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Norvegia mondiale di staffetta, Italia male e solo nona

Sciolina sbagliata: Clara perde in minuto, Di Centa 1 minuto e 18 secondi, Piller e Zorzi aggiungono il resto.  Distacco al traguardo 3.20. Spettacolare scatto di Northug nello stadio, che pianta letteralmente Dementiev e Soedergren

 SAPPORO Giappone) 2 marzo – Doveva essere il gran giorno della staffetta d’oro di Torino2006, che poteva sfatare il mito che ai Mondiali ha sempre visto l'Italia perdente. Invece ha vinto la Norvegia (nella foto)  davanti alla Svezia e prima che Zorzi tagliasse il traguardo sono arrivate ben 8 squadre e passati tre minuti e 20 secondi. Un’eternità e un’enormità, tanto è vero che chi ha seguito le gare in TV di azzurro ha visto solamente la partenza e la crisi quasi immediata di Roland Clara e l’arrivo di Cristian Zorzi. Nessuna ripresa al cambio né agli intertempi poiché i nostri transitavano con ritardi tali che le telecamere si erano già riportate sui battistrada all’intertempo successivo.

Una catastrofe insomma. Sul piano dell’improvvisazione è andata peggio che a Lahti 2001 dove almeno la nostra staffetta era arrivata sesta malgrado la disastrosa prima frazione di Fulvio Valbusa che partì con sci addirittura senza sciolina o con sciolina sbagliata (la questione non è mai stata chiarita ufficialmente). Oggi invece un solo passo avanti rispetto al risultato di  Fiemme 2003 (10° posto) dove a mettere in crisi la squadra ci pensò Maj in prima frazione, ma poi anche Valbusa, Piller Cottrer e Zorzi ci aggiunsero del proprio con prestazioni inferiori al loro standard.

 Assolutamente fuori dal contesto di gara dall’inizio alla fine, per il solito problema di materiali che si ripresenta per la terza volta nella stagione dopo La Clusaz e Davos. Nella prima occasione per una paraffina di base sbagliata,  nelle due successive per  le scioline di tenuta inadeguate. Ancora da spiegare se si sia trattato di qualità o quantità, o se c’è pure l’aggiunta di un’errata scelta degli sci. Di certo c’è che i primi nostri due frazionisti, Clara e Di Centa, non tenevano in salita e non erano per niente veloci sul piano. Guardando per televisione, lo capiva anche uno sprovveduto. Clara (che vediamo in versione skiroll, nel trofeo Sportful), pur ancora frastornato per la sua deludente prestazione, del resto è stato chiaro parlando con la telecronista della Rai Elisabetta Caporale: “Sci lentissimi, e non tenevano un passo. Per la fatica che ho fatto sono invecchiato di 5 anni. Sentivo questa staffetta, ma ho capito subito che gli sci non andavano. In salita si può tener duro, quando ti staccano in discesa capisci che è finita. Tante volte abbiamo fatto scelte giuste, stavolta è capitato a noi come già ai francesi nel pursuit”.

Una spiegazione che non dà adito a discussioni. Clara, che ha preso il posto che sulla carta sarebbe dovuto essere di Checchi, non è mai stato in gara. Dal lancio, dove partiva con il pettorale n. 1,  è uscito attorno alla decima posizione, quando è iniziata la prima salitella era già a fondo gruppo  e c’è rimasto per un po’ tranne un breve recupero di un paio di posti, per precipitare indietro subito dopo a far compagnia ai rappresentanti di squadre che solitamente fanno numero, e invano ha cercato di inseguire tutto solo.

