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15 km TL falsata dalla neve: vince Berger, azzurri penalizzati

A beneficiarne, con il biathleta norvegese,  i concorrenti partiti per primi, messi peggio di tutti gli italiani. Si salva Piller Cottrer (10°), da dietro rinvengono i tedeschi, 3° Angerer, quando la nevicata si smorza

 SAPPORO (Giappone)  28 febbraio – 15 km a skating, con partenze ad intervalli. La gara in cui Pietro Piller Cottrer si è laureato campione del mondo due anni fa a Oberstdorf e intendeva riconfermarsi, ed era attesa anche da Giorgio Di Centa per regalare una medaglia al piccolo William, nato pochi giorni fa. Doveva essere una giornata di gloria per la squadra italiana, si è trasformata in un incubo. Sul podio Lars Berger (nelle 3 foto), bravo fondista norvegese che abitualmente fa il biathleta con alti e bassi in quanto scarso al tiro, il 19 enne sconosciuto Leanid Karneyenka che il CT della Bielorussia aveva portato in Giappone solo per la staffetta e riservato invece per i Mondiali juniores di Tarvisio, e infine, ma al terzo posto, il tedesco Tobias Angerer che è il più forte del lotto ma si è dovuto accontentare del terzo gradino.

Dietro di loro l’austriaco Eder, sospeso per due anni causa doping, rientrato in gara proprio in questa occasione. E i giganti del fondo, i grandi specialisti del passo di pattinaggio? Dispersi nella fitta nevicata. Qualcuno si è anche arrabbiato. Vittoz, già nervoso in partenza, tanto da prendersela con l’addetto alla punzonatura, si è fermato presto e ha letteralmente buttato via gli sci.

 Ciò che si temeva è arrivato, proprio nella giornata in cui il meteo non annunciava particolari sorprese. La corsa è stata totalmente falsata dalle condizioni di un  tempo che più pazzo non si poteva. C’era vento e un filo di nevischio quando sono partiti i primi dei 121 concorrenti; dal numero 60 in poi si è scatenata una fitta nevicata accompagnata da raffiche di vento che è durata una ventina di minuti per esaurirsi progressivamente quando il gruppo rosso, che ha chiuso le partenze, aveva superato la metà gara. Con il risultato che i numeri di pettorale più bassi hanno trovato una pista accettabile, quelli di mezzo hanno dovuto fare da spazzaneve, e gli ultimi, pur penalizzati, hanno beccato condizioni dignitose. Per dirla piatta piatta, culo e sfiga hanno determinato il risultato: la fortuna più sfacciata ha beneficato Berger, numero 55, che per almeno metà gara ha incontrato buone condizioni ed è diventato il primo biathleta della storia a conquistare un titolo iridato individuale nel fondo. Voleva riuscirci Ole Einar Bjoerndalen, ma anche lui per le condizioni atmosferiche che hanno stravolto la pista e fatto saltare ogni tipo di piano sui materiali da utilizzare, ha dovuto arrendersi finendo 16° e deluso.

 Naturalmente Berger ci ha messo anche del suo perché è pur sempre iridato uscente di staffetta, mentre a trarne i maggiori vantaggi, sul piano della prestazione complessiva, è stato lo squadrone tedesco che, oltre ad Angerer, ha piazzato Teichmann al 5° posto e  Goering al 7°. Il quarto, Sommerfeldt, è finito 22°. Gli intertempi che pubblichiamo sono significativi: dall’inziio fin quasi alla fine i primi posti sono stati occupati da atleti quasi sconosciuti, che in Coppa del Mondo vanno raramente a punti.

Primo degli azzurri Pietro Piller Cottrer: Il sappadino, malgrado tutto,  ha difeso con onore il suo titolo con la decima posizione e un finale di gara in crescendo. Più attardati gli altri: Giorgio Di Centa 28°, Fabio Santus 34°, Valerio Checchi 64° e Cristian Zorzi 70°.

