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ELEZIONI FISI: LISTONE UNICO, COPPI PRESIDENTE ''BLINDATO''

Fuori gioco altri ipotizzati concorrenti come Manuela Di Centa o Evelina Christillin, è questa la soluzione che si va profilando per l'assemblea federale di giugno che voterà il Consiglio per il quadriennio. Scelte di qualità: in corso contatti fra Comitati.

Dopo le medaglie olimpiche è venuto per il fondo il momento di pretendere maggiore autonomia all'interno della Fisi: pure decisionale e non solo economica.

1 7.03.06 - Consulta Fisi: Coppi candidato unico per le elezioni

La Consulta nazionale Fisi riunita oggi a Bergamo ha indicato quale candidato unico per la tornata elettorale del prossimo maggio Gaetano Coppi per la carica di presidente. Nei prossimi giorni, in una serie di riunioni che si terranno fra i Comitati regionali Fisi e la presidenza, saranno delineate le linee programmatiche che Coppi

16.03.06 - La Fisi ad elezioni entro maggio

Il Consiglio federale, riunito oggi a Bergamo, ha deliberato che la Federazione Italiana Sport Invernali andrà ad elezioni entro il prossimo mese di maggio. La decisione è arrivata in serata: data e luogo della prossima Assemblea elettiva Fisi saranno determinati nei prossimi giorni. Per domani, sempre a Bergamo, è in programma la Consulta nazionale con tutti i presidenti degli organismi zonali.
Il prossimo Consiglio federale è programmato per il 12 aprile.

SPORT INVERNALI – vertice Fisi: Gaetano Coppi verso la riconferma

di renato angonese - Frassinoro-Piandelagotti (M0) (r.a.) – Ospite degli organizzatori modenesi dei Campionati Italiani “ragazzi” di sci nordico il presidente Fisi Gaetano Coppi, fresco di Consiglio Federale e di “consulta” dei Presidenti dei Comitati Regionali Fisi traccia un bilancio della due- giorni con lo sguardo rivolto al futuro:

“Sciolti i dubbi procedurali si andrà al rinnovo del Consiglio Federale il prossimo giugno – commenta il numero uno della Federsci – probabilmente nella prima decade con Assemblea Federale che indiremo a Modena. All’intermo dei vari comitati c’è accordo sulla mia candidatura e sono in attesa che gli stessi forniscano la rosa dei candidati. In particolare puntiamo sulla qualità degli stessi più che sulla loro quantità. Su questo punto specifico l’accordo è pieno. Chi entrerà in consiglio dovrà essere incisivo e sicuro di poter lavorare. In questi giorni abbiamo anche definito una novità importante….”.

Quale?

“D’intesa coi Comitati Regionali si è lavorato – prosegue Gaetano Coppi – per creare un organismo operativo composto da quattro consiglieri federali cui andranno ad aggiungersi altrettanti presidenti di comitato per mantenere stretto e costante il raccordo fra i vertici federali ed il territorio visto che si deve lavorare assieme nell’interesse della Federazione.” “Mai prima d’ora – aggiunge Rino Marchesi, emiliano, consigliere federale con delega ai rapporti con i Comitati – mi era capitato di trovare tanta unanimità sul nome di Gaetano Coppi com’è accaduto in sede di “consulta”

Allora altri candidati non sono all’orizzonte……

” Se qualcuno si muoverà – riprende il presidente – la considero una mossa di disturbo. Comunque ognuno ha, ovviamente, la possibilità di farsi avanti. Con il rinnovo delle cariche a giugno avremo la possibilità di reimpostare il lavoro per il prossimo quadriennio olimpico anche perché alcune decisioni le abbiamo già assunte”.

Quali?

“Per quanto riguarda i direttori agonistici c’ è la conferma per Flavio Roda (sci alpino), Marco Albarello (sci nordico) e Carlo Andreatta (slittino). Qualche movimento è previsto per le altre discipline così come a livello di tecnici ed atleti perché ad imporlo è un attento quanto sereno esame della situazione determinatasi in questi mesi”.

Si è anche parlato di un ruolo da affidare a Stefania Belmondo…

.”Sarei felicissimo se accettasse di lavorare per i nostri giovani. L’idea potrebbe essere quella di organizzare in Piemonte degli stages settimanali in cui far affluire giovani e giovanissimi fondisti affidandoli alle sue doti di “docente” ed al suo carisma di campionessa. Sarebbe importantissimo che l’idea andasse a buon fine”.

E sui futuri organici….

“Le squadre verranno smagrite perché prima le avevamo potenziate in chiave olimpica. Cercheremo una collaborazione più efficace con i Corpi Militari dove alcuni effettivi potrebbero rimanere fino alla vigilia della stagione, altre idee sono allo studio. C’è la necessità che gli atleti sentano l’impegno assumendosene le conseguenti responsabilità senza sentirsi “arrivati” una volta in maglia azzurra.

