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TOUR 8a: Bauer è il più forte, ma Di Centa esalta la folla

Terzo posto finale nella volata con Sommerfeldt sul Cermis, come Follis che ha superato Rotcheva piazzandosi dietro Kalla e Kuitunen. Maggior interesse dalla Fisi per gli azzurri rilanciati alla grande?

 ALPE CERMIS - CAVALESE (TN)  6 gennaio – Un vincitore annunciato che ha trovato puntuale conferma, Lukas Bauer, un’altra che pareva sicura di fare il bis, Virpi Kuitunen, ma che è stata inopinatamente superata dalla giovanissima Kalla, e due podi per l’Italia. Terzo gradino per Giorgio Di Centa e  Arianna Follis che confermano la buona salute del fondo italiano (che come venerdì ad Asiago e ieri a Lago di Tesero ha finalmente richiamato la folla di appassionati di un tempo ormai lontano) e la validità di una programmazione che, con inserimenti mirati, anche in futuro può garantire alla squadra maschile e femminile risultati che non siano aleatori.

A patto -  e qui introduciamo un discorso che ha poco da spartire con le gare del Tour de Ski che si è concluso proprio oggi in maniera trionfale per i nostri colori, ma è estremamente importante in questo accenno ad un futuro a breve termine - che la buona volontà e la professionalità di tecnici e atleti trovino adeguato appoggio nella federazione. Chi è fuori dal giro certe osservazioni non le può capi, ma gli addetti ai lavori ben sanno che, a livello federale, per quanto riguarda lo sci di fondo non si sono ancora chiarite le ide e per ora si vive di buoni propositi. Dimenticando, come si dice, che delle buone intenzioni sono spesso lastricate le strade dell’inferno e che le belle prestazioni sono come la foglia di fico che in certe opere d’arte nasconde le pudenda. Intendendo, con questo termine, quelle tante problematiche che sono come il pattume di Napoli sul quale si sono sempre chiusi entrambi gli occhi ma ora sta minando, con la salute degli abitanti, che ci potrebbe interessare relativamente visto che piangono mali dei quasi sono autori menefreghisti, anche  la credibilità dello Stato, e questo comporta un costo per tutti e non solo di immagine per il paese. Nel caso del fondo a pagare è la passione disinteressata di tanti che vorrebbero i propri beniamini sempre sulla cresta dell’onda, circondati dall’entusiasmo e dall’interesse generale e non mortificati dal silenzio dei media.

Siamo ovviamente in un campo diverso ma è doveroso, anche in un momento di giustificata esaltazione, sottolineare che nel fondo si sta purtroppo ricreando una situazione per la quale sarebbe opportuno un serio confronto fra la direzione agonistica e quella parte di consiglieri federali che devono dare il necessario supporto politico, economico e di idee perché si marci tutti insieme su una rotta univoca. E questo per far sì che dal basso, dalle formazioni giovanili, si lavori in funzione delle squadre di Coppa del Mondo mutuandone la metodologia di preparazione e non in opposizione alla stessa. Esiste infatti un dissidio di base fra responsabili del settore giovanile e delle squadre maggiori delle quali il primo deve garantire il ricambio generazionale in un’ottica comune. A farsene carico, come ha fatto per lo sci alpino, dovrebbe essere il presidente della Fisi. Rientra nei suoi compiti.

 Morzenti in Val di Fiemme (nella foto) ha avuto contatti con il Comitato organizzatore che sta portando avanti la candidatura per i Mondiali 2013 che dovrà essere approvata  al Congresso Fis di fine maggio a Città del Capo, e ha assicurato il suo appoggio. Contemporaneamente  ha avuto modo di incontrare le squadre nazionali e rendersi conto di quello che si è fatto in condizioni certamente precarie e di quello che si vorrebbe e si può fare in condizioni migliori. Da queste premesse c’è da pensare che abbia tratto la convinzione che il fondo, e non solo per i risultati ottenuti, debba godere della stessa “dignità politica” dello sci alpino, non fosse altro perché, in tempi di magra di quest’ultimo, ha salvato faccia e bilanci alla federazione con le medaglie ottenute in due edizioni dei Mondiali e alle Olimpiadi. Un occhio di riguardo, dunque, per il bene comune.

