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OTTENUTA CARTA BIANCA, ALBARELLO DECIDERA' DI TESTA SUA

Per il CT e la Direzione agonistica, che sarà confermata in blocco con qualche aggiustamento imposto dal budget sempre più ristretto, c'è finalmente la possibilità di portare avanti la propria linea senza intromissioni o veti incrociati

La festa della Guardia di Finanza a Milano occasione di un incontro fra Albarello e Chenetti per un chiarimento definitivo con gli atleti che contestano l'allenatore

 L'incontro di Bolzano è risultato determinante. La tanto attesa carta bianca di Coppi a Marco Albarello (nella foto) è arrivata e il CT a questo punto diventa operativo, lasciandosi alle spalle quelle remore che si trascinavano da quale settimana con più di un veleno sul trionfo olimpico. Giornate di gloria, che hanno esaltato l’Italia suscitando un’audience incredibile, seguite da contestazioni incomprensibili nei riguardi suoi e dell’allenatore Chenetti. Tanto inaccettabili che lo stesso Albarello si è trovato costretto a porre sul tavolo del confronto con il presidente della Fisi la sua possibilità di rinunciare all’incarico. Inammissibile, infatti, che le sue scelte future venissero condizionate da intromissioni, impedimenti di vario genere o, peggio ancora, quei veti che hanno caratterizzato la gestione del fondo da due anni a questa parte. Per dirla giusta, avrebbe dato le dimissioni se non fosse stato messo in condizione di decidere a suo giudizio e piacimento, affiancato da collaboratori di sua fiducia scelti personalmente e non imposti dall’esterno come è avvenuto nel suo primo quadriennio di mandato. Ed è un istituto, quello delle dimissioni, che trova ben pochi addetti nel nostro paese, ma Albarello, quando le ha minacciate, faceva sul serio. Non ne poteva veramente più.

Pagate certe cambiali della prima elezione, adesso il fondo può voltare pagina e guardare al futuro con ottimismo non tanto per le 4 medaglie olimpiche, due delle quali d’oro e del massimo prestigio (staffetta e 50 km maschile destinate a passare alla storia), quanto per aver avuto la conferma che la strada seguita in questi 4 anni è quella giusta. Ed è la strada indicata dai nuovi sistemi di allenamento e di programmazione studiati dall’allenatore Giuseppe Chenetti aspramente criticata ai Mondiali di Fiemme per mancanza di risultati e rivalutata nelle due tappe successive di Oberstdorf e di Torino2006. Per obiettività bisogna precisare che se i risultati non arrivarono già a Lago di Tesero non fu per errori di preparazione, ma semplicemente perché mezza squadra fu falcidiata dall’influenza. E questo è un dato di fatto, non una giustificazione, ma quasi nessuno nell’ambito dei “media” ne prese atto.

 Chenetti (nella foto in una spiegazione tecnica dei balzi con bastoncini), fu messo sotto accusa in quell’occasione dalle critiche di giornalisti incompetenti, e si è trovato nell’occhio della contestazione anche prima, durante e dopo queste Olimpiadi. E in modo tanto volgare da indurlo a mollare tutto. Non più dai giornalisti, ammutoliti dai risultati, ma da qualche atleta che si è ritenuto ingiustamente escluso e dal rispettivo corpo militare. Questione di scelte prese sulla base dei risultati, della condizione del momento, e non certo per favoritismi. Poteva essere un rischio, ma Chenetti, e con lui Albarello, hanno deciso con la responsabilità che compete al loro ruolo, consapevoli che in caso di risultato negativo sarebbero finiti ancora una volta sulla graticola.

Le medaglie avrebbero dovuto immediatamente sopire la polemica, ma così non è stato, poiché hanno dato nuova esca a quel fuoco che non si era spento del tutto ma covava ancora sotto le ceneri. Un fuoco dettato da invidia e da ingratitudine nei confronti di una persona, Chenetti appunto, che ha sicuramente il difetto di scarsa comunicabilità, ma anche il grosso pregio di riuscire a ottenere il meglio dall’organico a sua disposizione. E questo è stato possibile perché tutti gli atleti, indistintamente, chi più, chi meno, in questo quadriennio hanno fatto un grosso salto di qualità sul piano tecnico. Anche chi aveva grossi problemi in classico, oggi se la cava bene nel doppio pursuit. Ci sono i risultati che parlano.

Forse qualcuno è mancato sul piano caratteriale, ma questo non è certo colpa dell’allenatore. Più che contestare, dunque, sarebbe maggiormente opportuno un buon esame di coscienza, ripartire con umiltà e far valere in pista l’orgoglio che si ritiene ferito. Nella certezza di trovare piena comprensione, poiché non ci sono pregiudizi nei loro confronti, ma quelle semplici valutazioni che sono di competenza del CT e dell’allenatore e, allargando il raggio, di tutta la direzione agonistica per quanto riguarda il movimento nel suo complesso.

