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Tobias Angerer e Virpi Kuitunen nella sagra del cric croc

Vincitori del Tour de Ski con pieno merito. La tanto attesa e temuta salita del Cermis si è dimostrata un  percorso da sci alpinismo e non da fondo e molto meno spettacolare del previsto

 CAVALESE CERMIS (TN) 7 gennaio – Il Tour de Ski è stato vinto, con pieno merito, da Tobias Angerer. Il tedesco è risultato nettamente il migliore e non solo perché in questi sei giorni di gara si è dimostrato il più regolare e il più completo, ma per aver saputo correre con intelligenza, senza mai farsi prendere dall’affanno, non spendendo mai più dello stretto necessario. Per lui, già vincitore dell’ultima Coppa del Mondo,  quella di oggi, sul Cermis, è stata una passeggiata trionfale per la dimostrazione di forza e superiorità evidenziata in ogni momento. Si è fatto raggiungere alla fine del tratto in piano da Lago di Tesero a Masi di Cavalese dal norvegese Oestensen, la vera sorpresa del Tour de Ski, e lo ha staccato in progressione dopo poche centinaia di metri di salita. Con il successo si è intascato 112.000 franchi svizzeri (poco più di 72 mila euro), il maggior premio attribuito in una gara di fondo, e 400 punti di Coppa che, con i 202 già totalizzati, ne fanno il nuovo leader al posto di Roenning.

Disputata sotto la formula Gundersen del vecchio inseguimento, tenendo conto in partenza degli scarti in classifica dopo le prime 5 tappe, la sesta e conclusiva prova ha dato luogo a numerosi cambiamenti e sorprese: a cominciare dal secondo posto di Legkov, che è partito decimo con 2 minuti e 13 secondi di distacco ed è arrivato a soli 46 secondi dal tedesco approfittando della crisi di Oestensen, con il secondo tempo assoluto (il primo quello di Shiriaev), e dal quinto posto di Hetland  che è più considerato come sprinter ma si è arrampicato come uno stambecco seppur con minor grazia.
  
 La tecnica impiegata? Tutta da ridere se si guarda ai canoni estetici dello sci di fondo in generale e dello skating in particolare, la tecnica con la quale si è corsa l’ultima tappa, stravolta sull’ascesa del Cermis dove i punti di maggior pendenza al 36% sono stati fortunatamente mitigati da traversoni in falsopiano ma con curve che poi si impennavano.

Roba da ricorrere a quel passo che, in gergo, viene chiamato crik crok (pattinaggio corto con spinta nella dizione ufficiale) con la massima apertura e la scivolata ridotta ai minimi termini, cui ha dovuto assoggettarsi anche chi pensava di poter salire in doppio. Una lotta  appassionante sul piano agonistico, poiché ogni concorrente ha superato quelli che credeva fossero i suoi limiti, su un percorso da sci alpinismo e certamente non da fondo, sul quale si è puntato unicamente per creare spettacolo e attirare pubblico. Ma lo spettacolo è venuto meno, come ha sottolineato lo stesso Moser, presente al traguardo, poiché si è voluto imitare il ciclismo che è tutt'altra cosa.

Tra l'altro il pubblico è sì accorso in gran numero ma non in massa come ci si aspettava; sono mancate, tranne verso la cima, le due ali di folla che chiedeva Jürg Capol a beatificazione finale del Tour de Ski, che il race director della Fis ha inventato trovando poi il consenso anche di Ulvang, il boss.

 E questo  è un ulteriore segno della caduta dell’attenzione verso il fondo anche in una valle, quella di Fiemme, che del fondo è uno dei santuari e che aveva dei suoi atleti in gara. Impensabile dopo le tante medaglie olimpiche, che hanno indotto persino la Rai a dare spazio e credito agli sci stretti.

Ad eccezione di Angerer, che ha potuto prendersela anche comoda distribuendo lo sforzo senza mai un cambiamento di ritmo, sono arrivati tutti stravolti: chi si giocava i primi posti della classifica, adeguatamente remunerati, ma anche gli ultimi ai quali sarebbe bastato levarsi la soddisfazione di arrivare senza guardare al distacco né al piazzamento. Segno di professionalità di questi "giganti della fatica", ma anche di rispetto verso il pubblico accorso malgrado l’orario - tra le 15 e le 16,30 - insolito per una gara di fondo ma imposto da esigenze televisive. Proprio il momento in cui l’ombra regna assoluta su questo versante della valle.