Da Morzenti finalmente un elogio a TV e Media

E non è certamente un caso che proprio oggi, dopo tante proteste, abbia avuto parole di elogio nei confronti dei mezzi di comunicazione, in particolare la finora criticata TV di Stato. Così scrive in merito il sito della federazione dando voce alle molte mail di complimenti e congratulazioni arrivate in Fisi dai tifosi degli azzurri delle nevi: "Il mondo degli appassionati degli sport invernali è soddisfatto e felice per aver potuto vivere in chiaro sui canali Rai due splendide giornate di sport coronate da tanti successi degli atleti azzurri e di questo è grato alla Tv di stato. Così come è grato a tutti i media per lo spazio dedicato alla quarta vittoria di Denise Karbon e ai podi di Di Centa, Follis e Zoeggeler". "L'auspicio, come annunciato sui giornali, è che ora il prosieguo della stagione possa godere della stessa visibilità che fa molto bene alla Federazione e a tutta la filiera dell'economia montana. Auguriamoci che l'economia montana si impegni per aiutare la Federazione che, per ora, va avanti principalmente con i fondi del Coni".

Al Cermis, e in TV, degna conclusione del Tour de Ski

Ma torniamo alla degna conclusione  del Tour de Ski che in migliaia di tifosi hanno vissuto sulle rampe che portano all’Alpe Cermis e milioni alla televisione.

 Due gare appassionanti, quelle odierne, con 3 chilometri di dura salita che ha ribadito quanto di buono aveva già fatto Bauer nelle 7 fatiche precedenti, ma rivoluzionato la classifica di tanti altri. Il successo finale della Kalla (nella foto), che conferma le due precedenti vittorie per distacco, annichilendo la Kuitunen che si credeva ormai certa di avere in tasca anche la seconda edizione del Tour de Ski. Inoltre il gran recupero di Giorgio Di Centa che dal sesto si era portato al secondo posto per poi essere superato a 100 metri dall’arrivo da Sommerfeldt con il quale ha lottato fin sulla linea, dopo la quale è crollato sulla neve, come il tedesco del resto, stroncati entrambi da uno sforzo pazzesco. Ma pronto a rimettersi immediatamente in sesto per rispondere al telecronista che gli chiedeva le sue impressioni., dimostrando quanta umanità e personalità ci sia dietro tanta fatica.

Un gran bel terzo posto che fa il paio con quello che, due ore prima, si era guadagnata Arianna Follis. Stanca ma non provata, per il semplice fatto che ha saputo seguire la tattica più giusta, senza farsi prendere dalla frenesia o dall’eccesso di ambizione. Con i piedi per terra, conscia delle forze che le restavano e delle sue possibilità, insomma. E lo ha spiegato così: " Quella di oggi è stata una giornata straordinaria per me, perché prima della partenza di questo Tour de Ski non potevo proprio immaginare di essere in grado di raggiungere il podio. Sono veramente soddisfatta, ho corso con intelligenza perché quando la Rotcheva mi è scappata all'inizio della salita non ho voluto seguirla ma ho proseguito al mio ritmo.  Quando poi ho visto che era in difficoltà, ho capito che era il momento di tirare fuori tutto per riuscire a salire sul podio. Così l'ho ripresa e lei ha ceduto di schianto. Ad un certo punto mi sono ritrovata a una ventina di metri dalla Kuitunen, ma in salita è un bel distacco. Le mie scelte hanno pagato".. La salita non l’avevo provata, l’avevo già affrontata l’anno scorso e non era andata poi così male. Per quello che riguarda il futuro, ora cercherò di riposarmi un po’ a casa e poi vedremo.

 Questo podio mi fa fare un bel balzo in avanti in classifica e mi dà morale per il futuro. Una dedica? Voglio davvero ricordare tutti, tecnici, skimen, dottori, mi sono stati tutti vicinissimi”. Ma non c’è una dedica particolare? “Certo, la dedico anche a mio marito, ma lui è solo uno degli otto ski-men. Va dedicata a tutti. D’altronde quello che proviamo possiamo dimostrarcelo tutti i giorni”.

