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E' il momento del Veneto: Sappada ospita gli azzurri

In raduno fino al 4 agosto la squadra A maschile, con gli sprinter Pasini, Scola e Zattoni oltre a Magda Genuin e Karin Moroder. E domenica sprint con gli skiroll. Le donne a Frassinoro, la squadra Vancouver 2010 di scena a Rotzo nella Bostelroll

 SAPPADA (BL) 24 luglio - Con la perdurante crisi economica della Fisi, ben vengano le ospitalità gratuite per le squadre di fondo. Tanta simpatia e calore umano attorno gli azzurri.  Come ha scritto Ilario Tancon, addetto stampa del Comitato, arriva anche per il Veneto il momento di ospitare le varie Nazionali italiane di sci. Da domani sarà a Sappada quella maschile di fondo, ma qualcuno è già arrivato oggi, con aggregate anche le due atlete del gruppo delle “sprint”. Il dt Dario D'Incal ha convocato gli azzurri Pietro Piller, Valerio Checchi, Roland Clara, Giorgio Di Centa, Cristian Zorzi, Loris Frasnelli, Renato Pasini, Fulvio Scola ed Andrea Zattoni, oltre a Magda Genuin e Karin Moroder. Gli atleti lavoreranno sotto la guida dei tecnici Marco Selle e Francesco Semenzato. È questa un’ulteriore fase di preparazione dopo l’ultimo raduno, ospitato in Trentino, a Brentonico.

E domenica prossima, 29 luglio, prima uscita ufficiale degli azzurri che parteciperanno allo “Sprint dei Campioni”, una gara di skiroll (inizio ore 12), che si svolgerà lungo la centralissima salita di Borgata Bach, con partenza dalla chiesa parrocchiale.

La manifestazione è stata voluta da Silvio Fauner, da quest’anno inserito nello staff della Direzione tecnica della Nazionale, e recupera la tradizione di una gara che, negli anni Novanta animava ogni estate Sappada con tutti i migliori fondisti italiani al via. Sarà anche un utile test soprattutto per gli specialisti puri dello sprint che, sotto gli occhi del tecnico responsabile della specialità, Francesco Semenzato (anche lui sappadino), avranno modo di testare il lavoro fin qui condotto. E  che funzioni bene lo ha confermato la vittoria di Fulvio Scola (nella foto lo vediamo sul podio, a sinistra, con Jules Pession), nel campionato italiano di skiroll in piano disputato domenica a Montebelluna.

 Domenica di impegni anche per la Nazionale “Vancouver 2010” che, guidata da Roberto Campaci e Carlo Petrini, sarà impegnata sull’Altopiano di Asiago nell’8ª “Bostelroll”, gara di skiroll in salita a tecnica classica valida per il Campionato italiano, che si svolgerà con partenza dal centro di Rotzo ed arrivo nel Comprensorio sciistico del Verena.

 Ad agosto sarà poi la volta di Asiago ad ospitare la Nazionale maggiore, mentre, alla fine dello stesso mese, a Belluno e in Nevegal, lavorerà la Nazionale “Vancouver 2010” e, ad Auronzo di Cadore, il gruppo della “Sprint”.

 Tornando al ritiro della Nazionale maggiore di fondo a Sappada, gli azzurri lavoreranno nel centro dell’alta provincia di Belluno, ospiti del Comune, della Comunità Montana e degli operatori turistici, fino a sabato 4 agosto; nella serata di giovedì 2 agosto, poi, grande festa dedicata proprio ai fondisti, nella piazza della città di Belluno, nell’ambito dei “giovedì di sera”. In quell’occasione sarà protagonista anche il Comitato veneto della Fisi.

Il fondo femminile sarà invece a Frassinoro dal 27 luglio al 3 agosto per un collegiale nel quale saranno impegnate Antonella Confortola, Sabina Valbusa, Arianna Follis, Stephanie Santer, Marina Piller e Marianna Longa. Le azzurre saranno accompagnate dai tecnici Alfred Stauder, Michele Vairoli e Alessandro Biondini.

 Un gran movimento, dunque, dietro il quale c’è Silvio Fauner, in qualità di assistente tecnico di Dario D’Incal, che ha preso il posto di Marco  Albarello alla guida del fondo azzurro. E quali siano il suo ruolo e la situazione delle squadre Fauner  (nella foto) lo aveva spiegato tempo fa in un’intervista a Mario Facchini, pubblicata su Tuttosport, che riprendiamo:

«Assisto il direttore agonistico in un ruolo che sicuramente non è facile. Per quanto riguarda la squadra quest’anno l’obiettivo sarà il Tour de Ski, cercheremo di arrivare pronti e al meglio. Io punto a costruire un buon gruppo, è la cosa più importante. Cercheremo di creare l’ambiente migliore per poter lavorare bene, appianando le possibili divergenze».

 Poi il discorso scivola sulle novità: «Quest’anno ci sono due tecnici nuovi, Marco Selle e Alfred Stauder. Il primo ha già lavorato con la squadra femminile, il secondo è nuovo per il team di Coppa del Mondo ma ha comunque seguito ed allenato Pasini, che ha vinto una sprint in CdM e il mondiale con Zorzi. Cercherò di mettere al loro servizio la mia esperienza».