L’Italia si trova dunque privata di una possibile medaglia. Il CT Albarello la spiega così: “Incredibile quello che è successo. La prima metà della lista è partita in condizioni più che accettabili; quando toccava ai nostri è arrivata una nuvoletta fantozziana che ha scaricato una quantità incredibile di fiocchi di neve. E' smesso di nevicare giusto cinque-sei passaggi dopo Piller che era l'ultimo azzurro a partire, anticipando il gruppo rosso, e così ha finito per fare da apripista a coloro che lo seguivano, e Angerer ne ha approfittato per recuperare un posto sul podio. Sono convinto che in condizioni normali l'oro non ci sarebbe sfuggito. C’erano sensazioni buonissime e materiali pure. Si poteva fare l’en plein e, invece, va presa come è venuta. Speriamo di aver accumulato crediti per le prossime gare di staffetta. Ne abbiamo bisogno ricordando Oberstdorf”.

Ai Mondiali tedeschi la staffetta azzurra era infatti arrivata quarta, con Zorzi recuperato e staccato da un Teichmann fin lì negativo e tropo fenomeni in questa occasione.

 Naturalmente deluso  Pietro Piller Cottrer: "Mi sentivo benissimo - spiega il campione di Sappada - non avrei mai pensato di vivere una giornata del genere. Sarei stato in lizza per la vittoria, il mio rammarico più grande è avere ceduto il titolo senza avere avuto la possibilità di difenderlo alla pari degli altri. Stavo veramente bene, non ho mai avuto sensazioni tanto positive. Speravo di riconfermarmi e, anche quando ho visto che si metteva male, non mi sono mai risparmiato. Dovevo onorare il pettorale rosso di campione del mondo. Purtroppo è capitato proprio ciò che si sperava non succedesse: la nevicata ha pregiudicato i risultati, favorendo e sfavorendo alcune fasce. E’ andata meglio solo nel finale, quando ha smesso di nevicare e la pista  non frenava più come prima. Adesso siamo proiettati verso la staffetta, sperando di riacciuffare quella fortuna che qui ci ha tradito”. 

Staffetta che si corre venerdì, che ha vinto due volte alle Olimpiadi e mai ai Mondiali. La formazione azzurra verrà schierata in quest’ordine: Roland Clara, Giorgio Di Centa, Pietro Piller Cottrer, Cristian Zorzi: Tre quarti della staffetta olimpica (manca Valbusa), con Clara in prima frazione, che prende il posto che si contendeva con Valerio Checchi che nella caduta durante il pursuit si è preso una botta al ginocchio che aveva messo in forse la partecipazione alla 15 km. “Il ginocchio va bene e non mi ha dato problemi, ha precisato dopo l’arrivo; devo ringraziare il fisioterapista Saba che mi ha dato una grande mano. Purtroppo oggi è stata la neve a fare la differenza, anche se io non ero al top. Un 2007 sfortunato in Coppa, che continua anche qui. So quello che valgo e ciò che sono in grado di dare, ma va male. A casa e i miei amici di Subiaco mi dicono di tener duro, ma in questa situazione è inevitabile che mi senta un po’ confuso e demoralizzato. Comunque fa parte dello sport e va accettato”.

Amareggiato di brutto anche Giorgio Di Centa. “Abbiamo trovato proprio i risvolti che non mi aspettavo. Stavamo tutti bene e proprio quando siamo partiti non italiani, che siamo fuori dal gruppo rosso, è stato il momento in cui la neve è caduta con maggior intensità. Una sorpresa in negativo nella gara più papabile per la medaglia. Se capitasse in staffetta? Non sarebbe lo stesso, poiché la partenza è unica per tutti, non si va a cronometro. La fatica saranno le due frazioni in classico in quanto non dovremo perdere posizioni e terreno con la Germania e la Norvegia che sono favorite. Ma possiamo farcela anche noi; dobbiamo crederci”.

Anche Fabio Santus se la prende con il maltempo. “Se fosse stato come ieri, era la neve favorevole a noi. Invece ha scombussolato tutto e falsato la gara. Altalenante come è stata, ha avvantaggiato i primi e danneggiato gli altri perché lo strato fresco che si accumulava progressivamente ha rallentato. La pista si è velocizzata quando ha smesso momentaneamente, poi ha ripreso. E dire che avevo buoni sci, quelli che aveva usato ieri Magda Genuin; se avessi trovato le stesse condizioni ci sarebbe scappato il risultato”.