Al cambio pagava un distacco di 59 secondi, che Giorgio Di Centa (in una foto d'archivio) peggiorava di altri 18 quando passava il testimone a Pietro Piller Cottrer per la seconda fase a skating. “E’ difficile partire dietro, spiega Giorgio alla stessa telecronista, per di più con vento contrario che, rispetto a chi viaggia in gruppo, ti penalizza di 5 secondi al chilometro. Ci ho provato, ho cercato cambi con l’estone Mae, che pure è un grande specialista del classico, ma poi quello si è staccato. Così ho continuato a perdere progressivamente terreno. Si aspettava il podio, io in particolare ci speravo considerando che quest’anno non gira proprio niente, ho dato tutto ma è andata male. Sperare adesso nella 50 km mass start a tecnica classica? Difficile già arrivare nei 10; bisognerebbe trovare sci perfetti.

 C’è chi mi accusa di essermi distratto troppo dopo le medaglie olimpiche. Non è affatto vero, mi sono sempre comportato da bravo professionista come è mia abitudine e mi sono sempre allenato come prima anche se sono aumentati gli impegni estranei. Per più di una valida ragione non ho mai concretizzato nella prima parte di stagione, poi ho avuto buoni spunti in staffetta. Sono tante le cose che mi hanno condizionato, a cominciare dai materiali proprio durante il Tour de Ski che avevo preparato in modo particolare poiché ci tenevo a vincerlo. E questa possibilità ci sarebbe stata se nella 30 km a tecnica classica di Lago di Tesero tutta la squadra non avesse cannato i materiali. Tanto è vero che nella tappa conclusiva al Cermis ho ottenuto il terzo miglior tempo.

 E’ evidente che in primavera bisognerà tornare a rimboccarsi le maniche per ripartire per la prossima stagione. Quando si sta bene si è lucidi e rilassati anche dopo lo sforzo violento delle gare. Mi è capitato di rado: evidentemente sono stato poco in forma in tutta la stagione. Che prevedeva i due “picchi” per il Tour de  Ski e per i Mondiali. Fallito il primo, e anche il secondo se non ci metterò una pezza nella 50 km”.

 Nella “sua” terza frazione che l’ha sempre visto protagonista di folli rincorse e ricuciture, neppure Pietro Piller Cottrer è stato in grado di  interpretare il suo solito ruolo di protagonista. Ha sì ottenuto il quarto tempo ma al distacco precedente ha aggiunto altri 12 secondi portando comunque la squadra azzurra dalla 14ma alla 10ma posizione. “Era messa male fin dall’inizio. Continua la maledizione dei Mondiali; evidentemente siamo più abituati a consolarci con le staffette olimpiche. E’ stato duro anche per me partire con quel distacco abbondantemente superiore ai 2 minuti e dalla quattordicesima posizione. Mi sono addirittura chiesto cosa fare, ma poi, quando indossi il pettorale, sei come i cavalli da corsa che si buttano nella gara anche quando sono staccati. Sono consapevole di averci provato, ma non era questo che desideravamo. Ho tenuto le energie per la 50 km?. L’idea era questa, ma di idee ne passano tante per la testa, anche quella di mandare a quel paese …. La 50, anche a tecnica classica, sarà un’altra cosa. Sperando in materiali efficaci …..”

 Cristian Zorzi (in una foto delle Olimpiadi)  parte decimo, con quasi due minuti e mezzo di distacco dai tre battistrada (Dementiev, Soedergnen e Northug, poi vincitore senza troppe sorprese) e arriva nono, con 3 minuti e 20 secondi dal norvegese. “Stavo da Dio, ma la sorte proprio non vuole girare. E’ andata male anche solo per migliorare la posizione all’arrivo. Ho preso lo svizzero Bundi ma dal ceco Sperl che mi precedeva c’era un minuto. Irrecuperabile. Il ritardo di partenza ti condiziona anche se le gambe rispondono. Raggiunto Bundi, ho tirato i remi in barca in attesa di batterlo in volata. Era inutile forzare. Ti resta un’amarezza in bocca …. Stavo bene anche nella 15 km, ma lì mi ha paralizzato la neve. Le tre medaglie già ottenute sono comunque un buon bilancio. C’è ancora la 50 km, nella quale Giorgio e Pietro possono dire la loro. Una stagione più di bassi che di alti. Ci aspettavamo logicamente una medaglia nella staffetta, ma abbiamo fallito. Non siamo stati in grado di onorare il pettorale n. 1 che portiamo da Lillehammer”.

