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SILVIO FAUNER ALLENATORE DELLA NAZIONALE LUNGHE DISTANZE?

La candidatura è stata caldeggiata dall'attuale allenatore Marco Selle, destinato alla squadra femminile di Coppa del Mondo. Nello Morandi su L'Adige racconta la "cena degli addii"

 Silvio Fauner (nella foto durante un'intervista al termine della Befanalauf) allenatore della Nazionale Lunghe Distanze? Le premesse ci sono tutte, l'interrogativo è d'obbligo anche perché, se la sua candidatura è stata avanzata dall'attuale allenatore Marco Selle, il diretto interessato non ha ancora dato il suo assenso né il CT Marco Albarello si è finora espresso in proposito. Di certo sarebbe una nomina di prestigio e particolarmente apprezzata nel mondo dei granfondisti che negli ultimi anni se lo sono trovati accanto nel circuito della Fis Marathon Cup e un gare minori, perché Silvio, oltre che il più titolato fondista italiano, è anche un personaggio carismatico che saprebbe interpretare benissimo il nuovo ruolo. Come sia nata e manifestata la candidatura l'ha scritto Nello Morandi su L'Adige nell'articolo che riprendiamo.

NELLO MORANDI - STAVA (TN)- Lo scorso anno era stata presentata come la festa degli addii, e, alla fine, con una decisione a sorpresa, Cristina Paluselli decise di continuare (lasciarono solo Zanetel e Bordiga); quella di sabato sera, invece, doveva essere una festa e basta, ma si è trasformata, di fatto, in una festa degli addii. Quello del direttore agonistico Marco Selle che, risolti dei piccoli problemi (superabili), dovrebbe andare ad allenare le ragazze di Coppa del mondo, e quello di Silvio Fauner, almeno come atleta del team lunghe distanze, nel quale gli è stato chiesto comunque di restare come erede di Selle per portare avanti un discorso vincente che, in pochi anni, ha fatto diventare le squadre italiane un punto di riferimento a livello mondiale.

Una serata nata sotto altri presupposti, quasi ci fosse un tacito accordo di non parlare di un argomento che, nell'ambiente dello sci di fondo, è decisamente quello del giorno. Selle appariva evasivo, Zanetel - tirato incautamente in causa - si chiamava fuori e gli altri, tutti gli altri, preferivano non inquinare lo spirito della serata che doveva celebrare il trionfo italiano nella Fis Marathon Cup chiusa ai primi tre posti con le ragazze (Cristina Paluselli, Anna Santer e Lara Peyrot) e, addirittura, ai primi quattro con i maschi (Marco Cattaneo, Pierluigi Costantin, Roberto De Zolt e Tullio Grandelis).

Dopo le premiazioni e i discorsi di Angelo Corradini, segretario della Worldloppet, dell'assessore provinciale Mauro Gilmozzi e del presidente del comprensorio Gianni Delladio, è stato Giuseppe Giovanelli, consigliere nazionale della Fisi con delega al fondo, a rompere gli indugi. Nel senso che annunciava ufficialmente l'intenzione della Federsci di portare Marco Selle alla guida delle ragazze di Coppa del mondo, ma nello stesso tempo di non abbandonare la squadra delle lunghe distanze che è diventata un fiore all'occhiello del fondo azzurro, anche perché capace di allestire una equazione che, a questi livelli, costituisce praticamente un «miracolo»: un numero di vittorie inversamente proporzionale al denaro a disposizione. Merito di Selle, ma merito anche di campioni che hanno accettato, trasformandolo in un gioco, di rendersi utili nei lavori domestici per ammortizzare il costo di lunghe trasferte altrimenti improponibili.

 Chiaro che, a questo punto, Marco Selle doveva pubblicamente ammettere di essere stato contattato, anche se «parecchi tasselli del mosaico» dovevano, a suo dire, ancora trovare posto. Poi il coup de theatre. Selle chiamava in causa Silvio Fauner (che vediamo con il n. 5 in una fase della Befanalauf) «per un addio che non era un addio», lasciando chiaramente intendere che il suo ideale successore avrebbe dovuto essere proprio il campione olimpico di Lillehammer, deciso di porre fine alle sue fatiche sugli sci ma non a lasciare l'ambiente. Fauner, imbarazzato, si limitava a perorare la causa del gruppo delle lunghe distanze che aveva avuto il merito di restituire motivazioni ad atleti ormai altrimenti avviati ad una attività di seconda fascia, gruppo che sarebbe stato un sacrilegio sacrificare sull'altare delle superiori esigenze delle squadre di Coppa del mondo.

