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Come costruire gli sprinter al di fuori della distanza

Gli assoluti di Cogne hanno evidenziato una problematica che viene trascurata, quella di una preparazione specialistica da cominciare fin da giovani. I casi di Gaia Vuerich e Glauco Pizzutto

 25 DICEMBRE - Dove va lo sprint italiano? Se si guarda ai risultati degli assoluti di Cogne, di speranze per il futuro ce ne sono poche poiché, invece che avanzare, sembra marciare all’indietro. Come i gamberi, tranne qualche eccezione, in Coppa si fatica a superare la qualifica. A Cogne sul podio è salita la vecchia guardia:  nell’ordine Renato Pasini, Cristian Zorzi  e Bruno Debertolis, che hanno rispettivamente 30, 35 e 29 anni. I primi due, iridati del Team sprint, in condizioni del genere, possono quasi vivere di rendita; degli altri tre finalisti, Marco Fiorentini ha 26 anni, Loris Frasnelli 28, Fabio Pasini 27. E i giovani? Dietro di loro il meglio piazzato è Nicola Morandini, 24 anni, vincitore della finale B e quindi classificato al settimo posto, davanti a Marco Fiorentini, classe 1981, Freddy Schwienbacher (1975), David Hofer (1983), Fulvio Scola (1982), Andrea Zattoni (1987) e Giorgio Di Centa (1972).
Il più giovane è quindi Zattoni, primo degli Under 23, comunque indecifrabile in questa gara a skating considerando che lui è uno specialista del classico. L’unico, diremmo, e visto come sono andate le cose, più di così non poteva fare.

 Fra le donne la situazione è nettamente peggiore, sia sul piano qualitativo che quantitativo. Tredici iscritte, assente Arianna Follis, il titolo è andato a Elisa Brocard che è giovane (1984) e, pur non essendo una sprinter, ha brillantemente preceduto Karin Moroder; al terzo posto Barbara Moriggl che ha anticipato sulla linea Sabina Valbusa. Di più, attualmente, il settore non offre, è tutto da costruire, guardando indietro, alle juniores e alle aspiranti, per puntare al futuro. Fra le prime ha dominato Ilenia Casali (nella foto) ; fra le più giovani Gaia Vuerich.  La Casali a sua volta non è certamente una sprinter: vince di potenza, in forza del motore di cui dispone, ha ancora problemi di tecnica da risolvere.

Gaia Vuerich, 1991, ha ribadito sul campo quanto recentemente avevamo scritto su di lei e la sorella maggiore Valentina. Dello sprinter ha tutte le qualità necessarie: tecnica, perfetta padronanza degli sci in qualsiasi condizione, cattiveria indispensabile, capacità di farsi rispettare, voglia di arrivare.  Ha vinto naturalmente nella categoria aspiranti e, in qualifica, ha ottenuto il secondo miglior tempo assoluto, pochi centesimi in più di quello realizzato da Elisa Brocard. La ragazza, dunque, c’è e sui suoi 16 anni si può investire, ma al di fuori della solita trafila, Cioè senza passare dalla squadra juniores ma inserendola direttamente  nella squadra nazionale sprint allenata da Franz Semenzato come è stato fatto con Andrea Zattoni che dovrebbe essere nella Under 23 ma ha saltato questo gradino e ha già esordito in Coppa del Mondo. E nell’occasione è stato il solo azzurro a qualificarsi. Gaia potrebbe allenarsi con la squadra maggiore, graduando  i metodi della stessa, per poi correre con i giovani. L’importante è che si segua la preparazione degli sprinter, che differisce sostanzialmente da quella della distanza.

 Sulla stessa falsariga andrebbe impostata la strada di Glauco Pizzutto, che a Cogne ha  vinto lo sprint di categoria lasciandosi alle spalle Dietmar Noeckler, Richard Tiraboschi, Fabio Clementi, Matteo Ceol e Janmatie Kostner. Era già stato convocato per i Mondiali juniores ma rimase al palo quando si resero conto che era in soprannumero rispetto al massimo contingente previsto. Una beffa: errori che non dovrebbero capitare. L’anno scorso ha avuto una stagione negativa, quest’anno è invece partito bene. Dovrebbe essere convocato nella squadra juniores per la prossima gara di Coppa Europa a Olten, il 10 gennaio.