La potenza e la caparbietà della 30enne valdostana sono state davvero impressionanti e hanno regalato ai tanti tifosi italiani grandi emozioni. Arianna si è ben gestita lungo tutto il Tour de Ski: non è mai scesa oltre il 14o posto in tutte le otto tappe e si è imposta nella sprint di Praga. Determinanti per il podio finale i grandi miglioramenti nell'alternato e ovviamente la splendida resa nello skating e nelle sprint. Con questo risultato Arianna si conferma come la punta azzurra del fondismo femminile e avvia la marcia verso le medaglie iridate di Liberec 2009 e quelle olimpiche di Vancouver 2010.

Bella impresa anche per Sabina Valbusa, in grosse difficoltà respiratorie, eppure combattiva come al solito e capace di chiudere in 19a posizione a poco più di 5 minuti dalla Kalla. A punti anche Antonella Confortola, rilanciata dalla neve di casa, brava a guadagnarsi la 21a piazza a 5'07, e Magda Genuin 30a a 9'59. 37a Karin Moroder a 12"24.

 Silvio Fauner, direttore tecnico azzurro, elogia .... e bacia la valdostana. "Arianna ha compiuto una grandissima impresa, conoscevamo la sua forza ma ha dato dimostrazione una volta di più di essere ormai fra le più grandi interpreti del fondo femminile. E' sempre stata fra le prime in ogni gara, ha vinto la sprint a Praga e anche oggi ha corso con intelligenza. Quando la Rotcheva ha cercato di scappare, ha aspettato il momento giusto e l'ha scavalcata".

Positiva anche Sabina Valbusa, diciannovesima nella classifica conclusiva. "Il tracciato si è rivelato come l'anno scorso durissimo, ho guadagnato un paio di posizioni nonostante un fortissimo raffreddore che non mi faceva respirare bene. Ringrazio i miei tifosi che mi hanno spinto nel tratto più difficile, senza di loro probabilmente mi sarei ritirata".      (Fotoservizio Newspower Canon)

Classifica finale del Tour

 1. Kalla Charlotte SWE 36.16.6; 2. Kuitunen Virpi FIN +36.4; 3. Follis Arianna ITA 53.3; 4. Shevchenko Valentina UKR 1.09.2; 5. Rotcheva Olga RUS 1.14.8; 6. Kuenzel-Nystad Claudia GER 2.07.8; 7. Kowalczyk Justyna POL 2.20.8; 8. Sachenbacher-Stehle Evi GER 2.23.8; 9. Zeller Katrin GER 2.29.8; 10. Roponen Riitta-Liisa FIN 2.31.7; 11. Steira Kristin Stoermer NOR 2.42.9; 12. Mischol Seraina SUI 2.58.7;  13. Hansson Anna 3.22.7; 14. Hohaug Therese NOR 3.33.7; 15. Muranen Pirjo FIN 3.49.2; 16. Jacobsen Astrid 4.00.1; 17. Saarinen Aino Kaisa FIN 4.07.1; 18. Majdic Petra SLO 4.36.0; 19. Valbusa Sabina ITA 5.01.9; 20. Kurkina Larisa RUS 5.02.3; 21. Confortola Antonella ITA 5.07.2; 22. Korosteleva Natalia RUS 5.29.8; 23. Boehler Stefanie GER 5.30.6; 24. Medvedeva Evgenia RUS 6.50.0; 25. Prochazkova Alena SVK 7.53.8; 26. Muerer Stemland Kristin NOR 8.13.2; 27. Smutna Katerina AUT 8.21.2; 28. Tchekaleva Ioulia RUS 8.53.3; 29. Ivanova Julia RUS 9.07.2; 30. Genuin Magda ITA 9.59.1;  37. Moroder Karin ITA 12.24.8