Sul piano finanziario, venendo a cessare l’apporto del Toroc, questi prossimi mesi verranno utilizzati per concentrare la nostra attenzione sugli sponsor. Economicamente la Fisi chiude il bilancio sugli stesi livelli di quand’era iniziato il nostro impegno.

Siamo inoltre convinti – conclude il presidente – che sul piano organizzativo sia possibile portare in Appennino una manifestazione di rilevo ogni inverno. In particolare lo sci di fondo, in questo, sta dimostrando di saperci fare mentre per lo sci alpino non si tratta di organizzazione carente ma di strutture ricettive che la Federazione Internazionale dello Sci richiede presenti prima di attribuire le gare e che ancora non risultano del tutto disponibili”. L’intento, sembra dunque di capire, è quello di un rinnovo nella continuità tenendo attentamente conto di attuali situazioni che potrebbero richiedere anche interventi di un certo peso.

I comunicati stampa sono stati ripresi dal sito della Fisi. Sono dunque da considerare documenti “ufficiali” della Federazione e spiegano quelle che sono le intenzioni di Coppi per il prossimo quadriennio. Prima di tutto la conferma di Roda, Albarello e Andreatta, i CT dello sci alpino, del fondo e dello slittino. Se il secondo e il terzo hanno ottenuto medaglie d’oro e quindi la conferma ci sta tutta, per il primo, che ha fallito completamente l’obbiettivo olimpico, è solo questione di fiducia. Tutta da valutare, comunque, perché ben difficilmente nel nuovo quadriennio Coppi potrà avere mani libere come è avvenuto finora. Conserva ancora qualcosa del carisma, ma la faccia l’ha persa. Non può più fare il “ducetto”. Se non ci saranno altre candidature, che lui considererebbe “di disturbo”, il listone che verrà presentato all’assemblea elettiva di giugno potrà vantare una votazione di tipo bulgaro. Il Consiglio federale che ne uscirà, comunque, non sarà come quello appena scaduto, costituito dal gruppetto di fedelissimi che gli hanno dato manforte e dai “peones” senza voce in capitolo, ma da un organismo operativo che deciderà insieme a lui. Che resterà il “primo fra i pari” ma blindato. Ci saranno ancora i suoi pretoriani ma non più determinanti: il confronto con gli altri diverrà indispensabile. Se così non fosse, ci si può ripensare.

I candidati di qualità cui Coppi allude nell’intervista di Renato Angonese, infatti, non dovrebbero più permettergli di fare il bello e brutto tempo, di prendere decisioni a proprio piacere, anche contro il buonsenso comune come è avvenuto più volte. Proprio su questa linea sono in corso contatti fra i Comitati più rappresentativi perché la scelta cada su personaggi che non si limitino a esprimere incondizionatamente il loro assenso, ma sappiano tirar fuori gli attributi quando e se ne dovesse presentare la necessità. Meglio pochi ma buoni e decisivi, perché non si verifichi più il caso che il Comitato più forte, le Alpi Centrali, che annoverava 7 consiglieri fra cui il vice presidente, nel momento delle scelte conti come il due di picche. Si può passare per fessi una volta, ma non continuare.

 Quanto all’eventuale concorrenza per la presidenza, i nomi finora emersi sono quelli di Manuela Di Centa (nella foto a sinistra) e di Evelina Christillin. La prima, se inizialmente poteva disporre di qualche buona carta da giocare in quanto vice presidente vicario del Coni, si è praticamente tagliata fuori da quando è stata candidata alle elezioni per Forza Italia. Sarà sicuramente eletta, ne trarrà un beneficio economico e si assicurerà la pensione, ma l’approdo alla Camera dei deputati automaticamente le farà perdere il posto di vice presidente. Si è già autosospesa ma, se non sarà lei a dimettersi, verrà sfiduciata dalla Giunta. C’è già pronto il sostituto. Il presidente Petrucci, infatti, non vuole parlamentari nell’esecutivo, tanto più se, stando ai sondaggi, faranno parte della cordata perdente e quindi con scarso peso politico e ancor meno voce in capitolo.

Evelina Christillin (nella foto a destra) è stata invece sollecitata a concorrere dagli Enti locali piemontesi: Regione e Provincia in primo luogo. Come vice presidente del Toroc potrebbe vantare il grande successo ottenuto dalle Olimpiadi ma, di certo, non la gestione economica delle stesse. Troppi soldi sperperati: sono già in ballo delle inchieste. Comunque ha già detto di no: alla presidenza della Fisi, opinabile, antepone un incarico di docente universitario già sicuro.

