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Assoluti Anterselva: confronto per atleti, ma anche per tecnici

I primi in pista per team sprint, 50 km e staffetta juniores; responsabili e allenatori nell'incontro con il DT Fauner per manifestare i propri problemi ed elaborare le linee del fondo a venire

 24 MARZO – Ultima fase dei campionati assoluti ad Anterselva, nel tempio del biathlon. Venerdì team sprint in notturna, novità assoluta, domenica 50 km a skating. In mezzo, sabato, il campionato italiano juniores di staffetta. Tre belle giornate di fondo, a conclusione di una stagione che per il fondo italiano è stata di rilancio sul piano internazionale, come del resto si è visto in occasione delle Grand Finals a S. Caterina Valfurva con la vittoria di Pietro Piller Cottrer che alla fine si è trovato sul secondo gradino della Coppa del Mondo distance e sul terzo di quella assoluta. In quest’ultima classifica Giorgio Di Centa si è piazzato al quinto posto e Valerio Checchi al decimo, mentre nella distance sono risultati rispettivamente 7° e 6°. Fra le donne 7° e 9° posto di Arianna Follis, 22° e 18° di Sabina Valbusa, con Magda Genuin 28° e Antonella Confortola 30° nell’assoluta, e 14° della stessa Genuin nello sprint. Con due sole gare Marianna Longa, al rientro dopo una stagione di inattività, è arrivata al 25° posto nella distance. Per dirla in altri termini, nella prossima stagione il gruppo rosso sarà abbondantemente tinto d’azzurro.

Al di là di queste considerazioni, quella di Anterselva costituirà l’occasione di più di un confronto. Sul piano agonistico si colma una lacuna con l’introduzione nell’albo d’oro dei campionati italiani assoluti del team sprint, specialità della quale Renato Pasini e Cristian Zorzi  sono campioni del mondo, e si prospetta una rivincita nella 50 km fra gli azzurri di Coppa del Mondo e i tanti aspiranti a subentrare nella squadra maggiore. Alcuni hanno già avuto l’opportunità di cimentarsi in Coppa del Mondo e si sono ben comportati, l’ultimo esempio il 19° posto di Marco Fiorentini (nella foto durante lo sprint di Primiero) nella 50 km dell’Holmenkollen, altri potranno avanzare la loro candidatura.

Di un secondo confronto saranno invece protagonisti i responsabili e i tecnici dei Comitati regionali con Silvio Fauner e gli allenatori della nazionale per uno scambio di opinioni che si spera possa portare ad una reciproca chiarezza di rapporti e di intenti che serva a dissipare una situazione di tensione che non fa certo bene al fondo. Tensione che si è creata in seguito alle scelte operate dal Consiglio federale in merito al settore giovanile, ma non solo,  e alla sempre più controversa questione dei calendari. Scelte, le prime, che sono ispirate più a clientelismo che a meritocrazia.  Il che finisce per mettere lo sport sullo stesso piano, molto basso, della politica alla quale sembra essersi ispirato. Per dirla terra terra, posti distribuiti dal presidente Morzenti in base all’appoggio che gli è stato dato nella sua candidatura e non l’uomo giusto al posto giusto come  sarebbe stato opportuno ed auspicabile.

Fauner le sue idee le ha, ma prima di metterle sulla carta e sottoporle all’attenzione del Consiglio federale vuol sentire la voce dei Comitati. Quella di  dirigenti e tecnici che hanno tutte le possibilità di esprimere, con le eventuali rivendicazioni personali e di territorio, anche proposte per contribuire ad un progetto generale che dia al fondo italiano una linea a breve e medio termine. Progetto che nella passata gestione Albarello esisteva in quanto elaborato da Campaci, allora responsabile del settore giovanile , ma che con l’elezione di Morzenti è stato accantonato da chi ne ha preso il posto.  E, quel che è peggio, senza neppure prenderne visione per garantire almeno un minimo di continuità a quanto di buono era già stato avviato con il consenso degli stessi tecnici di  Comitato che ora si ritrovano ad Anterselva.

Ne abbiamo già parlato in tre occasioni diverse, dopo il flop dei Mondiali di Slingia, ed è inutile tornarci sopra. Tre articoli che hanno trovato solo voci di consenso; i dissenzienti, che sicuramente non mancano, si sono guardati bene dall’esprimersi.  E c’era tutto il tempo e lo spazio per farlo poiché questo sito è aperto a tutti. Un silenzio assordante  che non trova giustificazione in un eventuale disinteresse, visto il clamore che ne è nato, ma va fatto risalire alla mancanza di coraggio nelle proprie opinioni, facendo così venir meno quella possibilità di confronto che fortunatamente si prospetta in questo fine settimana. Non certo con chi scrive, che non ha bisogno di essere presente per dire quello che pensa in quanto già lo manifesta su fondoitalia.it, ma piuttosto fra centro (la direzione agonistica), e periferia, i Comitati regionali, che oltre al diritto hanno anche il dovere di rendersi protagonisti nell’impostazione dei programmi e della linea tecnica – ma anche eventualmente politica – degli stessi.