Classifica della 8ª tappa

1. Shevchenko 34.06.2; 2. Steira +55.3; 3. Kuenzel-Nystad 1.10.8; 4. Johaug 1.16.5; 5. Boehler 1.17.3; 6. Zeller 1.25.0; 7. Follis 1.27.4; 8. Roponen 1.29.1; 9. Kalla 1.30.7; 10. Sachenbacher 1.32.8; 11. Hansson Anna 1.39.7; 12. Confortola 1.48.6; 13. Mischol 1.52.3; 14. Medvedeva 1.53.7; 15. Valbusa 1.57.5; 16. Rotcheva 1.59.0; 17. Kurkina 2.03.3; 18. Kowalczyk 2.12.1; 19. Nesterenko 2.22.9; 20. Muranen 36.8; 21. Kuitunen 2.46.8; 22. Majdic 2.48.6; 23. Jacobsen 2.49.5; 24. Laurent Philippot 2.54.7; 25. Saarinen 2.56.7; 26. Tchekaleva 2.57.9; 27. Iljina 2.59.7; 28. Erbenova 3.06.9; 29. Sapronova 3.12.7; 30. Muerer Stemland 3.17.5; 33. Moroder 3.41.6; 35. Genuin 3.58.2

L’INTERVISTA ALLE PROTAGONISTE DEL GRAN FINALE

Charlotte Kalla (1ª nella classifica generale e 9ª nella classifica odierna di tappa)
Ora come ora sono sopraffatta dalle emozioni. Non riesco proprio a credere a quello che è successo oggi. Mi sembra di vivere in un sogno. Quest’anno la mia preparazione è stata centrata sul Tour de Ski e riuscire a conquistare un risultato del genere è veramente una grande gioia. In un certo senso, mi sembra di essere vuota; nessuna paura, nessuna aspettativa, solo gioia. Questa è la prima volta che affrontavo il Cermis e la sua temuta salita, è stata dura, proprio come m’aspettavo. Comunque la parte della salita che più mi ha sorpreso è stato il finale. Prima di partire mi avevano detto che l’arrivo sarebbe stato segnalato da uno striscione pubblicitario arancione e quando ci sono passata sotto ed ho visto che ancora mancavano alcuni metri, sono rimasta un po’ spiazzata. In ogni caso poter vincere qui è veramente una cosa fantastica. Adesso cercherò di riposarmi un po’, celebrare questa vittoria con la mia famiglia ed il mio ragazzo e poi prepararmi per le gare di Coppa del Mondo in Canada. Poi l’obbiettivo finale è quello di presentarmi in ottima forma alle gare di Coppa del Mondo in marzo, perché i Campionati del Mondo si tengono s olitamente in quel periodo. Comunque devo ammettere che il formato del Tour de Ski mi piace molto, 8 gare in 10 giorni sono abbastanza e non dovrebbe essere né di più né di meno.

Virpi Kuitunen (2ª nella classifica generale e 21ª nella classifica odierna di tappa)
Credo di potermi ritenere molto soddisfatta con questo secondo posto assoluto che può essere considerato un ottimo risultato. Oggi non ho proprio potuto attaccare, mi sono mancate le energie. La mia tattica era di partire il più forte possibile per mettere il maggior distacco tra me e le altre e poter affrontare la salita con calma, poiché sapevo bene che la Kalla è un’ottima pattinatrice ed era meglio tenerla il più lontano possibile. La svedese sta vivendo una stagione straordinaria ed ha dimostrato di essere un’ottima sciatrice. Penso potrà avere un gran futuro nel nostro sport. Tornando alla gara di oggi, sulla salita ho solo cercato di stringere i denti il più possibile e sopportare il male alle gambe fino alla linea del traguardo. Ora mi concentrerò sulla Coppa del Mondo e credo proprio che questo secondo posto al Tour de Ski sia un importante passo in vista di una possibile vittoria della coppa di cristallo. Questa stagione purtroppo non era cominciata al meglio per me, ma ora comincio a sentirmi sempre meglio quindi spero di poter fare ottime cose. La prossima settimana avremo i campionati nazionali finlandesi, quindi ci saranno le gare di Coppa in Canada, dove naturalmente parteciperò.

Bauer ha vinto ma Di Centa ha regalato grandi emozioni

Un dominio dalla prima all’ultima tappa. La “final climb” del Cermis, giudice supremo della rassegna a tappe ideata dalla FIS, incorona il ceco Lukas Bauer, vincitore in solitaria della seconda edizione del Tour de Ski. Il ceco segue nell’albo d’oro il tedesco Tobias Angerer, oggi solo 14°.

