La Clusaz: russi come marziani in staffetta, azzurri quarti
Davanti già nella prima frazione, nelle successive hanno portato il vantaggio a oltre 2 minuti. Zorzi, in corsa per il podio, staccato nel finale. Fra le donne successo tedesco; Italia sesta, Follis secondo tempo di frazione
La CLUSAZ (Francia), 17 dicembre – Russi come marziani nella staffetta: una spettacolare dimostrazione di forza, roba da annichilire il resto del gruppo. In testa dall’inizio alla fine, nella prima frazione con entrambe le formazioni, per prendere poi il volo nella seconda con Pankratov che ha fatto letteralmente il vuoto. Nelle due successive a skating il coronamento dell’opera da parte di Legkov e Dementiev, sempre con il miglior tempo, anche se alle spalle gli altri non sono stati certo a guardare. Due minuti di vantaggio abbondanti, che sono un abisso e si sono ridotti di poco soltanto nell’ultimo chilometro quando Dementiev (foto sotto), emulo di Zorzi alle Olimpiadi, si è messo a gigioneggiare permettendosi tutto il tempo necessario per salutare i tifosi, raccogliere una bandiera e arrivare in tranquillità al traguardo.
Alle sue spalle si sono ritrovati in 7 a giocarsi gli altri due gradini del podio: due sprinter, e cioè il nostro Zorzi e il tedesco Angerer, il francese Jonnier, lo svedese Fredriksson, la grande speranza norvegese Northug, il ceco Sperl e un altro russo fin qui sconosciuto, Vylegzhanin. I primi tre raggiunti dagli altri a metà del terzo e penultimo giro, dopo aver vantato 25 secondi di vantaggio, approfittando di un loro rallentamento poiché a tirare era solo Jonnier, mentre Fredriksson faceva il furbo e Zorzi riprendeva fiato chiudendo la fila per sfruttare le sue qualità di velocista nell’eventuale volata. Aveva infatti ricevuto il cambio da Pietro Piller Cottrer in quarta posizione con una dozzina di secondi di distacco e coronato l’inseguimento in poco più di due chilometri.
Così, quando Jonnier si è stancato di far la parte del fesso, sono tornati sotto Angerer e Northug, poi anche Sperl e Vylegzhanin. Ma facendo l’elastico, questi ultimi due, staccandosi cioè in salita e riprendendo terreno in discesa e in piano. La selezione definitiva sull’ultimo strappo, l’ha provocata Angerer, come già ieri nella mass start. Una trenata impressionante. Con lui sono rimasti solo Zorzi e Nortug, ma mentre l’azzurro ha perso qualche metro e non è riuscito a chiudere il buco in discesa, il norvegese gli si è messo in scia e sul rettilineo finale lo ha infilato di prepotenza.
Per Zorro l’amara soddisfazione del quarto posto, frutto anche di una condotta di gara eccessivamente attendistica quando, con Jonnier e Fredriksson, godeva ancora di un buon margine sugli inseguitori.. Probabilmente più di tanto non ne aveva; di certo, a differenza di qualche altro azzurro, il suo materiale era all’altezza, visto che in discesa era il più veloce. Logica, ma anche un calcolo opportunistico, avrebbero dovuto consigliare un differente comportamento, una maggior combattività piuttosto che l’attendismo: sarebbe bastato qualche cambio, dividendosi la fatica, e gli inseguitori non sarebbero rientrati. La classifica avrebbe assunto un’altra piega: il podio era alla portata.
Ci sono altre cose che meritano spiegazioni e c’è da sperare che vengano fornite: a cominciare dalla prova di Checchi, che già dopo 50 metri dal lancio ne perdeva dieci e ha corso che sembrava incollato al terreno, tanto da avviare la disfatta della seconda squadra, poi completata da Frasnelli, con il risultato di essere fermati dopo la seconda frazione perché doppiati. Nelle due frazioni in classico non c’è stata una gran bagarre: eppure i nostri ne sono usciti frastornati. Tornare a parlare di anno zero non è un eufemismo….
