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Tour 7a sotto la neve, tappa per nordici in Val di Fiemme

Fotofinish fra Hjelmesdet e Svaartedal nella mass start, Kuitunen solitaria. Bene gli azzurri sempre all'attacco: Piller Cottrer, Di Centa e Follis con grosse possibilità per il podio finale

 LAGO DI TESERO (TN) 5 GENNAIO – Penultima tappa del. Tour de Ski,  mass start a tecnica classica, 10 km le donne, 20 gli uomini, su un anello di 3,3 km, con abbuoni al passaggio di ogni giro, sotto una fitta nevicata: le condizioni che normalmente esaltano i nordici e mettono invece  in ambasce gli italiani. L’anno scorso qui si giocarono il Tour per grossi problemi di sciolina, quest’anno possono puntare tranquillamente al podio. Non il massimo gradino, probabilmente, considerando che il vantaggio di Virpi Kuitunen e Lukas Bauer è notevole, ma sicuramente le posizioni successive, poiché Pietro Piller Cottrer e Di Centa si trovano davanti Gjerdalen che in salita non è un fenomeno, e Arianna Follis dovrà vedersela solo con Charlotte Kalla in quanto la Kowalczyk oggi si è persa un  po’ per strada (nella foto l'arrivo al fotofinish fra Hjelmeset e Svartedal).

Una situazione, ha precisato soddisfatto il DT Silvio Fauner, che meglio di così non poteva essere, tanto più con lo stratosferico Bauer che ci si è trovati contro, il più in forma di tutti già dall’inizio di stagione, e la batosta subita nella 15  km individuale a tecnica classica che ci ha ributtati indietro in classifica e penalizzati pesantemente quanto a distacchi.

Oggi, indubbiamente, c’erano le condizioni peggiori sul piano della preparazione dei materiali e, all’ultimo momento, visto l’infittirsi della nevicata, i nostri skimen hanno optato per il pelo, mentre i nordici, e probabilmente hanno fatto ricorso alla sciolina e Bauer ha usato un nuovo tipo di sci con soletta "chimica". Sul piano della velocità praticamente nessuna differenza, poiché quanto a scorrevolezza c’è stata un’equivalenza generale, ma con minor tenuta in salita dove si è dovuto far ricorso alle capacità tecniche di tirare il passo senza sollevare lo sci più di tanto per  non formare zoccolo. E non è certo un caso che a fianco della pista fossero stati ammassati rami di pino sui quali sfregare la soletta per liberarsi della neve che restava attaccata. Tutti più o meno sullo stesso piano, dunque, in tema di efficacia e funzionalità dei materiali.

 La differenza nella classifica generale l’hanno invece fatta gli abbuoni, con Bauer pronto a prendere la testa del gruppo al passaggio sul traguardo alla fine di ogni tornata, e Di Centa e  Piller a cercare di contrastarlo, con scarsi risultati per la verità. Non si è mai fatto sorprendere, e in un’occasione è saltato sugli sci di Di Centa per metterglisi davanti. Nel finale, come prevedibile, sono  venuti fuori Svartedal e Hjelmeset (nella foto), che non sono soltanto due grandi specialisti del classico ma anche i più potenti del lotto. Sono scattati sulla rampa più dura e hanno fatto il vuoto in discesa, guadagnando una ventina di metri che hanno poi aumentato sul lungo rettilineo d’arrivo spingendo di sole braccia. Una lotta fra titani, con Svartedal davanti e Hjelmeset a recuperargli terreno centimetro dopo centimetro sul binario controllato.

Anche con loro Bauer ha cercato di attuare lo scherzetto riuscito con Di Centa, ma lo hanno respinto malamente: è bastata una spallata per spostarlo di un metro. Questione di differenza di stazza da parte loro, e di eccesso di presunzione e di arroganza da parte sua: evidentemente il successo gli sta dando alla testa.

