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IL FONDO VERSO VANCOUVER: FINANZIAMENTI GARANTITI

Il CT Albarello ha presentato il suo progetto nell'incontro con il Coni a Roma. I soldi serviranno esclusivamente per la preparazione olimpica, non per pagare i debiti

 Si lavorerà su un gruppo di alto livello (non più di 12 fra uomini e donne),  puntando ad un maggiore approfondimento nel campo della ricerca. Soprattutto per i materiali. Il russo Shiriaev, sospeso per 5 giorni, risulta dopato: riscontrata Epo nelle controanalisi

I soldi per la preparazione olimpica sono garantiti e saranno finanziamenti mirati da parte del Coni; per sanare il rosso del bilancio la Fisi dovrà invece provvedere per conto suo. E cioè con economie in tutti i settori ma non in  quello della preparazione stessa. Questo, in sintesi, il succo del comunicato con il quale il Coni annuncia l’incontro con Albarello (nella foto) e il commissario straordinario Agabio e i due vice Paratore e Quargnali,  immediatamente rilanciato dal sito della Fisi e che pubblichiamo. Arrangiarsi, insomma, che è poi l’arte che in Italia va per la maggiore.

Un indirizzo chiaro e categorico e sarebbe bene che i candidati alla presidenza e al Consiglio federale ne prendessero atto. I primi perché nel programma che presenteranno all’assemblea elettiva del 14 aprile spieghino senza le solite fumose argomentazioni in stile politichese ma in maniera dettagliata le modalità con cui intendono far uscire la federazione da una situazione di stallo che si protrae ormai da tempo immemorabile; i secondi perché a loro volta si assumano le proprie responsabilità nella gestione. Con un primo indispensabile passo: uscire immediatamente allo scoperto in modo che la base, che è pur sempre quella che sostiene la Federazione, ne sia adeguatamente informata Gli incontri con i presidenti dei Comitati regionali sono sicuramente importanti, ma finora è mancata l’informazione. Si parla sicuramente di programmi, ma è anche un mercato di poltrone che deve uscire allo scoperto.

Alle elezioni, infatti, manca poco più di un mese: vogliamo manifestare ufficialmente le candidature  accompagnandole con i programmi perché i rappresentanti degli sci club si formino la propria idea e arrivino a Modena già preparati, senza doversi poi scervellare davanti all’illusionista di turno? E’ forse una pia illusione anche questa?

Ecco dunque il comunicato del Coni:

Il Commissario della Federazione Italiana Sport Invernali, Riccardo Agabio, accompagnato dai due vice, Tullio Paratore e Piero Quargnali, con il Direttore Tecnico dello Sci di Fondo, Marco Albarello, sono stati ricevuti oggi pomeriggio al Foro Italico. Dopo un cordiale incontro col Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, la delegazione della Fisi ha proseguito la riunione col Segretario Generale, Raffaele Pagnozzi, e col responsabile della Preparazione Olimpica, Roberto Fabbricini. Si tratta del secondo incontro tra CONI e FISI, dopo quello già avvenuto nella settimana scorsa col Direttore Tecnico dello Sci Alpino, Flavio Roda.

Il Direttore Tecnico Marco Albarello ha illustrato in maniera dettagliata il programma di preparazione predisposto dal settore in vista dei Giochi Olimpici di Vancouver 2010, sottolineando la necessità di poter lavorare su un gruppo di atleti di Alto Livello (non più di una dozzina tra uomini e donne), e ribadendo l’esigenza di un maggiore approfondimento nel campo della ricerca, soprattutto per quanto riguarda i materiali, elemento che si è rivelato determinante per il conseguimento delle medaglie sia ai Giochi Olimpici di Torino 2006 sia ai recenti Mondiali di Sapporo.

Il Segretario Generale Pagnozzi ha esposto il punto di vista del Coni, spiegando possibilità e limiti di sostegno, ma concordando con Albarello sul progetto presentato che, tra l’altro, prevede la salvaguardia del gruppo dei tecnici che ha lavorato sinora al fianco del Direttore Tecnico nonché su un impulso al settore giovanile da parte della Fisi.

