Tour de Ski: Marianna Longa manca il podio per una caduta
Nella 10 km TC in discesa è finita addosso alla Kowalczyk rompendo un bastoncino. Gran prova della Majdic, ora seconda in classifica. Vince Goering, tutto tedesco il podio maschile, Angerer diventa leader della corsa
OBERSTDORF (GER) 3 gennaio – Neve fresca per un’altezza di 20 centimetri sul terreno, cadente anche per tutta la durata delle gare femminile e maschile, temperatura appena poco sopra lo zero, umidità massima. La classica neve balorda, o “ da galera” come dicono i francesi, che ha condizionato non poco la terza prova del Tour de Ski: gara sulla distanza di 10 e 15 km a tecnica classica, con partenze individuali. Le condizioni che di solito esaltano i norvegesi ma che in questa occasione hanno visto venir fuori la slovena Majdic (nella foto) fra le donne e un podio tutto tedesco fra gli uomini.
Il prevedibile scotto da pagare per gli azzurri, ma non per Marianna Longa (foto sotto a sinistra) che invece ha inventato una giornata da favola che l’avrebbe potuta portare sul secondo o terzo gradino del podio se in discesa, a metà gara, non si fosse trovata proprio sulla sua traiettoria la polacca Kowalczyc che le è finita a “pelle di leone” proprio davanti agli sci coinvolgendola nella caduta. Provocandole, in aggiunta, pure la rottura di un bastoncino che ha potuto sostituire solo all’uscita dello stadio. Una perdita di tempo quantificabile attorno al mezzo minuto sul piano cronometrico, che le è costata un piazzamento di prestigio che l’avrebbe messa in corsa per il successo finale, che comunque rientra ugualmente nelle sue possibilità se non si farà prendere dall’agitazione di fronte a questa allettante e certamente insperata prospettiva.
Marianna Longa non si è certo abbattuta di fronte a questo colpo di sfortuna. "Mi sono trovata davanti ai piedi la Kowalczyk che era caduta e non ho proprio potuto far nulla per schivarla -Mi si è rotto pure un bastoncino, ci ho messo oltre 500 metri per sostituirlo. Sono abbastanza arrabbiata perchè avevo nelle gambe un grande risultato e disponevo di sci velocissimi. Dovrò rimandare ogni proposito di rivincita alle prossime tappe del Tour". Magari in Val di Fiemme, dove sabato è prevista una 15 km sempre a tecnica classica? "Potrebbe essere il giorno giusto, ma l'episodio di oggi insegna che è meglio non fare troppi progetti. Penso solo a mantenere la concentrazione, il resto verrà da solo".
Una giornata, dunque, da mettere in difficoltà anche i più smaliziati tecnici della sciolinatura che in condizioni del genere ricorrono al “pelo” che risulta la miglior soluzione di compromesso poiché tiene in salita anche se è meno veloce in fase di scorrimento rispetto alla sciolina che tuttavia fa zoccolo appena esci dal binario o trovi neve fresca. Però serve una gran potenza di braccia e un certo modo di far scorrere gli sci che non rientra nel bagaglio dei fondisti italiani che già sulla neve fredda e dura si trovano in atavica condizione di inferiorità. Con un eccezione, Albarello, attuale CT, ma è roba di tempi purtroppo lontani, che non hanno trovato eredi in seguito. La corsa è stata netta,mente dominata da Petra Majdic, che fra l’altro può contare su uno skiman italiano, quel Gianluca Marcolini che è stato per tanti anni lo skiman personale di Stefania Belmondo e in questa stagione ha lasciato la nazionale femminile azzurra per passare al servizio della slovena come fu un tempo di Muehlegg.
Majdic è partita lenta e ha concluso il primo giro di km 2,5 in diciassettesima posizione, a 21 secondi da Valentina Shevchenko (nella foto il momento del sorpasso) che è stata la più veloce fino a metà gara. Dal km 6 in poi la rimonta della slovena che su questo anello durissimo ha tenuto un passo tanto elevato da provocare distacchi pesanti: 27 secondi alla capoclassifica Steira, che nel finale è riuscita a superare sotto la Saarinen e a non farsi tornar sotto la Kuitunen, che pure hanno un tipo di sciata che le fa scivolare quasi galleggiando su questa neve. E’ nuovamente crollata la Bjoergen, che ha accusato più di un minuto di distacco e ha avuto grossi problemi anche in discesa, ed è finita lontano anche la Neumannova, diciassettesima a più di un minuto e mezzo, l’unica in grado di competere con la slovena sul piano della potenza.
