News

MKPNews->Notizie->LA RAI SNOBBA IL FONDO, LA PROTESTA E' INEVITABILE   
LA RAI SNOBBA IL FONDO, LA PROTESTA E' INEVITABILE

Le gare di Coppa del Mondo solo sul satellite, in differita e magari anche troncate.
Non si è trovato un solo buco fra le trasmissioni "in chiaro" neppure per la 15 km skating in Canada, vinta da Checchi, con Piller Cottrer 3° e Di Centa 5°, miglior prestazione assoluta della nazionale, trasmessa tra l'altro in differita di due ore. Scelte contestate dall'on. Manuela Di Centa e da 7 presidenti dei Comitati regionali

 28 GENNAIO - Di nuovo prese di posizione contro la RAI. Motivo: la mancata o limitata trasmissione in chiaro delle gare di Coppa del Mondo di sci. La prima ondata di proteste, innescata dal presidente Morzenti e dai presidenti dei Comitati regionali più rappresentativi, avevano trovato parziale accoglienza, perché almeno lo sci alpino è tornato sui teleschermi. Non lo sci di fondo che, ad eccezione della Marcialonga, è stato trasmesso dai Rai Sport Sat solo sul digitale terrestre. Per buona parte in diretta, per il resto in differita. Addirittura di un paio d’ore, come è capitato per esempio con le gare di Canmore in Canada, e pure per spezzoni  come nel caso della vittoria di Checchi nella 15 km skating individuale (nella foto), con il terzo posto di Piller Cottrer e il quinto di Di Centa, miglior prestazione assoluta della nazionale, mentre è stata ignorata la gara femminile. Lo sprint di sabato, invece, non è stato trasmesso: al suo posto una sintesi della Millegrobbe di una settimana prima. Roba d'attualità, insomma.
Una situazione che la dice lunga di come operi certe scelte la direzione sportiva della Rai. In questo caso, però, gestendo il satellite a proprio piacimento, non può scaricare la colpa, come ha già fatto, sui  responsabili di rete che decidono quello che deve apparire nei palinsesti delle trasmissioni in chiaro e da queste scelte escludono il direttore dello sport.

 Il fondo che vince, per De Luca & C non gode di nessuna priorità, e questo giustamente ha fatto imbestialire un personaggio che in questa specialità è diventato famoso, Manuela Di Centa (nella foto sulla vetta dell'Everest). Che in questo caso interviene nella sua veste di parlamentare. Di rappresentante del popolo, cioè. Forte di medaglie olimpiche, mondiali e di Coppa, abbandonata l’attività ed eletta nel CIO in rappresentanza degli atleti, ha  fatto parte della Giunta Coni in qualità di vice presidente vicario, carica abbandonata quando si è candidata per le elezioni ed è stata eletta al Parlamento.

A parte gli accostamenti, decisamente fuori luogo, a situazioni che sta vivendo il nostro Paese, le sue sono parole pesanti, anche perché vengono da un pulpito ben qualificato. "L'Italia ha vinto una gara di Coppa del Mondo. Ma le uniche foto che hanno fatto il giro del mondo e le uniche riprese televisive che hanno potuto vedere, grazie alla Rai, i nostri connazionali sono quelle del senatore Strano che mangia mortadella in aula stappando spumante, e quelle della immondizia che soffoca Napoli. Non ci siamo. L'informazione che dà il servizio pubblico Rai, a parte qualche telegiornale, è parziale e poco riguardosa dell'immagine reale della nostra nazione. La Rai  fa un pessimo servizio al nostro Paese quando decide di non seguire in diretta le gare di Coppa del Mondo di sci di fondo. L'italiano Checchi è salito sul podio in Canada, l'italiano Piller ha conseguito un ottimo terzo posto e sempre l'italiano Di Centa è arrivato quinto. Sfido Cappon a intervistare il cittadino comune per strada e a chiedergli se lo sa".