 Bauer, che partiva con un vantaggio già considerevole, andava aumentando anche nella tappa conclusiva, quella che dallo stadio di Lago di Tesero conduceva gli atleti in vetta all’Alpe del Cermis. Davvero suggestivo lo spettacolo offerto dal colpo d’occhio della “final climb”, con oltre 15 mila spettatori assiepati ai bordi della pista Olimpia III, a ricordare il tipico spettacolo di un arrivo di un tappone dolomitico delle due ruote.

Bauer ha dunque fatto corsa solitaria: troppo distanti gli inseguitori per impensierirlo ai fini della vittoria finale. Spettacolo ed emozioni, invece, non sono mancate nella lotta per il podio, con la classifica sconvolta ancora una volta. Secondo, prima del via, era il norvegese Gjerdalen, capace di tenere fino a due terzi di gara, prima di cedere nel finale, chiudendo quarto. Terzo era invece l’azzurro Piller Cottrer, anch’egli partito alla grande e capace di andare a prendere il norvegese al secondo posto (i due erano staccati di 34” al via), prima di pagare lo sforzo nel finale (finirà settimo).

 Chi ha sorpreso, Bauer a parte (di altra categoria il ceco visto al Tour), è stato il tedesco Rene Sommerfeldt (era nono fino a stamane), immediatamente seguito da Giorgio Di Centa, anch’egli capace di un recupero superlativo. All’imbocco della salita la classifica era ancora immutata, con Bauer a guidare su Gjerdalen (il norvegese nella foto dopo l'arrivo) e Piller Cottrer (il primo staccato di 2’10”, il secondo di 2’16”). Poi toccava al giudice di questo Tour: l’Alpe del Cermis, 3,650 chilometri di salita con una pendenza media dell’11% e punte del 28%.

E non appena il tracciato ha iniziato ad impennarsi sono usciti loro, il tedesco Sommerfeldt e l’azzurro Di Centa: davvero impressionante la loro azione in salita. Al chilometro 8,2 Di Centa raggiungeva Gjerdalen e Piller, e si portava al secondo posto. Poi al nono chilometro il crollo di Piller Cottrer, mentre il norvegese si difendeva col coltello tra i denti.

I due nulla hanno potuto contro la potenza di Sommerfeldt e Di Centa in ascesa. Sono saliti a manetta, giocandosi poi in una volata finale con tanto di spaccata il secondo ed il terzo gradino del podio (nella foto). Per questione di centimetri è andata bene al tedesco, davvero imprendibile oggi, ma per l’azzurro si tratta di un risultato davvero insperato alla vigilia, soprattutto dopo la sfortunata caduta nel finale della 20 km a tecnica classica di ieri, che gli era costata una ventina di secondi di ritardo.

La vittoria di tappa non poteva che andare al tedesco Sommerfeldt, davanti all’austriaco Hoffmann e allo slovacco Bajcicak. Quarto Di Centa, mentre Bauer è settimo.

Gli azzurri si sono comportati bene in tutte le otto gare; in difficoltà solo nella 15 km individuale in classico.  Hanno conquistato la vittoria con Piller e due podi con Checchi a Nove Mesto, prima di quello odierno di Di Centa. Piller ha addirittura sfiorato il podio nella sprint, non certo la sua specialità, a dimostrazione del massimo impegno di tutta la squadra in questo Tour de ski.

 Dopo il già positivo esordio di un anno fa, il Tour de Ski si conferma vera fucina di emozioni e colpi di scena, con l’Alpe del Cermis che tornerà anche l’anno prossimo a chiudere la terza edizione della speciale corsa a tappe. A Bauer, intanto, vanno i 400 punti di Coppa del Mondo in palio (e i 150 mila franchi svizzeri di premio): la Coppa sembra ormai essere destinata a finire nelle sue mani, così come fu un anno fa con il tedesco Angerer. Secondo nella generale di Coppa è Teichmann e terzo Sommerfeldt.