Resta da dire qualcosa di specifico sul fondo. Con Coppi presidente appare scontata la conferma di Albarello non solo perché amico e grande elettore che è avvenuto in passato, ma in quanto CT vincente: le medaglie d’oro della staffetta maschile e della 50 km di Di Centa sono indubbiamente pesanti, mentre quella di bronzo della staffetta femminile gli sta sul gozzo in quanto ottenuta da un settore, quello femminile appunto, che lo ha apertamente contestato e messo in crisi in più occasioni. A fare statistica sono i risultati e questi gli danno ragione; inutile quindi sottolineare che sono stati ottenuti dalla “vecchia guardia” e non dai giovani cresciuti sotto di lui in questo quadriennio. Altrettanto superfluo ricordare che programmazione e scelte sono opera dell’allenatore Chenetti: i meriti, in caso di vittoria, spettano al capo. Ed è giusto perché, diversamente, sarebbe stato Albarello a pagare. Ma, visto che sono state scelte premianti, sarebbe opportuno che si continuasse sulla stessa falsariga, però con qualche opportuna correzione.

La prima riguarda la pari dignità e considerazione del fondo nei confronti dello sci alpino. Quattro medaglie olimpiche contro il quinto posto di Rocca nella combinata devono dare al fondo anche l’autonomia finora mancata. E' finito il tempo di ciurlare nel manico; bisogna fare nuove scelte. L''autonomia economica, che già c’era seppur sostanzialmente inferiore a quella dello sci alpino, dovrebbe essere gestita da un manager che stia in sede, tenga i vari contatti con i fornitori e prenoti per tempo i viaggi. Uno, insomma, che abbia quella competenza specifica di cui Albarello difetta. Deve fare il CT, e ci riesce bene, contrasti a parte per certi lati del suo carattere, non l'amministratore. E' un tipo da campo, non da scrivania, e deve imparare a farsi valere negli organismi internazionali, dove abbiamo scarso peso.

Con Chenetti, poi, sarebbe opportuno impostare, con maggior raziocinio, una diversa programmazione nella partecipazione alle gare. L'appuntamento clou della prossima stagione sono i Mondiali di Sapporo che si aggiungono alle gare di Coppa del Mondo, divenute sempre più pesanti a causa delle trasferte oltre che della loro stessa tipologia. Si impone dunque un avvicendamento dei partecipanti maggiore di quello fin qui attuato, aggiungendo ai soliti nomi della prima squadra, che annovera anziani che hanno necessità di tirare il fiato, pure qualche giovane che possa maturare esperienza al di fuori della Coppa Europa. Non va poi dimenticato che c'è di mezzo quel Tour de ski, con 8 gare in dieci giorni, porterà soldi ma anche ulteriori fatiche a chi vi prenderà parte. Sono atleti, ma non robot.

 Inoltre, sempre nell'ambito di questa autonomia, si deve ottenere anche la possibilità di decidere, senza intromissioni tecnico-burocratiche, sulla gestione del proprio settore per quanto riguarda certe strutture, come la scuola tecnici federali. In parole povere, non si deve più far capo a Cimini e al “politico” di riferimento, ma arrangiarsi in proprio.

Il fondo, infatti, dispone di tecnici che hanno dimostrato con la continuità di risultati la loro competenza con una programmazione che va trasmessa, ” a cascata”, ai Comitati perché la adottino con le categorie giovanili che finora sono andate a ruota libera. E' il solo modo perché la tecnica da adottare sul terreno, sia univoca e non si presti a troppe interpretazioni; le eventuali personalizzazioni vanno adottate solamente se necessarie. E' una cosa fattibile, ma non si è ancora verificata a causa di personalismi con relative ripicche, oppure per semplici questioni di immagine, di conservazione di “spazi di potere” che non hanno motivo di esistere Dovrebbe provvedervi la Commissione giovani, ma si è dimostrata un carrozzone controproducente. Non c’è stata chiarezza di rapporti: troppa gente, tante chiacchiere. Si è perso solo tempo, provarsi a cambiare.

Inoltre, da parte della Federazione, ci vorrebbe maggior rispetto per gli atleti che non sono da considerare sudditi ma “prestatori d’opera” che ottengono risultati che, diversamente a tempi non tanti lontani, non vengono più ricompensati sul piano economico, mentre è la Federazione a trarne benefici. L’ultimo caso è significativo: l’immagine della staffetta d’oro usata dalla Fiat, a insaputa degli atleti, come promozione pubblicitaria della “Sedici”. Nessuno ha chiesto il loro parere: letteralmente scavalcati. D’accordo che la Fiat è sponsor della Fisi, ma se ci fossero stati di mezzo dei calciatori piuttosto che i fondisti, i loro procuratori ne avrebbero fatto un macello. Sarebbe opportuno rimediare e trovare qualche intesa in materia. Per questa e per altre occasioni che si dovessero ripresentare.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it




Da tonussi, Sabato, 25 Marzo 2006 14:42, Commenti(0)
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