Nella gimkana di Liberec la prima vittoria di Gaillard
Anello di soli 1900 metri e neve schifosa riportano in luce la squadra francese. Bene gli azzurri: Piller Cottrer 4° e Checchi 10°. Fra le donne la spunta Jacobsen, Follis sesta e più convinta di sé
LIBEREC (CZE) 16 gennaio – E venne finalmente anche il giorno dei francesi, di uno in particolare: Jean Marc Gaillard, sempre in evidenza nell’arco di una stagione sfortunata per la sua squadra, e oggi al suo primo successo di Coppa. Vittoria alla grande, della quale deve condividere il merito con un italiano, l’allenatore Roberto Gal, che ha travasato al di là delle Alpi l’esperienza maturata con la nazionale azzurra e che, già skiman di fiducia di Albarello, non ha certo dimenticato come si preparano gli sci. Che oggi sono alla base non solo del successo individuale di Gaillard, ma anche di quello della squadra che ha piazzato al settimo posto Jonnier, all’ottavo Vittoz e al 24° il giovanissimo Manificat. Appena giù dal podio Pietro Piller Cottrer, decimo Valerio Checchi sempre più in lotta per la coppetta di “distance”. Irraggiungibile Bauer, si è portato ad una manciata di punti da Teichmann con il quale se la vedrà per il secondo posto nelle prossime gare. A punti, 30° in coabitazione con Angerer, Florian Kostner, che in quanto capolista della Coppa Europa è invitato dalla FIS a partecipare alla Coppa del Mondo.
Un podio d’eccellenza, quello odierno, con il leader di Coppa Bauer costretto suo malgrado al secondo posto sulle nevi di casa e l’austriaco Hoffmann al terzo dopo aver dato una valida mano al francese con il quale ha formato un trenino durante la corsa dandosi regolarmente il cambio.
Corsa piuttosto caotica, non certo all’altezza di una località che fra un anno organizza il campionato mondiale e oggi ha pagato sulla propria credibilità l’inadeguatezza in tema di capacità all’improvvisazione che caratterizza invece ogni stazione invernale italiana che si rispetti e che non si fa certo sorprendere dalla mancanza di neve. Si sa sempre come arrangiarsi, e non è certo un caso che la FIS abbia assegnato a Malles, in Val Venosta, i Mondiali juniores di fondo che erano invece in programma in Polonia. Si correranno da venerdì prossimo a Slingia, meno di 200 abitanti, il paese dei fratelli Moriggl e di Klara Angerer, presidente dello sci club che si è addossato l’incombenza.
A Liberec di neve non ce n’è; hanno dovuto portarla dai monti vicini e stenderla sulla pista dove ha preso il colore del terriccio sottostante, ricavandone un anello di 1900 metri, ieri pieno di sassi e oggi rabberciato ma comunque al limite del praticabile, da ripetere 6 volte per i maschi e 4 per le donne, con un’unica dura salita con un dislivello di 43 metri. Una specie di gimkana, l’anello più corto che si sia mai visto non solo in Coppa del Mondo, ma neppure in una gara a livello provinciale, con tutte le conseguenze del caso, e cioè la formazione di trenini che hanno sicuramente avvantaggiato qualcuno ma penalizzato tanti altri. Non certo Gaillard, che è andato fortissimo già di suo, che poi si è ritrovato con Hoffmann e, partendo con il pettorale n. 8, ha goduto di pista libera e più veloce almeno per il primo giro in quanto non ha trovato neve smossa dai ripetuti passaggi.
In più distanza notevolmente ridotta rispetto ai canonici 15 o 10 km: fatti i debiti conti, i maschi hanno corso sulla distanza di 11,5 km scarsi, le donne di 7,6. Tutto OK, naturalmente, per il direttore di gara Jurg Capol, che bada agli interessi della FIS, ma anche per il delegato tecnico Marco Mapelli, che si è adattato alla situazione senza far valere più di tanto le prerogative del suo ruolo. Il classico coperchio buono per ogni pentola. E si trattava di Premondiali, una specie di test che il comitato presieduto da Katerina Neumannova ha fallito in pieno quando in condizioni analoghe più volte in Val di Fiemme hanno organizzato la Marcialonga senza problemi per i concorrenti. E non certo su un anellino di 1900 metri, ma sul percorso tradizionale o quasi.