Doveva essere una gara tattica e così effettivamente è stata fra i maschi, che si sono sempre controllati viaggiando in gruppo quasi compatto, con la squadra italiana subito all’attacco al primo giro quando Bauer è sembrato in difficoltà, e poi sempre nelle prime posizioni con Di Centa, Piller e Checchi particolarmente attivo a fare da spalla ai compagni meglio piazzati in classifica. Alla fine, caduto Di Centa per  un contatto con un tedesco nell’ultima discesa che con la caduta gli ha fatto perdere una ventina di secondi, è stato proprio lui il primo degli azzurri piazzandosi all’8° posto.  La conferma, come ha poi precisato, che il passo falso nella 15 km in classico che lo aveva relegato nelle retrovie era dovuta al mal di schiena che lo ha afflitto in quella giornata  piuttosto che  a problemi di tecnica, considerando che in classico è quello che si esprime meglio. E’ arrivato stanchissimo ma non provato, e pronto a dare nuovamente battaglia domani nell’inseguimento che si concluderà in cima al Cermis. Le gambe girano e la centralina funziona, ha tenuto a precisare….

 Ben differente la corsa femminile, Le donne, si sa, non ricorrono alla tattica del controllo reciproco; in più le finlandesi hanno saputo fare gioco di squadra a favore della Kuitunen (nella foto) che, dopo aver vinto la maggior parte degli abbuoni, ha potuto allungare nel finale arrivando tutta sola con una manciata di secondi di distacco. Arianna Follis ha retto bene per la maggior parte della gara, mollando solo nel finale quando ha attaccato la Kalla e la Kuitunen le ha replicato andandosene tutta sola. L’anno scorso sul Cermis aveva vinto, approfittando del vantaggio con cui era arrivata ai piedi della salita, ma aveva finito stremata. Ha ancora un grosso vantaggio, ma anche avversarie in  grado di metterla inm difficoltà. La Kalla, che è staccata di  secondi, ma pure la Follis, che leggerina com’è può mettere frutto il favorevole rapporto peso/potenza su rampe che sanno tanto di  sci alpinismo piuttosto che di fondo. E lei, anche nello sci alpinismo ha sempre trovato ben poche avversarie. L’impresa è alla sua portata: ha i mezzi e, quel che più conta, la convinzione.

Le impressioni degli azzurri

Le impressioni dei fondisti azzurri alla vigilia dell'ultima tappa del Tour de Ski che definirà il podio delle due classifiche.

Arianna Follis (4a nella classifica parziale femminile): "Oggi è andata meglio del previsto, avevo ottimi sci che mi hanno permesso di rimanere agganciata al trenino di testa. Gli skimen hanno fatto un grande lavoro, la nevicata ha mescolato le carte in tavola e mi hanno consigliato di cambiare sci appena prima di andare in pista, è stata un'ottima scelta. Ho guadagnato una posizione in classifica, domani giocherò le mie carte per salire sul podio. Sono staccata di 10" dalla Rotcheva che è terza, però nemmeno Kuitunen e Kalla possono ritenersi al sicuro. Ormai la stanchezza si fa sentire, una giornata di crisi può capitare a chiunque".

Pietro Piller Cottrer (3° nella classifica parziale maschile): "La nevicata avrebbe potuto metterci in difficoltà, ma disponevo di buoni sci. Ho fatto gran parte della gara nelle posizioni di vertice raccogliendo un discreto numero di secondi di abbuono, poi sono rimasto staccato sull'ultima salita di qualche metro. Il bilancio di giornata è ampiamente soddisfacente, pensare di battere Bauer in questo momento è impossibile, però in tanti ci davano per staccati in tecnica classica e sono rimasti delusi. Abbiamo posto le basi per una giornata finale da ricordare, domani sarà spettacolo".

Giorgio Di Centa (6° nella classifica parziale maschile): "Sono rimasto davanti per tutta la gara fino a quando sono caduto all'incirca a un chilometro dalla conclusione toccandomi con un tedesco e così ho perduto il treno giusto. E la seconda volta che finisco nella neve, lasciando preziosi secondi in classifica che mi potrebbero costare caro. Pazienza, cercherò di mettermi tutto alle spalle e dare tutto sul Cermis. L'anno scorso realizzai il terzo tempo, stavolta punto a fare meglio".