 Il direttore generale Cappon naturalmente questo sondaggio non lo farà mai : troppo impegnato a salvare la propria poltrona in questo clima di sfascio generale, ha ben altro cui pensare che non i pur meritevoli fondisti azzurri. “Manu” (nella foto con il fratello Giorgio), quindi, in questo caso ha sbagliato bersaglio. Doveva invece prendersela con chi, in Rai, è il responsabile dello sport, dopo esserlo stato in Mediaset alla quale era approdato proprio dalla Rai. Viaggio di andata e ritorno, insomma, senza che l'audience ne abbia beneficiato dall'una e dall'altra parte. Un tipo che, a quanto pare, antepone il culto della propria immagine e il presenzialismo ossessivo nella Domenica sportiva a quello che dovrebbe essere il compito di un direttore, e cioè la supervisione e la scelta delle notizie da mandare in onda piuttosto che la presentazione delle stesse.

Purtroppo, tanto nel servizio pubbliche che sulle TV private  la priorità viene data al calcio in ossequio all’audience di cui  a torto è ritenuto portatore. E non c'è da meravigliarsi,  poiché a distanza di ore dalle partite il pubblico televisivo il pallone  lo ha già visto condito in tutte le salse, in diretta,  in una  miriade di programmi. Ne ha quindi le palle piene e si trova invece a sorbire trasmissioni come l’ultima Domenica sportiva che, imitata del resto da Controcampo-diritto di replica,  è stata incentrata in buona  parte su amenità relative agli arbitraggi…… Buon per lo sci che è stato concesso un certo spazio a Denise Karbon, bravissima tanto in pista quanto a “bucare” lo schermo per la simpatia che sa suscitare. Del fondo manco una parola, neppure in riferimento al terzo posto di Magda Genuin nello sprint.

Non c’è dunque da stupirsi se, in data 26 gennaio, anche i presidenti dei 7 Comitati regionali che  hanno sostenuto la candidatura di Morzenti siano nuovamente scesi in campo, e questa volta in difesa degli interessi del fondo. Sbattono contro un muro di gomma, ma almeno ci hanno provato.  Questo il loro comunicato stampa:

La tappa di Coppa del Mondo di fondo di ieri a Canmore ne è stata la conferma: mai l’Italia era andata così forte in una gara maschile, piazzando due atleti sul podio e tre tra primi cinque, oltre alle splendide prestazioni delle donne impegnate, tutte capaci di andare a raccogliere punti utili per la classifica generale della Coppa.

 Peccato solo che l’emozione del primo trionfo in carriera colto da Valerio Checchi – il 22° successo  in campo maschile dell’Italia, il primo di un atleta romano, quindi non di “scuola alpina” – non si sia potuta gustare da parte dei milioni di appassionati degli sport invernali del nostro Paese. Ancora una volta la Rai ha negato ai propri utenti/contribuenti immagini di sci di altissimo valore sportivo e agonistico, pur disponendo dei diritti per diffondere le immagini della gara. Così come per quella che ha visto l’olimpionico Giorgio Di Centa sfiorare il trionfo, che è stata seguita da pochissimi sul canale satellitare.

Come da inizio stagione, siamo stati oggetto di ripetute rimostranze da parte dei tesserati alla Federazione e degli appassionati che lamentano – giustamente – la scarsissima considerazione in cui è tenuto il movimento degli sport invernali da parte della Rai.

Non riusciamo davvero a comprendere quali azioni debbano ancora fare i nostri atleti per poter essere gratificati dell’attenzione da parte dell’informazione pubblica, se non continuare a vincere e a collezionare risultati di prestigio in campo mondiale, come stanno facendo da inizio stagione. Anche gli esaltanti dati di ascolto televisivo registrati in Italia e nel mondo dal recente “Tour de Ski” non sono stati evidentemente valutati nella dovuta attenzione ed importanza. Di ciò, come presidenti regionali, ci rammarichiamo e non giustifichiamo in alcun modo qualsiasi tentativo di spiegazione.