Situazione di emergenza, ovviamente, ma se fosse capitata da noi sarebbe scoppiato lo scandalo. Non è per far polemiche ma, obiettivamente, girano le scatole. Se non altro è nato un caso che permetterà al Trentino di riproporre con ancora maggior peso la candidatura per i Mondiali 2013. Pista certamente garantita, ospitalità migliore e meno cara di quella che ci ritroverà nella Repubblica Ceca. A Liberec se ne farà un business: lo si può dare per scontato fin da oggi.
Silvio Fauner, direttore tecnico del fondo, ha analizzato così la prima giornata di gare sulla pista di Liberec. "Si è trattato di due gare poco attendibili dal punto di vista tecnico a causa del tracciato molto corto che ha fatto sì che si formassero dei lunghi trenini grazie ai quali alcuni atleti ne hanno tratto vantaggio. Fra questi c'era Hoffmann (nella foto d'archivio) che ha approfittato della presenza davanti a lui di Bauer per guadagnare secondi preziosi. Fra gli svantaggiati per questa situazione c'è Pietro Piller Cottrer, che ha dimostrato comunque di essere sempre lì con i migliori, così come Valerio Checchi. Florian Kostner è andato nuovamente a punti, Giorgio Di Centa ha avuto qualche problema di sci come tutti coloro che utilizzano la sua marca, mentre Cristian, sofferente per un principio di influenza, ha abbandonato dopo 3 km.".
In campo femminile Astrid Jacobsen (nella foto), fin qui conosciuta come sprinter, per 4/10 di secondi ha ottenuto il suo primo successo sulla distanza resistendo al gran ritorno della polacca Kowalczyk, mentre Arianna Follis, che sembrava un po’ a disagio su una pista tanto molle, si è piazzata al sesto posto. Un altro importante piazzamento puntualizza Fauner: "E' arrivata a soli 3" dal podio ed è stata in lizza fino alla fine per la vittoria. Per lei si trattava della gara della verità, ha capito che ha ancora energie fisiche per lottare sino alla fine in classifica generale. Antonella Confortola e Sabina Valbusa sono arrivate nelle venti, mantenendo le attese".
Domani toccherà al team sprint: per l'Italia correranno Scola, Zattoni, Pasini e Morandini fra gli uomini e Genuin e Valbusa fra le donne.
CLASSIFICA MASCHILE
1. Gaillard Jean Marc FRA 28.01.3; 2. Bauer Lukas CZE +12.1; 3. Hoffmann Christian AUT 21.8; 4. Piller Cottrer Pietro ITA 26.6; 5.Soedergren Anders SWE 28.3; 6. Cologna Dario SUI 32.9; 7. Jonnier Emmanuel FRA 35.9; 8. Vittoz Vincent FRA 44.0; 9. Northug Petter NOR 51.2; 10.Checchi Valerio ITA 54.3; 11. Koukal Martin CZE 57.9; 12. Sommerfeldt Rener GER 58.3; 13. Jaks Martin CZE 58.6; 14. Livers Toni SUI 1.02.0; 15. Bajcicak Martin SVK 1.03.1; 16. Kattilakoski Teemu FIN 1.04.8; 17. Olsson Johan SWE 1.07.9; 18. Kershaw Devon CAN 1.09.7; 19. Jauhojaervi Sami FIN 1.11.2; 20. Nousiainen Ville FIN 1.13.9; 21. Dolidovich Sergei RUS 1.14.1; 22. Eilifsen Morten NOR 1.15.9; 23. Perl Curdin SUI 1.20.7; 24. Manificat Maurice FRA 1.21.8; 25. Fredriksson Mathias SWE 1.25.2; 26. Freeman Kris USA 1.27.6; 27. Hellner Marcus SWE 1.30.7; 28. Fischer Remo SUI 1.32.5; 29. Oestensen Simen NOR 1.34.4; 30. Kostner Florian ITA e Tobias Angerer GER 1.41.3; 34. Di Centa Giorgio iTA 1.48.4; 64. Santus Fabio ITA 2.53.7