Valerio Checchi (18° nella classifica parziale maschile): "Ho giocato di squadra favorendo Piller Cottrer e Di Centa, ma soprattutto sono contento poiché ho dimostrato che la brutta prestazione di Nove Mesto era dovuta esclusivamente ad una giornata storta. E il Cermis mi può regalare altre soddisfazioni".

 

SUPER KUITUNEN CONQUISTA LA VAL DI FIEMME, FOLLIS E’ LI’

 

 L’apertura della settima giornata di gare del Tour de Ski è stata affidata alle donne con la 10 km in tecnica classica mass start. Una gara davvero vibrante ma che, come detto, alla fine ha sancito lo strapotere della leader provvisoria della classifica, la finlandese Virpi Kuitunen, ora assoluta favorita per la vittoria finale.

Una gara condotta con grande intelligenza tattica la sua, a prendere il comando fin dalle prime battute traghettata dalle compagne Saarinen, prima, e Muranen dopo. L’azione delle finlandesi prendeva vigore soprattutto in occasione dei passaggi dallo stadio di Lago di Tesero, al km 3,3 e 6,6. In palio i preziosi secondi di bonus ai fini della classifica (15” alla prima, 10” alla seconda e 5” alla terza), tutti conquistati dalla finlandese che, oltre a vincere la gara, si è assicurata altri 30” di margine, che potrà gestire nella tappa finale di domani con la terribile scalata all’Alpe del Cermis.

Partita subito forte, la Kuitunen ha aumentato il ritmo solamente in prossimità dei “traguardi bonus”, prima di sferrare l’attacco decisivo a 1500 metri dal traguardo e chiudere sola a braccia alzate sotto il traguardo.

All’inizio si pensava che le cose dovessero andare come un anno fa, con la Kuitunen a prendere subito il largo in compagnia della Saarinen, per poi chiudere in solitaria. Non è stato così oggi, invece. La finlandese ha preferito non forzare troppo (almeno, l’impressione è stata quella), soprattutto in vista della gara di domani che lei, viste le sue caratteristiche, potrebbe patire più delle altre. Certamente più della freschissima svedese Charlotte Kalla, anche oggi apparsa in gran forma e capace di recuperare subit o dalla sfortunata caduta che l’ha vista protagonista al chilometro 3 (nella foto il gruppo tirato dalla svedese Anna Hansson).

Al traguardo è seconda, a 4” dalla Kuitunen che, in virtù degli abbuoni, allunga in classifica proprio sulla Kalla, ora staccata di 39.7 (al termine della gara di ieri le due erano distanziate di soli 2 decimi di secondo). Terza, a completare il podio di giornata, la tedesca Kuenzel-Nystad, a 5”.

Tra le atlete di alta classifica, invece, è crollata la polacca Kowalczyk, solo 26.a a 1’10”. Un risultato che la fa scendere al quinto posto della generale ma che, al tempo stesso, regala una gioia all’azzurra Arianna Follis (ottima decima a 13” dalla vincitrice Kuitunen), che sale dal quinto al quarto posto e che ora è a soli 10” dal podio, ovvero dal terzo posto della russa Rotcheva (dalla Kuitunen invece paga 1’36”).

Tutto si deciderà dunque domani, con la “final climb” del Cermis. Una salita di 3,650 metri, con pendenza media dell’11% e punte del 28%. Una salita che arriverà al termine della 9 km a tecnica libera e che sancirà dunque la seconda vincitrice del Tour, con la Kuitunen che potrebbe ottenere un prestigioso bis.

Tra le altre azzurre, da sottolineare anche la buona prova della fiemmese (che dunque correva sulle nevi di casa) Antonella Confortola, 16ª a 29”, mentre Sabina Valbusa chiude 25ª a 1’09”. In classifica generale quest’ultima è 2ª, a precedere proprio la Confortola, 22ª.

