza consegnato per l’occasione a tutti i partecipanti. La rivista, oltre che le problematiche della Finanza e temi di interesse generale, in questo numero dà una spazio particolare ai Giochi invernali; in copertina, con la sfilata della squadra azzurra nella cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, riporta le foto dei tre medagliati e due immagini di Marta Capurso e di Cristian Zorzi (che vediamo nella foto sotto mentre viene premiato dal generale Gola) riprese nella gara che li ha portati sul podio.

La cerimonia, come sempre, ha costituito l’occasione di un incontro fra rappresentanti dei Corpi militari, consiglieri federali e dirigenti di Comitati regionali per un reciproco scambio di impressioni in vista dell’assemblea federale elettiva della Fisi che, in maggio, sarà preceduta da quella della federazione del ghiaccio che eleggerà il successore di Bolognini. Era presente anche l'olimpionico della canoa Antonio Rossi, che delle Fiamme Gialle è diventato ormai un'istituzione: non solo come finanziere campione del suo sport ma anche nel ruolo di rappresentante degli atleti nella Giunta del Coni.

 C’era anche il CT del fondo Marco Albarello che avrebbe dovuto incontrarsi a Milano con gli atleti della nazionale per il programmato incontro con l’allenatore Chenetti. C'è in ballo una controversia da risolvere con un faccia a faccia, che è stato rinviato di un giorno e in sede diversa. Avrà infatti luogo domani venerdì Schio, al Centro Coni. Primo atto della stagione agonistica a venire, che non troverà programmazione finché Albarello non potrà conoscere il budget che la Fisi gli mette a disposizione. Da questo dipenderanno la formazione delle squadre e degli staff tecnici oltre che la calendarizzazione dei raduni a secco e sul ghiacciaio. Le idee ci sono, ma verranno messe sulla carta e in esecuzione quando si saprà di quanti soldi il fondo potrà disporre.

Fra le altre iniziative che si vorrebbero e potrebbero realizzare c’è poi sempre quella che personalmente sostengo da tempo, e cioè che il fondo possa crearsi allenatori propri, attraverso la scuola tecnici federali finalmente autonoma dallo sci alpino, senza incastrarsi nelle pastoie imposte dalla legge istitutiva dei maestri di sci, che impone 3 mesi di corso per quel “patentino” che al momento attuale costituisce la premessa indispensabile per diventare allenatori. Un lasso di tempo troppo lungo per atleti come quelli delle squadre nazionali, che fra allenamenti e gare sono impegnati con l’attività agonistica per tutti i 12 mesi dell’anno.

Sarebbe opportuno trovare soluzioni diverse come corsi accelerati da effettuare nei periodi di raduno o nei pochi giorno di riposo attivo, anche per dare a questi atleti la possibilità di una formazione tecnica e culturale che potrebbe rivelarsi utile a fine carriera per un successivo impegno come tecnici. In tempi lontani il brevetto di maestro di sci dipendeva dalla Fisi, ed era concesso d’autorità ai campioni nazionali o ad atleti di chiara fama: per meriti acquisiti venivano nominati maestri di sci alpino, poiché la specializzazione nel fondo non esisteva ancora. La legge attuale impone una diversa trafila. A fronte di un governo che nel passato quinquennio ha approvato una pletora di leggi “ad personam”, spesso senza fondamenti costituzionali, riteniamo che anche la Fisi, almeno limitatamente all’attività di allenatore, in questo campo cominci a pensare un po’ in grande e ad operare in proprio. Se ne potrebbe cominciare a discutere in vista dell’assemblea elettorale elettiva: con tutti gli addetti ai lavori presenti, sarebbe un buon argomento da mettere sul tavolo.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it




Da tonussi, Sabato, 15 Aprile 2006 10:21, Commenti(0)
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