Per la Norvegia si tratta del quarto titolo consecutivo in una rassegna iridata, mentre la Russia migliora il bronzo di due anni fa a Oberstdorf e la Svezia torna sul podio a distanza di quattro anni. Più sotto la cronaca.

Il nono posto della staffetta maschile di Sapporo logicamente non soddisfa il gruppo degli azzurri. Marco Albarello (direttore tecnico) e Giuseppe Chenetti (allenatore responsabile del settore) ammettono in coro che qualcosa non è funzionato nelle prime due frazioni: "Abbiamo sbagliato la scelta delle scioline - spiegano in coro - siamo tutti molto dispiaciuti. Evidentemente il destino ci impedisce di raggiungere ai Mondiali quel risultato che è sicuramente nelle nostre potenzialità. Ma i nostri Mondiali non sono ancora finiti, abbiamo la possibilità di toglierci qualche altra soddisfazioni nelle ultime due gare".

Domani si chiude il programma delle gare femminili con la 30 chilometri a tecnica classica: in gara le azzurre Marianna Longa, Antonella, Stephanie Santer e Karin Moroder. 

La cronaca della gara (traduzione da nordic-adventure.com)

Si attendeva la Germania, che sulla carta aveva la squadra più forte. Invece, come la Francia o, si è trovata tagliata fuori nel momento decisivo della seconda frazione quando il terzetto composto da Norvegia, Russia e Svezia, ha preso le redini della corsa e se  e n’è andato senza lasciare agli favoriti la possibilità di tornar sotto nella lotta per il podio. La Norvegia ha riportato una vittoria indiscutibile con quel finale di Petter Northug che resterà nella leggenda; la Russia si prende l’argento e la Svezia il bronzo.

Oggi l’allenatore dei norvegesi deve essere il più felice degli uomini  poiché ha vinto la sua scommessa impostando una formazione che ha fatto sognare più di un norvegese. Eldar Roenning e soprattutto Hjelmeset sono stati impressionanti in classico; Lars Berger, il biathleta, ha dimostrato le sue immense qualità a skating ( aveva già vinto la 15 km ….) e soprattutto il giovincello Northug, 20 anni, si è dimostrato abilissimo nascondendosi dietro Dementiev e poi Soedergren prima di piazzare un attacco irresistibile a mezzo chilometro dal traguardo.

Prima frazione (3 giri di km 3,330 per frazione)

1° giro: Plotone raggruppato.

2° giro: plotone compatto con Clara.in coda.

giro: Il plotone si allunga con in testa Roenning (NOR), Gaillard (FRA), Pankratov (RUS) e Filbrich (GER). All’ultimo chilometro Jean-Marc Gaillard, attacca con una tirata impressionante, il gruppo si allunga ma i favoriti restano insieme. 14. Italia staccata di 59 secondi.

Seconda frazione

1° giro: Vittoz riporta il gruppo sul finlandese Jauhojaervi che aveva preso qualche secondo di vantaggio. Si stacca il tedesco Goering, mentre con uno stile magnifico Hjelmeset imprime un ritmo impressionante. Al ritorno nello stadio fra i battistrada sette squadre sono staccate: Russia, Norvegia, Francia, Svezia, Germania, Kazakistan e Giappone.

Secondo giro: Giappone e Kazakistan si staccano definitivamente, Hjelmeset riprende l’iniziativa e prende qualche metro su Rotchev, Fredriksson, Vittoz e Goering. Al passaggio 1. Norvegia, 2. Russia a 2”, 3. Svezia a 3, 4 Germania a 9, 5 Francia a 10, 6. Finlandia a 11; 7. Repubblica Ceca a 30. 14. Italia a 2’17.3

3° giro: Si formano 2 gruppi: davanti Norvegia, Russia e Svezia, dietro Francia, Germania e Finlandia. Goering non ce la fa a dare una mano a Vittoz, che è il più deciso degli inseguitori, e il loro distacco sale a 22 secondi.

