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Cristian Zorzi: dalla comparsata TV alla Suverall con Pasini

Gli iridati del Team Sprint impegnati in Estonia contro i migliori fondisti sugli skiroll. Terzo posto di Pasini con il fratello Fabio e papà Alfredo nel Mondiale skyrunner a squadre. I raduni delle varie squadre nazionali

 E’ Cristian Zorzi, a quanto pare,  il fondista del momento. Per i meriti sportivi ma anche perché, da mattacchione qual è, è sempre in grado di dare spettacolo. Quanto al  piano sportivo, è partito per l’Estonia, invitato alla Suverall, gara  che normalmente abbinava corsa e di skiroll e vede presenti i più forti fondisti del mondo, ma quest’anno limitata al solo skiroll.  Attrezzi da allenamento uguali per tutti, prologo a tecnica  classica, inseguimento a skating. Con lui è partito anche Renato Pasini, con il quale a Sapporo ha vinto la medaglia d’oro del team sprint (nella foto) e che ha accettato di buon grado la trasferta  pur avendo le gambe ancora a pezzi per la faticaccia della Orobie Skyraid, il primo campionato mondiale a squadre per skyrunner. Vi ha partecipato l’intera famiglia, in gara per il Team Edilmora, finendo sul terzo gradino del podio. Il fratello minore Fabio, in versione pre-viaggio di nozze,  ha affrontato la prima frazione di 42 km, chiudendo in quinta posizione. Renato nel tratto in falsopiano dal rifugio Coca all’Albani ha recuperato due posti e papà Alfredo  (classe 1948, campione di scialpinismo negli anni ‘70) ha conservato il podio  mantenendo non solo inalterato il distacco dal quarto concorrente, ma addirittura riducendo il gap con i due che lo precedevano. Strabiliante.

 A conquistare il titolo iridato è stato il team del Valetudo Skyrunning di San Pellegrino che ha visto correre Fabio Bonfanti seguito da Michele Semperboni nella parte centrale di circa 30 chilometri; finisseur del trio di skyrunner Paolo Gotti. I tre bergamaschi hanno chiuso con il tempo finale di 8:27.30 precedendo di un quarto d'ora il team spagnolo del Feec Spagna composto da Jordi Martin Pascual, Kilian Jornet Burgada e Xvier Zapater Bargues e di altri 5 minuti la famiglia Pasini (nella foto sul podio, ripresa dal sito fansclub).

Ma torniamo a Zorzi per ricordare la sua ultima apparizione televisiva, a proposito della quale Nello Morandi ha scritto su L’Adige un articoletto dal titolo “La sua identità sarebbe stata troppo nascosta?” che riprendiamo:

D'accordo, non è Francesco Totti, la sua nazionale è meno chiacchierata di quella del pallone, il suo matrimonio e i suoi figli pure. D'accordo anche che doveva rappresentare, nell'economia del gioco, una domanda facile. Però forse non serviva che gli autori di «Soliti ignoti - Identità nascoste», il gioco a quiz condotto da Fabrizio Frizzi su Rai Uno alle 20.30, consigliassero a Cristian Zorzi di indossare, sopra gli inconfondibili jeans, la maglietta della squadra italiana che ha partecipato alle Olimpiadi invernali di Torino 2006: una t-shirt, ovviamente azzurra, con la scritta Italia sormontata dai cinque cerchi di Olimpia. Valeva solo 3 mila euro, ma la sua identità, conciato così, l'avrebbe indovinata anche un ipovedente, non solo la signora Michela di Pisa, carina e abbastanza svelta di testa. In fondo era difficile attribuire la vittoria della medaglia d'oro alle ultime Olimpiadi invernali a uno che ha la pancia o a un giovanotto la cui linea tradiva digiuni più che fatiche in palestra o su un campo di gara.