Parole che Manfri, il presidente del Fans Club che Fabio condivide con Renato Pasini, avvalla in pieno con una raccomandazione alla Direzione agonistica: Mi sono bastate le immagini dell'intervista RAI e le poche parole di Fabio per capire che E' ASSOLUTAMENTE A MILLE, è carico, è in palla e pronto a disputare UNA STAFFETTA D'ORO. Deve emulare PAX, deve concretizzare il suo Mondiale, deve scaricare quanto accumulato fino a qui è GASATO E' PRONTO è ancora lo JUNIOR MONDIALE. COMUNICATELO PER FAVORE ALLA DIREZIONE AGONISTICA !!!!!!!.

Messaggio che riportiamo ma che non è stato accolto vista la formazione che verrà schierata.

Concludiamo con Cristian Zorzi, che per due chilometri è stato il migliore del quintetto italiano, poi si è progressivamente spento.” Questa neve ha falsato proprio tutto. E’ tutto l’inverno che combatto con i materiali e i cambiamenti climatici. Me ne sono accorto subito, già all’intertempo dei 2 km, che era passabile; sentivo male alle gambe proprio nella gara che più si addice agli italiani e dove volevo farmi valere. I materiali hanno fatto la differenza; io, poi, ho mollato anche di testa. Comincio ad essere stanco, mi pesano la troppa tensione e la lontananza da casa dove deve arrivare Carolina, la mia secondogenita. Spero proprio che mi aspetti, non anticipi i tempi”.

Domani, partenza ore 7 italiane, staffetta femminile. La squadra azzurra sarà composta da Magda Genuin e Marianna Longa in alternato e Sabina Valbusa e Arianna Follis in pattinato. L’allenatore Marco Selle, dopo la prova nello sprint in tecnica classica (unica azzurra qualificata) ma ancor più dopo il 12° posto nella 10 km a skating, a  rigor di logica ha dato fiducia a Magda Genuin schierandola al lancio, e piazzato  Sabina Valbusa in terza. Il 13° posto nella gara individuale dovrebbe garantire per lei. Se Marianna Longa farà la sua parte, che è determinante, e tutto andrà bene, Follis potrà giocarsi il finale di gara.

 Classifica

1. Berger Lars NOR 35.50.0; 2. Karneyenka Leanid BLR +35.8; 3. Angerer Tobias GER 52.4; 4. Eder Johannes AUT 58.3; 5. Teichmann Axel GER 1.14.6; 6. Legkov Alexander RUS 1.16.4; 7. Goering Franz GER 1.17.9; 8. Olsson Johan SWE 1.19.3; 9. Hellner Marcus SWE 1.23.0; 10. Piller Cottrer Pietro ITA 1.24.3; 11. Shiriaev Sergei RUS 1.28.4; 12. Koschevoy Yevgenii KAZ 1.28.5; 13. Soedergren Anders SWE 1.29.0; 14. Lallukka Juha FIN 1.29.9; 15. Dolidovich Sergei BLR 1.33.9; 16. Bjoerndalen Ole Einar NOR 1.36.8; 17. Estil Frode NOR 1.46.4; 18. Putsko Olexandr UKR 1.47.1; 19. Hoffmann Christian AUT 1.50.1; 20. Jonnier Emmanuel FRA 1.5.9; 21. Nousiainen Ville FIN 1.54.9; 22. Sommerfeldt Rene GER 1.56.2; 23. Gaillard Jean Marc FRA 2.07.4; 24. Mckeever Brian CAN 2.13.7; 25. Dementiev Eugeni RUS 2.15.7; 26. Sergey Cherepanov KAZ 2.21.8; 27. Northug Petter NOR 2.23.0; 28. Di Centa Giorgio ITA 2.23.1; 29. Pinter Juergen AUT 2.23.6; 30. Koukal Martin CZE 2.27.5; 34. Santus Fabio ITA 2.41.6; 64. Checchi Valerio ITA 3.40.2; 70. Zorzi Cristian ITA 3.53.9

