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ZORRO E PAX, REIETTI E UMILIATI, ADESSO SONO IRIDATI

Il parroco di Gromo suona ancora le campane: l'Alta Valle Seriana è già in festa per Renato Pasini; per Cristian Zorzi e la Val di Fassa altre possibilità di medaglie

La singolare situazione di due campioni costretti a continui test di selezione per guadagnarsi fino all'ultimo il posto per i Mondiali. Ampiamente onorato! Il miglior  avvio per il fondo: c'è da augurarsi che il Coni e la Fisi ne tengano conto

 A Gromo, come già aveva fatto per la vittoria di Coppa a Rybinsk, il parroco ha suonato le campane. L’Alta Valle Seriana è in festa, il vino scorre a fiumi.  E’ il degno prologo della gran festa che si farà al ritorno di Renato. In questa celebrazione dell’oro mondiale del Team sprint naturalmente non poteva mancare lo sponsor Edilmora che gli ha sempre accordato la sua fiducia e adesso fa il giro dei bar a offrire da bere a tutti. Esultazione ed esaltazione quasi generale a conferma di come sia viva da queste parti la passione per il fondo. Letteralmente viscerale quella dei fans, che si è sparsa come un contagio.

Se ne fa interprete, come il solito, il buon Manfri, presidente del Fans Club Santus Pasini che, in attesa che Fabio trovi lo spunto giusto per emulare l’amico Renato, si sfoga con i messaggi nel sito.

CAMPIONE DEL MONDO !   CAMPIONE SUL MONDO !

 Fantastica la prestazione di Renato che ancora una volta, contro ogni aspettativa, contro ogni stupido timore ed incertezza ha sfoderato l'ennesima ZAMPATA da CAMPIONE.

E' sorprendente come Renato riesca ad essere determinato, a garantire e scommettere sulla sua pelle l'esito della gara, la certezza di far bene di essere competitivo e puntualmente corona ogni nostro e suo SOGNO.

Tremo nel digitare la news, vorrei essere con tutti in piazza a sfogare la gioia, la felicità ma non volevo lasciarvi a digiuno per diversi giorni.

Mi limito ad abbracciare tutti Voi a nome di Renato e Fabio, a ringraziarvi del Vs. costante e sentito supporto; credetemi i ns. atleti questo lo sentono, lo percepiscono e chi lo sa se una piccola parte di queste medaglie sia anche Vs.....

Siamo solo all'inizio e chissà cosa ci prospetta il prosieguo del Mondiale ......(vero Fabio)

Ora scappo, devo scappare, non resisto di fronte ad uno stupido monitor anche se in primo piano ho il MONDIALE RENATO. Ciao

 Espressioni di un appassionato che sono un po’ sulla bocca di tutti e non  solo nel Bergamasco. Due atleti, Zorzi e Pasini, che di colpo dall’ostracismo neppur tanto velato passano quasi alla gloria degli altari. La Valle Seriana lo ha già fatto, quella di Fassa aspetta: di medaglie ne possono venire ancora. C'è pur sempre la staffetta.... Manca solamente l’odore dell’incenso ed è fatta, a conferma della veridicità dell’antico detto che la vittoria ha cento padri, mentre la sconfitta è orfana. E tale, ad eccezione dei parenti, dei familiari e degli amici che i due campioni hanno puntualmente ringraziato approfittando dell’intervista in TV, è stata la situazione che Zorro e Pax hanno convissuto all’interno della nazionale. Reietti e umiliati. Messo sempre in discussione il primo malgrado i tanti successi precedenti e l’oro della staffetta che ha ammutolito momentaneamente anche i più critici; addirittura rinviato al proprio gruppo sportivo militare il secondo, che pure è il nostro miglior sprinter e primo azzurro nella classifica di Coppa.

Con la Forestale costretta a pagargli le spese della trasferta in Russia, dalla quale è tornato con lo splendido successo di Rybinsk che neppure gli ha garantito l’immediata convocazione per i Mondiali. Il posto ha dovuto conquistarselo con altri test di selezione. Il motivo? Tutto da spiegare, ma in maniera più convincente di quanto è stato fatto finora.

D’accordo, c’è il bilancio in rosso, il budget è asfittico, ma perché si lascia a casa un vincente per portare in giro gente che, stando ai risultati, si è limitata a fare del turismo più che dell’agonismo?

Una situazione addirittura demenziale della quale si deve prendere atto ma che impone una via di sbocco che si scontra con le parole espresse dal CT Albarello subito dopo la vittoria: Zorzi è difficile da gestire ma ha una voglia enorme, ha sopportato delle selezioni come hanno fatto tutti, però ci ha ripagati con una grossa prestazione e lo ringrazio. Pasini credeva a questo appuntamento e sapeva che avrebbe fatto bene”.