 «Mi ero portato una valigia di roba - ci ha detto Cristian che ha registrato a metà luglio la puntata che è stata messa in onda ieri sera -, avevo dentro di tutto: tre paia di jeans, un vestito completo con camicia e cravatta, altre magliette più belle. Ed invece, dopo avermi fatto vestire e spogliare cinquanta volte, hanno deciso che dovevo indossare quella lì, che di tutte era forse la più brutta». Però era azzurra, aveva i cerchi di Olimpia, e la scritta Italia. Più di un «aiutino», insomma. Ma serviva? Abbiamo visto Alberto Cova senza baffi e in cravatta, Lara Magoni in abito da sera, anche se non sono più campioni in attività. Zorzi invece lo è, al punto da aver vinto, dopo l'oro olimpico, anche un oro mondiale proprio lo scorso inverno. Solo che l'ha fatto gareggiando in uno sport del quale a sud del Po, salvo l'«isola» di Subiaco (dov'è nato Checchi) e poco altro, non conoscono l'esistenza. Questa è la cultura sportiva dell'Italia pallonara e un po' cialtrona. Capace di sciropparsi volentieri i tormentoni di Totti, ma incapace di riconoscere, se non «travestito da campione», quello che è sul serio un campione. Ma in Europa, in Giappone, negli Usa e in Italia... solo a nord del Po.

I raduni, fortunatamente gratuiti, delle squadre nazionali

Veniamo ora all’attività delle squadre nazionali che, causa problemi di neve oltre che per la cronica questione di carenza di fondi, stanno effettuando raduni a secco nelle località che offrono ospitalità gratuita. A Brentonico  fino  a sabato 11 agosto sarà di scena il gruppo di Vancouver 2010 con Marco Fiorentini, Giovanni Gullo, David Hofer, Florian Kostner, Thomas Moriggl, Luca Orlandi, Valentina Bachmann, Elisa Brocard, Veronica Cavallar, Daniela Iellici, Barbara Moriggl e Silvia Rupil con gli allenatori Roberto Campaci Carlo Petrini, Elio Ferigo, Stefan Schafer e Fulvio Cassini. Il successivo raduno si terrà invece al Nevegal.

Si allenano invece a casa propria gli atleti delle squadre di Coppa del Mondo maschile e femminile. Quest’ultima, con l’allenatore Alfred Stauder e la squadra sprint affidata quest’anno a Franz Semenzato, sarà ospite di Asiago dal 19 agosto, mentre la squadra maschile di Selle  Marco si recherà la settimana successiva a Pinzolo, in attesa di riprendere i raduni su neve a settembre. Ramsau la destinazione più probabile.

Raduni fortunatamente gratuiti, dicevamo, che sono stati resi possibili, oltre che dallo spirito di collaborazione manifestato da enti pubblici come a Rovereto, dove è stata firmata una convenzione con la Fisi, oppure il Comune di Asiago tramite l’assessore Carli, consigliere federale e responsabile unico del fondo, ma testimoniano anche l’attenzione e la passione con cui viene seguito questo sport di fatica.

Come dimostra, del resto, la cronaca di Ilario Tancon sul Gazzettino edizione di Belluno, a proposito della manifestazione tenuta proprio a Belluno.

Si è concluso con il grande abbraccio di Piazza dei Martiri il ritiro bellunese della nazionale azzurra di fondo . Nell'ambito di «Belluno di sera...» i fondisti guidati da Dario D'Incal e Silvio Fauner hanno terminato il ritiro di Sappada con la passerella nel salotto buono della città. E i bellunesi hanno risposto in maniera massiccia. Sul palco allestito per l'occasione, presentati dal sempre spumeggiante Giovanni Viel, sono sfilati i campioni olimpici Pietro Piller, Giorgio Di Centa e Cristian Zorzi. Con loro, anche Roland Clara, Loris Frasnelli, Renato Pasini, i falcadini Fulvio Scola e Magda Genuin, e poi ancora Andrea Zattoni e Karin Moroder.

Spazio anche ai tecnici: Marco Selle, Claudio Saba e Luca D'Incau. Quest'ultimo, skiman di Sovramonte, ha fatto divertire il pubblico raccontando la difficoltà di preparare gli sci a Christian Zorzi, il cavallo pazzo trentino specialista delle gare sprint.«Come in occasione dello Sprint dei Campioni a Sappada, anche questa sera a Belluno c'è tanta gente ad applaudirci ha commentato Piller Cottrer Questo ci fa evidentemente molto piacere e ci dà una carica incredibile in vista della prossima stagione.