Il migliore degli azzurri è risultato Giorgio Di Centa (nella foto di Delfino Sartori), 20° alla conclusione, con sei posizioni scalate nella salita. Alla fine il carnico è arrivato con quasi 4 minuti di distacco dal vincitore, al quale comunque ha guadagnato 49 secondi sul un ritardo accumulato nelle precedenti tappe del Tour. Al 27° posto si è piazzato Pietro Piller Cottrer a 5’15 da Angerer, ma bravo anch'egli nel tratto di salita, come del resto Cristian Zorzi e Fulvio Scola che a certi strapazzi non era certo abituato.

 Lo stesso Di Centa, intervistato ancora con il fiatone, invece che tirare maledizioni come hanno  fatto tanti, e con ragione, e lo spiegheremo nei prossimi giorni in una più ampia disamina di questo ciclo di gare,  ha  avuto espressioni favorevoli alla novità Cermis, che per le donne è stato invece un’assurdità totale: "Un'invenzione molto positiva, abbiamo trovato delle rampe particolarmente impegnative, che ti avvicinano decisamente al pubblico data la velocità ridotta. E' stata una prova diversa dal solito, ringrazio le persone che ci hanno sostenuto a bordo pista".

Sul sito, più tardi, si è espresso così: "L’attesissimo Tour de Ski, novità assoluta per lo sci di fondo, è giunto a conclusione. Oggi al via ero contento, partivo per una gara mai fatta, qualcosa di completamente diverso dal solito, qualcosa di futuristico. Devo dire che a me è piaciuta molto questa scalata, durissima ma non proibitiva, e mi sono sentito veramente attorniato dal calore e dal tifo degli spettatori che proprio nel tratto più ripido ci hanno seguito passo passo vista la ridotta velocità. Hanno potuto vedere da vicinissimo la nostra fatica e soffrire con noi, incitandoci come non era mai successo. E’ stato molto bello ed emozionante! Certo, il distacco accumulato ieri non mi ha permesso di lottare per una posizione di prim’ordine, ma per me non ha fatto nessuna differenza, ho gareggiato al massimo e sono soddisfatto comunque, anche perché mi sentivo bene fisicamente e ho fatto segnare il terzo miglior tempo di gara…non male in previsione dei prossimi appuntamenti. Se ad ogni tappa tutto fosse filato liscio avrei potuto giocarmela fino in fondo, magari per il podio finale, ma questa è la vita, non ho rimpianti, accetto il risultato e guardo avanti. Grazie ancora per il tifo! Mandi, Giorgio".

Classifica maschile

1. Angerer Tobias GER  33.30.50; 2. Legkov Alexander RUS +46.3; 3. Oestensen Simon NOR 50.0; 4. Northug Petter 1.06.6; 5. Hetland Tor Arne NOR 1.09.6; 6. Goering Franz GER 1.18.9; 7. Jauhojaervi Sami FIN 1.24.4; 8. Dementiev Evgeny RUS 1.32.1; 9. Filbrich Jens GER 1.55.91; 10. Pankratov Nikolai RUS 1.46.0; 11. Estil Frode NOR 1.56.3; 12. Shiriaev Sergej RUS 2.17.9; 13. Magal Jiri CZE2.37.5; 14. Fredriksson Mathias SWE 2.53.3; 15. Sommerfeldt Rene GER 3.04.5; 16. Soedergren Anders SWE 3.04.8; 17. Roenning Eldar NOR 3.17.3; 18. Chernousov Jilia RUS 3.38.7; 19. Vittoz Vincent FRA 3.55.4; 20. Di Centa Giorgio ITA 3.59.2; 21. Svartedal Jens Arne NOR 4.16.2; 22. Novikov Serguei RUS 4.33.6; 23. Nousiainel Ville FIN 4.44.0; 24. Burgermeister Reto SUI 4.55.7;  25. Reichelt Tom GER 5.04.5; 26. Jonnier Emmanuel FRA 5.11.3; 27. Piller Cottrer Pietro ITA 5.15.1; 28. Bundi Gion Andreas SUI 6.10.8; 29. Alypov Ivan RUS 6.13.9; 30. Batory Ivan SVK 6.43.1; 31. Dahl Jon Kristian NOR 6.48.2; 32. Hoffmann Christian AUT 6.48.3; 33. Krezelok Janusz POL 6.56.1; 34. Bajcicak Martin SVK 7.13.8; 35. Mae Jaak EST 7.14.3; 36. Gaillard Jean Marc FRA 7.22.2; 37. Seiffert Benjamin GER 7.35.9; 38. Dolidovich Sergei BLR 7.57.8; 39. Perrillat Christophe FRA 8.52.7; 40. Leybyuk Roman UKR 9.08.1; 41. Sperls Milan CZE 9.43.2; 42. Rousselet Alexandre FRA 9.43.3; 43. Grey George CAN 10.29.9; 44. Zorzi Cristian ITA 10.44.8; 45. Brink Joergen SWE 10.46.1; 46. Scola Fulvio ITA 10.49.3; 47. Livers Toni SUI 11.01.7; 48. Kozisek Dusan CZE 11.33.6; 49. Kuhn Stefan CAN 11.41.9; 50. Hellner MarcusSWE 14.01.3; 51. Costantin Pierluigi ITA 14.11.0; 52. Hasler Markus LIE 14.38.5; 53. Pettersen Oystein NOR 15.10.9; 54. Brodar Nejc SLO 17.35.2; 55. Narusk Priit EST 17.38.6; 56. Malak Michal SVK 17.48.6; 57. Crook Sean CAN 17.55.9; 58. Fredriksson Thobias SWE 18.16.3; 59. Roycroft Dan CAN 18.17.8; 60. Eberharter Michael AUT 18.27.0; 61. Frasnelli Loris ITA 20.33.1; 62. Larsson Peter SWE 21.08.4; 63. Lind Bjoern SWE 22.01.8