Da sottolineare, infine, il ritiro delle norvegesi Bjoergen e Skofterud, per problemi di salute. Soprattutto la Bjoergen, una delle favorite per la vittoria finale, era sembrata in grossa crisi, particolarmente nella sprint di Asiago di ieri che avrebbe potuto essere la sua gara, lei che è un’ottima sprinter.

 

Le interviste

Virpi Kuitunen
L’idea di una mass start non mi elettrizzava molto, perché non credo che questo formato di gara sia il più adatto alle mie capacità. Inoltre le condizioni meteorologiche hanno giocato un ruolo importante nella gara: la pista era decisamente lenta e non era possibile tenere alto il ritmo per cercare di guadagnare un gran distacco sulle altre. Gli sci oggi erano decisamente buoni: avevo un ottimo scivolamento in discesa e altrettanta tenuta in salita. Gli skimen hanno veramente fatto un ottimo lavoro. Sull’ultima salita e lungo l’ultima discesa ho cercato di spingere il più possibile poiché sentivo urlare i responsabili del team svedese e credevo che la Kalla fosse in difficoltà. Invece è riuscita a far una grande gara e tenermi ad una distanza ragionevole. Inoltre credo che possa considerarsi fortunata di aver corso con queste condizioni meteorologiche perché non sono riuscita a spingere a tutta e non ha perso molti secondi. E’ stata un po’ più sfortunata quando è caduta, ma è qualcosa che può accadere durante una gara. Oggi inoltre abbiamo fatto un buon gioco di squadra e sono riuscita a vincere tutti gli sprint, guadagnando molti secondi. Una cosa che ha giocato a mio vantaggio per la generale. Nel finale poi ho dato tutto e sono riuscita a vincere. Pensando alla gara di domani, credo che la salita sia molto ripida e molto dura ma che si possa scalare. La mia tattica domani sarà sempre molto semplice: cercare di andare il più forte possibile e tagliare il traguardo per prima in cima al Cermis. Dopotutto sono sempre io la leader della clas sifica. So che la Kalla sta molto bene e che è molto forte in tecnica libera, ma domani non sarà facile pattinare in salita e questo cambia molto i valori in gioco (nella foto Kuitunen, a sinistra, e Kalla in testa al gruppo).

Charlotte Kalla
Sono caduta nella discesa dopo 3 km e questo ha influenzato molto la mia gara. Non so perché sono caduta, ricordo solo che mi sono trovata fuori dal percorso ed ero molto arrabbiata e desiderosa di ritornare nel gruppo. Dopo la caduta ho spinto molto forte e sono riuscita a fare un buon lavoro tornando in testa alla gara. Posso dire di non essere molto soddisfatta della prima parte, ma l’ultima parte della gara è stata molto buona e dopo tutto sono stata in grado di non perdere troppi secondi dalla Kuitunen. Oggi i miei sci erano molto buoni, la squadra svedese ha fatto un ottimo lavoro e devo proprio ringraziarli perché oggi le condizioni erano molto difficili. Devo ammettere che 40” sono tanti, prima di oggi ho sperato di perdere qualcosa in meno. Forse senza la caduta avrei potuto fare qualcosa in più. Non incolpo la squadra finlandese per il loro gioco di squadra agli arrivi sprint, al loro posto avrei fatto lo stesso, è una tattica di squadra e fa parte del gioco. Per quanto riguarda domani non so come riuscirò a scalare il Cermis, non ho mai visto la salita e penso che per me sia meglio non sapere cosa mi aspetta!