L'inverno 2007-2008 sarà caratterizzato da Tour de ski, otto gare in dieci giorni, e dalla Coppa del Mondo: l'obbiettivo è conquistare qualche bel podio. Magari nella 50 chilometri di Holmenkollen (qui, sulla collina di Oslo, il sappadino ottenne nel 1997 la prima grande vittoria internazionale ndr) che dovrebbe essere a skating se non rivoluzionano ancora una volta il calendario».

Accanto agli azzurri c'è stato spazio anche per le giovani promesse dello sci veneto. Accompagnati dal presidente regionale, Roberto Bortoluzzi, e dai tecnici Andrea Schenal e Giovanni Feltrin (sci alpino) e Maurizio Paolin (sci di fondo ) hanno ricevuto la loro dose d'applausi anche i ragazzi delle squadre del Comitato Veneto della Fisi. Il terzo giovedì di sera è stato un altro successo di pubblico, che ha affollato i consueti angoli della musica, del ballo, della poesia e dell'arte.

La Vecia Ferovia di Loris Frasnelli e Antonella Confortola

Tra un raduno e l’altro, i fondisti azzurri sono protagonisti di altre manifestazioni sportive che affrontano per allenamento oltre che a titolo di divertimento. Come “La Vecia Ferovia” che, accanto agli specialisti e agli appassionato di MTB, ha visto presente pure qualche fondista.

Loris Frasnelli, scrive L’Adige, ha rinnovato la sua sfida con se stesso ma quest'anno ha preso il via con un altro spirito: «Non è la mia prima volta alla Vecia Ferovia ma è la prima volta che cerco di farla in soglia. Per un po' mi sono messo in coda alla Stropparo, ma quella va come un treno. A San Lugano sono andato leggermente in crisi ed ho rallentato. Ma alla fine sono soddisfatto. Adesso lo sci di fondo, si riprende dopo ferragosto con un raduno ad Asiago e poi da ottobre iniziano le gare. Primo impegno la Coppa del Mondo a Düsseldorf». Storia curiosa quella di Antonella Confortola . La fondista azzurra, di Ziano, ha una gamba vistosamente fasciata: «Non è successo in bici, sono decollata con gli skiroll. Oggi è stata una nuova esperienza, mi è piaciuto molto, a parte la discesa dove devo migliorare un bel po'. Ringrazio gli organizzatori che mi hanno invitata e il proprietario dell'Olympia che stamattina mi ha dato la bici della moglie, infatti avevo problemi con la mia ruota ed ero altrimenti impossibilitata a partire. L'ho corsa con uno spirito diverso rispetto alle gare solite, mi sono divertita, era la prima volta che facevo il percorso in salita ed è davvero bello, però preferisco sempre correre con gli sci!».

Ci sarebbe poi da scrivere di cose che con lo sport hanno poco da spartire se non ne riguardassero la sopravvivenza, come l’affannosa ricerca di fondi da parte del presidente della Fisi e dal responsabile marketing Romy Gai. Un discorso penoso, che ci porterebbe lontano, che Paolo Viberti ha così riassunto su Tuttosport e che ci ripromettiamo di riprendere dopo aver avuto le necessarie conferme delle tanbte voci negative che girano in proposito:

"Agosto diventa importantissimo per gli sport invernali. Poco prima di metà mese, infatti, il neo presidente della Fisi, Gianni Morzenti, dovrebbe ricevere confortanti risposte in merito alla disponibilità di uno sponsor che garantirebbe la liquidità da mettere a disposizione per i tecnici dei vari settori. In questi giorni, infatti, dovrebbero essere rinnovati i contratti con gli allenatori. Morzenti sta lavorando per reperire i fondi necessari e anche il suo rapporto con il Coni, dopo un recente passato quantomeno turbolento (il massimo dirigente Fisi aveva anche paventato la possibilità di sciogliere la federazione), paiono ora essere indirizzati verso una proficua politica comune verso Vancouver 2010".  

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 

 




Da staff, Giovedě, 09 Agosto 2007 20:33, Commenti(0)
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