Vittoz nel pursuit del Tour de Ski. Come ai Mondiali
Il francese rientra in discesa sul russo Legkov e lo batte in volata. Miglior azzurro PillerKiller, che con Zorzi si riporta in classifica. La gara femminile a Steira, 12° Marianna Longa, 29° Follis
OBERSTDORF (GER) 2 gennaio . Vittoz, fenomenale urlano i francesi. E a ragione, visto che si è ripetuto vincendo il pursuit 10+10 km, seconda prova del Tour de Ski, sulla stessa pista e in maniera analoga a quella che l’aveva visto trionfatore due anni fa nel Mondiale davanti al nostro Di Centa. Tanto forte da far cambiare idea a Pietro Piller Cottrer, oggi ottimo settimo, che alla vigilia si era espresso a favore del norvegese Northug ma che, subito dopo l’arrivo, complimentandosi con il francese, lo indicava come più probabile vincitore di questo Tour de Ski. Va bene in classico, è fortissimo a skating, scatta meglio di tutti in salita. L’ultima, quella del Cermis, lo potrebbe coronare definitivamente anche se per arrivarvi mancano ancora la 15 km TC di domani, la sprint a skating di venerdì ad Asiago e la 30 km Tc mass start di sabato a Lago di Tesero.
Le basi, comunque, le ha poste nel modo migliore rispondendo in discesa all’allungo decisivo del russo Legkov, decisamente il più in forma del momento, il quale sull’ultimo duro strappo aveva lasciato tutti a tre secondi. Gli si riporta progressivamente sotto nella discesa, con due missili sotto i piedi, affronta meglio di tutti la gran curva destrorsa dove in tanti sono caduti oggi, e gli si presenta in scia all’inizio del rettilineo d’arrivo. E lì il francese lo passa in tromba e taglia la linea sbracciandosi dalla soddisfazione.
Ha fatto sicuramente una delle sue corse più belle. Con il 48° posto ottenuto nella sprint era partito a metà gruppo, ma già il primo sforzo gli è bastato per tornare sulla testa della corsa al passaggio del primo giro, dopo due chilometri e mezzo. Un settimo posto che si trasformava in 15° al giro successivo, poiché gli sci perdevano qualche colpo in salita. Contava un distacco di 14 secondi che aumentava a 26 un chilometro dopo, quando il russo Shiriaev, prendendo l’iniziativa, ha spezzato in gruppo dei battistrada, superato poi nel finale dal connazionale Pankratov e dai tedeschi Angerer e Filbrich, i primi a cambiare sci e bastoncini.
La rimonta per Vittoz è dura, quasi disperata nelle prime battute poiché quelli che lo precedono si sono riuniti in un gruppo di 12 che tiene l’andatura elevatissima. E’ Angerer ad assumersi il compito di fare l'andatura, e sulla sua scia, con i connazionali Filbrich e Teichmann, si pongono i russi Pankratov, Legkov, Dementiev e Shiriaev, e gli svedesi Sordergren e Fredriksson. Vittoz torna sotto in progressione, tirandosi dietro per un certo tratto Di Centa, che molla, e poi approfittando dei traino di Pietro Piller Cottrer che dal secondo gruppo stava rientrando progressivamente sui battistrada. Dopo un giro ha ridotto il distacco a 17 secondi, il giro successivo, a metà della frazione a skating, è a contatto con la testa e lì si mette tranquillo in coda al gruppetto, tornando ogni volta sotto Piller Cottrer quando l’azzurro cerca di guadagnare posizioni.
Da metà gara in poi è Soedergren a fare la corsa cercando di incrementare progressivamente il ritmo ma il gruppo si allunga senza però spezzarsi. Dei tedeschi resta davanti solo Angerer, i russi sono tutti lì, Piller cerca di portarsi nelle prime posizioni poiché sa che in volata sono in tanti più veloci di lui. Perde qualche metro purtroppo quando Lekgov scatta e gli risponde solo Vittoz; in discesa non è il più veloce. Arriva settimo, riguadagna posizioni in classifica passando dal 52° all’ottavo posto.