Classifica femminile

1. Kuitunen Virpi FIN 32.48.1; 2. Kalla Charlotte SWE 4.5; 3. Kuenzel-Nystad Claudia GER 5.1; 4. Rotcheva Olga RUS 5.5; 5. Zeller Katrin GER 5.6; 6. Sacheenbacher-Stehle Evi GER; 7. Hansson Anna SWE 5.7; 8. Muranen Pirjo FIN 12.4; 9. Steira Kristin Stormer NOR 13.0; 10. Follis Arianna ITA 13.2; 11. Kurkina Larisa RUS 17.2; 12. Smutna Katerina AUT 20.5; 13. Mischol Seraina SUI 28.3; 14. Majdic Petra SLO; 15. Johaug Therese NOR 29.6; 16. Confortola Antonella ITA 29.9; 17. Shevchenko Valentina UKR 32.9; 18. Korosteleva Natalia RUS 34.5; 19. Prochazkova Alena SVK 36.6; 20. Roponen Riitta-Liisa 37.2; 21. Medvedeva Evgenia RUS 57.2; 22. Tchekaleva Ioulia RUS 57.9; 23. Saarinen Aino Kaisa FIN 59.2; 24. Erbenova Helena CZE 1.04.1; 25. Valbusa Sabina ITA 1.09.3; 26. Kowalczyk Justyna POL1.10.4; 27. Jacobsen Astrid NOR 1.11.9; 28. Muerer Stemland Kristin NOR 1.15.1; 29. Hansson jenny SWE 1.21.1; 30. Nesterenko Lada UKR 1.21.7; 33. Moroder Karin ITA 1.27.5; 35. Genuin Magda ITA 1.54.6

Classifica generale dopo la 7a tappa

1. Kuitunen 2.06.44.4 abbuono 45”); 2. Kalla +39.7 (abbuono 10”); 3. Rotcheva 1.26.2; 4. Follis 1.36.4; 5. Kowalczyk 2.19.1; 6. Korosteleva 2.39.7; 7. Sachenbacher 3.01.4; 8. Kuenzel 3.07.4 (abbuono 5”); 9. Zeller 3.15.2 (abbuono 10”), 11. Mischol 3.16.8; 12. Shevchenko 3.19.6; 13. Saarinen 3.20 8 (abbuono 10”); 14. Jacobsen 3.21.0; 15. Muranen 3.22.8; 16. Hansson Anna 3.53.4; 17. Majdic 3.57.8; 18. Steira 3.58.0; 19. Johaug 4.27.6; 20. Kurkina 5.09.4; 21. Valbusa Sabina 5.14.8; 22. Confortola Antonella 5.29.0; 23. Prochazkova 6.20.7; 24. Boehler 6.23.7;25. Ivanova 6.30.4; 26. Smutna 6.42.2; 27. Muerer 7.06.1; 28. Medvedeva 7.06.7; 29. Tchekaleva 8.05.8; 30. Genuin 8.11.3; 37. Moroder 1053.6

Classifica finale sprint

1. Kuitunen 2.36; 2. Follis 1.49; 3. Muranen 1.46; 4. Kowalczyk 1.39; 5. Korosteleva 1.30; 6. Kalla 1.25; 7. Genuin 1.25; 8. Saarinen 1.16; 9. Jacobsen 1.14; 10. Prochazkova 1.12; 21. Valbusa 0.19; 30. Moroder 0.5

FOTOFINISH NORVEGESE, GLI AZZURRI TORNANO IN CORSA

 

 Mass start controllata dall’inizio alla fine, con rari allunghi solo in vista dei traguardi con l’abbuono. Una gara corsa alla grande dagli italiani, riscopertisi protagonisti anche nella tecnica storicamente avversa ai colori azzurri, anche se nel finale a gioire è la Norvegia, con la doppietta siglata da Hjelmeset e Svartedal, a giocarsi la vittoria al termine di un’emozionante volata al fotofinish, col tedesco Goering tornato alla ribalta al terzo posto, a 3” dai primi due, imprendibili nei metri finali.

