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Sprint di Roenning nella 30 km TC. Disfatta azzurra

Miglior piazzato Piller Cottrer (29°) a più di 3 minuti: la salita del Cermis ora si trasforma in Golgota. In campo femminile Kuitunen aumenta il vantaggio; Longa febbricitante, 12° posto

 LAGO DI TESERO (TN) 6 gennaio. La 30 km mass start a tecnica classica doveva essere, per Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer, un momento di verifica oltre che di ricerca di una bella prestazione. L’occasione per valutare la propria condizione e, nel contempo,  vedere se fossero in grado di competere per il traguardo finale del Tour de Ski dopo la fatica di 5 gare e di tre trasferte, per pensare poi ad affrontare il periodo di transizione verso i Mondiali di Sapporo. Obiettivo fallito. Nello stadio dei Mondiali, in una gara lunga, ha vinto uno sprinter, il norvegese Roenning, capolista di Coppa, battendo in volata due “outsiders”come Alypov  e Jiauhojarvi (nella foto) e un’altra decina di concorrenti sfilati dietro i quali, a distacchi vari, c’erano tutti i migliori e anche più di un  pellegrino.

Un gruppo di 23 unità che si era formato a metà gara e dal quale mancavano già da parecchio gli azzurri che in prima fila ci sono rimasti poco. Zorzi per il primo chilometro, Di Centa per altri tre, per perdere poi posizioni e terreno. Alla fine il migliore è risultato Piller Cottrer, solo 29°, a tre minuti abbondanti, con  Di Centa 7 posti e 38 secondi dietro, preceduto da Scola, finora conosciuto più come sprinter che come uomo da distanza. Una bella scoperta, da tenere in considerazione. Dispersi gli altri e non è certo la prima volta in una gara del genere. Purtroppo sta diventando quasi prassi e, pur con tutta la buona volontà, non riesce a porvi rimedio neppure un tecnico bravo come Sepp Chenetti che pure le ha tentate tutte e che già questa estate era poco convinto della partecipazione al Tour de Ski per le incognite che presentava. Ma poi sono stati gli atleti a forzargli la mano e costringerlo a far buon viso a quella che presagiva cattiva sorte.

Il più confuso è evidentemente Di Centa che vive di sensazioni alterne. Così sul suo sito ha commentato la gara odierna. FATICA! Questa parola basta a descrivere la gara odierna. Una fatica tripla rispetto a quella fatta dai primi in classifica, a causa di sci lentissimi. E’ stata veramente dura resistere fino all’arrivo, ho sputato sangue, ma ho voluto portare a termine comunque la gara per la squadra, per completare questo Tour de Ski qualunque risultato venga, ma soprattutto per il calore del pubblico che oggi mi incitava sempre più forte sulle salite, anche se scivolavo ad ogni giro più indietro. Trovo che questo sia il vero spirito sportivo! Sono comunque contento perché nella scorsa stagione ho avuto tantissima soddisfazione da questo sport.

Alle Olimpiadi di Torino tutto è andato come doveva: dopo la prima gara dove la salute non era al 100% sono riuscito a recuperarla appieno; i materiali erano i migliori possibili; tutto insomma ha fatto sì che tornassi a casa con due medaglie d’oro al collo…le più belle! Per questo credo profondamente che le cose non possano sempre andare come si vorrebbe e anche in questa occasione, come tante volte mi era già successo in tanti anni di competizioni, questo magnifico sport mi ha insegnato ancora una volta a saper perdere. Ho fatto del mio meglio assieme a tutta la mia squadra, mi sono allenato con il solito impegno, e per questo continuo serenamente per la mia strada, accettando vittorie e sconfitte nello stesso modo! E poi tra poco tempo avrò il dono del mio quarto bambino, cosa posso volere di più? Grazie a tutti voi per il vostro tifo e calore, è per me la più grande soddisfazione!!! Mandi…Giorgio.

