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FRA FONDISTI E SKIROLLISTI POSSIBILITA' DI INTEGRAZIONE

Usano entrambi lo stesso attrezzo: i primi prevalentemente per allenamento, i secondi anche nelle gare di cui sono specialisti, disertate dai fondisti se non sono in salita. Dove Pietro Piller Cottrer vince ma è anche il campione 2006 in piano

Precisazioni di interesse generale ma dovute ad un giovane fondista che, per "spirito di corpo" critica quello che lui ritiene un eccesso di esaltazione per lo skiroll

 Capita, quando si legge un testo, di non afferrarne il contenuto, e questo ha una spiegazione: o chi l’ha scritto si è espresso male e in termini che richiedano interpretazione, oppure il lettore non dispone di un bagaglio culturale sufficiente a capacitarsi di ciò che è elementare. Non credo che il primo caso sia da attribuire a quanto viene riportato in questo sito poiché i testi sono redatti in maniera semplice, con linguaggio "da cronista", proprio per facilitarne la comprensione anche in tema di materie tecniche quando capita l’occasione di trattarne. Può dunque esserci una disparità di idee, ed è anche logico che non ci si debba trovare sempre d’accordo, ma certamente chi afferma di non capire lo fa in malafede o, come si dice dalle mie parti, è un “tarello”.

E’ il caso di un giovane atleta che in una mail a firma Claudio mi chiede di “non ingigantire gli atleti dello skiroll a scapito dei fondisti che nei tuoi articoli sembrano dei buffoni e non lo sono, te l’assicuro”. Queste due righe sono l’ultimo di 6 punti di una critica che riguarda un articolo, quello di commento all’ultima gara di Coppa del Mondo di skiroll a Pontarlier, in cui esprimevo grosse riserve sullo scarso quando non del tutto mancato approccio di atleti dei Comitati zonali alle gare di skiroll e alla politica miope dei corpi militari nei confronti degli skirollisti che, al di là dell’Esercito, non vengono tenuti in considerazione. E proponevo il caso di Glauco Pizzutto, campione europeo di mass start e team sprint (con Gabriele Caretta) oltre che vincitore della Coppa del Mondo juniores, che nella Trans’Roller si è battuto all’altezza dei seniores arrivando addirittura secondo dietro il russo Glushlkov. Accetto la critica ma non certe amenità, e quindi rispondo poiché lo ritengo di interesse generale e non semplicemente personale. (nelle foto atleti della nazione juniores di fondo in allenamento con gli skiroll).

 A proposito di Pizzutto, che fra l’altro è un ottimo fondista, campione italiano aspiranti dello sprint e selezionato per i Mondiali juniores, dove poi non ha corso in quanto nelle iscrizioni si era superato il numero massimo e lui era ne era fuori, il Claudio in questione scrive testualmente: Gli atleti che l'anno scorso hanno corso al posto di Pizzutto (mio carissimo amico) alla sprint erano le persone giuste dato che Zattoni è più forte di lui in sprint e gli altri due invece erano quelli che poi avrebbero dovuto correre dopo 3 giorni nella 20 km pursuit. Gli allenatori hanno fatto la scelta più giusta, te lo assicuro!

NON SI PUO' PARTECIPARE A TUTTE LE GARE DI SKIROLL PENSANDO POI DI ANDARE BENE A TUTTE LE GARE DI FONDO PERCHE' LA FORMA NON DURA IN ETERNO. Guarda Pizzutto che è andato bene SOLO nella sprint”.

Su queste poche righe ci sarebbe parecchio da commentare. Per prima cosa la scarsa considerazione in cui Pizzutto (nella foto all'arrivo degli Europei) viene tenuto da uno che si definisce “carissimo amico”, il che rende pienamente applicabile quell’antica massima che afferma che “dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”. Fossi nello skirollista, amici del genere mi guarderei bene dal frequentarli. O almeno li terrei ad una certa distanza se dovessi conviverci: non è piacevole ricevere colpi alla schiena....

La seconda puntualizzazione riguarda i metodi di selezione per i Mondiali juniores. Che evidentemente non funzionano se da parecchi anni i nostri atleti si limitano a interpretare il ruolo di comparse. Eppure ci sono stati tempi in cui la coppia Pippo Gazzotti allenatore e Diego Maranetto preparatore atletico mieteva medaglie in quantità industriale: ci piacerebbe che qualcuno ci spiegasse cos’è cambiato da allora ad oggi. Mancanza di materiale umano? Non è che allora si abbondasse..... Probabilmente veniva selezionato, preparato e utilizzato meglio.

 C’è dunque qualcosa che non funziona nel sistema, tanto è vero che da quest’anno la Direzione agonistica ha dato un ampio mandato ai nuovi responsabili del settore giovanile, Roberto Campaci e Carlo Petrini, perché imbastiscano e portino avanti anche a livello giovanile quei metodi di preparazione che hanno portato la nazionale maggiore alla conquista di medaglie olimpiche e mondiali.