Emozionante l’intera gara, con la partenza a razzo degli azzurri Piller Cottrer e Di Centa (al centro della foto) subito al comando alla ricerca di importanti secondi di bonus per la classifica (cinque i traguardi volanti). Avvio stentato, invece, per il ceco Lukas Bauer, leader della generale, in difficoltà con i materiali. Cruciale, infatti, la scelta della sciolina, soprattutto in virtù della nevicata che ha caratterizzato la giornata. Bauer, incerto fino all’ultimo, ha deciso di cambiare gli sci proprio poco prima del via, optando per uno particolare che non necessitava di sciolina. Uno sci che, una volta caldo, garantisce ottime performance, come poi dimostrato da Bauer. Il ceco, infatti, dopo il difficile avvio torna sotto e conquista ben 45” di abbuono, vincendo gli ultimi tre traguardi volanti, con gli italiani subito dietro: oltre a Di Centa e Piller Cottrer, grandi protagonisti, si facevano vedere anche Checchi (lo vediamo, sotto, in mezzo ai battistrada) , Santus e Zorzi.

 Sembrerebbe la gara per gli italiani, che alla fine però pagano lo sforzo. Ad uscire, a quel punto, sono i norvegesi, rimasti al coperto fino alla fine. Vince Hjelmeset battendo al fotofinish Svartedal, per un duello tutto vichingo. Terzo è Goering, mentre il migliore degli italiani è Checchi (ottavo a soli 9”). Il leader Bauer chiude settimo (a 7”), mentre il norvegese Gjerdalen, secondo in graduatoria, è ottimo quarto a 5”.

Per i colori azzurri, bene anche Piller Cottrer, 11° a 11”, mentre Di Centa, condizionato dalla caduta nel finale, chiude 16° a 22”. A punti anche Santus (17° a 23”), Schwienbacher (28° a 48”) e Zorzi (30°), con quest’ultimo a pagare con i crampi all’ultimo giro lo sforzo della prima parte di gara.

Comunque una grande prestazione che lascia ben sperare per il gran finale di domani. In programma la 9 km femminile e la 10 km maschile a skating con partenza ad inseguimento sulla base dei distacchi, con la massacrante e spettacolare “final climb” del Cermis: 3,650 metri di salita con una pendenza media dell’11% e punte del 28%. Il Cermis sarà il giudice supremo del Tour, a incoronare chi seguirà nell’albo d’oro Thobias Angerer e Virpi Kuitunen (che potrebbe concedersi il bis), vincitori della prima edizione.

Per gli italiani grandi possibilità di podio. Al femminile con Arianna Follis (ora quarta a soli 10” dal terzo posto), mentre al maschile Piller Cottrer è al momento terzo (a 2’23” dal leader Bauer e a 34” dal secondo posto di Gjerdalen).

Start femminile alle ore 11.58 e maschile alle 14.15.    (Servizi e foto Newspower Canon)

Le interviste

 Odd Bjoern Hjelmeset (Vincitore della tappa odierna)
Oggi avevamo una strategia di gara preparata a tavolino per conquistare più punti possibili agli sprint, per aiutare i nostri compagni di gara nelle varie classifiche generali. Io ho fatto la mia parte nei primi due sprint ma poi non mi sono sentito al meglio e ho preferito riposarmi un po’ negli altri tre. Ho approfittato dei vari giri per provare la sciolina, la tenuta degli sci nei vari binari e sulle varie salite, poi nell’ultimo giro ho spinto a tutta cercando di andare più forte possibile. Lo sprint finale ha ricordato un po’ quello di Oberstdorf nel 2005, con l’ultima salita a tutta e tanti norvegesi davanti. Le condizioni meteorologiche di oggi non erano delle migliori, comunque sono riuscito fare un’ottima gara e sono molto soddisfatto. L’unica nota negativa è che ho dovuto sprintare contro un mio connazionale. Svartedal è andato molto forte ed avrebbe meritato la vittoria. Avrei preferito sprintare contro chiunque altro piuttosto che contro un amico come lui, comunque alla fine ho avuto la meglio e mi è andata bene. Riguardo a domani, non ho alcuna ambizione, né in classifica generale né per quanto riguarda la tappa. Cercherò solo di arrivare in cima con le mie gambe e finire questo Tour de Ski.