Si è dunque persa una grossa occasione, ed è brutto poiché può comportare conseguenze dalla portata attualmente imprevedibile. Dopo un inizio di stagione di quasi tutte ombre, si poteva vedere un po’ di luce e guardare al domani con un certo ottimismo invece che con malcelata preoccupazione. Quella di aver sbagliato qualcosa e incrinato certezze che sembravano consolidate da risultati che quest’anno non arrivano. E non dipende solo dalla mancanza di neve, che ha penalizzato anche le altre nazioni. Tutte denunciano problemi, ma qualche successo ci scappa; in più possono contare su vivai che a noi mancano perché non abbiamo investito a tempo debito sui giovani e sulle innovazioni tecniche. I russi, invece, stanno dimostrando con un ricambio continuo e in questo avvio di stagione vanno come schegge (nella foto i primi due frazionisti Rotchev e Alypov).
Al di là delle varie disgrazie individuali (il malanno reumatico di Piller Cottrer, la bronchite di Di Centa, lo stiramento di Checchi, il mal di schiena di Moriggl), c’è qualcosa che non funziona in squadra e va risolto in tempi brevissimi. In 10 giorni: prima cioè del Tour de Ski. La speranza di guadagno in termini di denaro e punti di Coppa, potrebbe infatti trasformarsi in una nuova fonte di delusione. E, più in là, ci sono i Mondiali di Sapporo dove una squadra uscita piena di medaglie dalle Olimpiadi non può rischiare di interpretare la parte della controfigura di se stessa. Ma questo è un discorso che esula dalla cronaca della gara odierna; lo approfondiremo nei prossimi giorni, dopo averne discusso con i protagonisti. E poi è anche un grosso peccato sul piano dell'immagine e della promozione, considerando che, finalmente, anche la Rai ha cominciato a trasmettere in diretta.c
Così, tanto per cominciare, Giorgio Di Centa spiega la sua prestazione odierna sul suo sito: …Domenica di staffetta a La Clusaz, decisamente migliore rispetto alla 30 km di ieri. Le sensazioni provate nella mia frazione a tecnica classica sono state discrete-buone, anche se ho fatto davvero fatica su quel percorso così corto ma durissimo. I materiali che abbiamo trovato si sono rivelati di buon livello, anche se gli avversari erano più veloci; siamo comunque riusciti a piazzarci a ridosso del podio e per pochissimo non ci siamo saliti! Va bene così, stiamo crescendo e, in vista dei prossimi impegni di fine ed inizio anno, non possiamo che sperare in risultati positivi. Purtroppo, dopo il tentativo vano di guarire dalla bronchite, che da parecchi giorni mi tormenta, utilizzando solo l’aerosol, oggi ho dovuto cedere agli antibiotici. E’ l’unico modo per risolvere definitivamente questo problema, anche se sappiamo che debilitano l’organismo, togliendo energie e forza. Pazienza, ho comunque il tempo per riprendermi e tornare finalmente guarito. Adesso mancherebbe soltanto un piccolo regalo dal cielo: la neve!!! Se arriverà vicino casa tutto sarà più facile.
Non è andata meglio la squadra femminile che, in questo momento, vive sulle prodezze di Arianna Follis e sul recupero di Marianna Longa. Dopo il terzo posto di ieri, la signora Biondini oggi ha centrato il secondo tempo di frazione, ma la squadra è finita al sesto posto perché, dopo la prima, era già gravata da quasi un minuto di distacco. Un divario che si è incrementato nelle successive che pure hanno visto crolli inaspettati come quelli delle norvegesi ma pure della Sidko e persino della Kuitunen, che fin qui era stata un “mostro”. E così ha vinto la Germania con un prepotente finale di Evi Sachenbacher (nella foto) ed è tornata a galla la Svezia, mentre Neumannova ha rilanciato la Repubblica Ceca. Le classifiche, del resto, pur nell’aridità dei numeri, parlano chiaro: basta saperle leggere. I numeri che fiancheggiano ogni nominativo si riferiscono, di seguito, al tempo impiegato nella frazione di pertinenza, alla classifica nella stessa frazione e al distacco dal tempo migliore.