Al settore giovanile, è stata data la stessa priorità del Gruppo A di Coppa del Mondo. Pur nelle ristrettezze di bilancio si è deciso di investire sui vertici, poiché ci sono delle posizioni da mantenere e non si può certo vivere di rendita, ma anche in basso, proprio in considerazione del fatto che bisogna creare una scuola e una struttura che guardino lontano e non al risultato immediato. Compito e obiettivi certamente non facili, visto quel che passa il convento e quel che si trova sulla piazza, se gli allenatori dei Comitati non si adegueranno alle direttive della Direzione agonistica.

Che nella preparazione ha introdotto proprio l'uso massiccio degli skiroll non solo per la preparazione, come si è sempre fatto, ma anche per la cura della tecnica del fondo A parole e promesse i tecnici dei Comitati si sono allineati; resta però da vedere se all’atto pratico lo fanno o non ripiegheranno invece sulle proprie radicate convinzioni che poco hanno a che vedere con le innovazioni proposte dai tecnici della nazionale maggiore d’intesa con quelli del settore giovanile. Chi non è d’accordo lo dovrebbe dire; non risulta comunque che finora siano state avanzate obiezioni, anche se qualche mugugno continua a circolare. Di certo di fondisti dei Comitati alle gare di skiroll (ad eccezione del recente Trofeo Sportful) se ne sono visti ben pochi, neppure in quelle che si disputano a pochi chilometri da casa. Uno di loro, Stefano Paganessi delle Alpi Centrali, è stato inserito nella nazionale di skiroll. Gare in salita, si badi bene, che non presentano dunque alcun rischio, per le quali i fondisti sono particolarmente tagliati. Per una questione di motore: cosa scritta e ripetuta più volte. Discorso che evidentemente cambia sui percorsi misti, le mass start e le corse in gruppo, dove ci sono possibilità di cadute rovinose e sono necessari una certa pratica, abilità ed allenamento specifici, particolarmente nelle discese. E' solo qui che sta la differenza. Comunque il campione in piano di quest'anno è Pietro Piller Cottrer .....

Di certo sarebbe interessante che, di fronte ai risultati ottenuti dalla nazionale, anche i gruppi sportivi militari si allineassero con qualche cambio di rotta. Non si tratta di ledere la propria autonomia decisionale, ma semplicemente di procedere su un indirizzo comune risultato premiante.

 Quanto alla selezione per i Mondiali juniores (nella foto l'attuale nazionale, in allenamento proprio con gli skiroll), c’è da augurarsi che la prossima edizione, che si svolgerà in Italia, a Tarvisio, possa contare su una rappresentativa più agguerrita che non quella della precedente dove l’unico piazzamento decente è stato l’11° posto di Fabrizio Clementi nella 10 km a tecnica classica. Tutti gli altri sono andati al di là del 30° posto. Della squadra di allora per ragioni d’età sono stati confermati lo stesso Clementi, Alex Vanzetta e Claudio Consagra; in più è stata istituita una Leva giovanile dalla quale attingere; un’ulteriore selezione avverrà nelle prime gare di stagione in modo di scegliere la squadra migliore da mandare ai Mondiali Juniores.

Che questa volta, considerando che giochiamo in casa, non si possono fallire. Considerando che la concorrenza è fortissima, si può accettare che non arrivino medaglie, ma non perdere faccia e credibilità come è avvenuto nel recente passato. Considerando anche le ristrettezze economiche in cui versa la Federazione, che richiedono investimenti oculati, personalmente qualche scelta diversa dal passato l’avrei fatta. Di certo non avrei puntato ancora su chi è arrivato 66° (su 91 concorrenti) nello sprint e 56° (su 84) nel pursuit. Lo ritengo un investimento sbagliato in un momento in cui di soldi da buttare non ce ne sono proprio. E' possibile che i risultati mi smentiscano: capita di sbagliare un giudizio, a patto che lo si faccia in buona fede e per propria maturata convinzione. In tal caso avrei scritto una fesseria, che si aggiungerebbe alle altre che il Claudio della mail mi attribuisce. Ma se alla fine il fesso risultasse proprio lui?

Concluso con una precisazione dovuta ai fondisti: da vecchio praticante del fondo ne ho la massima stima oltre che un'ormai antica ma tuttora assidua frequentazione e amicizia. Non li ho mai ritenuti buffoni e neppure inteso accreditarli come tali. Non sono uno skirollista, mi limito a scriverne e a dare una certa collaborazione quando mi viene richiesta. Per amicizia, come per i fondisti, e altrettanto gratis. Che Claudio se ne accerti meglio prima di trinciare giudizi avventati.

Giorgio Brusadelli




Da staff, Martedě, 03 Ottobre 2006 21:22, Commenti(0)
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