Ma quello della squadra juniores, in quanto sprinter non dovrebbe essere il suo cammino “naturale”: dovrebbe gareggiare con la categoria, come sarebbe il caso di Gaia Vuerich per quanto sia ancora aspirante, ma prepararsi anche lui per lo sprint con la squadra di Semenzato così come fa Zattoni, e seguire la particolare metodologia di preparazione impostata dall’allenatore degli sprinter anche con il Centro Sportivo Esercito per il quale è tesserato. Non certo per un privilegio particolare, ma per il semplice fatto che l’allenamento degli sprinter è del tutto diverso da quello per la distanza.

Se n'è accorto anche Giorgio Di Centa che ha così commentato la sua prestazione: "Non ho avuto problemi in qualificazione ma dai quarti in poi ho sentito la mancanza di preparazione specifica per uno sprint, e di assuefazione alla ripetizione delle prove. Ci prepariamo in anaerobico per un minuto, mentre qui lo sforzo durava il doppio e ogni volta l'acido aumentava senza possibilità di recupero. In finale addirittura non sentivo più le gambe". Cosa normale, del resto, che il bicampione olimpico ha riconosciuto con quell'onestà che lo contraddistingue in ogni occasione. Ha la tenuta alla distanza, ma non quella alle ripetute che è caratteristica degli sprinter, appositamente e non solo saltuariamente allenata.

 Sarebbe ora di rendersene conto e di attuare anche in Italia gli stessi sistemi che, in Svezia e in Norvegia, hanno portato in Coppa del Mondo i giovani che dominano le gare sprint. Prima solo in classico, adesso pure a skating. Li hanno letteralmente “costruiti” con metodologie specifiche, con una preparazione partita da lontano, già con i ragazzini, sul campo e in palestra, e che sta dando adesso i frutti, mentre noi, per stare a galla, mettiamo in campo trentenni e over 30. Lo sprint lo abbiamo snobbato e continuiamo a farlo tuttora: basta vedere quante sprint ci sono nel calendario giovanile. Poi può capitare ugualmente che vinciamo il titolo  mondiale della gara a coppie con Renato Pasini e Cristian Zorzi, che sprinter sono diventati in età matura, quando ormai  era troppo tardi per riuscire ad esaltare certe doti, ma questo è un altro discorso. In questo caso una buona dose di fortuna, auto eliminazione di svedesi e norvegesi, classe e grinta dei due iridati. Situazione che difficilmente potrà ripetersi.

Cambiata la direzione agonistica dopo la nomina di Morzenti a presidente della Fisi, si è pensato bene di aggregare la squadra Under 23 a quella juniores, ma non si è fatto analogo discorso con gli sprinter. Nella squadra, costituita da Zorzi, Frasnelli, Scola, Zattoni e Karin Moroder, si è ultimamente inserita Magda Genuin, e non è certo un caso che proprio a Rybinsk abbia fatto un notevole salto di qualità approdando per la prima volta ad una finale e conquistando il quarto posto, miglior piazzamento in carriera.

Sono osservazioni, quelle che avanziamo, non certamente dettate da spirito di polemica, poiché non ce n’è motivo, ma semplicemente come suggerimento frutto di esperienza fin troppo annosa, che quando se n’è parlato hanno trovato d’accordo anche lo stesso direttore tecnico Fauner e l’allenatore Semenzato.  Non dovrebbe essere la difficile situazione economica della Fisi a creare problemi per l’attuazione di un disegno del genere per il semplice fatto che non è una questione di costi ma di volontà politica e di visione nel futuro, a fronte di una navigazione a vista come è quella che si protrae da troppo tempo.

 Il cambio dei vertici federali, e quindi anche della direzione agonistica, ha praticamente annullato, per ripartire su diversi concetti, quanto di buono aveva avviato la precedente direzione agonistica di Albarello che qualche risultato eclatante l’aveva sicuramente ottenuto e aveva avviato un progetto. Come in politica, si è registrato il classico “spoiling system”: peccato che, come dice un vecchio motto, con l’acqua sporca sia stato buttato via anche il bambinello che si stava lavando. E cioè quel progetto di Roberto Campaci che, ad eccezione delle Alpi Centrali che ora con Beppe Barzasi hanno preso in mano il pallino, aveva invece ottenuto il consenso di altri comitati che vanno per la maggiore e ora si trovano sbalestrati. Pensiamo che sarebbe stato più opportuno discuterne per puntare su una specie di compromesso che, insieme ai nuovi programmi, invece che cancellarlo tenesse conto anche di quanto di buono è stato fatto e pensato nel recente passato. Così almeno vorrebbe il buon senso e un minimo di competenza.