La classifica di ieri

1. Angerer 2:56.10.2; 2. Oestensen +15.2; 3. Northug  38.4; 4. Hetland 1.05.8; 5. Goering 1.16.8; 6. Jauhojaervi 1.16.9; 7. Estil 1.23.6; 8. Filbrich 1.37.7; 9. Roenning 2.01.4; 10. Legkov 2.13.1; 11. Dementiev 2.16.1; 12. Pankratov 2.18.1; 13. Magal 2.31.6; 14. Svartedal 3.02.1; 15. Fredriksson 3.02.6; 16. Soedergren 3.16.7; 17. Chernousov 3.22.1; 18. Novikov 3.43.5; 19. Shiriaev 3.49.6; 20. Sommerfeldt 3.50.7; 21. Noisiainen 3.51.6; 22. Vittoz 4.11.7; 23. Reichelt 4.15.4; 24. Alypov 4.19.6; 25. Burgermeister 4.39.8; 26. Di Centa 4.49.5; 37. Dahl 4.57.3; 28. Piller Cottrer 5.21.6; 29. Bundi 5.56.5; 30. Jonnier 5.59.6; 46. Scola 9.59.8; 50. Checchi 10.41.2; 51. Zorzi 10.46.4; 52. Costantin 13.01.0; 64. Frasnelli 18.19.4

Kuitunen a spasso sul Cermis, Longa perde posti ma resta la prima azzurra

 Non c’è stato nulla da fare contro Virpi Kuitunen, una spanna sopra tutte: ha vinto con una facilità irrisoria, arrivando con  il sorriso sulle labbra, che ha saputo nascondere la fatica cui i 2,7 km del Cermis hanno costretto le donne, muscolarmente meno dotate, per affrontare una salita che ha messo in grosse difficoltà anche il sesso cosiddetto forte. Un successo che le è valso 400 punti in Coppa del Mondo e i 150.000 franchi svizzeri (circa 100.000 mila euro). Considerando il vantaggio di partenza, ha potuto correre senza affanno, controllando l’eventuale recupero delle avversarie, mai giunte comunque alla sua portata. Fra loro sono due quelle che si sono superate: Marit Bjoergen, che ha preceduto in rimonta e quasi allo sprint Valentina Shevchenko recuperata proprio nel finale, e la stessa ukraina che era scattata in settima posizione, a quasi tre minuti e mezzo, e sulla salita ha raggiunto e lasciato dietro quante la precedevamo, ad eccezione della Kuitunen. Per lei, già smorta di natura, uno sforzo che l’ha ridotta da far paura: cerulea in viso con tendenza a giallo itterico ancora a distanza di mezz’ora dall’arrivo, quando è salita sul podio. Pazzesco.