Classifica maschile 1. Russia 1:45.58.4 (Rotchev Vassili 27.12.0 – 2 +0.7; Pankratov Nikolai (27.47.2 – 1 – 0.0; Legkov Alexander 24.53.2 – 1 – 0.0; Dementiev Evgenji 26.06.0 – 4 +13.9); 2. Norvegia +1.24.3 (Hetland Tor Arne 27.27.1 – 3 +5.8; Roenning Eldar 28.49.8 – 11 +1.02.6; Bjoerndalen Ole Einar 25.23.3 – 3 +30.1; Northug Petter 25.52.5 – 2 +0.49); 3. Germania +1.25.5 (Seifert Benjamin 28.02.2 – 12 +50.9; Teichmann Axel 27.57.0 – 3 +9.8; Sommerfeldt Rene 25.32.6 – 5 +39.4; Angerer Tobias 25.32.6 – 1 – 0.0); 4. Italia +1.28.0 (Clara Roland 27.31.6 – 7 +20.3; Di Centa Giorgio 28.24.4 – 7 +27.2; Piller Cottrer Pietro 25.30.8 – 4 +37.6; Zorzi Cristian 26.09.6 – 5 +17.5); 5. Svezia +1.29.0 (Larsson Mats 27.17.4 – 4 +6.1; Olsson Johan 27.56.7 – 2 +9.5; Soedergren Anders 25.51.9 – 10 +58.7; Fredriksson Mathias 26.21.4 – 7 +29.3); 6. Francia +1.29.4 (Rousselet Alexandre 27.24.3 – 6 +13.0; Vittoz Vincent 28.05.8 – 4 + 18.6; Gaillard Jean Marc 25.35.6 – 6 +42.3; Jonnier Emmanuel 26.22.2 – 8 +30.1); 7. Repubblica Ceca +1.58.0 (Jaks Martin 27.32.3 – 8 +21.0 ; Koukal Martin 28.13.2 – 6 +26.0 ; Magal Jiri 25.45.7 – 7 +52.4 ; Sperl Milan 26.25.3 – 9 +33.2) ; 8. Russia 2 +2.09.6 (Alypov Ivan 27.11.3 – 1 - 0-0; Morilov Nikolay 29.05.5 – 14 +1.18.3; Chernousov Ilia 25.13.8 – 2 +20.6; Vylegzhanin Mazim 26.37.4 – 11 +45.3); 9. Finlandia +2.45.2 (Nousiainen Ville 27.39.5 – 10 +28.2; Jauhojaervi Sami 28.36.4 – 8 +49.2; Lallukka Juha 26.01.1 – 11 +1.07.9; Kattilakoski Teemu 26.26.5 10 +34.5); 10. Svizzera +3.34.6 (Burgermeister Reto 28.01.8 – 11 +50.5; Livers Toni 29.00.1 – 13 +2.02.7; Bundi Gion Andrea 25.49.7 – 9 +56.5; Fischer Remo 26.41.4 – 12 +49.3). Seguono Kazakistan, Svezia 2, Giappone, Austria, e Bielorussia. Non classificate le squadra miste Polonia/Ucraina/Repubblica Ceca/Francia; Canada/Giappone/Norvegia; Italia 2 (Checchi, Frasnelli, Santus, Moriggl); Francia 3; Francia 2
Prima frazione 1. Russia 2 27.11 ; 2. Russia 1 +0.7 ; 3. Noceca +21 ; Norvegia +5 ; 4. Svezia +6 ; 5. Giappone +11 ; 6. Francia +13 ; 4. Italia 1 +20 ; 8. Repubblica Ceca +21 ; 9. Svezia 2 +25 ; 10. Finlandia +28 ; 11. Svizzera +50 ; 12. Germania +1.39 ; 13. Bielorussia +52
Seconda frazione 1. Russia 1 54.59 ; 2. Svezia +15 ; 3. Francia 1 +31 ; 4. Giappone +36 ; 5. Repubblica Ceca +46 ; 6. Italia 1 +46 ; 7. Germania +1.00 ; 8. Norvegia +1.07 ; 9. Finlandia +1.16 ; 10. Russia 2 +1.17 ; 11. Svezia 2 +1.19 ; 12. Bieloruissia +1.42 ; 13. Svizzera +2.02 ;14. Kazakistan +2.42
Terza frazione 1. Russia 1 1h19.52 ; 2. Francia 1 +1.13 ; 3. Svezia +1.13 ; 4. Italia 1 +1.24 ; 5. Norvegia +1.37 ; 6. Russia 2 +1.38 ; 7. Repubblica Ceca +1-38 ; 8. Germania +1.39 ; 9. Finlandia +2.24 ; 10. Svezia 2 +2.47 ; 11. Svizzera +2.59 ; 12. Giappone +3.00 ; 13. Kazakistan +3.34