Marco Selle subentra a Sepp Chenetti. Non è un compito facile il suo, tuttavia il poliziotto è deciso: «Non apporterò cambiamenti radicali rispetto ai precedenti schemi di Sepp, abbiamo iniziato a fare gli allenatori assieme, condividiamo gli stessi principi sia tecnici che metodologici». Selle glissa il discorso del passaggio dalle donne ai maschi: «La squadra maschile la vedo ancora molto competitiva e spero che la stagione passata sia solo un “passaggio a vuoto”.

Avendo sei uomini in squadra e potendone ammettere solo cinque alla CdM, bisognerà fare delle scelte. Dalla squadra femminile a quella maschile – continua Selle - cambia l’approccio con l’atleta, le donne hanno bisogno di più tempo anche al di fuori dell’attività sportiva per amalgamarsi, mentre con i ragazzi le cose sono più facili, sono più diretti e gli eventuali problemi di gruppo si risolvono più facilmente. Mi mancheranno sicuramente le ragazze, avevo instaurato dei bei rapporti d’amicizia, ma finalmente potrò parlare di calcio e di altre cose». Anche di donne? «Non si può dire, ma perché no?».

Tutto bene, si direbbe. Di certo quello che fa piacere è questo ritorno di interesse e di attenzioni intorno al fondo che, va ricordato, è la specialità che, con lo slittino, ha salvato la faccia alla Fisi alle Olimpiadi di Torino 2006 ma è sempre sottostimato. E questo appare strano in tempi in cui altri sport di fatica, ma più popolari come il ciclismo,  sembrano vivere solo di scandali. E proprio d’oggi è la scoperta che Vinokourov ha fatto ricorso ad una eterotrasfusione prima delle vittoriosa tappa a cronometro del Tour, dal quale la sua squadra, l’Astana, è stata immediatamente estromessa. Lo sci di fondo, invece, almeno da noi sta ritrovando amici che sembrava aver perso proprio nei momenti dei maggiori trionfi. C’è solo da augurarsi che la prima a prenderne atto sia la proprio la Federazione, che permetta a D’Incal, Fauner e compagnia di operare, come si vorrebbe e si dovrebbe, in condizioni che, tuttavia, erano e restano obiettivamente difficili sotto l’aspetto economico.

Finora, grazie a queste ospitate gratuite, al fondo azzurro non è mancato niente per quanto riguarda la preparazione: sotto questo aspetto gli atleti sono a posto. Per il resto si capisce che c’è buona volontà, ma manca una rotta precisa. Infatti non si riesce a comprendere quali siano effettivamente i progetti e se c’è la capacità, anche politica oltre che economica, di portarli avanti. Insomma, pare che si navighi a vista, che non  è il modo migliore di procedere.

Ma c’è qualche altra problematica da  sottolineare. In attesa dello sponsor unico per chi finora è privo di una sponsorizzazione personale, che costituirebbe una gratificazione promessa ma non ancora assicurata, restano le perplessità dei tecnici e di quanti rinnovano di tre mesi in tre mesi il loro contratto di lavoro, che sta avviandosi alla prima scadenza, e anche di chi fa parte, o dovrebbe farlo, di strutture che sono state delineate sulla carta ma, finora, sono rimaste allo stato di buone intenzioni. Prima di tutto quel progetto di un gruppo di ricerca e di quella tecnologia di cui si parla fin dal gennaio 2001, nei primi tempi della presidenza Coppi, ma che è rimasto sempre il classico sogno nel cassetto.  Affidato, per la sua esecuzione, alla passione e alle intuizioni di Stefano Girardi che, con le capacità pratiche, ci ha messo la propria faccia, ottenendo grossi risultati con le impronte ma scarsa considerazione dai piani alti della Federazione.

Eppure nell’ultima stagione  agonistica ha preparato più di 2000 sci, e più o meno altrettanti in ognuna delle precedenti, dando un contributo, insostituibile, alla conquista delle medaglie olimpiche e  mondiali. Gli è stato affidato il compito di mettere insieme questo gruppo, di contattare docenti universitari che possano collaborare in queste ricerche sulle strutture, sulle scioline di scorrimento e sulle cere. Sta studiando un nuovo sistema di misurazione e sciolinatura (“ a piramide”) degli sci da tecnica classica che nell’inverno scorso hanno penalizzato gli azzurri in momenti importanti di Coppa del Mondo e dei Mondiali in Giappone.

Da parte sua ha già trovato il consenso di un paio di docenti universitari e del CNR, ma la proposta di collaborazione non è ancora stata formalizzata dalla Fisi. O, meglio, da chi la rappresenta. Dal presidente Morzenti o, quantomeno, da Guido Carli, consigliere unico delegato per il fondo. E intanto il tempo passa e, in settembre, si tornerà ad allenarsi sul ghiacciaio dove la presenza di questo gruppo di ricerca sarebbe fondamentale. Per sperimentare nuove soluzioni e per affiancare all’esperienza pratica dei  tecnici anche conoscenze scientifiche in tema di neve e meteorologia che possono risultare determinante ai fini dei risultati. Ma si concretizzerà qualcosa prima di allora?

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 





Da staff, Venerdě, 27 Luglio 2007 15:18, Commenti(0)
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