La classifica, rapportata a quella di ieri dopo la 15 km TC mass start, parla meglio di tanti commenti: dimostra, da sola, le posizioni e il tempo guadagnato dalle concorrenti. Quanto alle azzurre Marianna Longa, scattata per nona, ha perduto terreno tagliando il traguardo  quindicesima, una posizione meglio di Arianna Follis, sedicesima. Risale qualche posizione anche Sabina Valbusa (dalla ventunesima), mentre Karin Moroder, Stephanie Santer e Magda Genuin sono finite una dietro l'altra in trentottesima, trentanovesima e quarantesima piazza.  (foto News Power Canon)

 La classifica finale

1. Kuitunen Virpi FIN 36.36.7; 2. Bjoergen Marit NOR +1.17.7; 3. Shevchenko Valentina UKR 1.20.5; 4. Saarinen Aino Kaisa FIN 1.22.3; 5. Neumannova Katerina CZE 1.24.3; 6. Majdic Petra SLO 1.51.7; 7. Steira Kristin NOR 1.53.6; 8. Sachenbacher-Stele Evi GER 1.58.7; 9. Skofterud Vibeke NOR 2.24.0; 10. Viola Bauer GER 2.42.1; 11. Kowalczyk Justina POL 3.08.4; 12. Philippot Karine FRA 3.20.5; 13. Roponen-Lassila Riitta Liisa FIN 3.22.5; 14. Savialova Olga RUS 3.36.3; 15. Longa Marianna ITA 3.41.0; 16. Follis Arianna 4.32.5; 17. Bjoernaas Kine Beate NOR 4.53.2; 18. Valbusa Sabina ITA 4.56.0; 19. Kuenzel-Nystad Claudia GER 5.09.2; 20. Rajdlova Kamila CZE 5.29.7; 21. Boehler Stefanie GER 5.37.5; 22. Manninen Pirjo FIN 5.49.2; 23. Korosteleva Natalia RUS 5.53.1; 24. Ninsen Betty-Ann Bjerkreim NOR 6.10.1; 25. Artemova Irina RUS 6.22.1; 26. Stoemstedt Anna Karin SWE 6.37.9; 27. Tchekaleva Joulia RUS 7.12.8; 28.Muerer Stemland Kristun NOR 7.15.8; 29. Sidko Alena RUS 7.36.8; 30. Jatskaja Oxana KAZ 7.39.5; 31. Kolomina Elena KAZ 8.12.5; 32. Vedeneeva Elena RUS 8.23.3; 33. Lindborg Sara SWE 8.36.8; 34. Medvedeva Evgenia RUS 8.46.0; 35. Malahova Svetlana KAZ 8.49.1; 36. Erbenova Helena CZE 9.14.0; 37. Bourgeois Pin Elodie 10.39.7; 38. Moroder Karin ITA 11.50.9; 39. Santer Stephanie ITA 13.02.1; 40. Genuin Magda ITA 13.53.2; 41. Norgren britta SWE 14.14.4; 42. Fessel Nicole GER 14.29.1; 43. Crawford Chandra CAN 14.37.3; 44. Henkel Manuela GER 14.42.8; 45. Ammar Amanda CAN 19.15.9; 46. Jezersek Barbara SLO 20.13.9; 47. Jones Perianne CAN22.46.1; 48. Fabjan Vesna SLO 24.24.2

 La classifica di ieri

1. Kuitunen 1:43.38.6; 2. Saarinen +1.39.5; 3. Bjoergen 2.09.8; 4. Majdic 2.40.3; 5. Skofterud 3.00.7; 6. Sachenbacher 3.09.5; 7. Shevchenko 3.27.3; 8. Neumannova 3.36.5; 9. Longa 3.45.1; 10. Bauer 3.59.4; 11. Steira 4.04.4; 12. Kowalczyk 4.12.1; 13. Roponen 4.19.5; 14. Savialova 4.45.7; 15. Bjoernaas 4.52.1; 16. Philippot 5.00.9; 17. Korosteleva 5.05.2; 18. Rajdlova 5.12.8; 19. Kuenzel 5.43.5; 20. Manninen 5.52.5; 21. Follis 6.04.4; 22. Stroemstedt 6.30.5; 23. Boehler 6.33.3; 24. Valbusa 6.42.0; 25. Nilsen 6.53.2; 26. Artemova 7.06.9; 27. Muerer Stemland 7.26.8; 29. 28. Tchekaleva 7.37.7; 29. Zeller 7.47.1; 30. Sidko 7.48.2; 37. Moroder 10.08.4; 40. Santer 10.50.5; 46. Genuin 13.17.1

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Lunedě, 08 Gennaio 2007 19:05, Commenti(0)
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