Gli sport invernali hanno dato, nella storia, un contributo straordinario alla crescita ed allo sviluppo dello sport italiano ed alla sua affermazione in ambito mondiale. Per questo riteniamo che debbano essere assunte dalla Rai decisioni generali forti e radicali per dare alle discipline legate alla neve i giusti riscontri in termini di diffusione e immagine “in chiaro” ed alla portata di tutti gli utenti/contribuenti, accompagnate da competenti e preparate professionalità che sappiano offrire allo spettatore una visione completa e più approfondita dell’evento.

Nonostante la grave crisi finanziaria in cui si trova la Fisi – e alla quale solo il Coni ha saputo dare oggettivo e pronto riscontro – i nostri atleti stanno dimostrando di essere forti in gara come non mai, ripagando con vittorie e piazzamenti di prestigio il grande lavoro che tecnici e dirigenti hanno compiuto in questi difficili mesi, con risorse limitatissime.

L’aiuto forte e deciso nella promozione dello sci è strumento indispensabile per dare visibilità e dignità a tutto il movimento, elementi necessari perché la Fisi possa tornare a recitare quel ruolo di assoluta e vincente protagonista che merita.

Perché ciò si possa attuare, chiediamo a tutti i tesserati ed appassionati di sport invernali ed al mondo economico collegato, la pronta mobilitazione sul territorio.

Roberto Bortoluzzi – Veneto
Riccardo Borbey – Valdostano
Marco Cozzi – Alpi Centrali
Angelo Dal Pez – Trentino
Franco Fontana – Friuli Venezia Giulia
Alfred Jud – Alto Adige
Nicola Tropea – Lazio Sardegna

Comunque, se le proteste contro la Rai sono giustificate e sostenibili, non è che in Mediaset le cose vadano meglio. Per dirla chiara, in fatto di sci sono uno schifo, tanto è vero che già nelle pagine sportive del Corriere della sera, già in occasione della prima protesta di Morzenti e dei suoi pretoriani era apparso questo articolo di Flavio Vanetti, che riprendiamo. Una situazione, quella di Mediaset, che meriterebbe quindi un'analoga presa di posizione.

Tv, una guerra senza vincitori

Dalle truppe cammellate seminate nelle varie tappe della Coppa del Mondo, all'oscuramento totale: lo sci è sparito dalle reti Mediaset, dopo che dalla metà degli anni 90 e fino al 2000 il network aveva i primi diritti sulle gare ed era diventato un riferimento per il mondo della neve. Allora, perché non bastonare anche la tv del Biscione invece di accanirsi solo con «Mamma Rai» per le sue reiterate dimenticanze? La verità è che siamo nel mezzo di una polemica che ha separato chi può vendere (Infront, che in estate ha rilevato Mediapartners, nata proprio per assecondare Mediaset nello sci) e chi dovrebbe acquistare. Dicono a Segrate: «Il prezzo è fuori mercato: 2 mila euro al minuto. Abbiamo chiesto di comperare, anziché il pacchetto stagionale, le singole gare; ad esempio, quelle con i podi azzurri: ebbene, il costo lievita.

Considerazioni accessorie: lo sci attuale non offre grandi personaggi e scombussola i palinsesti se si rinviano le gare per il maltempo. Infine, ci sono manifestazioni più trainanti, come la Coppa America». Infront replica: «I nostri prezzi sono quelli del mercato ed è chiaro che una tariffa "flat" che include pure lo sci di fondo e altre discipline, è più vantaggiosa. Basta sfruttarla: ma nel 2006, Mediaset l' ha fatto poco. Quanto alla Coppa America, ignoriamo le sue condizioni commerciali, ma di sicuro la reputiamo meno importante della Coppa del Mondo. Se non altro, sulle nevi si gareggia ogni anno; quando sarà, invece, la prossima Coppa America?». Muro contro muro. Chi vince tra i due litiganti? È più facile dire chi perde: solo e indiscutibilmente lo sci. Flavio Vanetti

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Lunedě, 28 Gennaio 2008 18:40, Commenti(0)
Commenti


MKPNews ©2004-2005 All rights reserved
 
© 2000-2006 skiroll.it - all rights reserved - created by Rob


MKPortal M1.1 Rc1 ©2003-2005 All rights reserved
Pagina generata in 0.04184 secondi con 9 query