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Mondiali 30 km femminile: la solita Kuitunen, 14° Confortola

La finlandese stacca nel finale Steira che, con la ragazzina Johaug, ha fatto sempre corsa di testa. Antonella prima delle azzurre; Marianna Longa, grande attesa, 5 posizioni dietro

 SAPPORO (Giappone) 3 marzo – Pronostico rispettato nella 30 km femminile mass start a tecnica classica: vince Virpi Kuitunen (nella foto) e, dietro di lei, due norvegesi: quella Kristin Steira sempre più combattiva e convincente in tutte le specialità e in entrambe le tecniche, staccata solo nell’ultimo mezzo chilometro, e Therese Johaug (nella foto sotto, in testa al gruppo), una biondina di 18 anni, piccoletta ma di un’enorme carica vitale. Per tenere il passo delle altre due deve aumentare le frequenze sgambettando come un’ossessa ma con notevole efficacia. Tanto è  vero che si batte alla pari con le due più titolate compagne di fuga, e si stacca solo dopo i 2/3 di gara resistendo al ritorno di Asino Kaisa Saarinen, che si porta a soli 8 secondi da lei, ma viene rigettata indietro nel finale.

Come scrive Stefano Arcobelli sul sito internet della Gazzetta, uno spettacolo nello spettacolo questo offerto dalla vichinga, "una vispa Teresa ultima figlia della madre del fondo, la Norvegia che non aspetta più il ritorno in auge di una Bjoergen irriconoscibile ed ormai sempre in affanno (nona) ma lancia per il quadriennio olimpico che porterà a Vancouver, queste juniores d’assalto. Dopo Astrid Jacobsen, ecco Therese, 18 anni, che alla prima 30 km della sua vita, e ai Mondiali, pesca una medaglia sbalorditiva.
In coppa del Mondo, la Joahug vanta due sole gare e un ottavo posto a Otepaa in questa stagione. Nei Mondiali dei colpi di scena, questa scandinava è l’ultimo fiore sbocciato".

Dietro il terzetto delle battistrada non c’è stata praticamente storia. Gruppo compatto solo per i primi chilometri, poi progressivamente allungato giro dopo giro con distacchi che si fanno sempre più pesanti con il passare dei chilometri. La selezione maggiore verso la metà gara sotto l’impulso, oltre che delle tre già nominate, che hanno sempre guidato la corsa fin dall'avvio (con qualche interferenza della polacca Kowalczyk, poi ritirata), anche di Saarinen e di Kristina Smigun, che poi perdono terreno e si separano.

 Mentre la finlandese continua la sua vana caccia alle battistrada, l’estone mantiene la posizione ma perde secondi e si ritrova con Petra Majdic, che la stacca nel finale, e con la russa Olga Savialova e la sorprendente Lada Nesterenko che in questa occasione si lascia alle spalle la più titolata connazionale Shevchenko.

A questo punto diventa solo una questione di resistenza alla fatica. A fare la differenza, ancora una volta, i materiali.  Sciolinatura e appropriata scelta degli sci su una neve a zero gradi, con temperatura ambientale di +4°C, ghiacciata su un anello e bagnata su quello opposto, entrambi di km 3,5 da ripetere quattro volte ciascuno. Condizioni che richiedono una tecnica di sciata purtroppo bagaglio di poche di loro. Le nordiche in primo piano, che sanno far correre lo sci come i loro connazionali maschi anche dove si attacca poco (nelle foto le norvegesi Steira e Johaug felici all'arrivo).

 Le azzurre? Dire che la migliore è Antonella Confortola con il 14° posto  e che Marianna Longa è arrivata 5 posizioni e più di un minuto e mezzo dopo spiega tutto.  Ancora una volta c’è stato qualcosa che non ha funzionato se la Confortola, che non è mai stata un’alternista se non in situazioni di emergenza, ha la meglio su Longa, Stephanie Santer e Karin Moroder che in classico si esprimono certo meglio di lei. Ed è evidentemente non solo una differenza di “motore”. Alla faccia di chi, come  il CT Albarello, proprio ieri, a conclusione del flop della staffetta maschile, diceva testualmente che i nostri Mondiali non sono ancora finiti, abbiamo la possibilità di toglierci qualche altra soddisfazioni nelle ultime due gare".

Come sia andata la prima lo si evince dall’ordine di arrivo; quanto alla seconda facciamo gli scongiuri perché la sua aspettativa si concretizzi in maniera positiva. Ma ne dubitiamo: non è soltanto questione di destino e neppure di eccesso di sfiga.