Il più veloce di tutti, però, è Cristian Zorzi che nella frazione in classico deve sputare anche l’anima per stare a galla. Cambia 45° con quasi un minuto di distacco, e nella frazione a skating riguadagna mezzo minuto e 30 posizioni. Sorprendente. Si riporta sotto bene anche Valerio Checchi che la sprint di ieri l’aveva affrontata quasi per pura formalità, classificandosi infatti penultimo. Oggi nei 10 km in classico raggiunge il 16° posto con una bellissima progressione, subito dopo KillerPiller, perde qualcosa nella seconda fase e all’arrivo è 23°, e 26° nella classifica generale. Domani, nella 15 km in classico con partenze individuali potrebbe continuare la rimonta: è la distanza e la stessa tecnica di cui è campione italiano.
Giorgio Di Centa è andato a fasi alterne. Degli azzurri, approfittando del numero di partenza, è stato il primo a portarsi nel gruppo di testa restandovi per 9 km; all’allungo di Pankratov ha perso terreno e ha cambiato con 18 secondi. C’erano tutte le prospettive che potesse rientrare sui battistrada, approfittando del traino dei compagni di squadra che viaggiavano dopo di lui e, raggiuntolo, lo hanno superato. Invece ha perso altri 36 secondi e alla fine si è ritrovato 27° all’arrivo e 20° nella classifica generale. Avrà modo di rifarsi: considerando il suo stato di forma e le caratteristiche delle gare che lo attendono, dovrebbe trovare un terreno e una specialità più favorevoli del pursuit odierno.
Da parte sua Vittoz così ha spiegato la sua corsa: "Fra coloro che in partenza erano schierati dietro, io sono uno di quelli che ha avuto il miglior avvio. Mi sono trovato presto davanti ben presto. All'ultimo momento si era scelto di partire con il pelo, poiché nevischiava, ma è cessato molto presto. Nel primo giro questo non ha causato problemi, ma nei successivi il passaggio dei concorrenti ha fatto trasudare l'umidità della pista e si è avuto un po' di rinculo: I tedeschi Angerer e Filbrich avevano klister e si sono trovati davanti. Io non mi sono affatto spremuto, ho cercato di limitare il distacco senza andare in rosso. A skating avevo sci super. Con Roberto (l'aostano Gal, l'allenatore che si occupa anche della sciolinatura - NDR) avevamo puntato sull'opzione neve dura e lucida. Sono tornato sotto in fretta e c'è stato un momento di pausa. Bisognava rompere il gruppo per staccare gli sprinter e Soedergren ha preso l'iniziativa e accelerato. Io mi sono piazzato in modo di prendere l'ultima salita, che conosco bene, nelle condizioni migliori. Sono partito bene, ma Legkov era molto forte e mi ha preso qualche metro. Nella discesa lui ha compiuto l'errore di passare troppo all'esterno, nella neve polverosa che l'ha rallentato. Questo mi ha permesso di avvicinarmi. Ho controllato bene l'ultima curva, che non era affatto facile e ho finito molto forte..."
Oggi è entrato in funzione il giochino degli abbuoni in gara: il traguardo era piazzato a metà della dura salita 300 metri dopo il traguardo. Si sono rivelati un trappola: chi vi si è buttato per assicurarseli, si è poi perso per strada. Lo svedese Lind, che aveva abbondato in sciolina di tenuta per poter spingere il passo anche sul ripido invece che aprire gli sci a spina di pesce, si è persino dovuto fermare per raschiare via dalla soletta lo zoccolo che vi si era formato quando è venuto a mancare il binario e ha dovuto allargare sulla neve smossa.
ORDINE DI ARRIVO
1. Vittoz Vincent FRA 50.55.9; 2. Legkov Alexander RUS +0.9; 3. Angerer Tobias GER 2.5; 4. Pankratov Nokolai RUS 3.1; 5. Soedergren Anders SWE 3.3; 6. Dementiev Eugenj RUS 3.4; 7. Piller Cottrer Pietro ITA 3.7; 8. Shiriaev Sergei RUS 5.4; 9. Teichmann Axel GER 6.0; 10. Fredriksson Mathias SWE 8.0; 11. Filbrich Jens GER 9.6; 12. Oestensen Simen NOR 11.6; 13. Koukal Martin CZE 25.8; 14. Hoffmann Christian AUT 27.1; 15. Zorzi Cristian ITA 28.9; 16. Magal Jiiri CZE 30.3; 17. Bundi Gion Andrea SUI 31.8; 18. Estil Frode NOR 40.0; 19. Livers Toni SUI 41.9; 20. Gaillard Jean Marc FRA 42.1; 21. Jauhiojarvi Sami FIN 45.0; 22. Northug Setter NOR 46.2; 23. Checchi Valerio ITA 47.1; 24. Hetland Tor Arne NOR 51.6; 25. Kershaw Devon CAN 52.7; 26. Reichelt Tom GER 53.5; 27. Di Centa Giorgio ITA 54.2; 28. Tauber Martin AUT 56.5; 29. Goering Franz GER 58.5; 53. Costantin Pierluigi ITA 2.29.7; 65. Scola Fulvio ITA 3.57.6; 75. Frasnelli Loris 6.00.1. Ritirati. Eigenmann SUI, Darragon FRA, Saarepu EST, Kummel EST, Simonlatser EST, Stoeggl AUT Pinter AUT, Kokk EST.