Così come per lo Sci Alpino, anche per lo Sci di Fondo il Coni, attraverso il Commissario Straordinario della Fisi, intende ribadire che nella politica di scelte tese al necessario risanamento della situazione finanziaria della Federazione, potranno essere fatte economie in tutti i settori, ma non in quello della Preparazione Olimpica al quale il Coni destina peraltro risorse mirate.

Nulla da obiettare sul piano formale visto che il massimo organismo dello sport dichiara il suo impegno e che il CT è arrivato a Roma con un programma dettagliato e con un carico di medaglie mondiali inferiore alle aspettative che continua il glorioso cammino iniziato a Oberstdorf 2005, proseguito a Torino 2006 e proiettato verso i Mondiali di Liberec del 2009 e le Olimpiadi di Vancouver. Qui, purtroppo, arriveremo con un gruppo di anziani in procinto di uscire del tutto di scena, e di “relativamente” giovani che a Sapporo hanno deluso.

 In tema di giovani, positività confermata per il fondista russo Sergey Shiriaev, quello che a Davo, in staffetta, nell'ultima frazione batté il nostro Piller Cottrer e settimo il giorno precedente nella 15 a skating (nelle foto). Lo ha annunciato il tecnico della nazionale Yury Borodavko, spiegando che le controanalisi hanno rilevato la presenza di epo, già emersa nel primo test e che aveva portato all'immediata sospensione dell'atleta, in gara ai mondiali di Sapporo, da parte della Fis. Il che non ha impedito che il russo, 24 anni, partecipasse alla 15 chilometri a tecnica libera, nella quale si è classificato 11° e al pursuit, competizione durante la quale si è ritirato.

Una prova di più di quanto sia ridicola e assolutamente inefficace la sospensione di 5 giorni quando al primo test vengono trovati valori ematici fuori norma, prassi seguita della federazione internazionale di sci per fermare gli atleti dopati. Se si tiene conto della relativa sensibilità del test sull'epo (al massimo può risalire ad un'assunzione di qualche giorno avanti), si può capire come sia inutile fermare gli atleti solo per pochi giorni. La presenza di Shiriaev in gara, infatti, ha alterato notevolmente il regolare svolgimento delle competizioni.

"Il campione è stato analizzato e ha confermato il risultato del primo test - ha detto Borodavko - Non so spiegare quanto avvenuto, né indicare chi sia il responsabile". Il tecnico ha anche aggiunto che la federazione russa aprirà un'inchiesta sulla vicenda del suo sciatore. Shiriaev era stato trovati positivo a un controllo del 21 febbraio scorso, che aveva rilevato valori del sangue anomali. Immediati allora i test sulle urine, che hanno portato a scoprire tracce di Epo.

Ma torniamo ad Albarello. La strada da seguire, indicata dal CT, ha trovato immediato consenso in Manuela Di Centa, che certe voci indicano come candidata alla presidenza della Fisi. Da Trieste, dove la parlamentare di Forza Italia si trovava, ha spiegato la rotta da seguire: «Onorare i risultati degli atleti con altrettanti della dirigenza ». La sua preoccupazione sono i giovani. «C’è un buco e non solo nello sci di fondo. La federazione già da qualche anno non ha gettato una semina sufficientemente importante per poi poter raccogliere dai giovani». Che sono poi le stesse cose che Albarello, al rientro dal Giappone, ha detto a Tuttosport nell’intervista che Giorgio Pasini gli ha fatto prima dell’incontro al Coni e che riprendiamo. Anche in questo caso affermazioni precise, che non lasciano spazio a interpretazioni.

TORINO. Un oro, un argento, un bronzo e due grandi flop. Tutti i colori della gioia e della rabbia nel particolarissimo iride di Sapporo, lasciata alla quattro di mattina per volare a casa, cambiare le valigie e presentarsi oggi a Roma. Appuntamento al Coni, perché c’è la prossima stagione da avviare e soprattutto il programma per Vancouver 2010 da impostare. Indipendentemente da chi il 14 aprile prenderà la guida della Federsci. Anche se lui, il sergente di ferro del potrebbe essere lasciato a casa.

