Soedergren e la Shevchenko dominano l'Holmenkollen
Lo svedese in testa dall'inizio alla fine, l'ukraina esce alla distanza. Piller Cottrer 5°, Di Centa 11°, Fiorentini 19°, Clara 23°. La Confortola (12°) in testa per metà gara, poi superata da Valbusa e Follis
OSLO (NOR) 8 marzo . Lo svedese Anders Soedergren (nelle foto) ha vinto per la seconda volta la 50 km di Holmenkollen, quest’anno a tecnica libera, con un distacco pesante. Primo dall’inizio alla fine, con vantaggi sempre più consistenti con il passare dei chilometri, per chiudere con 2 minuti e mezzo abbondanti su Lukas Bauer. che ancor prima di schierarsi al via aveva già in tasca la vittoria nella Coppa del Mondo. Si è sempre mantenuto nelle prime posizioni e ha concluso in crescendo guadagnando su tutti meno che sul vincitore, che aveva un passo inavvicinabile. Questa volta non gli è riuscito il sorpasso.
Migliore degli azzurri Pietro Piller Cottrer, quinto al traguardo, dopo aver perso il podio virtuale a 6 km dalla conclusione di una corsa che per 23 km lo aveva visto a ridosso di Soedergren. Gli intermedi che pubblichiamo sono significativi al riguardo, per lui e per tutti gli altri. Meno di 20 secondi di distacco a metà gara, che sono saliti progressivamente: 43 al km 33.4, un minuto e mezzo al km 40, dopo di che l’hanno superato prima Bauer, poi Fischer e infine Vittoz. Un calo ineluttabile, non il crollo improvviso come l’ultima volta, quando gli si era spenta la luce. E come lui, mentre lo svedese procedeva sempre dello stesso passo, con lunghe pattinate, senza mai dare la minima impressione di faticare, anche gli altri perdevano colpi e ritmo senza distinzione, fiaccati da una neve resa ancor più pesante dalla pioggia che è caduta per metà gara.
Terzo, a sorpresa, lo svizzero Fischer, che partiva con il pettorale 41 e ha fatto da riferimento al gruppo rosso. Vittoz, pur sprintando sul rettilineo, non è riuscito a tirarlo giù dal terzo gradino del podio per soli 2/10. Sarebbe stata un’ingiustizia.
Giorgio Di Centa, che correva imbottito di antibiotici e che fino all’ultimo era stato incerto se partecipare a causa dell’influenza, ha retto dignitosamente per 40 km, poi ha ceduto progressivamente terreno e quattro posizioni. Di più non poteva dare; da bicampione olimpico ha portato la sua croce poiché non voleva disertare questo appuntamento che per ogni fondista è il massimo. Ne sa qualcosa Marco Fiorentini che è via via salito dal 50° al 22° posto e può quindi esserne più che soddisfatto, mentre ha visto le streghe David Hofer, come lui del gruppo Vancouver 2010. Regolare la corsa di Roland Clara, sempre a ridosso della ventesima posizione.
La sua fatica così l’ha spiegata Giorgio sul suo sito: “Sono stanchissimo! E’ stata una gara veramente dura, durissima. Sono comunque contento per l’undicesimo posto che ho conquistato, perché se considero le mie condizioni fisiche e l’altissimo livello agonistico, è un ottimo piazzamento. Se fossi stato in condizioni di forma normale avrei potuto giocarmi il podio. Pazienza, devo accettare quello che mi si presenta, poteva anche andare peggio perché 50 chilometri non sono uno scherzo. Infatti nei primi due giri stavo abbastanza bene, i materiali erano buoni, e ad un certo punto mi sono trovato anche in sesta posizione, ma nel terzo giro ho pagato inevitabilmente lo sforzo ed è stata dura arrivare alla fine, ho stretto i denti e ho tirato fuori tutto quello che avevo dentro per difendere il mio piazzamento. Domani rientrerò a casa, spero di recuperare le energie per il gran finale di Bormio e concludere la stagione in buona posizione nella classifica finale che ad oggi, con 527 punti, mi vede ottavo a pari con il settimo, Svartedal”.
Ancor più appassionante la 30 km femminile, che si è corsa in condizioni ambientali migliori: con un po’ di nebbia, ma quantomeno non pioveva, ad un certo spunto è spuntato pure uno sprazzo di sole. Ha vinto Valentina Shevchenko (nella foto), al quarto successo in carriera, secondo stagionale dopo la 10 km di Canmore, che da metà gara in poi si è portata in seconda posizione e, in progressione, quando la fatica si è fatta sentire ha fatto valere le sue doti di regolarità e di tenuta. Sa correre con la testa, senza farsi prendere dalla foga, accelera al momento opportuno, quando le altre perdono colpi e fiato. Una volta che si è trovata in vantaggio, ha corso sui tempi di chi era partita prima di lei e le faceva quindi da riferimento. Charlotte Kalla in primo luogo.