1. Jacobsen Astrid NOR 20.54.6; 2. Kowalczyk Justyna POL +0.4; 3. Kalla Charlotte SWE 7.0; 4. Sachenbacher-Stehle Evi GER 7.4; 5. Shevchenko Valentina UKR 8.6; 6. Follis Arianna ITA 10.0; 7. Johaug Therese NOR 16.0; 8. Medvedeva Evgenia RUS 17.2; 9. Bjoergen Marit NOR 21.0; 10. Kuenzel Nystad Claudia GER 23.9; 11. Steira Kristin Stormer NOR 29.1; 12. Kristofferson Marthe NOR 33.7; 13. Laurent Philippot Karine FRA 40.9; 14. Confortola Antonella ITA 41.2; 15. Rotcheva Olga RUS 41.8; 16. Hansson Anna SWE 42.8; 17. Roponen Riitta-Liisa FIN 46.9; 18. Valbusa Sabina ITA 47.3; 19. Antsybor Maryna UKR 48.7; 20. Majdic Petra SLO 50.6; 21. Zeller Katrin GER 55.8; 22. Saarinen Aino Kaisa FIN 58.4; 23. Boehler Stefanie GER 58.9; 24. Prochazkova Alena SVK 59.2; 25. Marek Kornelia 59.8; 26. Iljinna Natalia RUS 1.05.6; 27. Jaskoviec POL 1.07.3; 28. Renner Sara CAN 1.09.5; 29. Bucher Silvana SUI 1.16.0; 30. Ianeckova Ivana CZE 1.18.2; 38. Kuitunen Virpi FIN 1.36.8; 48. Genuin Magda ITA 1.49.2; 49. Piller Marina ITA 1.49.9
LIBEREC (CZE) 16 gennaio – E venne finalmente anche il giorno dei francesi, di uno in particolare: Jean Marc Gaillard, sempre in evidenza nell’arco di una stagione sfortunata per la sua squadra, e oggi al suo primo successo di Coppa. Vittoria alla grande, della quale deve condividere il merito con un italiano, l’allenatore Roberto Gal, che ha travasato al di là delle Alpi l’esperienza maturata con la nazionale azzurra e che, già skiman di fiducia di Albarello, non ha certo dimenticato come si preparano gli sci. Che oggi sono alla base non solo del successo individuale di Gaillard, ma anche di quello della squadra che ha piazzato al settimo posto Jonnier, all’ottavo Vittoz e al 24° il giovanissimo Manificat. Appena giù dal podio Pietro Piller Cottrer, decimo Valerio Checchi sempre più in lotta per la coppetta di “distance”. Irraggiungibile Bauer, si è portato ad una manciata di punti da Teichmann con il quale se la vedrà per il secondo posto nelle prossime gare. A punti, 30° in coabitazione con Angerer, Florian Kostner, che in quanto capolista della Coppa Europa è invitato dalla FIS a partecipare alla Coppa del Mondo.
Corsa piuttosto caotica, non certo all’altezza di una località che fra un anno organizza il campionato mondiale e oggi ha pagato sulla propria credibilità l’inadeguatezza in tema di capacità all’improvvisazione che caratterizza invece ogni stazione invernale italiana che si rispetti e che non si fa certo sorprendere dalla mancanza di neve. Si sa sempre come arrangiarsi, e non è certo un caso che la FIS abbia assegnato a Malles, in Val Venosta, i Mondiali juniores di fondo che erano invece in programma in Polonia. Si correranno da venerdì prossimo a Slingia, meno di 200 abitanti, il paese dei fratelli Moriggl e di Klara Angerer, presidente dello sci club che si è addossato l’incombenza. 
In più distanza notevolmente ridotta rispetto ai canonici 15 o 10 km: fatti i debiti conti, i maschi hanno corso sulla distanza di 11,5 km scarsi, le donne di 7,6. Tutto OK, naturalmente, per il direttore di gara Jurg Capol, che bada agli interessi della FIS, ma anche per il delegato tecnico Marco Mapelli, che si è adattato alla situazione senza far valere più di tanto le prerogative del suo ruolo. Il classico coperchio buono per ogni pentola. E si trattava di Premondiali, una specie di test che il comitato presieduto da Katerina Neumannova ha fallito in pieno quando in condizioni analoghe più volte in Val di Fiemme hanno organizzato la Marcialonga senza problemi per i concorrenti. E non certo su un anellino di 1900 metri, ma sul percorso tradizionale o quasi.
In campo femminile Astrid Jacobsen 