Marco Albarello, come torna dal Giappone?
«Soddisfatto per la prima parte del Mondiale, deluso dalla seconda. Abbiamo dimostrato di arrivare pronti all’appuntamento che conta, tre medaglie sono importanti, ma ne mancano due. La importante e la più attesa».

Già, la staffetta e la 15 km
«Nella prima abbiamo toppato i materiali, nella seconda è stata colpa della bufera».

Sbagliare i materiali è successo spesso di recente
«Tre o quattro volte in un anno, inconcepibile. Ma gli skimen non hanno mai trovato nevi stabili, è stato un inverno pazzo anche per noi. Quasi sempre con gli sci abbiamo fatto la differenza, specie alle Olimpiadi, quando sbagliamo si nota di più».

Dicono: aver mandato via Vanzetta è stato un errore
Ride «Assurdo, avrebbe scelto anche lui gli stessi sci».

Si paga la crisi della Fisi anche sui materiali?
«No, non ci sono mancate scioline né gli strumenti. E’ semplicemente capitato. Ma è stata tutta una stagione sfortunata, almeno per gli uomini. Prima l’incidente a Zorzi, poi la malattia di Piller, quindi l’appendicite di Clara e infine la nuvoletta di Fantozzi per la “quindici” solo per citare i casi più eclatanti».

Non c’è stato un rilassamento post-olimpico?
«No. Hanno tutti lavorato sodo, in primis Giorgio Di Centa che non ha raccolto ma che rappresenta un esempio per tutti».

Si riparla di malumori, d’un Piller nervoso
«Non è partito nella 50 km perché non se la sentiva, ma con lui non c’è nessun problema»

Cosa le è piaciuto di più?
«Le donne. Il ritorno della Longa ad alti livelli e la crescita della Follis dimostrano che abbiamo lavorato bene e che la scelta di Selle è stata giusta».

Però la Valbusa e la Confortola vogliono smettere
«E io devo assolutamente tenerle in pista fino a Vancouver, perché dietro non c’è nulla. Sta crescendo una Piller, ma la Coppa del Mondo è un’altra cosa. Ci serve tempo per il ricambio».

Intanto l’anagrafe sta diventando impietosa
«Siamo la squadra più vecchia, ma questi campioni arriveranno fino ai Giochi di Vancouver. E i pochi giovani che abbiamo devono svegliarsi. Sono deluso dal brutto Mondiale di Checchi».

Perché non ci sono giovani?
«Un vecchio discorso. Il vivaio non è stato mai considerato, si puntava solo al top e i giovani venivano spremuti e lasciati per strada. Io in questi anni ho cercato di fare qualcosa e vorrei continuare su a farlo».

E’ quello che dirà al Coni?
«Sì, farò il punto della situazione. La mia relazione in chiave Vancouver l’hanno già ricevuta all’inizio della stagione. Confermo le linee: lavoro sui giovani con un rapporto sempre più stretto con gli allenatori di club, formazione di base dei tecnici e sfruttamento delle potenzialità dei gruppi militari».

E per il vertice?
«Chiederò di salvaguardare questo gruppo, soprattutto i tecnici. Chenetti, Selle e gli uomini di scioline e paraffine, tutti hanno lavorato bene».

Ci sono elezioni alle porte...
«Non possiamo aspettare, la prossima stagione deve essere programmata adesso».

Lei ha aiutato Coppi nella sua elezione, ora cosa farà?
«Ho chiesto di non farmi coinvolgere nelle questioni politiche ».

Il nuovo presidente potrebbe non volerla più
«Io sono a disposizione, altrimenti mi metto da parte. Se c’è qualcuno che pensa di poter far meglio che si faccia avanti».

Sembra molto più tranquillo che un anno fa dopo i Giochi, strano no?
«So di aver costruito un buon gruppo».

Eppure si parla di grandi cambiamenti e di donne e uomini del fondo come la Di Centa e Vanoi
«Giorgio mi ha detto che Manu non vuole candidarsi, per il resto delle chiacchiere non mi occupo. Se vecchie persone decidono di tornare e di buttare via tutto se ne prendano la responsabilità ».

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Giovedě, 08 Marzo 2007 08:40, Commenti(0)
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