Un chiarimento, si spera definitivo, lo si troverà giovedì nella riunione di tutti gli atleti, convocata giovedì 13 da Albarello a Milano, sfruttando l’opportunità della festa della Guardia di Finanza. Interverrà anche Chenetti e sarà l’occasione perché si affronti la situazione apertamente, non con spirito di carboneria. La gente di sport, se ha qualcosa da recriminare, lo deve dire in faccia. L’avversario, se c’è lo affronta per batterlo sul campo, non colpendolo alle spalle. E’ solo dopo aver sistemata questa faccenda che la Direzione agonistica potrà impostare il lavoro della prossima stagione.

E quello che intende fare lo ha già detto fin dal suo insediamento, quattro anni fa, indicando la rotta da seguire. E’ avvenuto solo in parte a causa di intromissioni indebite che ora, con la mano libera concessa da Coppi ad Albarello, non avranno più peso se si dovessero verificare ancora. La tecnica, la preparazione e la programmazione sono quelle indicate dalla direzione agonistica. Inoltre la squadra di Coppa del Mondo femminile orna a riunirsi con quella maschile. Con quale allenatore dipende tutto da Gianfranco Pizio che l'ha portata alla conquistato del bronzo olimpico e chiedeva libertà di manovra. Sarà ancora lui se accetterà le nuove condizioni; diversamente al suo posto andrà Marco Selle (nella foto), attuale allenatore della Nazionale Lunghe Distanze.

Unica limitazione, purtroppo, la situazione economica più pesante di prima, che imporrà ulteriori tagli ad un budget già troppo ristretto per i programmi ambiziosi cui si potrebbe puntare. Ci si trova dunque di fronte ad un ridimensionamento degli organici delle squadre e degli emolumenti dei tecnici; fra questi ultimi, i “civili” saranno costretti ad adeguare le loro pretese a questo nuovo stato di necessità. Lo staff è ancora da definire completamente, ma la volontà di Albarello è di confermare Gazzotti, Runggaldier, Campaci e Petrini, e passare Semenzato al settore giovanile; altri inserimenti potranno essere precisati quando Coppi indicherà l’entità del budget di cui il fondo può disporre ed eventuali altri progetti che si dovessero concretizzare per dare al settoire un po’ più di ossigeno.

C’è l’Italcementi che avrebbe manifestato disponibilità, mentre l’Enel, a dire del consigliere federale Giubergia, pare intenzionato a investire sui giovani. Ne sarà sicuramente contento Francesco Semenzato (nella foto), finora vice di Chenetti, che Albarello intende destinare a questo settore. E' giovane, ma ha un buon bagaglio di studi alle spalle, ha maturato esperienza al fianco di Chenetti ed è quindi preparato non soltanto sotto l’aspetto tecnico. Per partire con la gamba giusta, ha però bisogno che i Comitati collaborino sulla linea indicata dalla Direzione agonistica, senza quelle ostilità preconcette che tanti danni hanno già provocato anche nel recente passato.

In quest’ottica di collaborazione ci sarebbero poi da coinvolgere tanti industriali appassionati di fondo che si sono nel tempo defilati, come il Franco Busnelli, oppure che praticano il fondo per diletto e i cui nomi ricorrono nelle classifiche delle granfondo come Guido e Paolo Barilla o Matteo Marzotto, ma anche quei Vip che vanno in bici e, quando arriva la neve, per questione di salute e di sicurezza, preferiscono gli sci stretti a quelli da discesa. Come è avvenuto in passato, potrebbero sponsorizzare qualche nuova iniziativa: pubblicità di minor impatto sulle masse, ma di sicuro effetto per questo sport.

Altre indicazioni potrebbero emergere se verrà attuato il punto 3 del documento con il quale, rinnovata la fiducia a Coppi, i presidenti dei Comitati regionali e i rappresentanti dei gruppi sportivi militari hanno indicato le linee programmatiche per il prossimo quadriennio e che afferma, testualmente, “sarà necessario individuare nuovi sistemi per il reperimento delle risorse economiche attraverso la riorganizzazione dell'ufficio marketing, del Pool e l'identificazione di professionalità esterne”. Ci auguriamo solo che, come per la composizione del Consiglio federale, questo avvenga non per interesse alla “cadrega” ma per spirito di collaborazione. E che non continui ad essere un’utopia.

Giorgio Brusadelli
  www.fondoitalia.it




Da tonussi, Martedě, 11 Aprile 2006 12:15, Commenti(0)
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