 Purtroppo la salita del Cermis non la potrà affrontare da posizioni di vertice, come sperava fino a ieri, per il semplice fatto che, partendo all’inseguimento secondo quello che era il metodo Gundersen, scatterà dal cancelletto quasi 5 minuti dopo Angerer, mentre Piller lo seguirà a più di mezzo minuto e gli altri con distacchi ancora maggiori. Irrecuperabili in 15 km, anche se gli ultimi 2,7 sono in forte pendenza. Impresa da superman. Una brutta croce da portare su questo novello Golgota.

Siamo dunque di fronte ad una situazione della quale neppure il dott. Federico Schena, medico della nazionale, riesce a venire a capo, e lo ha ammesso in vari momenti dell’intervista che gli è stata fatta durante la telecronaca RAI della gara. Situazione non preoccupante in proiezione dei Mondiali, poiché sarebbe assurdo raggiungere in questo punto della stagione la forma migliore, ma pur sempre da tenere sotto stretta osservazione. Anche sul piano promozionale: si rischia infatti di perdere la credibilità guadagnata con le medaglie olimpiche.

Sono problemi che le altre nazioni in tecnica classica certamente non hanno. Certamente non i norvegesi che nel finale di gara potevano ancora contare su 6 uomini, ma neppure i tedeschi, che sono stati in lizza per il successo di tappa con Angerer, leader della classifica, che ha controllato e comandato la corsa fino ai 200 metri finali quando Roenning e Alypov hanno incendiato le polveri dopo che Oestensen aveva ridotto il distacco in classifica appropriandosi dell’ultimo traguardo sprint.

Nei primi 15 a  dividersi la torta si trovano 6 norvegesi, 3 tedeschi e 4 russi, con l’aggiunta del finnico Jauhojaervi e del ceco Magal a mescolarsi alla bagarre. Ne sono rimasti fuori, come detto, gli italiani, ma anche i francesi. Mal comune mezzo gaudio ma anche un segnale d’allarme.

Roenning (nella foto), dominatore a inizio stagione, torna in primo piano dopo un passaggio a vuoto, ma i grandi beneficiari di giornata sono Angerer, Oestensen e Northug, proprio quello che Piller Cottrer dava come favorito e si era un po’ defilato. Né va dimenticato Oestensen, che non aveva mai partecipato alla Coppa del Mondo, era stato selezionato all’ultimo momento a seguito dei risultati nella Scandinavian Cup e si è dimostrato un corridore completo per questo genere di prova. Veloce ma anche con tenuta su tutti i terreni. Si è dimostrato in grado di giocarsela fino all’ultimo nella tappa di domani, su quella salita prevedibilmente infernale dove la scelta dei materiali potrebbe risultare determinante. C’è anche chi ha suggerito di usare sci più corti.

Ordine di arrivo
1. Roenning Eldar NOR 1:21.30.0; 2. Alypov Ivan RUS +0.6; 3. Jauhojaervi Sami FIN 1.6; 4. Hetlkand Tor Arne NOR 3.8; 5. Angerer Tobias GER 4.2; 6. Estil Frode NOR 5.1; 7. Oestensen Simon NOR 7.1; 8. Northug Petter NOR 11.1; 9. Magal Jiri CZE 11.7; 10. Legkov Alexander RUS 13.9; 11. Filbrich Jens GER 15.4; 12. Goering Franz GER 34.1; 13. Svartedal Jens Arne NOR 41.2; 14. Chernousov Ilia RUS 42.2; 15. Novikov Sergei RUS 1.03.5; 16. Fredriksson Mathias SWE 1.12.6; 17. Burgermeister Reto SUI 1.16.9; 18. Soedergren Anders SWE 1.20.8; 19. Pankratov Nikolai RUS 1.21.7; 20. Reichelt Tom GER 1.34.2; 21. Nousiainen Ville FIN 1.40.2; 22. Dementiev Evgeni RUS 1.49.2; 23. Dahl John Kristian NOR 2.01.7; 24. Seifert Benjamin GER 2.07.9; 25. Krezelok Janusz POL 2.12.0; 26. Sommerfeldt Rene GER 2.20.0; 27. Shiriaev Sergei RUS 2.42.0; 28. Leybyuk Roman UKR 2.43.5; 29. Piller Cottrer Pietro ITA 3.04.2; 30. Vittoz Vincent FRA 3.11.4; 35. Scola Fulvio ITA 3.41.2; 36. Di Centa Giorgio ITA 3.42.0; 56. Checchi Valerio ITA 7.34.3; 59. Costantin Pierluigi ITA 8.02.1; 63. Zorzi Cristian ITA 9.27.7; 64. Frasnelli Loris ITA 10.54.8