Ma ce n’è ancora o trionfa la presunzione? Il dubbio è forte dopo quel che si è visto a Cogne nel pursuit dove si sono fatti partire insieme juniores e seniores e poi si sono fermati i doppiati. Lo prevede il regolamento, ma questo va applicato con il buon senso di cui sopra.  I doppiaggi erano prevedibili con un anello così corto - che poteva tranquillamente essere allungato - e con concorrenti di diverso valore che in questo modo sono stati estromessi in quella che, oltre  essere per loro la gara della vita, costituiva anche un termine di confronto con gli atleti più forti. Una trasferta e un'occasione sprecate, per di più in tempi di vacche magre anche per i Comitati. (le foto di Glauco Pizzutto sono riprese dal sito www.annadesign.org di Anna Rosa, in fase di costruzione)

Per ulteriore confronto, ripetiamo la classifica della sprint di Cogne.

Seniores maschile

1. Pasini Renato (Forestale); 2. Zorzi Cristian (Fiamme Gialle); 3. Debertolis Bruno (Fiamme Gialle); 4. Fiorentini Marco (Fiamme Oro); 5. Frasnelli Loris (Fiamme Gialle); 6. Pasini Fabio (Esercito); 7. Morandini Nicola (Fiamme Gialle); 8. Schwienbacher Freddy (Fiamme Gialle); 9. Hofer David (Carabinieri); 10. Scola Fulvio (Fiamme Gialle); 11. Zattoni Andrea (Fiamme Gialle); 12. Di Centa Giorgio (Carabinieri)

Seniores femminile

1. Brocard Elisa (Esercito); 2. Moroder Karin (Forestale); 3. Moriggl Barbara (Forestale); 4. Valbusa Sabina (Forestale); 5. Santer Stephanie (Fiamme Gialle); 6. Confortola Antonella (Forestale); 7. Bachmann Valentina (Forestale); 8. Piller Marina (Fiamme Gialle)

Under 23 maschile

1. Zattoni Andrea (Fiamme Gialle); 2. Martinelli Alan (Carabinieri); 3. Vanzetta Alex (Fiamme Gialle); 4. Lenzi Damiano (Fiamme Gialle)

Under 23 femminile

1. Bachmann Valentina (Forestale); 2. Iellici Daniela (Carabinieri); 3. Grill Elisa (Fiamme Oro); 4. Pellegrini Sara (Valzoldana)

Juniores maschile

1. Pizzutto Glauco  (Esercito); 2. Noeckler Dietmar (Amateur Langlaufverein); 3. Tiraboschi Richard (Valserina); 4. Clementi Fabio (Carabinieri); 5. Ceol Matteo (Fiamme Gialle); 6. Kostner Janmatie (Gardena Raiffeisen); 7. Anselmet Henri (Gran Paradiso); 8. Sciullo Domenico (Pescocostanzo); 9. Tonet Davide (Forestale); 10. Lorenzini Gianluca (Castionese); 11. Ceolan Mirko (Cornacci)

Juniores femminile

1. Casali Ilenia (Esercito); 2. Karnutsch Karin (Fiamme Gialle); 3. Debertolis Ilaria (Primiero); 4. Gorra Melissa(Esercito); 5. Vuerich Valentina (Forestale); 6. Birtele Eleonora (Bosco); 7. Morandini Lisa ( Fiamme Gialle); 8. Obletter Katherina (Gardena Raiffeisen)

Aspiranti maschile

1. Pellegrino Federico (Saint Barthelemy); 2. Vierin Francois (Gran San Bernardo); 3. Nizzi Enrico (Dolomitica); 4. Schwienbacher Michael (Ultimo); 5. Ronc Cella Francois (Gressoney); 6. Steinwandter Lukas (Dobbiaco); 7. Giordanetto Michele (Valle Stura); 8. Bosin Simone (Cermis); 9. Buzzoni Piergiorgio (Primaluna); 10. Boglino Gabriele (Gressoney); 11. Cantoni Daniel (Livigno); 12. Zampieri Stefano (Castionese)

Aspiranti femminile

1. Vuerich Gaia (Fiamme Gialle); 2. Matli Elisa (Formazza); 3. Schroffenegger Julia (Gossensass); 4. Bee Gloria (Sovramonte); 5. Gilmozzi Michela (Cornacci); 6. Giordanengo Wanda (Ski College Limone Piemonte); 7. Maguet Carole (Torgnon); 8. Agreiter Debora (Ski Club Ladini); 9. Bettega Lorenza (Primiero); 10. Galli Jessica (Livigno); 11. Venturini Tulikki (Gran Paradiso); 12. Longo Alice (Primiero)

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Martedě, 25 Dicembre 2007 19:54, Commenti(0)
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