A costo di far volare gli stracci, che non dovrebbe essere il caso, sarebbe giusto, oltre che opportuno, che ognuno manifesti la propria opinione, anche se spiacevole per chi la deve sentire. Dovrebbe essere semplice farlo,  e cioè dicendosi apertamente le cose in faccia invece che continuare a parlarsi alle spalle, come avviene da una parte, oppure a decidere senza consultarsi preventivamente, come capita dall’altra.

A titolo di ulteriore informazione, riporto un esempio di ciò che si fa all’estero in campo giovanile.

Programma Alta Savoia

1 - prime sedute di pratica alla scuola  

  • dalla Grande Sezione di Materna, in associazione con lo sci alpino, nelle scuole delle stazioni di montagna o di prossimità (ciclo di 10-12 sedute) 1 seduta/settimana di ogni disciplina.) 
  • a partire dal CM1, 10 anni, nelle scuole delle zone periferiche di pianura per un ciclo di 8 o 10 sedute di sci di fondo. 
  • al college per gli alunni di sesta e quinta (da 5 a 8 mezze giornate, nel quadro della politica montagna del Consiglio generale,  sezione "saper sciare." 

 2 - Pratica sul tempo parascolastico ed extrascolastico

 Il mercoledì, il week-end, le vacanze per i più motivati e per quelli che sono stati segnalati dai « monitor » (allenatori di primo livello). Questo prolungamento degli insegnamenti scolastici si realizza nell’ambito dei « focolari » di sci di fondo che sono delle Scuole di Sport spesso annesse al club locale. 

Questi focolari sono federati da una Associazione Dipartimentale, Alta-Savoia Nordic che mette in atto delle azioni di sviluppo della pratica e dei siti di formazione per gli insegnanti in collaborazione con l'Ispezione Accademica, per l’organizzazione di stage per i giovanissimi durante le vacanze di inverno, di incontri di scoperta delle discipline nordiche per gli alunni dei college il mercoledì. La finale dei focolari, che associa ai giochi nordici una prova cronometrata, costituisce il punto culminante della stagione che riunisce in media 600 « pulcini e beniamini » per una giornata di festa. Per l’esattezza 580 nella manifestazione del 19 marzo a La Clusaz dove si sono ritrovati  21 "foyers" dell'Alta Savoia e 5 invitati: Aosta, Ginevra, Le Doubs, Jura, Vosgi).   I “benjamins” sono delle classi 96-97,  i pulcini 98-99. Dei 480 partecipanti 412 hanno partecipato alla gara a cronometro, 168 agli "ateliers" aperti a tutti e consistenti in salto, gimkana, biathlon, gobbe, slalom, sci orientamento e fondo (nella foto).

3 - il Club

Vi ritroviamo, a partire dai “beniamini”  2° anno (12anni) i giovani che desiderano cimentarsi risolutamente in una pratica sportiva con una preparazione in estate e in autunno che comporta, secondo le categorie, parecchie sedute settimanali. 

A questi giovani da « beniamini » 2 a cadetti 1° anno viene offerta la possibilità di essere scolarizzati nei college che dispongono di una sezione sportiva in cui le classi beneficiano di orari pianificati che permettono di conciliare la pratica sportiva e la riuscita scolastica. Queste sezioni di college si appoggiano sempre sulla logistica del Club locale (allenatore, pulmino e materiale che prendono in carico gli allievi quando sono liberati per gli allenamenti, in media una mezza giornata per settimana, oltre al mercoledì.) 

4 - il Comitato:  

Tutti questi club sono federati in seno ad un Comitato Regionale o Dipartimentale, Comitato Regionale del Monte Bianco per l'Alta-Savoia.)  

Il Comitato pilota il Polo Speranze che raggruppa i migliori elementi dei club. Un programma sportivo è stabilito per ogni categoria. Degli stage di sci su ghiacciaio e di preparazione fisica vengono attuati fin dalla fine del mese di giugno. 

Questi giovani selezionati nella Squadra Comitato sono spesso scolarizzati nella struttura di appoggio scolastico del Polo Speranze dove preparano il « baccalaureato » (scuola media superiore) in 4 anni invece che i 3 anni del liceo ordinario; i corsi sono sospesi durante il trimestre invernale.) 

La pianificazione della scolarità prevede 3 pomeriggi settimanali per l'allenamento e dei giorni liberi in certe settimane da settembre a dicembre per l'organizzazione degli stage di preparazione. 

Questi 25 giovani e junior ai quali occorre aggiungere 20 cadetti/cadette sono seguiti da 2 allenatori, quadri tecnici sportivi messi a disposizione dallo Stato, e  da 2 allenatori aggregati. 

D’altra parte, il Comitato Monte Bianco e l’Alta Savoia Nordico, con l'aiuto finanziario del Consiglio Generale, assicurano anche l’attività di un team di 10 corridori della categoria senior, atleti il cui il potenziale potrebbe permettere loro di integrare una selezione federale. 

Per gli studi post-baccalaureato, l'istituto Universitario di Tecnologia di Annecy propone una classe Sport-studio dove gli studenti sono scolarizzati da aprile a novembre con un'organizzazione della settimana nella quale il pomeriggio viene lasciato libero. 

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 

 

 




Da staff, Mercoledì, 26 Marzo 2008 08:06, Commenti(0)
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