Ma la vera sorpresa di giornata è stata Antonella Confortola, in testa per quasi 15 km, convinta di un’azione che poteva sembrare dissennata per una che non è abituata alle partenze veloci ma ad uscire eventualmente alla distanza. Un bel passo autoritario, finché non è venuta alla ribalta la giovanissima Therese Johaug. Una biondina stupenda, tutta grinta. Vent’anni non ancora compiuti, tre medaglie d’oro ai Mondiali di Slinga, specialista del classico, ha fatto vedere di sapersela cavare alla grande anche a skating. Ha preso la testa della gara quando Confortola ha cominciato a risentire dello sforzo, e l’ha mantenuta per 10 km finché, oltre a Shevchenko, si sono riportate sotto anche Kalla e Kuenzel; quest’ultima l’ha superata proprio nel rettilineo finale, buttandola giù da un podio che sarebbe stato più che meritato.
Virpi Kuitunen, che per il ritiro di Astrid Jacobsen dopo una caduta si è ritrovata senza l’unica avversaria che potesse impensierirla nella conquista della Coppa del Mondo, ha ottenuto un settimo posto senza faticare più di tanto. Tre le azzurre a punti, piazzate nell’ordine dal 10° al 12° posto: Sabina Valbusa, che ha approfittato del trenino di Johaug (nella foto), Arianna Follis, che con la compagna di squadra se l’è giocata per tutta la gara nello spazio di pochi secondi, e infine Antonella Confortola, rimontata nel finale. Appena fuori dalla zona punti, 33°, Magda Genuin, che da ottima sprinter non ha ancora metabolizzato la tenuta sulla distanza come ha invece fatto Arianna che adesso è in grado di battersi su tutte le distanze e in entrambe le tecniche.
CLASSIFICA 50 KM MASCHILE
1. Soedergren Anders SWE 2h.11.44.7; 2. Bauer Lukas CZE +2.32.5; 3. Fischer Remo SUI 3.02.0; 4. Vittoz Vincent FRA 3.02.2; 5. Piller Cottrer Pietro ITA 3.36.5; 6. Jonnier Emmanuel FRA 4.54.2; 7. Bajcicak Martin SVK 5.41.1; 8. Andresen Frode NOR 5.48.5; 9. Olsson Johan SWE 6.01.3; 10. Angerer Tobias GER 6.18.1; 11. Di Centa Giorgio ITA 6.35.5; 12. Magal Jiri CZE 6.48.8; 13. Kattilakoski Teemu FIN 6.58.4; 14. Dolidovich Sergei BLR 7.13.9; 15. Skjeldal Kristen; NOR 7.30.9; 16. Livers Toni SUI 7.40.0; 17. Koukal Martin CZE 8.20.7; 18. Hoff Erlend NOR 8.26.6; 19. Fiorentini Marco ITA 8.35.1; 20. Dementiev Eugeni RUS 8.39.1; 21. Duvillard Robin FRA 8.42.4; 22. Cherepanov Sergey KAZ 9.13.0; 23. Clara Roland ITA 9.39.3; 24. Gaustad John Anders NOR 9.41.8; 25. Odnodvortsev Maxim KAZ 9.55.7; 26. Rousselet Alexandre FRA 9.56.2; 27. Bjoernstad Tord Halvor NOR9.57.8; 28. Dahl Jonh Kristian NOR 10.24.0; 29. Bjerke Espen Harald NOR 10.44.3; Rehemaa Aivar EST 11.11.3; 47. Hofer David ITA 16.23.3
1. Shevchenko Valentina UKR 1h.24.14.9; 2. Kalla Charlotte SWE +14.5; 3. Kuenzel-Nystad Claudia GER 19.0; 4. Johaug Therese NOR 20.6; 5. Bjoergen Marit NOR 42.7; 6. Roponen Riitta-Liisa FIN 59.1; 7. Kuitunen Virpi FIN 1.13.8; 8. Saarinen Aino Kaisa FIN 1.31.2; 9. Sachgenbacher-Stehle Evi GER 1.36.8; 10. Valbusa Sabina ITA 1.45.4; 11. Follis Arianna ITA 1.47.0; 12. Confortola Antonella ITA 1.53.2; 13. Hansson Anna SWE 1.59.4; 14. Steira Kristin Stormer NOR 2.10.4; 15. Svendsen Sara NOR 2.43.1; 16. Medvedeva Evgenia RUS 2.48.5; 17. Hugue Caroline FRA 2.50.2; 18. Laurent Philippot Karine FRA 2.53.5; 19. Kristofferson Marthe NOR 3.08.4; 20. Bucher Silvana SUI 3.10.7; 21. Rotcheva Olga RUS 3.15.9; 22. Tchepalova Julia RUS 3.41.0; 23. Ryndqvist Maria SWE 4.18.6; 24. Sarasoja Riikka FIN 4.47.3; 25. Burukhina Elena RUS 4.47.4; 26. Kurkina Larisa RUS 4.49.3; 27. Elden Marte NOR 4.57.3; 28. Boner Seraina SUI 5.02.6; 29. Bourgeois Celine FRA 5.13.5; 30. Tyldum Ingrid Aunet NOR 6.15.2; 33. Genuin Magda ITA 6.54.3. Ritirata Piller Marina ITA