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Mondiali pursuit: nel festival tedesco bronzo di KillerPiller

Sempre all’attacco, preceduto in volata da Teichmann e Angerer. 11° Di Centa che in nottata aveva ricevuto la notizia della nascita di William, 21° Clara, 26° Checchi, caduto in discesa

 SAPPORO (Giappone) 24 febbraio – Gran bel bronzo di Pietro Piller Cottrer nel pursuit dominato dallo squadrone tedesco. Arrivo in volata a tre, controvento, con Teichmann che negli ultimi metri sorpassa Angerer che aveva attaccato da lontano insieme all’azzurro che aveva operato la selezione definitiva sulle code. Inevitabilmente terzo, ma è un podio di valore poiché costituisce la conferma definitiva che Pietro è tornato ad essere il killer che tutti conosciamo, che la forma artritica è ormai alle spalle e che può guardare con più di una certezza alle gare che lo attendono: la sua 15 a tecnica libera con partenze a cronometro, della quale è il campione mondiale uscente, la terza frazione della staffetta e, per finire in gloria, la mass star conclusiva che  pure di corre in classico.

Medaglia impossibile in questo caso, ma sicuramente un test per certificare i suoi miglioramenti nel passo alternato, nella spinta e nel passo spinta. Già dimostrati oggi, del resto, nella prima frazione del pursuit, che lo ha sempre visto nelle posizioni di testa, senza mai perdere un colpo di fronte agli specialisti che hanno tenuto un’andatura infernale: l’intera squadra tedesca, con Filbrich in maggior evidenza nella prima fase, lo svedese Fredriksson, il norvegese Roenning.

Tra l’altro stare davanti significava maggior possibilità di evitare di cadere in una curva destrorsa della discesa  che si trova a 2 /3 dell’anello di km 3,750 e che ha fatto più di una vittima. Colpa del tracciato sicuramente insidioso ma ancore più della strana neve che si incontra da queste parti. Sapporo, infatti, si trova sulla stretta e lunga isola di Hokkaido che risente dell’influenza del mare. Da una parte e dall’altra, è a pochi chilometri dalle piste. Nel giro di minuti si passa da un estremo all’altro. Addirittura un variare di stagioni. Ieri pioveva, faceva abbastanza caldo e la neve era ridotta a poltiglia; sul finire della gara si è messo a nevicare. Oggi c’erano sole, vento e temperatura piuttosto fredda che hanno fatto gelare il sottofondo della pista. Con il passo di giro e la derapata in curva gli stretti sci da fondo hanno ben poca tenuta laterale, specialmente con le scarpe da pursuit. Se si schizza via, come è capitato, lo sci diventa incontrollabile anche per i campioni.

Ed è stato proprio il nostro Valerio Checchi ad inaugurare la sagra delle cadute,  tirandosi addosso qualche altro concorrente. Lui ha rimediato un brutto colpo al ginocchio, che lo costringeva a zoppicare dopo l’arrivo, ma ha continuato la corsa stringendo i denti, mantenendosi a mezzo minuto per tutto il tratto in classico e perdendo progressivamente terreno in quello a skating, quando si è trovato solo senza punti di riferimento vicini. Koukal, invece, è rimasto sul terreno e ha finito per ritirarsi. Nello stesso  punto è caduto anche Roland Clara, ma giusto il tempo di toccar terra con il sedere. Si è rialzato, ha ripreso l’inseguimento, che è riuscito a coronare nel giro di un quarto d’ora, ma poi ha pagato lo sforzo e si è staccato del tutto nella frazione a skating.

Ad inseguire è stato pure costretto ripetutamente Di Centa,  come del resto Vincent Vittoz, iridato uscente e gran favorito, che non è mai stato al centro della lotta. Giorgio era certamente felice  ma ancora frastornato per la nascita di William, il primogenito maschio dopo tre femmine, che si è fatto aspettare quasi una settimana rispetto al previsto. Come papà, si può dire che è uscito alla distanza. La notizia è pervenuta alla squadra in nottata ma per rispetto del suo già travagliato riposo gli è stata riferita solo quando si è alzato dopo la notte piuttosto burrascosa che ha fatto seguito ai festeggiamenti per l’oro del team sprint. Dorme infatti in camera con Zorzi, il cui telefonino è squillato ininterrottamente fra messaggini e complimenti a voce.