Intertempo km  9.5
1. Berger 22.11.6; 2. Koschevoy +53.0; 3. Karneyenka 56.7; 4. Eder 1.06.9; 5. Hellner 1.14.2; 6. Putsko 1.15.0; 7. Angerer 1.23.6; 8. Olsson 1.28.9; 9. Legkov 1.29.4; 10. Mckeever 1.31.3; 11. Oyama 1.32.2; 13. Songtao 1.33.7; 14. Goering 1.38.6; 15. Piller Cottrer 1.39.2; 16. Lallukka 1.42.2; 17. Pinter 1.43.0; 18. Gumenyak 1.44.4; 19. Soedergren 1.44.5; 20. Dolidovich 1.46.2; 45. Di Centa 2.14.6; 60. Santus 2.32.6; 73. Checchi 2.51.4; 77. Zorzi 2.57.7

Intertempo km 7.5
1. Berger 17.11.0; 2. Hellner +46.5; 3. Koschevoy 46.8; 4. Karnayenka 47.1; 5. Eder 49.0; 6. Putsko51.7; 7. Oyama 1.01.1; 8. Chebotko 1.05.7; 9. Gumenyak 1.09.3; 10. Olsson 1.09.6; 11. Angerer 1.11.4; 12. Pinter 1.11.9; 13. Lallukka e Krezelok 1.12.1; 15. Legkov 1.14.4; 16. Cherepamov 1.15.2; 17. Malak 1.15.7; 18. Ivanov 1.16.6; 19. Goering 1.17.1; 20. Piller Cottrer 1.19.0; 49. Di Centa 1.43.8; 67. Santus 1.58.4; 72. Checchi 2.02.7; 73. Zorzi 2.02.8

Intertempo km 5
1. Berger 13.12.4; 2. Hellner +20.1; 3. Karneyenka 27.6; 4. Chebotko 30.5; 5. Eder 32-6; 6. Koschevoy  e Oyama 33.6; 8. Malak 33.9; 9. Olsson 38.9; 10. Krezelok 39.5; 11. Putsko 40.3; 12. Kattilakoski 40.9; 13. Pinter 41.4; 14. Cherepanov 42.7; 15. Lallukka 43.3; 16. Naruse 43.8; 17. Gumenyak e Golsack 48.0; 19. Dolidovic 48.7; 20. Angerer 48.8; 24. Piller Cottrer 50.9; 51. Di Centa 1.08.6; 53. Zorzi 1.09.1; 63. Checchi 1.16.6; 67. Santus 1.22.7

Le interviste del podio

Lars Berger, 1° arrivato
Ho avuto molta fortuna a livello dla pista era assai veloce, condizioni meteo. La prima metà gara, ma negli ultimi chilometri ho sofferto poiché la neve aveva un effetto-colla. E' stata una corsa tutto particolare per me; oggi il vincitore morale è Tobias Angerer.

Leanid Karnayenka, 2° arrivato
Mentirei se dicessi che mi attendevo di vincere questa medaglia. Dopo aver terminato la mia gara ho seguito gli altri sul grande schermo, e quando ho visto che ero secondo non sapevo proprio cosa fare, o dove dovevo andare per la cerimonia per la cerimonia protocollare. Il mio obbiettivo di questa stagione era fare i Campionati del mondo juniores in marzo, ma l'allenatore mi ha selezionato per completare la staffetta, e sono stato scelto perché sono il campione junior della Bielorussia.  

Tobias Angerer, 3° arrivato
Oggi sento quasi male a descrivere ciò che è avvenuto oggi perché quando sono partito nevicava e io ero come nella nebbia. In tempo normale, quando si parte fra i 30 primi pettorali, non c'è nessuna possibilità di far bene. Oggi ero in gran forma e penso di aver realizzato la corsa perfetta. Sono contento della mia medaglia ma anche triste nello stesso tempo proprio perché ho fatto la corsa perfetta. Lars e il bielorusso oggi erano meglio di me, tutto qui.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Mercoledì, 28 Febbraio 2007 22:59, Commenti(0)
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