Classifica dopo la quinta tappa
1. Angerer 2:56.10.2; 2. Oestensen +15.2; 3. Northug  38.4; 4. Hetland 1.05.8; 5. Goering 1.16.8; 6., Jauhojaervi 1.16.9; 7. Estil 1.23.6; 8. Filbrich 1.37.7; 9. Roenning 2.01.4; 10. Legkov 2.13.1; 11. Dementiev 2.16.1; 12. Pankratov 2.18.1; 13. Magal 2.31.6; 14. Svartedal 3.02.1; 15. Fredriksson 3.02.6; 16. Soedergren 3.16.7; 17. Chernousov 3.22.1; 18. Novikov 3.43.5; 19. Shiriaev 3.49.6; 20. Sommerfeldt 3.50.7; 21. Noisiainen 3.51.6; 22. Vittoz 4.11.7; 23. Reichelt 4.15.4; 24. Alypov 4.19.6; 25. Burgermeister 4.39.8; 26. Di Centa 4.49.5; 37. Dahl 4.57.3; 28. Piller Cottrer 5.21.6; 29. Bundi 5.56.5; 30. Jonnier 5.59.6; 46. Scola 9.59.8; 50. Checchi 10.41.2; 51. Zorzi 10.46.4; 52. Costantin 13.01.0; 64. Frasnelli 18.19.4

Kuitunen d’attacco, Longa febbricitante al 12° posto
 Né tattica difensiva né attendismo nella gara 15 km femminile, ma subito all’attacco le più forti in tecnica classica, le finlandesi, che hanno dimostrato una quasi irridente spregiudicatezza nei confronti di avversarie pur maggiormente titolate.  Sono tornate a galla dopo le vicende di doping che, nel 2001 a Lahti, aveva coinvolto la loro nazionale. Un monologo di Virpi Kuitunen, sospesa per due anni, che già all’uscita del lancio se n’è andata con la connazionale Aino Kaisa Saarinen, ha fatto corsa con lei, per staccarla a metà percorso e arrivare con più di mezzo minuto senza dannarsi più di tanto. Ha aumentato il vantaggio che già vantava in classifica generale tanto da portarlo a quasi 1’40” sempre sulla Saarinen, e questo le dovrebbe garantire un  margine di tutta sicurezza nell’ascesa di domani sul Cermis. Al terzo posto, con un distacco all’arrivo di più di un minuto e in classifica di due abbondanti, c’è Marit Bjoergen. In queste stesse posizioni si sono assicurati i vantaggi ai  due traguardi intermedi: complessivamente 30” per Kuitunen, 20 per Saarinen, 10 per Bjoergen.

 Marianna Longa, dodicesima, è stata la migliore delle azzurre. La valtellinese ha preso parte alla gara nonostante un principio di influenza e non ha potuto far altro che difendersi. In avvio ha cercato di buttarsi sulle peste di Petra Majdic, che aveva tentato la rincorsa solitaria per mollare però dopo qualche chilometro, poi si è agganciata alla Shevchenko che sembrava la più decisa a inseguire le due fuggitive. Alla fine ha pagato. anche lei ed è rimasta con il gruppo nel quale è stata la Bjoergen (nella foto) ad assumersi l’iniziativa, prendendo un certo vantaggio su tutte e assicurandosi il terzo gradino del podio, mentre Marianna perdeva progressivamente terreno.

Decisamente sfortunata Marianna (foto sotto): l’influenza sopravvenuta dopo le cadute di Oberstdorf e Asiago l’ha costretta a rinunciare ad interpretare quella parte di rilievo che ci si poteva attendere in questo finale del Tour de Ski. Senza tutti questi problemi avrebbe potuto puntare al podio finale. “Non potevo fare di più - ha dichiarato a fine gara, con un filo di voce e un magone grosso come una casa, al telecronista Lucianer che l’intervistava. Fino a pochi minuti prima della partenza non sapevo nemmeno se presentarmi al via. Adesso spero solamente di recuperare qualche energia per la gara di chiusura, altrimenti sarà durissima arrivare al traguardo".