L’unico a non saperlo, evidentemente, era proprio il CT che non ha fatto niente per rimediare anzitempo, trovando la connivenza dell’allenatore Chenetti.  L’uno e l’altro, adesso, si ritrovano anch’essi “padri” di questa medaglia d’oro. Di un’impresa, che così ha descritto su Gazzetta.it l’inviato Stefano Arcobelli:

Uno sprint da impazzire: mozzafiato, stupendo, perfetto. Al fotofinish, per rendere l’idea di quanto Cristian Zorzi e Renato Pasini abbiano sofferto e meritato questo trionfo nel Dome giapponese. La sprint a tecnica libera in tandem premia la coppia più composita e strana che l’Italia del fondo potesse presentare ai Mondiali: lo Zorro delle mille volate e il Pax che ha faticato più a convincere i tecnici che a vincere e convincere in questa stagione in cui non è nemmeno nel book della federazione. Un azzurro "ripescato" per meriti stagionali acquisiti sul campo, anzi sugli sci. E il bergamasco è stato il compagno ideale per vincere contro i russi Morilov e Rotchev, nella gara in cui la coppia ceca Kreczmer e Kozisek ha lasciato sotto il podio i quotatissimi Angerer e Teichmann. Pasini ha cambiato per ultimo in testa quasi lanciando il presagio del successo completato dal finanziere che pareva col morale sotto i tacchi e invece s’è rivelato grandissimo sprinter, capace di abbinare all’oro olimpico in staffetta questa gemma che gli è sempre mancata.

Lui che nel 2001 cominciò ai Mondiali di Lahti con un argento individuale, qui ha ripreso il filo del discorso proprio mentre l’Italia un anno fa ha smesso di puntare sulla squadra di specialisti per ristrettezze economiche. Questo è il capolavoro di uno stellone ragionato, organizzato, rabbioso come quel Pasini che la sera prima non riusciva a smaltire la delusione per la squalifica immeritata nella gara in classico individuale; ed è il capolavoro di uno Zorro che vorrebbe disputare le ultime 3 stagioni più da fondista puro che da sprinter. Ora questo trionfo dà al fassano una carica in più per la 15 km e soprattutto per la staffetta, alla quale è sempre sfuggito il titolo iridato. Con uno slancio come questo, niente a questo punto è impossibile.

L’Italia non vinceva un titolo mondiale maschile da Oberstdorf 2005, con un’altra coppia oro-argento, Piller Cottrer e Valbusa. Vent’anni fa con Marco Albarello, ora d.t. azzurro, e Maurilio De Zolt. Poi solo Silvio Fauner nella 50 km a Tunder Bay nel ’95. Questo è il primo titolo iridato azzurro non individuale a livello maschile. Insomma un’altra impresa da incorniciare, da quel pozzo d’oro chiamato fondo”.

Un pozzo d’oro che, in attesa che la base esprima il nuovo presidente nell’assemblea elettiva del 24 aprile, il commissario straordinario della Fisi, prof. Riccardo Agabio, farebbe bene a tutelare così come si è prefisso di fare per lo sci alpino che, per bocca del CT Flavio Roda che è andato “a piangere”  e battere cassa anche presso il Coni, ha già incontrato le attenzioni del presidente Petrucci oltre che del ministro Melandri.

Il risultato, come riportato dalle agenzie e dai giornali, in sintesi è questo: giovedì 1 marzo ci sarà incontro a Roma con il Coni per presentare un programma finalizzato alle Olimpiadi di Vancouver 2010. Saranno individuati 11 uomini e 11 donne su cui investire, tenendo conto che dall'anno scorso le cose sono parecchio migliorate e dovranno farlo ulteriormente nelle prossime stagioni. In questi giorni si ragionerà sullo staff tecnico e sugli altri settori, ma sin d'ora si ringraziano gli allenatori che hanno tenuto duro in questi difficili mesi impegnandosi sempre al massimo. C’è piena fiducia perché il Coni ci è sempre stato vicino e lo farà pure nei prossimi mesi.

Una  strategia in ottica Vancouver 2010 già delineata, che troverà adeguata risposta in termini economici. Anche il fondo dovrebbe avere una strategia del genere, ma il suo CT, che si è sempre e troppo fidato di Coppi, ricavandone solo delusioni, finora è rimasto al palo. Impegnato con i Mondiali, si dirà, e questo è vero: ma cosa aspetta ad avanzare le altrettanto giuste e giustificate rivendicazioni del fondo che, come a Oberstdorf e a Torino2006, paga sempre in termini di medaglie?. A Pragelato, a conclusione della staffetta, inalberando il tricolore e portandosi un dito alla bocca, da buon “mattocchio” Zorro ha zittito, rivolgendosi spettacolarmente al pubblico, chi non aveva fiducia in lui; a Sapporo si è ripetuto facendo la linguaccia ai suoi detrattori. Sarà un brutto gesto, ma ha un gran significato! L’avranno finalmente capita che, pur con tutte le sue mattane, è un fior di campione che, senza più essere messo in discussione, è ancora in grado di stupire?

Quanto a Pasini, cos’ha da dimostrare ancora per godere di pari dignità e considerazione degli altri azzurri? E, infine, cosa si aspetta a investire, con pari priorità, sul settore giovanile? I programmi ci sono, mancano i soldi. Ma si potrebbe trovarne cominciando a tagliare qualche ramo secco. Forse pochi, ma significativi di una prima inversione di tendenza. Tutti argomenti di cui dovranno tener conto il presidente e il consiglio federale che usciranno dalle urne dell’assemblea elettiva. Con la speranza che il primo non sia un altro Coppi e che gli altri non si accontentino di indossare la giubba rossa, ma si muovano operativamente nei rispettivi settori. Da protagonisti, non più da yesmen del capo.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Venerdě, 23 Febbraio 2007 19:10, Commenti(0)
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