Lukas Bauer (Leader della classifica generale del Tour de Ski)
Oggi abbiamo dovuto affrontare delle condizioni meteorologiche molto particolari. Ho testato vari tipi di sci prima della partenza ma niente sembrava funzionare bene. Questo mi ha fatto innervosire un po’ ed alla fine ho deciso di utilizzare gli RCS Classic Zevo, un tipo particolare di sci che non necessita di alcun tipo di sciolina. Li avevo già provati in allenamento alcune volte e sapevo che sono molto performanti solo in condizioni particolari, ma ho deciso di prendermi questo rischio. Quando la gara è cominciata, il primo giro è stato molto duro per me. Gli sci non sembravano andare benissimo e ho rischiato quasi di cadere. Ho pensato addirittura di fermarmi, ma poi tutto ha cominciato ad andare di bene in meglio. Così mi sono disinteressato dei primi sprint, risparmiandomi un po’ per la distanza, e credo di aver fatto bene. Quando mi sono sentito meglio ho deciso di andare davanti ed affrontare gli altri. Sono riuscito a prendere gli ultimi tre sprint guadagnando secondi importanti nella classifica generale.
Domani affronteremo la salita del Cermis. Non voglio pensare ad alcuna strategia o tattica per domani, voglio solo raggiungere il traguardo in miglior posizione possibile. Oggi darò un’occhiata alla salita, ma credo sia meglio non conoscerla a fondo e non sapere bene quello che ci aspetta. In ogni caso, ho sempre 2’ di vantaggio sugli altri, ma non sono una garanzia per la vittoria. I giochi sono ancora aperti e ci sono avversari tosti da battere. Vedremo domani, l’unica certezza è che combatterò e darò il meglio di me.

Petter Northug (Leader della classifica sprint)
Oggi sono riuscito ad assicurarmi la vittoria nella classifica degli sprint e sono molto felice di questo, come lo sono della vittoria di ieri. Ora devo solo giungere in cima al Cermis per portare a casa la maglia di leader degli sprint. Oggi avevamo una strategia di gara preparata a tavolino che consisteva nel vincere più sprint possibili, sembra che la nostra tattica abbia funzionato bene e credo che possiamo essere soddisfatti a livello di squadra. Riguardo a domani, sono molto motivato e cercherò di fare del mio meglio. La salita è molto dura e può spaventare molto ma credo che facendo del mio meglio si possa fare una buona gara.

Classifica della 7a tappa

 1. Hjelmesdet Odd Bjoern NOR 1:00:17.8 (nella foto); 2. Svartedal Jens Arne NOR +0.0 F.F.; 3. Goering Franz GER 3.2; 4. Gjerdalen Tord Asle NOR 5.2; 5. Teichmann Axel GER 5.5; 6. Dementiev Eugeni RUS 62; 7. Bauert Lukas CZE 7.5; 8. Checchi Valerio ITA 9.0; 9. Angerer Tobias GER 10.2; 10. Hetland Tor Arne NOR 10.2 F.F:; 11. Piller Cottrer Pietro ITA 11.0; 12. Nousiainen Ville FIN 12.8; 13. Northug Petter NOR 20.4; 14.Dahl John Kristian NOR 21.1; 15. Roenning Eldar NOR 21.9; 16. Di Centa Giorgio ITA 22.2; 17. Santus Fabio ITA 23.7; 18. Batory Ivan SVK 23.9; 19. Filbrich Jens GER 25.2; 20. Koukal Martin CZE 33.0; 21. Sommerfeldt Rene GER 34.2; 22. Oestensen Simen NOR 36.3; 23.Legkov Alexander RUS 36.6; 24.Larsson Mats SWE 37.1; 25. Leybyuk Roman UKR 37.6; 26. Cherepanov Sergey KAZ 39.9; 27. Jaks Martin CZE 43.5; 28. Schwienbacher Freddy ITA 48.1; 29. Pankratov Nikolai RUS 1.04.0; 30. Zorzi Cristian ITA 1.09.9; 45. Pasini Renato ITA 2.50.8