 Le nostre ragazze non sono mai state in gara; la Longa è incappata in una caduta all’inizio della salita che si trova al termine di una compressione, ma ha perso giusto il tempo di rialzarsi. Si è riportata subito in gruppo, nel quale però è rimasta sempre intruppata anche quando davanti la corsa prendeva la piega decisiva. Di più non ne aveva: si è quindi trovata in coda e poi staccata quando il ritmo è aumentato. Stephanie Santer e Karin Moroder il gruppo lo hanno visto solo all’avvio; quando si è operata la selezione sono finite in coda e, con il passare dei chilometri, hanno recuperato per strada quelle che avevano osato troppo.

Antonella (in una foto di archivio, sul ghiacciaio dello Stelvio) invece ha sempre viaggiato attorno alla tredicesima/quindicesima posizione, avendo come compagne d’avventura la giapponese Masako, che alla fine  l’ha superata, e la bielorussa Sannikova che si è lasciata alle spalle. Ne ha ricavato almeno la soddisfazione di aver dato una svolta ad un Mondiale che proprio non le è piaciuto e nel quale non si è mai ritrovata.

Del resto lo temeva già prima di partire per il Giappone e lo aveva detto un’intervista a Nello Morandi. Presentando il personaggio, il giornalista spiegava come sia ormai una veterana della squadra azzurra femminile, anche se ha conservato all'interno del gruppo quel ruolo apparentemente defilato (frutto, magari, della sua buona abitudine di parlare solo quando ha qualcosa da dire) che serve spesso come elemento di equilibrio nei momenti di maggiore tensione. Che, anche in questo sport, non sono certo infrequenti. Era in predicato per pursuit, 10 e 30 km e il suo obbiettivo era convincere i tecnici a darle un posto in staffetta. Nella 10 ha ottenuto il 23° posto, che è già buono, nel pursuit il 35°, la staffetta non l'ha fatta. Oggi, con il 14°,  si è tolta almeno la soddisfazione di essere risultata la prima delle azzurre.

 Le servirà per il morale, poiché c’è da immaginare che possa essere indotta a continuare ancora con il fondo prima di dedicarsi completamente alla corsa in montagna. Nel fondo può vantare due medaglie di bronzo in staffetta: quella di bronzo nei Mondiali di Oberstorf 2005 nella per lei inedita seconda frazione in classico, e delle Olimpiadi di Torino 2006 nella terza frazione, la prima a skating, sicuramente più congeniale. Ha dimostrato di sapersi adattare quando è stata chiamata alla prova. La corsa in montagna, invece, è specialità  che del resto le ha regalato più di un titolo italiano e allori europei e mondiali anche con una preparazione sommaria e non specificamente finalizzata. Però può condividerla con il fidanzato neozelendese Jonathan Wyatt, il più forte al mondo al mondo in questa specialità. Una gran bella coppia.

Domani la 50 km sempre in classico e in linea, darà l’ultima opportunità a Giorgio Di Centa per una riscossa personale dopo le delusioni in combinata, nella 15 km e nella staffetta. Bloccato dalla febbre Roland Clara, sarà Fabio Santus a rilevarlo; in gara anche Valerio Checchi e in dubbio Pietro Piller Cottrer visto il tipo di gara.

Classifica

1. Kuitunen Virpi FIN 1:29.47.; 2. Steira Kristin NOR +6.9; 3. Johaug Therese NOR 1.22.8; 4. Saarinen Aino Kaisa FIN 1.43.0; 5. Majdic Petra SLO 2.17.4; 6. Smigun Kristina EST 2.32.3; 7. Nesterenko Lada UKR 2.50.8; 8. Savialova Olga RUS 3.07.0; 9. Bjoergen Marit NOR 3.27.9; 10. Sachenbacher-Stehle Evi GER 3.44.4; 11. Rajdlova Kamila CZE 3.55.3; 12. Shevchenko Valentina UKR 4.12.5; 13. Ishida Masako JPN 5.41.1; 14. Confortola Antonella ITA 5.46.9; 15. Sannikova Alena BLR 5.58.9; 16. Lindborg Sara SWE 6.07.0; 17. Skofterud Vibeke NOR 6.15.0; 18. Hongxue Li CHN 7.12.8; 19. Longa Marianna ITA 7.21.8; 20. Yokoyama Sumiko JPN 7.26.7; 21. Janeckova Ivana CZE 7.37.4; 22. Tchekaleva Ioulia RUS 7.40.5; 23. Bauer Viola GER 7.43.2; 24. Soneta Chizuru JPN 7.45.7; 25. Zeller Katrin GER 7.46.2; 26. Kuenzel-Nystad Claudia 7.58.7; 27. Sidko Alena RUS 8.22.8; 28. Korosteleva Natalia RUS 8.35.3; 29. Antonova Elena KAZ 8.40.3; 30. Shablouskaya Ludmilla BLR 9.33.0; 31. Santer Stephanie ITA 10.02.3; 35. Moroder Karin ITA 10.36.3

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Sabato, 03 Marzo 2007 19:35, Commenti(0)
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