In questo gioco al massacro, al di là dell’eccezionale prova di Marianna Longa, che ha sfoderato le sue doti in classico, ha complessivamente offerto una buona prestazione tutta la squadra femminile azzurra, con Valbusa al 16° posto, Follis tre posizioni dietro, e Moroder che sarebbe anch’essa andata a punti con il 27° se questa fosse stata una gara di Coppa del Mondo e non una corsa con classifica a tempi come è il Tour de Ski. Per Marco Selle una meritata soddisfazione. E non è certo finita visto che le tre prove in Italia (sprint a skating venerdì ad Asiago, 15 mass start in classico a Lago di Tesero e finale al Cermis a skating tengono aperta la classifica finale fino all’ultimo metro.
Ordine di arrivo
1. Majdic Petra SLO 28.44.8; 2. Steira Kristin Surmer NOR +27.2; 3. Kuitunen Virpi FIN 33.8; 4. Shevchenko Valentina UKR 37.1; 5. Saarinen Aino Kaisa FIN 37.9; 6. Skofterud Vibeke NOR 38.3; 7. Longa Marianna ITA 54.8; 8. Bauer Viola GER56.0; 9. Sachenbacher-Stehle Evi GER 59.5; 10. Rajdlova Kamila CZE 1.04.2; 11. Bjoergen Marit NOR 1.05.0; 12. Kowalczyk Justina POL 1.11.7; 13. Savialova Olga RUS; 14. Korosteleva Natalia RUS 1.13.6; 15. Bioernaas Kine Beate NOR 1.16.2; 16. Valbusa Sabina ITA 1.34.2; 17. Neumannova Katerina CZE 1.37.4; 18. Roponen Lassinla Riitta Liisa FIN 1.38.1; 19. Follis Arianna ITA 1.44.3; 20. Philippot Karine FRA 1.44.8; 21. Tchekaleva Joulia RUS 1.53.3; 22. Stroemstedt Anna Karin SWE 1.58.7; 23. Sidko Alena RUS 2.03.0; 24. Nilsen Betty-Ann Bierkreim NOR 2.04.3; 25. Smunta Katerina AUT 2.05.8; 26. Kuenzel-Nystad Claudia GER 2.09.2; 27. Moroder Karin ITA 2.18.8; 28. Lindborg Sara SWE 2.19.4; 29. Zeller Katrin GER 2.21.3; 30. Bourgeois Pin Elodie FRAU 2.22.4; 35. Santer Stephanie ITA 2.47.3; 37. Genuin Magda ITA 2.58.4; 40. Confortola Antonella ITA 3.17.0
Dominio tedesco, come detto, in campo maschile. Ritiratosi Teichmann, che si è dato malato, la squadra di Behle ha messo in evidenza il giovane Franz Goering (nella foto), il quale con la prima vittoria in carriera si è portato anche al terzo posto della classifica recuperando d’un colpo solo ben 25 posizioni. Nel finale ha infatti potuto approfittare di un leggero cedimento di Tobias Angerer, che ha concluso terzo ma è passato a guidare la classifica, mentre Rene Sommerfeldt è arrivato secondo in leggero recupero sul vincitore di tappa.
La gara è stata decisa dalla preparazione dei materiali da una parte, e dal numero di partenza dall’altra. E’ nevicato per tutta la giornata, ma in modo minore per i primi a partire, mentre i migliori, scattati a diversi minuti di distanza, hanno incontrato grossi problemi in quanto nell’ultimo giro si sono trovati a sciare in binari dove la neve cadente non veniva più lucidata dal passaggio degli altri concorrenti. E’ solo così che si può comprendere il piazzamento di Roenning, Bajcikak e Burgermeister che finora non si erano mai messi in evidenza.
Conferma anche da parte francese con i piazzamenti di Gaillard, che pure ha rotto un bastoncino, e di Jonnier, che in classico non è mai stato un fenomeno. La miglior testimonianza è venuta dalle facce nere all’arrivo: quella di Vittoz, che si è battuto come un leone ma si è trovato penalizzato dai materiali, ma anche dei russi Dementiev, Pankratova e Legkov, e pure dello stesso Angerer, che puntava al successo ma quanto meno con il terzo posto ha potuto consolarsi con il pettorale color oro di leader. Infatti il fin qui sorprendente norvegese Oestersen, che partiva mezzo minuto dopo di lui, ha vissuto le sue stesse vivicissitudini, trovandosi altrettanto invischiato nella neve fresca.