Per quanto riguarda la classifica a squadre, novità di questa edizione del Tour (si teneva conto dei migliori due classificati al maschile e al femminile di ogni tappa), la vittoria è andata invece alla Norvegia, seconda la Russia, terza l’Italia, rinata proprio in questo Tour de Ski.

Classifica finale del Tour

1. Bauer Lukas CZE 33.45.1; 2. Sommerfeldt Rene GER +2.47.3; 3. Di Centa Giorgio ITA 2.47.6; 4. Gjerdalen Tord Asle NOR 2.53.9; 5. Hetland Tor Arne NOR  3.04.0; 6. Goering Franz GER 3.39.9; 7. Piller Cottrer Pietro ITA 3.47.5; 8. Northug Petter NOR 3.52.9; 9. Dementiev Eugeni RUS 3.53.3; 10. Svartedal Jens Arne NOR 4.01.3; 11. Jaks Martin CZE 4.17.6; 12. Koukal Martin CZE 4.24.2; 13. Teichmann Axel GER 4.36.5; 14. Angerer Tobias GER 4.37.3; 15. Checchi Valerio ITA 4.54.8; 16. Soedergren Anders SWE 5.03.2; 17. Hoffmann Christian AUT 5.17.3; 18. Pankratov Nikolai RUS  5.19.1; 19. Nousiainen Ville FIN 5.19.9; 20. Legkov Alexander RUS 5.27.0; 21. Vylegzhanin Maxim RUS 5.49.9; 22. Hjelmeset Odd Bjoern NOR 5.52.9; 23. Santus Fabio ITA 6.08.8; 24. Filbrich Jens GER 6.28.0; 25. Bajcicak Martin SVK 6.37.1; 26. Roenning Eldar NOR 6.58.7; 27. Jonnier Emmanuel FRA 7.22.7; 28. Oestensen Simen NOR 7.24.9; 29. Larsson Mats SWE 7.29.0; 30. Cologna Dario SUI 7.36.1; 31. Zorzi Cristian ITA 7.48.3; 39. Schwienbacher Freddy ITA 10.26.9; 53. Pasini Renato ITA 18.03.6

 Classifica 8a tappa

1. Sommerfeldt 32.59.0; 2. Hoffmann +19.3; 3. Bajcicak +19.8; 4. Di Centa 35.4; 5.Goering 39.5; 6. Soedergren 40.3; 7. Bauer 46.1; 8. Pankratov 50.4; 9. Hetland 1.02.0; 10. Angerer 1.04.1; 11. Checchi 1.06.7; 12. Jaks 1.09.6; 13. Santus 1.14.0; 14. Hellner 1.16.3; 15. Jonnier 1.16.4; 16. Dementiev e Odnodvortsev 1.19.4; 18.  Legkov 1.20.2; 19. Koukal 1.26.5; 20. Leybyuk 1.27.0; 21. Cologna 1.28.2; 22. Mae e Seifert 1.30.7; 24. Filbrich 1.36.0; 25. Northug 1.37.2; 26. Hjelmeset 1.41.7; 27. Teichmann 1.41.9; 28. Gjerdalen 1.50.2; 29. Rousselet 1.51.0; 30. Vylegzhanin 1.52.6; 31. Zorzi 1.55.1 (nella foto); 36. Piller Cottrer e Schwienbacher 2.09.9; 56. Pasini 4.06.9

LE INTERVISTE AI GRANDI PROTAGONISTI

 Lukas Bauer (1° nella classifica generale e 7° nella tappa odierna di giornata)
Credo proprio di poter dire che il Tour de Ski è una competizione molto dura, sia per me che per tutti gli altri. Inoltre devo ammettere che questa tappa finale è veramente qualcosa da pazzi! Non avevo mai visto la salita prima, e cercare di scalarla sciandola è veramente dura. La mia tattica per la gara di oggi era di partire forte e tenere un buon ritmo, senza pensare a quello che ci stava attendendo. Poi sulla prima parte della salita ho cercato di sciare il più forte possibile, mentre nella seconda parte ho solo controllato il vantaggio. È stata una gara molto dura, ma è andata bene. Adesso come adesso mi sento proprio stanco e non credo che i prossimi giorni avrò molta voglia di mettermi gli sci ai piedi. Prenderò parte ad una esibizione, una sprint-show, ma sarà solo per divertirmi…dopotutto mi sono risparmiato un po’ lungo la salita proprio per questo! Poi me ne andrò a casa a riposare, passando finalmente un po’ di tempo con la mia famiglia, festeggiando questa vittoria e giocando con mio figlio. Il prossimo obbiettivo della stagione sono le gare di Coppa del Mondo a Liberec (nella foto il podio).