Terza frazione (skating)

1° giro: Lars Berger si tira dietro Alexander Legkov e Marcus Hellner; dietro di loro si mettono in caccia Tobias Angerer ed Emmanuel Jonnier che si portano a 18” al km 1,8 ma perdono di nuovo terreno verso la fine del giro. Si stacca la Finlandia. Passaggio: 1. Norvegia, Russia e Svezia, 4. Germania e Francia a 24“. 6. Finlandia a 47, 7. Repubblica Ceca  e Kazakistan a 1 minuto.

2° giro: Berger continua a tirare sempre lui, giustificando pienamente la sua selezione, ma Legkov e Hellner si avvicinano. Dietro il duo franco-tedesco perde altro terreno. Passaggio: 1. Norvegia, Russia e Svezia; 4. Francia e Germania a 28”, 6. Finlandia, Repubblica Ceca e Kazakistan a 1’08”.

3° giro: Legkov tenta qualche allungo, ma Berger e Hellner rispondono e tutti restano raggruppati fino al cambio: 1. Russia, Norvegia e Svezia; 4. Germania  a 38”, 5. Francia a 43. 10. Italia a 2.29.3.

Quarta frazione

1° giro: Il podio ormai è fatto poiché il terzetto di testa è solido con Noerthug, Dementiev e Soedergren. Teichmann e Rousselet inseguono ma a più di mezzo minuto; il francese fatica a star dietro al tedesco. Passaggio: 1. Russia, Svezia e Norvegia; 4. Germania a 38”, 5. Francia a 43.

2° giro: Le posizioni sono stabili. Northug resta sempre in coda, Rousselet perde sempre più terreno da Teichmann. Passaggio: 1. Russia, Svezia e Norvegia; 4. Germania a 40”, Francia a 59.

 Ultimo giro: Soedergren cerca ripetutamente di staccare Dementiev e Northug. Il norvegese, che sta sempre in scia, sembra il più fresco, il russo è in palese difficoltà. Colpo di scena all’entrata dello stadio con Northug che piazza uno scatto che farà storia. Guadagna 100 metri in un attimo, uno scarto fenomenale che lascia sul posto gli avversari e gli permette di passare il traguardo rallentando mentre Dementiev supera agevolmente Soedergren. 9° posto per l’Italia, con volata quasi simbolica di Zorro sullo svizzero Bundi.

Non possiamo chiudere senza riprendere la protesta del presidente del Fans Club SantusPasini che sul sito dei due atleti bergamaschi così scrive:

Editoriale del SOCIO ..... 02.03.07

 Ancora una volta la ceca direzione agonistica non ha saputo cogliere chi mostrava un evidente stato di forma al Mondiale; preoccupata solo di mediare ed accontentare i corpi militari in difesa dei propri interessi.

Tutta la stagione a regalare posti in squadra a destra e a manca in virtù di buone prestazioni in singole gare lontane anche mesi dall'evento Mondiale.

L'unico ORO viene da atleti bistrattati o addirittura più volte esclusi.

Ora la 50km. ???? Si ripiega sui bisonti buoni ??? Sui generosi da mettere in pista anche senza rifornimento ??? Su quanti taciono e rappresentano non una forza in più ma un problema in meno ???

Sono deluso del metro adottato, o meglio la spanna, dalla direzione agonistica; sono dispiaciuto dal risultato della ns. Nazionale e dei ns. innocenti atleti.

Martedì 06.03 ore 20:30 ci troviamo in piazza a ringraziare i ns. Campioni, non far mancare il tuo affetto.