Il migliore degli azzurri è stato Giorgio di Centa, 15esimo con un distacco di poco superiore al minuto. Ha faticato come un dannato e si è difeso con i denti. Cercava una rivincita dopo la deludente prestazione nel pursuit ma non gli è riuscita come si proponeva. Poteva essere una grande occasione per portarsi ai primi posto della classifica, ha guadagnato qualcosa ma non è bastato. Ieri, come ha scritto nel suo sito, ”il pursuit non era andato come avrebbe dovuto per colpa dei materiali. In tecnica classica tutto era filato liscio mentre a tecnica libera non era andata nello stesso modo. Purtroppo il poco tempo a disposizione non ha permesso di fare una scelta più approfondita; ho provato da solo e, nella fretta, ho scelto quegli sci e…”mea culpa” non ho azzeccato. In più, mentre si svolgeva la gara, il tempo è cambiato cominciando a nevicare, proprio durante la seconda parte di gara a skating, rendendo i miei materiali ancora più lenti. Peccato davvero perché il distacco accumulato non doveva esserci e in fondo mi sentivo abbastanza bene, avrei potuto giungere al traguardo con un fardello di secondi molto minore. Domani mi aspetta la 15 tecnica classica, proverò a limitare i danni ma non sarà cosa facile”.
Ed è stato effettivamente così. Si è tenuto a galla, mantenendo nell’ultimo terzo di gara lo stesso distacco da Goering e guadagnando qualcosa su Angerer (nella foto). Alti e bassi che confermano che non si trova nelle migliori condizioni. Considerando la sua limitata propensione al classico, si può invece definire discreta la prova di Cristian Zorzi, 26° e staccato di un minuto e mezzo, ma potrà riguadagnare secondi preziosi nello sprint a skating di Asiago dove tornano in palio abbuoni consistenti. Diventa invece più pesante la posizione di Pietro Piller Cottrer, 47° al traguardo, con 2’23” di distacco, dei quali un minuto accumulato negli ultimi 5 km. Due i minuti che lo separano da Angerer in classifica, con la 30 km mass start in classico che lo può penalizzare ulteriormente. La possibilità di giocarsela sul Cermis appare sempre più lontana. Un peccato dopo la gran prova di ieri quando era rientrato in gruppo dopo che in avvio Hjelmeset gli aveva tranciato un bastoncino al momento della partenza e si era battuto in testa fino all'ultimo malgrado due cadute...
Ordine di arrivo
1. Goering Franz GER 39.40.7; 2. Sommerfeldt Rene GER +13.3; 3. Angerer Tobias 30.0; 4. Roenning Eldar NOR 30.4; 5. Bajcical Martin SVK 41.2; 6. Burgermeister Reto SUI 50.0; 7. Jauhojaervi Sami FIN 50.6; 8. Northug Petter NOR 51.2; 9. Larsson Mats SWE 52.5; 10. Gaillard Jean Marc FRA 52.9; 11. Svartedal Jens Arne NOR 54.8; 12. Leybyuk Roman UKR 59.4; 13. Dementiev Evgenji RUS 1.00.1; 14. Hoffmann Christian AUT 1.00.4; 15. Di Centa Giorgio ITA 1.02.5; 16. Estil Frode NOR 1.05.4; 17. Nousiainen Ville FIN 1.12.6; 18. Oestensen Simen NOR 1.15.3; 19. Jonnier Emmanuel FRA 1.16.0; 20. Filbrich Jens GER 1.17.9 ; 21. Novikov Serguei RUS 1.19.3 ; 22. Shiriaev Sergei RUS 1.21.5; 23. Batory Ivan SVK1.25.3; 24. Vittoz Vincent FRA 1.26.8; 25. Seifert Benjamin GER 1.28.8; 26. Zorzi Cristian ITA 1.30.2; 27. Pankratov Nikolaj RUS 1.31.6; 28. Dahl Jon Kristian NOR 1.38.3; 29. Bundi Jon Andrea SUI 1.40.1; 30. Livers Toni SUI 1.41.6; 40. Frasnelli Loris 1.46.0; 46. Checchi Valerio ITA 2.19.5; 47. Piller Cottrer Pietro ITA 2.23.3; 52 Costantin Pierluigi ITA 2.33.0; 54. Scola Fulvio 2.43.8