Con la tappa Kristin Steira guadagna anche la maglia oro
Un tempo da cani su Oberstdorf quando, a mezzogiorno, le donne aprono le partenze. Nevica fitto, temperatura dell’aria a zero gradi e della neve appena sotto, un vento terribile che soffia a raffiche rendendo ancor più dura la fatica di chi deve affrontare l’anello di gara già duro di per se stesso. Si assiste, a sorpresa, alla vittoria della norvegese Kristin Steira quando si aspettava invece la connazionale Marit Bjoergen. La maglia oro è rimasta sempre nel gruppo di testa per giocarsi il primo abbuono al km 3,3 della frazione in classico, dove però si è piazzata piazza terza dietro le finlandesi Saarinen e Kuitunen che avevano allungato.
Un colpo di testa che pagheranno amaramente perché all’arrivo si ritroveranno dopo la ventesima posizione, perdendo da 47 secondi a 55 sulla scatenata Steira la quale, dopo aver cambiato in quarta posizione, subito dopo Kuenzel, Bioernaas e Kowalczyk, nella frazione a skating, fa letteralmente il vuoto. Dimostra coraggio a battersi contro il vento e le inseguitrici guidate dalla scatenata Shevchenko, ma la spunta. Al passaggio del primo giro ha già 13 secondi, e li mantiene fino al traguardo. Con la vittoria si guadagna anche il pettorale color oro di capoclassifica.
Delle azzurre la migliore è Marianna Longa: quattordicesima nella frazione in classico, dodicesima al traguardo e nella classifica generale dove vanta più o meno lo stesso tempo di Arianna Follis che si è difesa nella prima frazione ma ha ceduto a skating proprio quando ci si aspettava una rimonta. In ripresa anche Sabina Valbusa, una che sa uscire alla distanza. La favorita, a questo punto, diventa Katerina Neumannova, per una questione di potenza e di maggior esperienza, e anche perché ha fatto di questo Tour de Ski il suo obbiettivo stagionale. Ci tiene più che ai Mondiali che chiuderanno la sua carriera.
ORDINE DI ARRIVO
1. Steira Kristin Stormer (nella foto) NOR 29.27.6; 2. Shevchenko Valentina UKR +13.3; 3. Savialova Olga RUS 17.2; 4. Neumannova 17.9; 5. Roponen-Lassila Riita Liisa FIN 18.8; 6. Tchekaleva Ioulia RUS 21.5; 7. Philippot Karine FRA e Nilsen Betty-Ann Bjerkreim NOR 22.9; 9. Bjornaes Kine beate NOR 23.4; 10. Skofterud Vibeke NOR 27.3; 11. Artemova Irina RUS 27.5; 12. Longa Marianna ITA 28.0; 13.Sachenbacher-Stehle Evi GER 30.8; 14. Kuenzel-Nystad Claudia GER 32.2; 15. Korosteleva Natalia RUS 32.3; 16. Rajdlova Kamila CZE 36.1; 17. Bauer Viola GER 36.9; 18. Medvedeva-Abruzova Eugenia RUS 41.8; 19. Kowaczyk Justina POL 44.0; 20. Stemland Kristin Murer NOR 45.6; 21. Saarinen Aino Kaisa FIN 47.6; 22. Kuitunen Virpi FIN 48.5; 23. Valbusa Sabina ITA 48.9; 24. Stromstedt Anna Karin SWE 53.7; 25. Bjoergen Marit NOR 55.5; 26. Zeller Katrin GER 56.3; 27. Kolomina Elena 56.5; 28. Jatskaja Oxana KAZ 58.6; 29. Follis Arianna ITA 1.00.1; 30. Manninen Pirjo FIN 1.00.4; 31. Santer Stephanie ITA 1.03.9; 32. Confortola Antonella ITA 1.04.9; 46. Moroder Karin ITA2.24.9; 47. Genuin Magda ITA 2.49.0