 Fuori dalle 30 Valbusa, Follis, Moroder e Genuin: per loro contava solo arrivare in maniera dignitosa. La Follis quello che doveva fare l’ha fatto nella maniera più encomiabile nelle sprint e si è difesa bene nel resto; la Valbusa ha ammesso i suoi limiti in tecnica classica e sulla distanza di 15 km, ma si è ripromessa di dare tutto sui tornanti del Cermis. (foto Newspower Canon)

Ordine d'arrivo
1. Kuitunen Virpi Fin 42.02.2.0; 2. Saarinen Aino Kaisa FIN +37.1; 3. Bjoergen Marit NOR 1.06.5; 4. Skofterud Vibeke NOR 1.20.1; 5. Kowalczyk Justina POL 1.21.3; 6. Bauer Viola GER 1.21.6; 7. Neumannova Katerina CZE 1.21.7; 8. Sachenbacher-Stehle Evi GER 1.23.7; 9. Majdic Petra SLO 1.26.0; 10. Boehler Stefanie GER 1.40.3; 11. Shevchenko valentina UKR 1.40.5; 12. Longa Marianna ITA 1.45.3; 13. Roponen-Lassila Riita Liisa 1.52.9; 14. Manninen Pirjo FIN 1.56.4; 15. Bjoernaas Kine Beate NOR 2.15.6; 16. Philippot Karine FRA 2.16.6; 17. Rajdlova Kamila CZE 2.26.7; 18. Artemova Irina RUS 2.36.5; 19. Vedeneeva Elena RUS 2.36.9; 20. Steira Kristin NOR 2.40.7; 21. Savialova Olga RUS 2.42.2; 22. Korosteleva Natalia RUS 2.52.8; 23. Kuenzel-Nystad Claudia GER 2.54.2; 24. Stroemstedt Anna Karin SWE 2.55.9; 25. Kolomina Elena KAZ 3.00.9; 26. Jatskaja Oxana KAZ 3.03.6; 27. Lindborg Sara SWE e Sidko Alena RUS 3.07.4; 29. Muerer Stemland Kristen NOR 3.09.2; 30. Nilsen Betty-Ann Bierkreim NOR 3.11.0; 32. Valbusa Sabina ITA 3.29.3; 33. Follis Arianna ITA 3.39.3; 40. Moroder Karin ITA 4.46.1; 44. Santer Stephanie  5.52.3; 46. Genuin Magda ITA6.41.7

Classifica dopo la quinta tappa
1. Kuitunen 1:43.38.6; 2. Saarinen +1.39.5; 3. Bjoergen 2.09.8; 4. Majdic 2.40.3; 5. Skofterud 3.00.7; 6. Sachenbacher 3.09.5; 7. Shevchenko 3.27.3; 8. Neumannova 3.36.5; 9. Longa 3.45.1; 10. Bauer 3.59.4; 11. Steira 4.04.4; 12. Kowalczyk 4.12.1; 13. Roponen 4.19.5; 14. Savialova 4.45.7; 15. Bjoernaas 4.52.1; 16. Philippot 5.00.9; 17. Korosteleva 5.05.2; 18. Rajdlova 5.12.8; 19. Kuenzel 5.43.5; 20. Manninen 5.52.5; 21. Follis 6.04.4; 22. Stroemstedt 6.30.5; 23. Boehler 6.33.3; 24. Valbusa 6.42.0; 25. Nilsen 6.53.2; 26. Artemova 7.06.9; 27. Muerer Stemland 7.26.8; 29. 28. Tchekaleva 7.37.7; 29. Zeller 7.47.1; 30. Sidko 7.48.2; 37. Moroder 10.08.4; 40. Santer 10.50.5; 46. Genuin 13.17.1

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

 




Da staff, Sabato, 06 Gennaio 2007 22:30, Commenti(0)
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