Fin qui l'altra sera. Ma i puntini di sospensione con i quali si è conclusa la festa sono destinati ad essere sostituiti con un punto fermo tra pochi giorni. Giovedì, per esempio, ci sarà un incontro-chiarimento tra "Sepp" Chenetti e i componenti della squadra azzurra maschile, incontro che costituisce un po' lo spartiacque di tutto il ragionamento che interessa in questi giorni lo sci di fondo. Se Chenetti (come pare) deciderà di restare, la Fisi dovrà chiedere alla Polizia di Stato uno sforzo ulteriore: lasciare a Selle il tempo e lo spazio per dedicarsi alle ragazze, privandosi di un altro allenatore «poliziotto» in seno al Gruppo sportivo. Se invece Chenetti decidesse di rientrare in caserma, Selle avrebbe ovviamente più possibilità di liberarsi e passerebbe ai maschi, mentre per le ragazze potrebbe tornare d'attualità la candidatura di Carlo Petrini.

Su Silvio Fauner, come tecnico delle lunghe distanze, c'è un unanime assenso (anche il sì di Albarello che non è più molto «amico» dell'ex compagno di staffetta). Le uniche perplessità riguardano lo stesso Fauner che è tentato da almeno altre due offerte: una proveniente dall'estero e l'altra dalla squadra di biathlon. Anche nel suo caso, comunque, una decisione definitiva dovrebbe maturare in pochissimi giorni.

Così Marco Selle spiega il suo passaggio alla squadra femminile

Non raccontarci che, anche per te, l'annuncio di Giovanelli è stato un fulmine a ciel sereno...

«No, anche se non c'è ancora niente di deciso. Mi hanno contattato una ventina di giorni fa, ma è almeno da due anni che il mio nome gira e che poi viene accantonato per motivi, diciamo così, politici...».

Marco Selle (che vediamo all'arrivo della Vasaloppet con Cristina Paluselli) non se la sente più di negare l'evidenza, però precisa: «Prima vediamo se questa mia candidatura diventa ufficiale, poi proviamo a vedere se è realizzabile. Ci vuole, per esempio, l'assenso del mio Gruppo sportivo che non è grande e che ha già lasciato spazio a Chenetti».

Per la Polizia dovrebbe essere un onore avere i due allenatori della Nazionali...

«Certo che lo è, però vi sono anche dei problemi pratici da risolvere e, in questo senso, ogni decisione spetta ai miei capi».

Poniamo tu sia libero di agire come vuoi, da dove cominceresti?

«Prima di tutto vorrei avere un colloquio con le ragazze, vorrei capire, insomma, se sono disposte a seguirmi con entusiasmo e senza riserve, anche se devono lasciare un tecnico al quale erano molto legate. Ma credo che questo sia il problema minore...».

Mettiamo che Chenetti decida di rinunciare...

«Per assurdo per me sarebbe tutto più facile. Lui rientrerebbe in caserma e per me sarebbe più facile uscire, ed anche il mio lavoro sarebbe diverso perché mi verrebbero affidati i ragazzi».

Sarebbe comunque un peccato rinunciasse, tu e lui siete amici e quindi potrebbe esserci naturalmente quell'interscambio di esperienze che da anni è auspicato dalla Fisi...

«Sì, con Sepp siamo praticamente cresciuti alla stessa scuola e abbiamo le stesse idee. Anni fa abbiamo anche lavorato assieme, quindi non ci sarebbero problemi di nessun tipo».

Con la squadra maschile troveresti un organico di prim'ordine e anche dei giovani di sicuro avvenire, con quella femminile invece...

«Il lavoro sarà completamente diverso, è indubbio, soprattutto perché non vi sono moltissime atlete giovani».

Pare che la Kelder, per l'agonismo, sia out per sempre...

«Appunto. Con lei, che di tutte quelle giovani era sicuramente quella più dotata, si poteva cominciare a fare un ragionamento. Invece ci sono solo speranze, parlo della Cavallar che ha fatto un bel finale di stagione e anche di altre. Comunque a me è stato chiesto proprio questo: quello di rifondare un settore».

Nel caso i tasselli del mosaico, come li chiami tu, si incastrassero tutti al posto giusto, il discorso che hai fatto su Fauner lo dobbiamo considerare una investitura?

«Certo. Silvio per le sue caratteristiche, il suo passato, per il suo carisma, per i rapporti che ha in gruppo sarebbe l'ideale per sostituirmi alla guida della squadra lunghe distanze. Del resto, per ora, gli mancano i titoli per ambire ad altri ruoli e quindi questo sarebbe per lui un ideale trampolino». Lui l'ha capito?

«Sì, anche se deve sciogliere le ultime riserve che sono legate ad altro offerte che gli sono arrivate.

Giorgio Brusadelli
  www.fondoitalia.it




Da tonussi, Martedě, 11 Aprile 2006 12:10, Commenti(0)
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