Rene Sommerfeldt (2° nella classifica generale e 1° nella tappa odierna di giornata)
Oggi ho veramente attaccato e spinto a tutta. Prima della gara sapevo di aver la possibilità di giocarmi il podio, ma sapevo anche che dovevo spingere a tutta per farcela. Sono partito e ho raggiunto subito gli altri, formando un bel gruppetto dietro ai primi. Poi quando la salita si è fatta dura, ho capito che era il momento di attaccare e dare il massimo. Allo stesso tempo sapevo che non dovevo esagerare ma salire sempre più forte fino in cima. Durante la salita, non mi sono sentito particolarmente stanco e ho provato ottime sensazioni. Avevo provato la salita un paio di volte e sapevo come sarebbe stata. Adesso cercherò di concludere nel migliore dei modi la Coppa del Mondo. I prossimi giorni invece mi rilasserò e passerò un po’ di tempo in famiglia.

Giorgio Di Centa (3° nella classifica generale e 4° nella tappa odierna di giornata)
Vedendo i risultati finali di questo Tour de Ski, devo proprio dire di esser stato molto regolare nelle mie prestazioni. Prima di partire, la mia tattica consisteva nello stare il più vicino possibile ai primi in vista dell’ultima tappa, dove sapevo di poter fare un gran recupero. Quello che mi ha veramente sorpreso sono i miei risultati nelle sprint e nella classifica generale delle sprint, non avrei mai creduto di poter fare così bene. Una piacevole sorpresa, insomma. Riguardo ad oggi, ho cercato di fare del mio meglio, spingendo molto, ma Rene è stato troppo forte. La salita non l’avevo mai provata in allenamento, ma la conoscevo dall’anno scorso e sapevo che la parte più dura erano gli ultimi metri. É una salita estrema ma vedendo il tifo della gente mi sono esaltato anch'io. I tifosi sembrano amarla molto e se la risposta è questa possiamo proprio scalarla ancora. Prima del Tour de Ski avevo fatto un patto con il direttore tecnico Silvio Fauner: se fossi riuscito a fare una bella impressione in questa kermesse, avrei partecipato anche alle prossime gare di Coppa del Mondo. Quindi credo proprio che sarò ai nastri di partenza delle gare di Coppa in Canada e poi vedremo come sarà la mia forma fisica.

Petter Northug
La vittoria della classifica delle sprint mi rallegra molto e penso che questo sia il miglior risultato che potessi ottenere nella condizione fisica in cui mi trovo in questi giorni. La mia tattica per la gara di oggi era di provare a seguire Di Centa, ma dopo cinque minuti ho cominciato a sentirmi veramente stanco ed è stata dura riuscire ad arrivare in cima. In Norvegia non abbiamo molte gare del genere e nonostante avessi cercato di prepararmi al meglio, la mia preparazione non era perfetta per uno sforzo del genere. Comunque credo sia una gara particolare e mi è piaciuta molto, come mi è piaciuto il Tour de Ski in generale. Inoltre mi ha veramente impressionato il tifo del pubblico che ci ha seguito lungo tutta la salita. Ora farò qualche giorno di riposo, cercando di recuperare il più possibile dagli sforzi di questi giorni. Credo proprio che le 8 tappe del Tour de Ski siano abbastanza e che siano anche il numero giusto di tappe per una competizione del genere.

INTERVISTE AGLI ATLETI ITALIANI

 Ancora Giorgio Di Centa: “Ieri mia moglie mi ha mandato una scatola di biscotti con un biglietto dicendomi che mi avrebbero aiutato a salire oggi fin quassù. Poi c’era un cuoricino di carta, che io ho attaccato al mio pettorale con una spilla, mi ha portato fortuna. Anche dopo undici anni siamo ancora come due giovani innamorati.