Ciao Manfri

 Classifica

1. NORVEGIA (Roenning 3 / Hjelmeset 2 / Berger 2 / Northug 1) 1:30.49.2
2: RUSSIA (Pankratov 6 / Rotchev 3 / Legkov 1 / Dementiev 3) +3,2
3. SVEZIA (Larsson Martin 10 / Fredriksson 1 / Hellner  3 / Soedergren 2 3.5
4. GERMANIA (Filbrich 5 / Goering 4 / Angerer 6 / Teichmann 4) 50.5
5. FRANCIA (Gaillard 2 / Vittoz 5 / Jonnier 5 / Rousselet 8) 1.25.8
6. FINLANDIA (Noisiainen 1 / Jauhojaervi 6 / Lallukka 11 / Kattilakoski 5) 2.06.3
7. KAZAKISTAN (Golovko 4 / Poltaranin 8 / Odnodvotsev 7 / Chebotko 7) 2.07.2
8. REPUBBLICA CECA (Koukal 11 / Bauer  7/ Magal 9 / Sperl 6) 2.07.6
9. ITALIA (Clara 14 / Di Centa 12 / Piller Cottrer 4 / Zorzi 9) 3.20.1
10. SVIZZERA (Burgermeister 7 / Livers 10 / Perl 13 / Bundi 10) 3.20.4
11. AUSTRIA (Tauber 12 / Botvinov 16 / Hoffmann  8 / Pinter 12) 4.08.6
12. Canada (Kershaw 8 / Grey 15 / Roycroft 14 / Goldsack 11) 4.22.8
13. ESTONIA (Kummel 13 / Mae 11 / Kokk 12 / Rehema 13) 4.41.6
14. BIELORUSSIA (Ivanov 15 / Lasutkin 14 / Dolidovich 10 / Karneyenka 14) 5.01.9
15. GIAPPONE (Ebisawa 9 / Komamura 13 / Yamagishi 16 / Kozu 16) 5.50.4
16. UKRAINA ( Shtun 17 / Leybyuk  9/ Putsko 15 / Gumenyak 15) 6.25.1
17. CINA (Van Xia  16/ Sun Qinghai  17/ Song Tao / Geliang Li) ritirata

Prima frazione
1. Finlandia 25.35.7; 2. Francia +3.7; 3. Norvegia 4.0; 4. Kazakistan 4.4; 5. Germania 4.7; 6. Russia 4.9; 7. Svizzera 5.8; 8. Canada 6.0; 9. Giappone 7.3; 10. Svezia 7.5; 11. Repubblica Ceca 11.2; 12. Austria 22.2; 13. Estonia 58.5; 14. ITALIA 59.0; 15. Bielorussia 1.20.9; 16. Cina 1.50.9; 17. Ukraina 2.23.7

Seconda frazione
1. Svezia 50.28.7; 2. Norvegia +0.0; 3. Russia 2.2; 4. Germania 22.4; 5. Finlandia 23.8; 6. Francia 24.7; 7. Repubblica Ceca 46.4; 8. Kazakistan 46.8; 9. Svizzera 1.07.7; 10. Giappone 1.26.6; 11. Canada 1.52.4; 12. Estonia 2.11.3; 13. Austria 2.13.6; 14. ITALIA 2.17.3; 15. Bielorussia 2.41.2; 16. Ukraina 3.24.4; 17. Cina 5.25.7

Terza frazione
1. Russia 1:10.33.9; 2. Norvegia +0.2; 3. Svezia 1.0; 4. Francia 37.6; 5. Germania 38.2; 6. Kazakistan 1.23.6; 7. Repubblica Ceca 1.29.2; 8. Finlandia 1.29.3; 9. Svizzera 2.18.6; 10. ITALIA 2.29.3; 11. Austria 2.55.0; 12. Estonia 3.16.9; 13. Canada 3.17.7; 14. Bielorussia 3.31.7; 15. Giappone 3.33.1; 16. Ukraina 4.50.0; 17. Cina ritirata

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Venerdě, 02 Marzo 2007 20:34, Commenti(0)
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