Classifica dopo la 7a tappa

1. Bauer 3:04:22.3 (abbuono 45”); 2. Gjerdalen +1.49.8 (abbuono 10”); 3. Piller Cottrer 2.23.7 (abbuono 10”); 4. Svartedal 2.41.2 (abbuono 25”); 5. Hetland 2.48.1; 6. Di Centa 2.58.4 (abbuono 30”); 7. Northug 3.01.8; 8. Dementiev 3.20.0; 10. Teichmann 3.40.7; 11. Koukal 3.43.8; 12. Goering 3.46.5 (abbuono 5”); 13. Jaks 3.54.1; 14. Nousiainen 4.02.7; 15. Angerer 4.19.3; 116. Roenning 4.23.8; 17. Oestensen 4.30.8; 18. Checchi 4.34.2; 19. Vylegzhanin 4.43.4; 20. Legkov 4.52.9; 21. Hjelmeset 4.57.3 (abbuono 35”); 22. Soedergren 5.09.0; 23. Pankratov 5.14.4; 24, Filbrich 5.38.1; 25. Santus 5.40.9; 26. Hoffmann 5.44.1; 27. Larsson 6.0.0.2; 28. Zorzi Cristian 6.39.3; 29. Jonnier 6.52.4; 40. Schwienbacher 9.03.1; 43. Pasini 14.42.8

Classifica finale Sprint

1. Northug 1.44.44; 2. Hetland 1.44.52;3. Di Centa 1.36; 4. Morilov 1.30; 5. Gjerdalen 1.28; 6. Bauer 1.25; 7. Vylegzhanin 1.16; 8. Dahl 1.06; 9. Chebotko 1.01; 10. Parfenov 0.59; 13. Piller Cottrer 0.54; 15. Zorzi 0.51; 19. Pasini 0.40; 25. Schwienbacher 0.16; 41. Checchi 0.1

MORZENTI: VAL DI FIEMME IN POLE POSITION PER I MONDIALI 2013

 La due giorni conclusiva del Tour de Ski in Val di Fiemme è stata anche occasione per parlare di mondiali. Un dibattito favorito dalla presenza sia del presidente della FISI Giovanni Morzenti che di quello della FIS Kasper, che si sono incontrati e hanno dunque potuto parlare della candidatura mondiale della Val di Fiemme, in lizza per la rassegna iridata di sci nordico del 2013. Il responso lo si avrà a Città del Capo il 29 maggio prossimo, in occasione del congresso della FIS.

“Siamo in pole position, ha commentato dopo l’incontro il presidente della FISI Giovanni Morzenti (nella foto con De Godenz, presidente del Comitato organizzatore);  la federazione che io rappresento appoggia il Trentino e la Val di Fiemme con molta convinzione. Dall’incontro odierno abbiamo ottenuto dei giudizi molto positivi. La FISI appoggia con convinzione la candidatura fiemmese, così come quella di Cortina per l’alpino, ma è indubbio che quella della Val di Fiemme sia una posizione forte. La manifestazione odierna e l’organizzazione della stessa hanno ottenuto un tale plauso che si può guardare con fiducia al mondiale del 2013… ed ospitarlo. La FIS chiaramente non si può esprimere in merito, ma il giudizio organizzativo, così come quello tecnico, sono ottimi. Personalmente torno qui in Val di Fiemme dopo un po’. Ho girato molto e posso dire che sicuramente la Val di Fiemme ha dimostrato ancora una volta la propria competitività e di meritare il sostegno di tutti”.

La FISI corre dunque a braccetto con la Val di Fiemme, che può guardare con fiducia al 2013, per quello che sarebbe il tris iridato fiemmese, dopo le già positive esperienze del 1991 e del 2003.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 
 



Da staff, Sabato, 05 Gennaio 2008 19:57, Commenti(0)
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