Sentivo il peso di questa giornata perché so che questa pista segue le mie caratteristiche. Sentivo tanto la gara. Era difficile anche con i materiali, perché la neve è cambiata rispetto a ieri. La salita l’ho presa con calma, quando ho superato Piller Cottrer e Gjerdalen forse ho aumentato un po’ troppo il ritmo e subito dopo l’ho pagato. Ma Sommerfeldt oggi saliva davvero forte. Non c’era nulla da fare.

Sono salito col mio ritmo, qui non esistono giochi di squadra. Ognuno prosegue col proprio passo. Il pubblico è stato correttissimo, non ha spinto, magari mi avesse dato una mano. Un grande pubblico, loro mi avrebbero chiesto di andare a prendere anche il primo ma…

Sono soddisfattissimo e sorprende pure il terzo posto nella classifica sprint. Il mio Tour è stato tutto regolare, e la regolarità alla fine paga. Questa salita mi ha dato una mano a risalire in Coppa del Mondo, mi ha messo in condizione di salire sul podio. Io do sempre il massimo e oggi, anche se solo per un attimo, ho rivissuto le emozioni di Torino”.

 Pietro Piller (già Killer e ora pure Sprinter) Cottrer  (nella foto) ha accarezza a lungo il sogno del podio ma ha ceduto nei 2 chilometri finali. “Ho cercato di portarmi sotto a Gjerdalen prima dell'inizio della salita e ci sono riuscito, poi ho visto arrivare Di Centa che aveva un altro passo rispetto al mio. Così sono andato al mio passo, sperando fino all'ultimo che qualcuno davanti a me cedesse, ma non è successo. Mi spiace per me stesso, ma sono contento che il mio posto è stato preso da Di Centa. L'Italia ha dimostrato ancora una volta di esserci".

Valerio Checchi ha realizzato l'undicesimo tempo di giornata che gli è valso il quindicesimo posto conclusivo. "Ho chiuso in crescita una tappa molto dura, dimostrando di essere cresciuto sotto tanti punti di vista. Faccio parte di una grande squadra e ne sono orgoglioso".

Il DT Silvio Fauner fa il punto della situazione definitivo dopo un Tour de Ski che ha regalato all'Italia due podi. "Abbiamo finalizzato il lavoro estivo per questo appuntamento che rimaneva l'obiettivo della stagione, ma non ci aspettavamo di andare talmente bene. Siamo partiti ad inizio stagione al rallentatore, ma poi la condizione è cresciuta e penso che i risultati siano sotto gli occhi di tutti. Faccio i complimenti a tutti i componenti della squadra: atleti, allenatori, skimen, fisioterapisti".

Il parere dei “boss” del fondo

Vegard Ulvang – presidente comitato FIS per lo sci di fondo
Quest’anno ci sono state delle belle lotte durante il Tour de Ski e spero che si ripetano anche l’anno prossimo, perché rendono il Tour più avvincente. Per il momento il Tour rimarrà a due nazioni, anche se in realtà l’intenzione sarebbe quella di convincere la Germania a partecipare di nuovo all’evento, come è stato fatto l’anno precedente. Tutto ciò perché il Tour è molto più di un evento!

Juerg Capol – direttore FIS sci di fondo
Tour de Ski significa interesse per lo sport… forse è uno dei migliori eventi! Tuttavia, abbiamo ancora molto da imparare per arrivare a buoni livelli in termini di evento sportivo. Qualcuno chiede se ci sarà la possibilità di seguire un Tour a sei tappe nei prossimi anni, ma per ora nulla verrà modificato. Questo evento è destinato ad un pubblico di appassionati del fondo, infatti le cifre in termini di pubblico televisivo sono sicuramente migliori quest’anno rispetto al precedente.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 

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Foto: Pentaphoto-ferrero
Nicola Schena
DNA SPORT CONSULTING SRL
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Da staff, Domenica, 06 Gennaio 2008 23:06, Commenti(0)
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