 Ha fatto sicuramente più fatica nella frazione in classico, che l’ha visto restare in coda al gruppo una volta che si è riportato sui battistrada, e ci è rimasto fino al cambio per riservare le energie a quella a skating  nella quale si è trovato fra i protagonisti della bagarre finale. Una metamorfosi, la sua: è da tempo, infatti, che lui grande “alternista” , rende molto meglio con il passo di pattinaggio.   Una ventina i battistrada, che si sono selezionati prima per le continue trenate di Soedergren, poi di Teichmann  e alla fine di Angerer, al quale ha prontamente risposto KillerPiller con la progressione dei giorni migliori che ha scremato e poi spezzato definitivamente il gruppo.

Con lui si sono riportati davanti i primi 6 dell’ordine di arrivo. La selezione finale sull’ultimo strappo. Legkov ha mollato, Filbrich ha perso qualche metro, Angerer ha preso in testa la discesa con Pietro sulle code (nella foto), Teichmann e Northug più larghi e leggermente dietro. Sul rettilineo finale, nel tentativo di sorpassare Piller, il norvegese ha incrociato gli sci ed è caduto letteralmente “a pelle di leone”. Volata a tre, dunque, e arrivo sfilato.

 Tutti soddisfatti e a braccia alzate: di più l’azzurro non poteva fare. E’ una medaglia “pesante” quella che si è guadagnato, frutto da una parte di  sci/missili tanto in classico che a skating, una costante in queste prime gare, ai quali ci ha aggiunto tutto il resto di suo: bravura, forma arrivata puntuale nel momento che conta, coraggio di affondare il colpo decisivo pur con il rischio di trovarseli tutti in scia per superarlo poi in volata, l’unico suo punto debole. La caduta di Northug, che è velocissimo e scattante forse più di Teichmann, gli ha fortunatamente evitato l’ennesima medaglia di cartone. Il bronzo ne rilancia le ambizioni, più che giustificate, per i giorni a venire.

La classifica
1. Teichmann Axel GER 1.11.35.8; 2. Angerer Tobias GER +0.5; 3. Piller Cottrer Pietro ITA 0.9; 4. Filbrich Jens GER 3.2; 5. Northug Petter NOR 8.2; 6. Legkov Alexander RUS 9.5; 7. Bauer Lukas CZE 15.5; 8. Soedergren Anders SWE 15.8; 9. Livers Toni SUI 15.9; 10. Vittoz Vincent FRA 16.6; 11. Di Centa Giorgio ITA 17.3 ; 12. Roenning Eldar NOR 18.3; 13. Sommerfeldt Rene GER 18.7; 14. Fredriksson Mathias SWE 19.8; 15. Magal Jiri CZE 23.5; 16. Jauhojaervi Sami FIN 26.0; 17. Estil frode NOR 28.5; 18. Bajcicak Martin SVK 52.3; 19. Freeman Kris USA 1.08.8; 20. Olsson Johan SWE 1.27.8; 21. Clara Roland ITA 1.30.7; 22. Cherepanov Sergey KAZ 2.01.0; 23. Golovko Andrey  KAZ 2.11.2; 24. Nousiainen Ville FIN 2.12.4; 25. Grey George CAN 2.17.9; 26. Checchi Valerio ITA 2.21.6; 27. Bundi Gion Andrea SUI 2.21.7; 28. Similae Tero FIN 2.23.3; 29. Kokk Kaspar EST 2.25.7; 30. Curdin Perl SUI 2.25.7

Intertempo km 15
1. Filbrich 35.59.2; 2. Fredriksson; 3. Angerer; 4. Roenning; 5. Piller Cottrer; 6. Sommerfeldt; 7. Bauer; 8. Teichmann; 9. Bajcicak; 10. Legkov; 11. Freeman; 12. Northug; 13. Estil; 14. Olsson; 15. Magal; 17: Di Centa; 22. Clara; 27. Checchi

Ulteriori aggiornamenti quando saranno pervenute interviste e altre foto 

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it




Da staff, Sabato, 24 Febbraio 2007 11:35, Commenti(0)
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